Jump to ratings and reviews
Rate this book

Sibirski odgoj

Rate this book
Kontroverzni roman s autobiografskim crtama opisuje odrastanje mladog Kolime u gradu Benderu u Transnistriji. Kolima je pripadnik zajednice "poštenih kriminalaca", ljudi koje su sovjetske vlasti prisilno preselile iz Sibira, a koji njeguju stare vrijednosti sibirskih kriminalaca kao što su poniznost, jednakost, poštovanje prema starijima i nemoćnima, mržnja prema bogatima i lihvarima i prezir prema svakoj vlasti. Njihova najveća vrijednost je sloboda, važnija od bilo koje političke ideje. Ovu posebnu vrstu odgoja Kolima prima od starih kriminalaca, a život prema strogom moralu zajednice vodi ga u mnoge opasne i neobične situacije.

374 pages, Paperback

First published January 1, 2009

174 people are currently reading
2733 people want to read

About the author

Nicolai Lilin

29 books241 followers
Nicolai Lilin is a Russian writer of Siberian origin. He was born and grew up in Transnistria, which declared its independence in 1990 but has never been recognized as a state.
In 2004 he moved to Italy. In 2009 he published in Italy for Einaudi "Siberian education", his first novel, written directly in Italian. The book has been translated into 19 languages and distributed in 24 countries, and has reached the interest of cinema. It will become a movie directed by Gabriele Salvatores, starring John Malkovic as Grandfather Kuzja.
In April 2010 he released his second novel, "Free Fall" (or "Sniper"), and for October 2011 we are waiting for the release of the new novel "The breath of the dark".
He currently writes for magazine L'Espresso and he founded Kolima Contemporary Culture, an exhibition space which also hosts cultural events in Milan. Among its activities he is also a tattoo artist, he studied for many years the traditional Siberian criminal tattoos and learned his techniques and complex codes.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
1,152 (23%)
4 stars
1,908 (38%)
3 stars
1,352 (27%)
2 stars
406 (8%)
1 star
133 (2%)
Displaying 1 - 30 of 387 reviews
Profile Image for Malacorda.
598 reviews289 followers
June 6, 2019
Tre stelle e mezza: avvincente, a tratti sa essere persino volta-pagina, ben strutturato e piuttosto ben scritto considerando che l'autore ha composto il libro in una lingua (l'italiano) che non è la sua lingua madre. Le capacità al di sopra della media ci sono, innegabilmente.

All'inizio mi suonava vagamente puerile e anche un po' finto il modo in cui vi si parla de Il crimine e de La legge criminale per intendere la criminalità organizzata, e anche "La società" e addirittura i nemici per definire tutto quello che non fa parte della criminalità. Poi però, leggendo qualche breve nota di storia della Transnistria, ho dovuto rivedere in maniera significativa le mie impressioni: immaginandomi di avere una guerra davanti a casa, tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, e immaginando cosa avrebbe potuto allora esserci nella mia vita al posto delle scuole medie e dei giri in bicicletta dagli amici nei paesi vicini, beh, certe espressioni dell'autore non mi sono più suonate tanto finte, anzi, forse fin troppo pacate.

La struttura del romanzo è discretamente sensata e organizzata: si compone del racconto in prima persona di episodi salienti dell'infanzia e della giovinezza dell'autore, a partire dai quali si snodano ulteriori flash-back, digressioni, racconti riportati dai dialoghi con nonni o zii o altri anziani della comunità, e il tutto va a formare l'approfondimento di un contesto sociale e geografico ben definito. Per quanto il discorso sia ben organizzato, al termine della lettura manca comunque un qualcosa, il racconto è concludente ma non perfettamente completo, ed è per questo che mi fermo a tre stelle e mezza e non arrivo a quattro. Forse quel qualcosa che manca qui si può trovare nei volumi successivi? Probabile. Senza fretta, mi ripropongo di leggere anche gli altri libri di questo autore, se si trattasse effettivamente del seguito di questo inizio di storia: se qui si racconta com'è che un ragazzino di Bender è finito a fare la guerra in Cecenia, ora sono ulteriormente curiosa di sapere com'è che questo tizio è poi approdato in Italia per scrivere un libro autobiografico.

Del resto, quel senso di incompletezza che mi ha dato il discorso nel suo complesso, viene comunque controbilanciato dalla sincerità del tono della voce narrante. Ciò non significa che tutto quello che è qui raccontato debba esser per forza vero, anzi con ogni probabilità ci saranno elementi di fantasia, o ancor più facilmente episodi in cui l'autore attribuisce a sé stesso vicende che nella realtà sono occorse ad altri e il cui racconto è stato a lui solo riportato. E' un libro che si legge per il piacere e la singolarità del contesto, poco importa sapere cosa sia fedele alla realtà e cosa sia fiction. Quello che conta è che anche nella – eventuale – finzione, la voce narrante tiene sempre un tono di voce sincero e pulito, non è pomposo, non enfatizza e non vuole assumere a tutti i costi toni epici. Questa sincerità dei toni, insieme a una certa ironia e un certo modo di sdrammatizzare, e insieme anche al carattere deciso ma amabile del giovane protagonista, tutti insieme mi hanno piacevolmente richiamato alla mente il Monastero di Prilepin, uno dei miei libri preferiti degli ultimi tempi.

