È l'anno 2156: da una Parigi sotterranea e da un mondo ghiacciato dalle guerre nucleari, parte un'incredibile corsa spaziale, verso una nuova Terra più vivibile. Contro la Proteo Tien, la scassatissima astronave sineuropea, e il suo ancor più scassato equipaggio, scendono in campo due colossali imperi: l'Impero militare samurai, con una miniastronave su cui un generale giapponese guida sessanta topi ammaestrati, e la Calalbakrab, la reggia volante del tiranno amerorusso, il Grande Scorpione. Storie parallele e profezie, streghe astronaute e uomini serpente, geroglifici e slang spaziali, indovini e pirati, minestre misteriose e rivolte rock, sirene e computer con l'esaurimento nervoso si intrecciano in questo romanzo che fa invadere dagli eroi della vecchia avventura lo scenario della nuova avventura tecnologica. La scienza, la fantasia, la filosofia si arrestano davanti al mistero di una civiltà antichissima, e sfidano i potenti di un mondo guerriero. Riusciranno i nostri eroi ad aprire le quindici porte? Riusciranno a raggiungere il pianeta della mappa Boojum? Riusciranno a trovare, per la seconda volta, la Terra?
Stefano Benni (Bologna, 1947 – Bologna, 2025) è stato uno scrittore, umorista, giornalista, sceneggiatore, poeta e drammaturgo italiano.
Stefano Benni (1947-2025) was an Italian satirical writer, poet and journalist. His books have been translated into around 20 foreign languages and scored notable commercial success. He sold 2,5 million copies of his books in Italy.
He has contributed to Panorama (Italian magazine), Linus (magazine), La Repubblica, il manifesto among others. In 1989 he directed the film Musica per vecchi animali.
Spulciando tra vecchi libri a casa di mia madre, ne ho trovato uno degli anni '80 intitolato "Terra" di Stefano Benni. Conosco questo autore per aver letto altre sue opere, ma niente faceva presagire di trovarsi di fronte ad un lavoro davvero originale. Ma andiamo con ordine...
Il libro si apre nel 2039 quando, a causa di un incidente, scoppia la terza guerra mondiale, poi altre tre.
CENTO E PIU' ANNI DOPO
Il paesaggio della Terra è drasticamente cambiato a causa delle guerre. Il mondo è rivestito da una coltre di ghiaccio e neve. La nostra avventura comincia al freddo, a Parigi, dove la vita prosegue sottoterra. A causa dei vari conflitti, una grande nube ha cancellato il sole dal nostro pianeta. Migliaia di gigaton di polvere, gas e scorie radioattive sollevati dalle esplosioni belliche, hanno avviato la Terra a una glaciazione irreversibile e verso una crisi energetica mondiale.
Il ritrovamento di un "vettore" probabilmente lanciato da un'astronave in difficoltà, rivela la scoperta di un pianeta naturale simile alla Terra. Contemporaneamente, vengono scoperti a Cuzco in Perù, dei reperti Inca che sembrano indicare come nelle profondità della Terra sia custodita una straordinaria fonte energetica. I "potenti" decidono quindi di inviare nello spazio, una squadra di astronauti alla ricerca del pianeta e inoltre conducono ricerche approfondite nel sito Inca al fine di trovare la fonte energetica sconosciuta...
Questo libro è davvero originale, ricco di trovate esilaranti. Stefano Benni è un cantastorie di provata abilità. I personaggi sono molteplici e riccamente caratterizzati. Geniale anche nell'imbastitura della storia, intervallata abilmente da racconti e poesie. Tutto il libro è costellato da questo filo di bellissime perle che si spiega davanti al lettore. Ogni racconto è una sorpresa, una trovata letteraria a volte comica a volte triste, sempre però rispettando il suo stile, molto personale.
Un racconto a volte amaro, a volte irriverente. Alcune situazioni raccontate nel libro sono apparentemente paradossali ma sono anche una feroce satira verso certi atteggiamenti sia dei politici che dei mass media.
Nonostante sia stato scritto più di trent'anni fa, maledettamente attuale.
Consigliato per chi ama sorridere e riflettere. Buona lettura.
