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A pesca nelle pozze più profonde

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«A un certo punto del mio apprendistato mi misi in testa che, se volevo diventare un bravo scrittore di racconti, dovevo imparare a pescare». Un’educazione letteraria e sentimentale. Paolo Cognetti, probabilmente il più apprezzato scrittore italiano di racconti della sua generazione, si confronta con i grandi maestri di questo genere. Come si fa a scrivere un grande racconto? Cosa c’è dietro il lavoro quotidiano sulla pagina? Qual è il prezzo da pagare per riuscire a racchiudere il mondo in venti cartelle? Da Raymond Carver a Ernest Hemingway, da J.D. Salinger a Alice Munro, da John Cheever a Flannery O’Connor, Cognetti ci prende per mano trascinandoci nelle vite interiori e nelle botteghe di questi autori. A un certo punto ci sembrerà di sentire di cosa è fatto il lungo e duro tirocinio che può portare a capolavori come I quarantanove racconti di Hemingway o Nemico, amico, amante... della Munro. Non solo la tecnica, ma la disposizione d’animo, l’ostinazione, la vita. Un libro sull’arte di raccontare storie che solo un grande narratore poteva regalarci.

130 pages, Kindle Edition

First published April 15, 2014

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Paolo Cognetti

44 books2,312 followers

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Displaying 1 - 30 of 40 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,457 reviews2,430 followers
July 12, 2025
ALTROSGUARDO

description

Per me questo libro funziona in maniera duplice: un po’ come se fossi un bimbo e nonno Cognetti mi rassicurasse raccontandomi la stessa storia per l’ennesima volta; e un po’ perché quando Cognetti racconta i racconti di grandi scrittori, sia che io li abbia già letti sia che invece non li conosca ancora, mi apre prospettive nuove, mi regala un punto di vista prezioso, mi porta davanti a una finestra.
Perché Cognetti è sia scrittore che lettore.



È bella la metafora dello scrittore come pescatore.
Anche il lettore è pescatore, in queste pagine e in quelle dei grandi che vengono citati.
In queste pagine si parla dell’arte di raccontare storie.
In queste pagine è racchiusa un’educazione letteraria, ma anche sentimentale.
In queste pagine l’io diventa noi.



Dopo averci accompagnato per un pezzo, fino all’altare, in cima a un trampolino, sulla porta di una casa nuova o solo in fondo alla via, ogni storia resta a guardarci girare l’angolo fino a perderci di vista.

Ho un debole per Paolo Cognetti, è innegabile.
Lo sapeva bene l’amica che mi ha regalato questo libro.


Copertina

PS
Avrei evitato l’appendice finale, i quattro brevi racconti su e con Sofia scritti dopo la pubblicazione di Sofia si veste sempre di nero: non ce n’era bisogno, si collegano alla parte finale di quel romanzo fatto di racconti, la parte in cui Sofia approda a New York, la parte che funziona meno, che non mi aveva per nulla convinto.

Profile Image for Ele Dalmonte.
191 reviews22 followers
August 23, 2017
Lettura assai piacevole e proficua, il cui sottotitolo, per quanto mi riguarda, potrebbe benissimo venir mutato in "Meditazioni sull'arte di leggere racconti", anziché scriverli, perché pur non nutrendo velleità creative ne sono uscita piena di curiosità e impazienza di scoprire o riscoprire gli autori - tutti americani, con l'unica eccezione della Munro - di cui Cognetti parla; perché ne parla semplicissimo e appassionato, con un affetto contagioso, ricco di inviti e spunti e riflessioni che non si vede l'ora di esaudire.

Mi è rimasta specialmente impressa, poi, questa metafora del racconto:
«Il racconto, diceva Grace Paley, è un punto di domanda. Il romanzo ha l'ambizione di rispondere, di contenere tutto - se non proprio tutto il mondo almeno tutto un mondo - costruendo per noi una casa in cui abitare: alla fine chiuderemo la porta su un luogo che ci ha accolti per un po' di tempo, e che conosciamo bene. Il racconto è piuttosto una finestra sulla casa di qualcun altro... Da fuori possiamo solo indovinare che cosa c'è dentro, farci un'idea della vita di chi ci abita, riflettere su quante cose non sappiamo.»

