Nel 1952 a Ivan Bunin, ormai confinato in un letto a causa delle pessime condizioni di salute, capitano tra le mani i volumi dell’epistolario di A.P. Čechov, che si andava allora pubblicando in Urss. E quella lettura è per lui come una scossa improvvisa perché gli fa rivivere i momenti di una intensa amicizia – nata nel 1895 e interrotta soltanto dalla morte di Anton Pavlovič nel 1904 –, in cui il vincolo affettivo si fondeva con la venerazione per il talento del maestro. Turbato, commosso, Bunin scopre ora con quale fervida considerazione Čechov parlasse di lui nelle lettere agli amici, e decide di contraccambiare il calore di quei sentimenti scrivendo o dettando alla moglie i suoi ricordi. L’amico è evocato soprattutto nella dimensione quotidiana, alle prese con la malattia, nel rapporto con i suoi cari, assorbito da un ideale artistico assoluto, intento a riflettere sui princìpi etici che devono governare la vita. La sua indole complessa e schiva, eppure sempre benevola, si manifesta attraverso conversazioni, giudizi, impressioni fuggevoli, battute, frammenti di lettere. Ma Bunin si imbatte anche in un’altra sorprendente rivelazione: le memorie della scrittrice Lidija Avilova, pubblicate postume nello stesso periodo, fanno riemergere l’amore impossibile, e gelosamente custodito fino alla tomba, che legò il destino di Anton Pavlovič a quello di lei. Bunin unisce questi ricordi ai suoi in pagine vibranti di emozione che non solo gettano luce su un aspetto sconosciuto della vita di Čechov, ma sembrano addirittura uscite dalla sua penna di narratore sublime.
Ivan Alekseyevich Bunin (Russian: Иван Алексеевич Бунин) was the first Russian writer to win the Nobel Prize for Literature. He was noted for the strict artistry with which he carried on the classical Russian traditions in the writing of prose and poetry. The texture of his poems and stories, sometimes referred to as "Bunin brocade", is considered to be one of the richest in the language.
Best known for his short novels The Village (1910) and Dry Valley (1912), his autobiographical novel The Life of Arseniev (1933, 1939), the book of short stories Dark Avenues (1946) and his 1917–1918 diary ( Cursed Days, 1926), Bunin was a revered figure among anti-communist White emigres, European critics, and many of his fellow writers, who viewed him as a true heir to the tradition of realism in Russian literature established by Leo Tolstoy and Anton Chekhov.
things I want to remember: Chekhov not being able to choose which pants to wear to see Tolstoy Chekhov wanting mousetraps as a present so he could catch mice and set them free Chekhov's watch saying 'the lonely person sees a desert everywhere' Chekhov changing the conversation from his writing to herrings & his use of field glasses Bunin's rage at Gippius, Gorky etc for their misrepresentations of Chekhov Bunin basically being like, MY BEST FRIEND CHEKHOV.
Il libro è incompiuto, è una serie di appunti, a volte ripetitivi, che Bunin stava sistemando in vista di una pubblicazione. Abbastanza interessante per capire la personalità di Cechov.
To mark the 150th anniversary of Anton Chekhov's birth, a unique, first-hand portrait of Anton Chekhov final years in Yalta.
Read by Ben Whishaw.
Broadcast on: BBC Radio 3, 7:45pm Friday 22nd January 2010
Categories: Factual, Arts, Culture & the Media, History, Music, Classical Produced by Sasha Yevtushenko.
-----------
About the author (wiki sourced):
Aleksandr Ivanovich Kuprin
Born August 26 [O.S. September 7:] 1870 Narovchat, Penza Oblast Died August 25, 1938 (aged 68) Leningrad Occupation writer, pilot, explorer, and adventurer Genres short stories Literary movement Naturalism Notable work(s) Junior Captain Rybnikov
This entire review has been hidden because of spoilers.
Un giovane fortunato, anche se ha solo 13 anni in meno frequenta il piu grande geniodel tatro russo fnio allasuamorte, e scopre in vecchiaia di essere ststo il suo più stimato amico... Rende l'omaggio scrivendo questo libro di ricordi invero un po legnoso.... molto interessante la seconda parte sull'amore di Cechov per un scrittrice ricambiato, in maniera molto elegante ed eterno, con un verso del "Gabbiano"
Chekhov was wonderful etc. Some sweet anecdotes, nothing terribly interesting. I have learned however, that he hated cats. Also, that Kuprin is a terrible writer. Anyway, I remember reading before that Bunin wrote an entire book on Chekhov? I wonder if that's worth looking into.
Un vivido ritratto della personalità peculiarissima di Anton Čechov, dove la realtà dell’uomo di lettere russo fa da allegro e leggero sfondo, permettendoci di respirare l’aria di Jalta e Mosca, fra i giganti dell’epoca, le dinamiche dell’editoria e le critiche. In questo libro Ivan Bunin, primo russo ad essere insignito del premio Nobel per la letteratura, si propone di raccontare il vero Čechov — e non quello millantato da personaggi come Zinaida Gippius — attraverso esperienze vissute in prima persona e lettere ufficiali. Sfortunatamente ci troviamo di fronte ad un opera abbozzata del quale ci rimangono compiuti pochi capitoli. Tra i capitoli più riusciti spicca il sesto, che per la prima volta attribuisce grande importanza al ruolo giocato dalla poco nota Lydia Avilova nella vita di Čechov — un aspetto a lungo ignorato, ma considerato fondamentale da Bunin. Do 5 stelle nonostante l’incompiutezza per il forte interesse che mi suscita e ha sempre suscitato la letteratura russa e Čechov specialmente.
Bunin scrisse, anzi dettò, questo libro a metà '900 quando già era molto malato, poco prima di morire. Questi ricordi dell'amicizia con Cechov, risalente a mezzo secolo prima, si presentano coi caratteri del frammento, dando l'impressione di una non risistemazione, lavoro che probabilmente l'autore avrebbe compiuto.
A ravvivare il ricordo dell'antica amicizia contribuì la pubblicazione postuma delle memorie di L. Avilova, scrittrice che Bunin stesso conosceva, in cui emerge l'amore impossibile e gelosamente custodito tra lei e Cechov. Dalle rimembranze di Bunin, la figura di Cechov si delinea ben nitida: un uomo con "la voce severa e il sorriso infantile", "sempre amichevole, per non dire affettuoso" ma nel contempo con un riserbo nobilissimo, aristocratico; "non sopportava i parolai" e aveva "avversione per l'artificio e la maniera": "le artificiose bizzarrie che fioriscono nella letteratura moderna lo ferivano".
«Io non posso fare altro che testimoniare con tutto il cuore che si trattava di un uomo di eccezionale levatura morale, la cui educazione ed eleganza erano da intendersi nell’accezione più alta dei termini, un uomo straordinariamente semplice e franco, e nel contempo dolce e gentile, un uomo sensibile e affettuoso, e di grande onestà intellettuale.»
Очень живо, интересно и с юмором написано. Жаль, что Бунин не успел закончить эту книгу. Была приятно удивлена тем, что Бунину тоже не нравились пьесы Чехова, а нравились его рассказы. Эта книга вызвала во мне желание читать и перечитывать рассказы Чехова. Рекомендую.
Several authors here, not just Gorky or just Kuprin or just... Will add actual review when actually done (I should probably not be writing this much now, since last time I wrote a partial review while I was reading, Kindle wouldn't let me add to it when I was _done_ reading..)