This book is lacking an English review, and I'm afraid I won't really be able to oblige either, at least until I can find this again and re-read it. I got it out of a tiny library in a place I was staying in northern Ontario many years ago. I was quite young but really into SF and Douglas Adams and this book worked some pretty strong magic on me. The thing is, this was all so long ago that I don't remember much about it, and I'm a little worried that reading it today might force me to concede that maybe it just isn't as great as I remember now. Funny, isn't it, when the greatest thing you can recall about a work of art is not the content itself, but the sensations it gave you while reading it. Anyway, I bring up Adams because I remember the book being on the humorous and irreverent side while addressing some weighty concepts like engineered animals and machines with intelligence. There was a space journey and I remember something about very smart whales. Got to find this book in English translation and give it another go.
Non so perché io mi sia ostinata a finire questo libro. Dalla prima all’ultima pagina, non mi ha detto nulla. Una serie infinita di nonsense:
• parodie e accenni di storia buttati a casaccio, senza alcun reale significato a giustificare la loro presenza; • la critica sociale è fin troppo generica (o troppo implicita?) per convincermi o lasciarmi qualcosa su cui riflettere; • gli esperimenti linguistici sono fini a se stessi e contribuiscono solo ad aumentare a dismisura il caos; • i personaggi sono troppi e irriconoscibili, la trama un buco nero.
Faccio mea culpa: forse sono io che ho proprio mancato il punto, o forse è il genere che non fa per me. Nel dubbio, 2 stelline al prezzo di una.
Dopo aver già letto "La compagnia dei Celestini" confermo la grandissima stravaganza lessicale e il tripudio fantasioso di storie di cui Stefano Benni è capace. "Terra!" è un romanzo fantascientifico sul futuro del nostro pianeta, niente e nessuno viene risparmiato dalla tagliente satira di Benni: politici, direttori di rete, scienziati, robot, tutti coinvolti in un decadimento senza speranza non solo del pianeta Terra, ma anche dell'umanità e dei suoi valori. La rocambolesca storia è senza veri protagonisti, si alternano decine di personaggi in un viaggio già in principio fallimentare. Lo stile mi ha molto ricordato "Guida Galattica per Autostoppisti", ma con un di più di satira politica. La classe dirigente, questa nuova tecnocrazia che governa il mondo non sono altro che un branco di idioti, arroccati nella loro teoria iper-specialistica, incapaci di accorgersi dello sfacelo che la loro casa è diventata. Terra 1 è ormai stata completamente sventrata da innumerevoli guerre atomiche mondiali, il sole è talmente un lontano ricordo dietro enormi nuvole di radiazioni, che tutti gli uomini sono costretti a vivere sottoterra, per sfuggire alle temperature di una neo era glaciale. Nonostante la leggerezza e il ritmo incalzante della scrittura (i capitoli sono brevi, la struttura piuttosto paratattica, scandendo la narrazione quasi come in piccoli spot pubblicitari), è un libro che va letto con attenzione, l'enorme ricchezza lessicale, il sapiente utilizzo dell'ironia, dell'iperbole e la satira sempre nascosta sotto ogni termine ne fanno un prodotto linguistico ricchissimo di sfumature e godibile sotto molteplici punti di vista e sfaccettature. Ho anche molto apprezzato il finale, un misto di rincuorante speranza e un dosato disfattismo, che fanno di questo romanzo, tra le varie cose, un chiaro invito alla riflessione sull'ecologia e il futuro del nostro pianeta, soprattutto sul ruolo che noi abbiamo in questo viaggio di sola andata verso l'autodistruzione.
Cervellotico, inoltre il topos delle rovine circolari dopo Borges .... mah! Un tentativo di letteratura finto popolare fallito, perché lascia trapelare la coltissima origine.
Libro razzista e misogino, appropriazione culturale a destra e manca, finale interessante ma per sua sfortuna avevo già letto un simile twist in altri libri. Salvo i topi. Cioè onestamente salverei più di qualche capitolo ma davvero allucinante la quantità di slur per essere un libro pubblicato nell’86 e non riesco a dare più di due stelle.
Este es un libro que contiene un universo entero. Está llenísimo de personajes, de mundos, de historias... Se diría que el hilo argumental es alcanzar un planeta muy parecido a la Tierra (tras las guerras que han llevado a nuestro planeta a un invierno nuclear). Ese planeta, descubierto por un astronauta que terminó perdido tras enviar un último mensaje, es la razón que lleva a varias corporaciones y países a embarcarse en el reto de alcanzarlo primero. Pero luego empiezan a pasar cosas, muchas cosas, muchísimas cosas, y olvidas por completo esa razón principal.