E ancora:
«Something glimpsed, qualcosa d'intravisto - ma anche, nel senso più antico del termine, qualcosa di illuminato solo per un istante - è una definizione che a Carver piaceva molto. Come accendere e spegnere la luce in una stanza buia, o cogliere una scena da un treno in corsa. E poi, mentre il treno si allontana, restare lì a domandarsi: che cosa ho visto? che cos'era?»

Una sola cosa non gli perdono: gli spoiler; uno in particolare, con il quale m'ha ammazzato a bruciapelo uno dei più famosi racconti di Flannery O'Connor, privandomi per sempre della possibilità di una lettura "vergine". Non si fa.
Profile Image for Blackjessamine.
426 reviews72 followers
February 6, 2020
Paolo Cognetti qui ha la voce di uno di quegli amici che magari non vedi spesso, ma che conosci da così tanto tempo che le conversazioni sembrano non terminare mai, nonostante le pause di mesi: uno di quegli amici con cui parli e riparli sempre delle stesse cose, ma non è mai un ripetersi, perché le angolazioni dalle quali potreste affrontare ogni questione sono pressoché infinite, e voi sembrate fermamente intenzionati ad esplorarle tutte.
Cognetti sa tante cose sugli autori di racconti americani, ma non ne parla mai con erudizione o in maniera saccente, preferendo piuttosto la strada della passione: Cognetti ama visceralmente questo mondo, e lo si capisce da ogni riga. Racconta storie di autori e di personaggi con una foga e una precisione quasi contagiosa, e raccontando di loro si racconta, come autore e come lettore. Buona parte dei racconti di cui parla non li conoscevo, nonostante naturalmente sapessi qualcosa dell'autore, e leggerne è stato bellissimo: avrei voluto mollare tutto e correre subito in biblioteca, per prendere in prestito tutto. Altri, invece, già li conoscevo e già li amavo, e leggerne è stato ancora più bello; non leggo racconti da moltissimi anni, quando ero più giovane credevo che non mi soddisfacessero in pieno, ma era solo perché non avevo ancora incontrato gli autori giusti: poi sono arrivate le “Undici solitudini” di Richard Yates, ed è stata una vera e propria epifania. E' che con i racconti, al contrario di quello che si potrebbe pensare, serve molta più concentrazione. E' che se un autore di racconti è davvero bravo, allora avrà contato il giusto numero di parole, non avrà inserito nulla di inutile, e non ci si può permettere di distrarsi nemmeno un attimo. E' che certi racconti semplicemente si ritagliano il proprio posto dentro i lettori facendosi strada a morsi e strappi, e l'incorporazione è sempre accompagnata da una cicatrice che non si anestetizza mai del tutto. E dopo Yates è arrivato Carver, ed Hemingway, e soprattutto è arrivato Salinger, e io sto ancora cercando di rimettere insieme i pezzi.
Più che un insieme di memorie e riflessioni, questo libriccino è una dolcissima dichiarazione d'amore, che mi ha riportato indietro di qualche anno, mi ha fatto riaffiorare alla mente momenti e sensazioni, mi ha dato speranza per un futuro ancora ricchissimo di squarci da scoprire e da amare.
Profile Image for Parimpari.
23 reviews6 followers
October 19, 2017
