"Quale percorso ha condotto la politica italiana, dopo quasi settant'anni di esperienza democratica repubblicana, a impregnarsi di una dose così forte di populismo?" Guglielmo Giannini e Umberto Bossi, Achille Lauro e Antonio di Pietro, le campagne della Lega e del Msi della prima segreteria di Fini contro l'immigrazione e le esternazioni di Cossiga, la rivolta di Reggio Calabria e gli show televisivi di Berlusconi, i referendum radicali contro il finanziamento pubblico dei partiti e i girotondi capeggiati da Nanni Moretti, per finire - momentaneamente - con Beppe Grillo ossessionato dagli zombie e dal "tutti a casa": che cosa accomuna eventi e personaggi così disparati? In varia misura discendono tutti dal populismo, che in Italia ha avuto radici profonde e, dopo aver conosciuto un primo momento di fulgore, in epoca fascista, si è continuamente ripresentato nel dopoguerra sotto svariate spoglie. Un libro per capire come quella che era considerata una pericolosa patologia possa diventare una componente connaturata ai regimi democratici.
Marco Tarchi è un politologo italiano, professore ordinario presso la facoltà di scienze politiche Cesare Alfieri dell'Università di Firenze dove attualmente insegna scienza politica, comunicazione politica e analisi e teoria politica. È considerato l'ideologo della cosiddetta Nuova Destra italiana, esperienza metapolitica che termina nel 1994 quando Tarchi dichiara di non ritenere più valida la dicotomia destra/sinistra.
5 stelle per affetto nei confronti di questo libro che rappresenta il mio percorso universitario in magistrale. In generale il testo si legge bene nonostante l'argomento non sia dei più semplici, Tarchi scrive molto bene.
Il politologo Marco Tarchi è il più grande studioso italiano del "Populismo" e con questo saggio lo dimostra apertamente. Il testo nella prima parte si occupa di analizzare la nascita del termine "populismo", facendo un focus abbastanza ampio sul convegno di Londra del 1956 intitolato "To define Populism". Qui Tarchi raccoglie tutte le valutazioni fatte dai maggiori politologi e filosofi che hanno studiato il fenomeno populista, spiegando il dibattito culturale che da sempre alimenta questi studi, ossia se il populismo possa essere considerato un ideologia, una mentalità o uno stile politico.
Nella seconda parte del testo Tarchi, approcciandosi al caso italiano, definisce vari laboratori populisti nati in italia dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi. dal Qualunquismo a Beppe Grillo appunto.