Pero aun así, aun perdiéndote y mareándote entre tantas cosas raras que pasan y entre tantas historias, si consigues dejarte llevar por ese remolino alocado, disfrutas de un libro atípico, caótico, a veces trascendente y cargado de humor.
Tiene pasajes inolvidables, historias bellísimas, momentos humorísticos de gran calidad, diálogos profundos (creo que esto ya lo he dicho ya). Lo peor es, quizá, que los personajes no están bien definidos, le falta fuerza a muchas partes, no consigues empatizar del todo con esos humanos que intentan alcanzar un nuevo futuro y sientes que todo el libro es una sucesión de ideas y momentos enlazados y que no van hacia ningún sitio. Cada historia se cierra y ese objetivo, como digo, se diluye detrás de esa cortina de fuegos artificiales que te peta la chorla.
'¡Tierra!' parece la excusa de Benni para llenar un libro de pequeñas historias y momentos, y así demostrar su gran capacidad imaginativa.
Que un libro como este se publicara y tuviera éxito en su día es algo que me fascina y me alegra al mismo tiempo. 'Tierra' es toda una experiencia que seguro muchos no podrán soportar. Pero quien se adentre en él y consiga domar esta bestia desbocada, vivirá momentos realmente mágicos y muy divertidos.
Un romanzo ucronico e anche utopico, anche se non nel senso etimologico, e insieme di fantascienza e umoristico, con tratti di ricerca linguistica e fantasia molto interessanti. Insomma: tanta roba. Ho dovuto cominciarlo due volte, come capita talvolta per libri che poi, di pagina in pagina, scopriamo piacerci anche molto, e la seconda volta è decollato, come la Proteo Tien, alla ricerca di altri mondi e universi paralleli. Si sente molto l'influsso del viaggio che l'autore aveva fatto alla scoperta degli Incas, come lui stesso ammette, e della cultura poliedrica e vagabonda, che va dalle teorie dei mutamenti dei tarocchi cinesi, i Ching, alle citazioni cinematografiche da saghe come Star Wars, che anche un non fanatico della trilogia può riconoscere.
Sarò controcorrente, sarà che il genere fantascientifico non è nelle mie corde, ma questo libro non mi è piaciuto ed alcune parti mi hanno annoiato. Le idee tante, forse troppe, magari esposte diversamente potevano piacermi; la scelta di Benni di intervallare la storia con racconti, favole e poesie, non mi ha appassionato. Cosa mi è piaciuto? Sicuramente i personaggi tanti e tutti simpatici e divertenti, mi è piaciuta anche la parte del mistero inca, finale escluso, perché mi è sembrato un po’ confuso. 🤔 Il messaggio comunque è forte e chiaro: è l’esortazione a mantenere la pace ed a salvaguardare l’ambiente...sebbene scritto più di trent’anni fa, il libro è piuttosto attuale. Sicuramente leggerò altro di Benni, perché sono convinta che il suo linguaggio, amaro, beffardo, esilarante, fantasioso, sia molto interessante ed originale e sicuramente merita di essere approfondito.
Premetto che di libri di Benni non ne ho letti molti, questo è il terzo. Dopo un un inizio promettente, mi sembra che si sia perso un po' troppo in citazioni da altri romanzi (vedi Moby Dick), disquisizioni filosofiche e moralistiche, immagini assurde da film comici, per poi arrivare ad un finale, secondo me abbastanza confuso. Potrebbe essere confuso solo per me, perché in fin dei conti l'ultima parte l'ho letta ad una velocità considerevole, solo per poterlo finire e non abbandonarlo a metà. In effetti l'impressione generale è di collage di stili diversi. Più di una stella non sono riuscito a dargli, non me ne vogliano i fans di quest'autore.
Another librarian's dilemma here: there's another edition listed that's the same publisher for the same yr but a different ISBN. The same ISBN is for an edition from 14 yrs later. Neither edition had an image. SO, I created this edition since I've, as usual, scanned the cover & didn't feel like it shd be fit to either of the pre-existing editions just mentioned. This is probably the only Italian-originated SF I've ever read. That, in itself, makes it remarkable. Too bad I don't remember a word of it, eh?! What a review! NOT.