Il libro affronta per temi la produzione del racconto, con un approccio a cavallo tra critica letteraria e riflessioni personali di uno scrittore. Mi pare ben scritto e non banale, insomma non mi è dispiaciuto.
Almeno, parzialmente.
Sì perchè, per come viene esposta, a volte la stesura di un racconto rischia di apparire pianificata con estremo raziocinio, sebbene l'autore riporti di se stesso e dei suoi autori di riferimento che non si è invece mai consapevoli dove condurrà la storia: da parte mia, la vedrei più sotto questo secondo aspetto.
Un'osservazione più immediata invece è che viene trattata esclusivamente la letteratura americana: ovviamente Cognetti è libero di farlo, ma la pretesa di meditare sull'arte del racconto tout court viene inevitabilmente meno (inutile citare Maupassant, Gogol, ma anche un Calvino o un Buzzati, giusto per prendere i primi che mi passano per la testa).
Quel che più mi ha amareggiato però è che, a titolo forse di esempio (a non voler essere maligni pensando all'autopromozione o all'autocompiacimento), sono riportati nelle ultime pagine alcuni brani del libro di Cognetti "Sofia si veste sempre di nero", che a quanto pare ha riscosso un notevole successo (scherzi del caso, ho scoperto di averlo in casa, regalato chissà da chi...): ovviamente si tratta solo di uno stralcio, ma il sospetto di trovarsi di fronte al solito romanzo di formazione della ninfetta repressa, infine riscattata (figura molto accattivante e spendibile sul mercato editoriale) mi è sorto ahimè immediato.
Insomma, un Cognetti più appassionato e critico di cultura americana, come del resto lui stesso si dichiara, che non autore di pregio (almeno per quel che mi riguarda)?
Profile Image for Frabe.
1,196 reviews56 followers
May 19, 2018
Riprendendo il sottotitolo, qui - nel 2014 - Cognetti propone le sue “meditazioni sull'arte di scrivere racconti”, decisamente interessanti e piacevoli. Completano il libro, a mo' d'esempi, quattro storie brevi con protagonista quella Sofia che “si veste sempre di nero” del suo “romanzo di racconti” pubblicato due anni prima, alle soglie della “grande svolta montanara” dell'autore.
Profile Image for Simone Subliminalpop.
668 reviews53 followers
November 27, 2014
“Meditazioni sull’arte di scrivere racconti” è il sottotitolo di questo libro-guida-confessione di Paolo Cognetti, ma sarebbe potuto benissimo essere anche “meditazioni sull’arte di LEGGERE racconti”. Un viaggio per mano (e voce) dell’autore e degli scrittori (tutti a stelle e strisce) che più l’hanno influenzato e, secondo lui, portato lustro all’arte del racconto.
Cosa spinge uno scrittore a cimentarsi con la forma breve, vera e propria arma a doppio taglio, dove ogni parola è tanto necessaria quanto deve essere perfetta nell’intreccio? Come ci si muove all’interno di quelle “case” che gli scrittori costruiscono partendo dal loro vissuto, sia esso un ricordo, una sensazione, una confidenza, e aggiungendo poi immaginazione e sensibilità alle fondamenta? Perché, e questo vale per chiunque, siamo così affezionati alle storie e continuiamo a raccontarne, a volerne ascoltare sempre di nuove?
Non ci sono tutte le domande e nemmeno tutte le risposte in queste pagine, sarebbe impossibile altrimenti, ma ce ne sono alcune molte importanti, espresse con estrema coscienza e tanta chiarezza.