Non mi è piaciuto! Troppo caotico, sconclusionato, noioso... molte volte sono stata lì lì per abbandonare la lettura, ma poi ho tenuto duro pensando che magari sul finale si sarebbe ripreso... invece le ultime 50 pagine sono state le più soporifere di tutte, deludenti al massimo. Qualcuno paragona questo libro alla saga della "Guida galattica per gli autostoppisti" di Douglas Adams, definendolo anche migliore? Non sono assolutamente d'accordo, "la guida" è una bella spanna sopra sia per trama, che per umorismo.
Ammetto che ho un debole per la scrittura di Benni, ma non a tutti i suoi libri ho dato 5 stelle, in questo caso una stella se l'è guadagnata per il mio interesse al tema trattato. Un Benni pieno: fantasia, umorismo, intrecciato a temi e questioni di attualità e di critica socio-politica. Si potrebbe quasi dire che nel libro sono contenuti le risposte e le azioni dell'uomo di fronte all'autodistruzione, cui l' umanità sembra andare a passo spedito, in un futuro distopico che a leggerlo oggi non sembra poi essere così futuro e così distopico. Un libro che ci interroga e che dovrebbe stimolarci ad agire nel nostro tempo. Buona lettura 🤗
The book in general was fine, I might even go as far as saying that I liked it. There was just a lot going at all times which made it hard at some points to understand what was even happening. If someone asked me what was going on during the last twenty or thirty pages I wouldn't be able to tell them either. I understand why people enjoy it but it wasn't for me. Maybe I will read it again in a few months but for now I am just glad that I am done (after about three months of reading it).
Sehr phantasievoll, respektloses humorvolles World Building (ich weiß nicht, wie ich es anders ausdrücken soll), kurzweilig zu lesen. Der Schluss ist ein bisschen langwierig und die Auflösung unerwartet “klassisch”.
Sinceramente non mi è piaciuto per niente questo libro. Molti dettagli, molte storie che non c'entrano molto con la storia principale. Il finale è forse l'unica cosa che si salva. Diciamo così: voto per la trama 4 stelle voto scrittura e realizzazione 1 stella Probabilmente leggendolo una seconda volta capirei molto meglio le dinamiche.
Non uno dei libri migliori di Benni, a mio avviso. Come ambientazione, stile e storia richiama abbastanza i libri di Douglas Adams, che ho provato invano a farmi piacere.
Abbiamo una Terra post-nucleare sotto glaciazione, in crisi energetica. Ci sono tre grandi macrostati, la gente vive sempre sottomessa e ora anche sottoterra, e la situazione sembra condannata a finire con un epilogo generale ovvio e già scritto, la rovina del genere umano.
Fino a quando non arrivano notizie da un esploratore spaziale, che sembra aver trovato un nuovo pianeta come la vecchia Terra, un pianeta dove si vede la stella-sole (sulla Terra il cielo è ormai coperto da una nube perenne), dove c'è caldo, dove si può abitare in superficie.
E così viene allestita una spedizione spaziale per tentare di ritrovare questo fantomatico pianeta, sperso all'interno di una zona inesplorata e selvaggia dell'universo, di cui non ci sono le coordinate precise a causa del viaggio problematico fatto dall'esploratore. Ci sono solo indizi da seguire, per una ciurma composta da un pilota, una telepate che tenga i contatti con la terra, un ingegnere solare, un robot, un meccanico e la sua assistente ape.
Mentre sulla Terra un telepate pacifista collaborerà con un giovane scienziato creato in provetta e il suo supercomputer per scoprire la posizione esatta del pianeta partendo dal vettore lanciato dall'esploratore verso casa, un vettore che ha già fatto impazzire i supercomputer che hanno affrontato la sfida di decifrarne i segreti. E inoltre i due affronteranno anche i segreti degli Inca: perché sotto le antiche città Inca pare esserci una fonte di energia enorme, in grado di fare impazzire i computer? Cos'è il cuore della Terra che ancora i discendenti di quelle antiche popolazioni difendono?
E infine, la politica. I giochi di potere nella Federazione, tra militaristi, scienziati marionette e televisioni; l'impero arabo con i suoi soldi, la sua energia, la sua dittatura e la sua impossibilità di vivere vite migliori di quelle degli altri terrestri; i giapponesi, con la loro disciplina e la loro abitudine a minimizzare gli spazi, e sopratutto i loro soldati grigi, eserciti di topi intelligenti. Tutti in corsa per scoprire il nuovo pianeta, ed eliminare la concorrenza.
Una trama discreta, un buon finale, dei buoni personaggi. Ma la storia è troppo frammentata, troppi i salti e le digressioni. E l'umorismo sembra quasi richiamare Adams, sarà la tematica... non ero riuscito ad apprezzare pienamente Adams, non sono riuscito a farmi piacere seriamente nemmeno questo libro. Carino, ma non mi ha preso minimamente.
La necessità di trovare nuove fonti energetiche per un mondo che vive una nuova era glaciale spinge gli imperi in cui è suddivisa la Terra ad una corsa verso lo Spazio, alla ricerca di un pianeta abitabile. Parallelamente, a Cuzco, in Perù, due improbabili "esploratori" cercano l'origine di una straordinaria energia nel sottosuolo. Le due vicende, per quanto scollegate, confluiscono in un finale non troppo imprevedibile, ma sicuramente rassicurante per chi vuole una conclusione convincente.
Per quanto abbia letto pochi libri di Benni (questo è il terzo), riconosco ormai un umorismo caratteristico che mi ricorda, per certi versi, quello di Douglas N. Adams (che sarebbe l'autore di "Guida galattica per gli autostoppisti"). Curiosamente, il libro di Benni è uscito quattro anni dopo la Guida. Tuttavia, per dovere di cronaca, l'autore stesso nega in questa intervista di aver preso spunto alcuno da quel romanzo:
Io ho letto Douglas Adams anni dopo aver scritto Terra e non credo che lui abbia mai letto un mio libro. Siamo tutti e due scrittori di fantascienza atipici, con un inclinazione al comico. Quindi abbiamo avuto dei sogni in comune. Mi dispiace che non ci sia più. Per Terra, l’ispirazione venne dal ricordo di un mio viaggio in Sud America, e, guarda guarda, da Moby Dick.
Il problema principale di "Terra!" è la trama caotica: la linearità è spezzata dall'ingiustificata voglia di lasciarsi andare a digressioni, direi una ogni capitolo, assolutamente inutili. Va bene perseguire l'obiettivo di far ridere, ma non si può farlo a scapito della trama, sfruttando argomenti qualsiasi avulsi dalla stessa. In diversi punti mi sono domandato se avessi saltato una pagina! La cosa ancora più fastidiosa è che le digressioni sono divertenti, prese da sole. Forse la chiave di lettura è quella di evitare la trama :)
In definitiva, è un romanzo piacevole se si è capaci di godersi i singoli episodi senza cercare di collocarli in un disegno più ampio.
Come curiosità, vi faccio notare che la copertina consiste di una delle centinaia di immagini presenti nel libro forse più strano che sia mai stato scritto (scritto, per modo di dire), ovvero il "Codex Seraphinianus" di Luigi Serafini. Se volete fare un piccolo investimento per quell'opera d'arte ve lo consiglio.
“La terza guerra mondiale cominciò così, e poi ce ne furono altre tre.”
A causa di un banalissimo incidente - e di un topo - nel 2039, una data ormai non così lontana, sulla terra scoppia la terza guerra mondiale. Seguita rapidamente da altre tre. Bastano poco più di cent’anni perché il mondo sia ormai vittima di una dicotomia assurda: da una parte un incredibile progresso tecnologico, la capacità di comunicare telepaticamente e i viaggi spaziali; dall’altra una terra ormai devastata a causa dell’uso - e dell’abuso - del nucleare, delle lotte continue e del sole ormai morente. Sembra non esserci più alcuna speranza, i pianeti colonizzati non possono andare a compensare quello natale e morente, quando finalmente si ha notizia di un pianeta estremamente simile alla Terra - prima ovviamente del disastro ambientale. Parte, quindi, una corsa per la colonizzazione di questo fantomatico pianeta. Stefano Benni, nonostante dia al suo romanzo un impianto umoristico, vuole spingere il lettore a riflettere sulla società e i suoi comportamenti, su come le masse vengano influenzate e controllate dai media e dal bisogno estremo di essere sempre distratte. Nuovi programmi televisivi, nuovi giochi, nuove pubblicità. Il tono del racconto infatti è a volte amaro, a volte irriverente: vuole essere - riuscendoci in pieno - una feroce satira nei confronti dei politici e dei mass media. Al tempo stesso è quasi impossibile per il lettore non affezionarsi ai personaggi, alle loro sfide e ai loro sacrifici - e, contemporaneamente, ridere con loro.