http://www.subliminalpop.com/?p=9254
Profile Image for Maria Di Biase.
314 reviews76 followers
February 21, 2017
Non è un vero e proprio saggio: è più una riflessione, una sorta di percorso a ritroso, una somma d'esperienze. Paolo non pretende di svelare verità assolute, non sale in cattedra a dettar legge; dubitando invece che affermando, ci fornisce alcuni pezzi di quel puzzle che è il processo creativo che si innesca nella mente dello scrittore. Raymond Carver, John Cheever, Grace Paley, Alice Munro e Andre Dubus sono solo alcuni dei nomi ai quali Cognetti si appella per svelarci il mistero dell'arte del racconto.

- See more at: http://startfromscratchblog.blogspot....
Profile Image for Sergio Caredda.
296 reviews14 followers
April 18, 2020
Una raccolta di racconti incentrati sulla voglia di scrivere, cercando di rispondere alla domanda sul perché si scrivano racconti. Diventa però più una guida a leggere racconti piuttosto che a scriverli. Molto piacevole.
Profile Image for Guendalina Ferri.
168 reviews
January 7, 2020
Mi è sempre piaciuto scrivere. Negli ultimi anni, però, ho avuto una battuta di arresto: è raro che mi sieda a lavorare, che le idee – sempre più sporadiche – si concretizzino in qualcosa di bello, o anche solo strutturato. Leggendo questo saggio – che non conoscevo, ma che una ragazza al banchetto della minimum fax mi ha consigliato al Pisa Book Festival dopo aver scoperto che mi piace Cognetti – ho provato ad analizzare questo stallo.

Ho sempre scritto racconti. Solo racconti. In un certo senso, però, era come se senza volerlo guardassi ai racconti come a un esercizio, un compromesso in termini di spazio e tempo che prima o poi mi avrebbe condotto a lui: al romanzo. E invece il romanzo non arrivava mai, perché non ho mai avuto un’idea a cui sentissi di poter rimanere fedele per più di una settimana. Il racconto mi piaceva perché bruciava alla svelta, per quanto potesse richiedere giorni di lavoro. Il fatto di non scrivere mai niente di più lungo mi ha un po’ alla volta demoralizzata. Sarà che in Italia le raccolte di racconti non sono così lette, così apprezzate.

Cognetti mi ha fatto aprire gli occhi su qualcosa che in realtà era semplicissimo: il racconto è un genere a sé, con una dignità in tutto e per tutto equiparabile a quella del romanzo. Se il romanzo è entrare in una casa, accomodarcisi, conoscerne gli inquilini, vivere con loro, il racconto è sbirciare dalla finestra, intrappolare un qui ed ora limitandosi ad intuire il resto. Ho riflettuto sul fatto che adoro leggere racconti, forse più dei romanzi. Perché dovrei limitarmi allora nella scrittura?

Il saggio esplora la dimensione del racconto a partire da esempi illustri, soprattutto della letteratura americana di cui Cognetti è patito: Raymond Carver, Grace Paley, Alice Munro, Ernest Hemingway... Forme, contenuti, toni e sensibilità sono analizzati con leggerezza e profondità. E così, leggendo, ho iniziato ad appuntare titoli di raccolte che quest’anno mi piacerebbe leggere. E forse mi è pure tornata la voglia di scrivere.
Profile Image for Alessia Scurati.
350 reviews117 followers
June 28, 2017
Ci sono libri che non sono fatti per me.
Questo forse meriterebbe 3, 4 stelle (5 no per quella cosa fatta sul finale, dopo ci torno).
Solo che io gliene do 2.
Per due motivi. Il primo è che avrei voluto qualcosa di più personale. Cioè, fondamentalmente, conoscendo già Carver, Melville, Hawthorne, Paley, Munro, Hemingway, Cheever, etc, avrei voluto qualcosa di più da Cognetti, esclusivamente da Cognetti.
Scusate.
È colpa mia, l'ho detto. Solo che se scrivi racconti, i maestri canonici li conosci già.
E alla fine, mi è rimasto poco. E poi c'è un po' di delusione per come finisce questo volume.
Dopo qualche anno a scrivere e qualche altro a capire il mondo editoriale, una cosa la posso dire per certo: non sopporto il riciclo, presentato al lettore come novità. La necessità di mettere alla fine quel che non è entrato in "Sofia si veste sempre di nero": 1. non ha nessun senso metterlo lì, tanto per allungare; 2. se non è entrato nella versione finale di "Sofia..." è perché non era all'altezza di starci. Quindi perché riproporlo in un volume che nemmeno ha una medesima finalità? Boh.
Mi aspettavo di meglio. Forse troppo. Ecco.
Profile Image for chiara_librofilia.
424 reviews34 followers
September 27, 2016
Finalmente, sono riuscita a rileggere questo meraviglioso libro di Paolo Cognetti, perché volevo una ripassata generale sul motivo reale per il quale i racconti sono cosi tanto amati e odiati allo stesso tempo e poi perché molto spesso, non riusciamo a renderci effettivamente conto della bellezza delle piccole cose e soprattutto siamo quasi totalmente incapaci di meditarvi sopra. Tanto nella vita, quanto nei racconti.
"A pesca nelle pozze più profonde" è un libro semplice, lucido e dannatamente onesto e poi Paolo Cognetti, analizza i suoi autori e i suoi racconti preferiti, in modo cosi umile e rispetto, che è praticamente impossibile non venirne risucchiati.
Unica nota stonata del libro: aumenterà in modo esponenziale la vostra wishlist, sappiatelo. :)

http://www.librofilia.it/a-pesca-nell...
9 reviews2 followers
April 28, 2016
Splendida la parte del libro in cui Cognetti analizza come diversi autori hanno raccontato le loro storie. Lo fa dal suo punto di vista, quello non banale di chi, nei racconti altrui, trova i racconti che avrebbe voluto scrivere.
Ho trovato invece fuori luogo l'aver inserito alcuni suoi racconti alla fine del libro. Mi ha lasciato il sapore di una triste mossa commerciale. Non fosse stato per questo avrei dato sicuramente 5 stelle.
Profile Image for Jay .
535 reviews30 followers
March 18, 2025
Il romanzo ha l'ambizione di rispondere, di contenere tutto - se non proprio tutto il mondo almeno un mondo - costruendo per noi una casa in cui abitare: alla fine chiuderemo la porta su un luogo che ci ha accolti per un po' di tempo, e che conosciamo bene. Il racconto è piuttosto una finestra sulla casa di qualcun altro.
Something glimpsed, qualcosa di intravisto, di illuminato solo per un istante.


Un'esplorazione della forma del racconto tra le esperienze di Paolo Cognetti (scrittore che ho imparato ad apprezzare nel tempo), con tratti privati, citazioni della letteratura americana e quattro racconti inediti dello stesso Cognetti. Nonostante io non sia una grande fan del racconto breve americano, ho trovato il libro molto interessante e utile per capire di più questa forma di scrittura. Ultimamente sto leggendo tanti racconti, penso di esserne satura, ma penso che l'abilità di uno scrittore si possa intravedere anche nella genialità di un suo racconto breve.
Profile Image for Saverio Mariani.
182 reviews22 followers
July 16, 2015
Si tratta certamente di un libro gustoso. Cognetti, inoltre, è un notevole scrittore di racconti. Tuttavia il libro appare più come una serie di appunti organizzati, una serie di considerazioni personali sui padri – quasi tutti americani – della forma racconto. Appunti notevoli, per carità, non certo considerazioni futili, ma profonde come le pozze in cui Cognetti dice di andare a pescare.
L'autore deve molto alle sue, molte, letture. E questa non è certo una nota di demerito.
Profile Image for Danila.
11 reviews
May 15, 2025
"Che cosa si fa, mi dicevo, quando si va a pescare? Si sta da soli in riva all'acqua, che è la vita, cercando di catturare i pesci che ci nuotano dentro, che sono le storie. Da fuori l'acqua nasconde i suoi segreti, ma un bravo pescatore è in grado di capire la profondità dal poco che si vede in superficie, di pazientare mentre tutto sembra immobile e di tenersi pronto. E di combattere, quando è il momento."

A Pesca nelle pozze più profonde è un insegnamento chiave sulla scrittura dei racconti ma non solo, perfetto anche per me, che sono una semplice lettrice ed è stato un libro davvero illuminante per me! Ho imparato davvero tanto leggendolo e amo sempre imparare cose nuove, mi piace farlo e sono sicuramente un'autodidatta, non c'è in questo caso un maestro a spiegarmi dove sbaglio o se il mio metodo è giusto e può passare molto tempo prima di scoprirlo o magari non lo scoprirò mai.