Questo è l'unico libro di Benni che ho letto (rimedierò presto), comperato perché mi intrigava molto la trama in quanto amante della fantascienza, stiamo parlando di un viaggio, nell'anno 2156 da una Parigi sotterranea e da un mondo ghiacciato dalle guerre nucleari dove parte un'incredibile corsa spaziale, verso una nuova terra più vivibile. Lo stile di Benni è ironico, divertente, commovente, avvincente, fantasioso e fantastico, i personaggi creati sono spassosissimi fino alle lacrime e al mal di pancia. Perché questa è sì fantascienza ma vista da un lato umoristico (anche se possiamo intravedere ben più che un solo spunto di riflessione emergere dalla trama), per far capire ai più di cosa si tratta potremmo paragonare "Terra!" al forse più noto "Guida Galattica per Autostoppisti" di Adams, anche se le somiglianze si fermano al genere letterario. Un libro che più delle volte vi farà increspare il viso da un sorriso e nella maggior parte vi farà fare una sonora risata, tanti sono gli spunti di ilarità presenti. Lo consiglio anche a chi non ama il genere, anche per passare qualche ora di divertimento puro!
Avendo apprezzato Bar Sport, avevo grandi aspettative verso questo libro. Ma devo dire che fatico a concretizzare un parere. La trama di base è interessante, così come il messaggio ecologista e pacifista che l'autore vuole mandare. Anche l'umorismo mi è spesso piaciuto, soprattutto nelle storie brevi dove era ben circoscritto. E il finale mi ha colto piacevolmente di sopresa... Per il resto, caos. Troppi personaggi, dialoghi inutilmente lunghi e scene non necessarie alla trama. Alcuni passaggi li ho proprio trovati barbosi e superflui. Così come non mi sono affezionato particolarmente a nessun personaggio e di questo me ne dispiaccio molto. Forse è perchè si tratta di uno dei primi libri di Stefano Benni, ma l'ho trovato tutto sommato un po' grezzo...! Mi riservo comunque di leggere altri suoi libri in futuro per curiosità!
Benni is one of the funniest contemporary italian novelists, though I'm not sure that his very particular use of language is simple to translate in English.
He begins like a journalist, but he has found his own favourite way in novels and short tales.
Anyway, Terra! (Earth!) is one of the first novels written by Benni. Imagine Douglas Adams cosmography narrated with a Raymond Queneau's dictionary and you will have an idea of this book. Just fun, don't ask for more, please.
Il mio primo Benni. E' passato del tempo, quindi il commento lo scrivo su quel che mi ricordo, e cioè che come approccio con questo autore è stato fantastico! Avevo letto la quarta di copertina sulla copia di un'amica, e poi tempo dopo mi ero decisa a comprarlo. Non era per nulla come mi aspettavo, ma molto, molto, molto più meraviglioso!
Translated from Italian, wacky, satirical sci-fi from outside the Anglo/American feelgood safe zone. Like the works of the Firesign Theater, it's probably predicting the real future more accurately than serious speculative fiction. I'm curious about more of Stefano Benni's works.
Nel 1983 Stefano Benni scrive di un futuro, all'epoca, molto remoto, ma sempre attuale. Riprendendo il tema della guerra fredda, attuale in quegli anni, si aggiunge il tema ambientalista, parlando di sfruttamento indiscriminato delle risorse terrestri da parte dell'uomo, dell'inquinamento, descrivendo la Terra come un ghiacciolo circondato da una fitta nube di rifiuti spaziali, una pattumiera.
Siamo nel 2156, la Terra è stata distrutta da nuove guerre mondiali (sei in totale) e da un inverno atomico. La nostra storia inizia a Parigi, dove si viene a sapere della scoperta di un nuovo pianeta, Terra due, che potrebbe rimpiazzare la vecchia e fredda Terra e consentire condizioni di vita decisamente migliori.