E' un saggio breve e ha la particolarità di questo tipo di scrittura che ha sostenuto una tesi iniziale che poi viene esattamente suffragata da informazioni, dettagli, particolari, prove concrete essendo lui uno scrittore di racconti e un esperto anche di racconti americani.
Ha espresso perfettamente e ha spiegato in modo altrettanto perfetto le caratteristiche per scrivere un buon racconto, che ho trovato utilissimo e illuminante anche per me semplice lettrice e mi ha messo tanta voglia di riappacificarmi a questo genere di letteratura che prima non riuscivo a comprendere ed apprezzare appieno.
La scrittura è pulita e forbita, chiara, diretta e comprensibile.
Ha avuto le argomentazioni necessarie per dimostrare il tema del racconto e illuminare la mia conoscenza in un argomento che non avevo compreso appieno.
Il linguaggio della scrittura è formale ma non è mai caduto in quello aulico, è comprensibile a tutti gli interessati a questo argomento e soprattutto agli scrittori ma anche a noi lettori.
Lo stile è assolutamente impersonale, argomentativo, espositivo, creativo, obiettivo ma anche soggettivo.
Il libro, i quattro racconti e l'argomento l'ho trovato interessante, lo stile ben curato e l'opera scritta benissimo, senza errori e refusi e nessuna stravaganza senza senso e assolutamente logica, originale e ha generato in me tanta curiosità e tanto interesse, e mi ha rapito al punto di dedicarmi solo alla lettura di questo libro coinvolgendomi completamente e a cui affido un posto d'onore nella mia libreria, che terrò sempre a disposizione per la consultazione ogni volta che ne avrò bisogno e che rileggerò in futuro e mi sarà molto utile quando leggerò i racconti. Un libro, ribadisco, assolutamente interessante, per nulla noioso, molto stimolante e istruttivo e di facile lettura.

Un libro che mi è piaciuto moltissimo e che consiglio a tutti i lettori!

"Siamo camere oscure dotate di una bizzarra lastra fotografica - la memoria - che ci restituisce vecchie immagini obbligando noi a chiederci perchè stanno lì e cercar loro un significato."


Profile Image for Ilaria.
17 reviews1 follower
April 7, 2024
Più che un libro sull’arte di scrivere racconti, mi sembra l’appassionata dichiarazione d’amore di un lettore ai propri autori del cuore. Un bel catalogo di racconti a cui attingere, anche. Mi sono piaciute le riflessioni sui personaggi, in particolare questo passaggio qui: “Non si ama un personaggio usandolo per uno scopo. Quando scriviamo per sostenere un’idea, che sia morale, politica, antropologica, letteraria, e mettiamo quell’idea davanti al racconto, finiamo per ridurre il racconto a una parabola e il personaggio a una maschera”. Le idee in un libro ci possono essere, ma devono essere il mezzo della scrittura, non il fine: “non una verità da sostenere ma uno strumento di osservazione”. Mi ha fatta pensare a Philip Roth, con i suoi personaggi imprevedibili e contraddittori, tanto che sembrano sfuggire persino al controllo dell’autore. Curiosa anche la disamina delle infinite possibilità narrative che offre la casa, non ci avevo mai pensato. Invece ho trovato poco riusciti i quattro racconti finali (di Cognetti ho letto solo Le otto montagne, diversi anni fa, ricordo che lo avevo trovato a tratti un po’ retorico). In generale, mi ha fatto venire voglia di entrare in classe e parlare delle storie che mi piacciono con lo stesso entusiasmo con cui l'autore parla di Nick Adams.
Profile Image for Collie.
22 reviews1 follower
February 21, 2022
Avevo deciso di leggere questo libro perché ho l'impressione di essere troppo immersa nella scena americana, quando si tratta di manuali di scrittura &co., ma in realtà anche un sacco degli autori preferiti di Cognetti sono anglofoni (Hemingway viene namedroppato di brutto) quindi non so quanta differenza mi abbia fatto 😅

A parte questo, è una cosetta molto interessante. Diretta e informale, generalmente senza la pretesa di stabilire che si fa così, ma io faccio così; si legge volentieri la familiarità della ricerca, del processo a tentativi, di scoperta della storia che parte dallo studio di ciò che hanno fatto tutto gli altri (che poi è la stessa cosa che ho imparato durante le mie esperienze di corsi di scrittura creativa con Stefano Valenti). Da questo punto di vista ho apprezzato la presenza di un'appendice alla fine del libro con i consigli di lettura.

Un po' delusa dai suoi racconti, purtroppo anche se un po' ho riso al momento "mmm mi sono affezionato alla mia pg e quindi ecco tre robe spinoff. Autori pubblicati o meno, siamo un po' tutti uguali :P.

Profile Image for Chiara.
153 reviews45 followers
June 21, 2017
Se questo centinaio di pagine fossero una pillolina potrebbero avere tranquillamente scritto sulla confezione "panacea di ogni male". Sono raccomandate a chi aspira a scrivere racconti, a chi ama Cognetti, a chi vuole leggere cose scritte bene, a chi necessita di ulteriori stimoli di lettura...e chi più ne ha più ne metta.
Dalla pesca con la mosca, passando per i maestri del racconto americano fino ad arrivare a quattro nuovi racconti su Sofia (sì, proprio quella là che si vestiva sempre di nero) non posso che consigliare questo libricino.
Profile Image for dv.
1,398 reviews59 followers
January 31, 2024
Testo del 2014, precedente al successo de Le otto montagne, che presenta Cognetti come scrittore di racconti e, soprattutto, appassionato conoscitore di questo genere. È un libro articolato per temi, in cui la guida dei preferiti di Cognetti è esplicita e celebrata, non da ultimo con degli omaggi resi nei racconti finali a firma dello stesso Cognetti. Non poteva mancare una bibliografia per approfondire gli autori citati. Libro utile, ben fatto - e, per quel che ho dedotto dai racconti finali, Cognetti (di cui non avevo mai letto nulla) scrive bene.
Profile Image for Eleonora Carta.
Author 16 books37 followers
December 9, 2021
Sono stata folgorata dal titolo, perchè uso spesso anche io la metafora della pozza (che ho mediato da "Storia di Lisey" di Stephen King). Ho apprezzato molto la premessa metodologica, e l'excursus nel mondo del racconto attraverso alcuni dei più grandi interpreti di questa forma narrativa della storia della letteratura. Forse aspettavo un contributo più sostanziale da parte dell'autore. A parte i suoi brevi racconti finali che proprio non sono nelle mie corde.
83 reviews3 followers
November 28, 2020
Libro molto suggestivo sull'arte di scrivere racconti e sulla brevità. A volte ci si perde un po', soprattutto nel mio caso conoscendo pochissime opere fra quelle citate da Cognetti, ma vale la lettura e anzi è uno stimolo a recuperare quei racconti. Alla fine sono presenti quattro racconti con protagonista Sofia, tratti dalla raccolta di Cognetti: il primo in particolare è memorabile.
Profile Image for Baldassarre.
18 reviews2 followers
July 17, 2018
Lettura veloce ma interessante, ricca di spunti di riflessione e che mi ha permesso di scoprire autori che non conoscevo. Infine uno dei racconti finali mi ha colpito davvero come un pugno allo stomaco, e non me lo aspettavo, bravo Cognetti.
Profile Image for Azzurra Usher.
95 reviews13 followers
April 22, 2018
Un piccolo tributo a quelli che sono riconosciuti da Cognetti come guide letterarie e spirituali.
Con un'ultimo capitolo a sorpresa, una piccola chicca per chi è rimasto affascinato da Sofia.
Profile Image for Andrea.
1,135 reviews55 followers
July 21, 2020
Piacevole discorso sulla scrittura e la forma breve. Abbastanza superflua l'ultima parte, ancora dedicata al femminino perturbante di Sofia
12 reviews
March 1, 2022
splendido.profondo,illumina il cammino di chi vuole nuotare nel mare della letteratura con una guida
Displaying 1 - 30 of 40 reviews

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