Si da il via all'esplorazione spaziale, in una nuova gara che vede da una parte l'astronave sineuropea Proteo Tien, su cui viaggiano Chulain, Kook, LeO e Mei, dall'altra ci sono gli amerorussi con a capo il tiranno Re Akrab (detto lo Scorpione), che tenteranno di intralciarli a bordo della Calalbakrab, e infine i topi/samurai Giapponesi che, guidati dal generale Yamamoto, lotteranno dalla loro Zuikaku.
In parallelo, Fang, un saggio telepata cinese, e Frank Einstein, un super genietto del PC di nove anni, si recheranno a Cuzco, città Inca, in cui verranno a conoscenza di un luogo segreto in cui, forse, è nascosto il "cuore della Terra". Affrontano enigmi, allucinazioni planetarie, misteri antichi il tutto tra magia, filosofia e utopia.
Oltre all'intreccio di queste due storie, ci sono delle piccole meta-storie che non fanno parte della vicenda ma che la arricchiscono e ne mostrano tutto l'abilità e varietà stilistica, come ad esempio l'episodio molto divertente della "Storia di Padre Mapple" oppure quella di "Cappuccetto Nero", quella del "Perché i topi vivono sottoterra", in cui Benni immagina un Fabbricante di animali intento a popolare un mondo di animali di differenti fogge e colori, e infine le varie lettere d'amore di Kook a Mei o Sara a Caruso.
È un viaggio colmo di stramberie, totalmente fantastico tra astronavi malandate, imperi improbabili, topi-cosmonauti e che, con grande ironia, risate amare e tratti caricaturali, fa una satira tagliente tanto alla politica quanto alla società. Assolutamente vivo e pieno di neologismi e slang, l'elemento migliore sono i personaggi: caricature pregne di grande profondità e sfaccettati. Sono buffi, tronfi, divertenti e realistici: dal pirata burbero ma buono, il cui corpo è composto in buona parte da parti metalliche, a Pi-greco, topo filosofo, agli annoiati sceicchi amerorussi, nella loro diversità sono un coro di un'umanità folle che ha votato se stessa all'esilio dalla sua amata Terra.
Caotico e coerente, avvincente e tenero, serio e assurdo. Pieno di idee brillanti e perfettamente miscelate, non è solo un racconto di fantascienza ma anche di Storia, di rapporto tra scienza, fede e saggezza orientale, di tematiche legate al progresso, al potere, alle violenza fatte in nome del vil denaro.
Pour les acharnés de l'absurde, même vide de tout sens!
Livre qui m'a été recommandé, ne connaissant pas l'auteur et n'ayant plus de livres sous le coude, je me suis lancé. Le style m'a été présenté comme une version Italienne de Daniel Pennac, donc l'auteur est un de ses plus proches amis.
Le cadre de l'histoire est l'univers fantastique futuriste. Autrement dit à l'exact opposé de la littérature que j'aime et dévore habituellement. Il a donc fallu que je me fasse violence car au bout de 4 jours je n'avais lu qu'une dizaine de pages... On ne va pas se mentir, même après 100 pages, là où habituellement l'histoire harponne le lecteur, aucune magie n'avait opérée en moi. Je crois que l'histoire se perd au milieu de longs débats où les personnages divaguent sur les thèmes tels que la philosophie, la politique, l'histoire de l'humanité depuis ses prémices, etc qui m'ont clairement dissociée de ce livre... Sans compter de trop nombreuses parties, qui sont en fait des apartés sur plusieurs pages, des histoires dans l'histoire, en général sans véritable sens ni pertinence par rapport à l'histoire centrale. Autre lourdeur, à mon sens, des paragraphes entiers d'énumérations sans fin.
Puis quand on croit avoir lu le pire de ce livre et que l'on s'accoutume péniblement, et bien on se rend compte que les choses, ici le livre et son contenu, peuvent encore empirer! Le texte devient de plus en plus confus (grand euphémisme), de très longs monologues (de plusieurs pages) absurdes au point de n'avoir strictement aucun sens... J'ai dû passer différentes pages du livre histoire d'y survivre... chose que je me refuse à faire habituellement, c'est pour dire... Heureusement le livre ne fait que 280 pages, mais comme ce fut long et éprouvant! Très certainement l'un des pires livres de ma vie...