E intanto questa è una nuova lettura soddisfacente, con forte sospetto che necessiti dei volumi successivi per essere ulteriormente rivalutata. Devo ancora scegliere quale sarà la saga per l'estate...
Profile Image for Carlo Mascellani.
Author 15 books291 followers
July 13, 2020
Il mondo è composto d'infiniti mondi. Ognuno di essi vive e prospera secondo le proprie regole, lasciandosi sedurre dalle leggi scritte, ma obbedendo ciecamente solo a quelle non scritte. In un linguaggio semplice e crudo, Lilin ci conduce per mano a scoprire il "suo" mondo: un luogo intriso di violenza perche sorto in un contesto violento, ma anche d'onore, di lealtà, di coraggio e solidarietà fraterna, che, nonostante la propria brutalità, pare aver qualcosa da insegnare ai nostri ipocriti mondi di borghesi benestanti.
Profile Image for Utti.
508 reviews35 followers
April 25, 2018
Se lo stesso libro fosse stato scritto in Italia si sarebbe gridato, giustamente, allo scandalo. Cosa c'è di affascinante in un mondo che difende i valori della violenza e la legge del più forte o del più furbo? Sarà l'aria "esotica" o lontana, ma non penso basti a giustificare il successo di questo libro. Forse c'è chi rimane fascinato dalla violenza ingiustificata o da un sistema di valori che sembra immutabile. Sinceramente nessuna delle due cose fa presa su di me, né i pestaggi, né il senso di branco mi sembrano sufficienti a giustificare un agire senza scopo se non quello di trasmettere tradizioni. Una cocente delusione rispetto alle aspettative. Si fa leggere ma dopo due terzi diventa estremamente ripetitivo ed estraniante, con un gusto spinto per l'effetto splatter.
Profile Image for Alan (on December semi-hiatus) Teder.
2,706 reviews250 followers
November 5, 2024
Siberian Fabrication
Review of the Emblem Edition paperback (2011) translated by Jonathan Hunter from the Italian language original Educazione siberiana (2009)
Some enjoy life, some suffer it, we fight it. - Old saying of the Siberian Urkas.

Such are the ways of the pandemic that in your search for variety you start pulling books from the shelves that you have never actually read before. I originally sought out Siberian Education (2011) when I heard that it was being made into a film with John Malkovich, one of my favourite actors. Unfortunately the film wasn’t that great, and then various articles also appeared which debunked the source autobiography as being an invention by author Nicolai Lilin. I put it aside then but picked it up again recently.

Despite the debunking, Lilin still has an entertaining way of telling his story, which is an extended fantasy which builds on various preconceived notions of mafia behaviour and urban myths about honour among thieves. The story goes from childhood through to young adulthood at a time when the fictional Nicolai aka Kolima is drafted into the Russian Army, a story that is continued in Lilin's followup Free Fall: A Sniper's Story from Chechnya. Nicolai Lilin.

Lilin's "Siberians" are a closely knit band of thieves called Urkas (presumably the word is derived from the Russian word урки (urki) for thief. They were supposedly deported from 1930's Siberia to the Transnistria region of Moldavia at a time when Stalin's deportations were actually proceeding in the opposite direction. In Transnistria they kept their former customs and criminal behaviours in apparent complete defiance of the pervasive communist totalitarian state. Various words, customs and philosophies are referred to as "Siberian" although they are obviously Russian in origin. So, for instance, it is called the "Siberian" Orthodox Church rather than the commonly understood Russian Orthodox Church.

Lilin certainly understood his audience and plays up all sorts of urban myths about robbing from the rich on behalf of the poor. There is also a distinct religious element to the band with almost all speeches delivered as prayers and requests for God's blessing on their activities. It was all convincing enough that authors such as Irvine Welsh (Trainspotting etc.) and Roberto Saviano (Gomorrah etc.) blurbed the book at the time of its original release.

Trivia and LInks
The main debunking article is the Russian language Tattooed Cranberries (2011) by Elena Chernenko. I see some references to English language debunking articles in other reviews.

I'm usually quick to note references to Uralic/Finno-Ugric peoples due to my Estonian heritage, so I couldn't help but notice this passage in Siberian Education:
Soon afterwards Zilya fell ill. Her condition deteriorated, and no medicine could cure her. So Svyatoslav took her to Siberia, to see an old shaman of the tribe of the Nency, a people of Siberian aborigines who had always had very close ties with the Siberian criminals, the Urkas.

The "Nencys" are the Nenets people of the Samoyedic branch of Uralic languages. "Nency" is a transliteration of the Russian word ненцы, which is usually transliterated as "Nentsy."
Pretending "close ties" to a shamanistic tribe is another way that Lilin uses to add an aura of mysticism to his story of criminals.
Profile Image for Marc Nash.
Author 18 books467 followers
March 7, 2013
In my review of Lilin's other book "Free Fall", I said that his writing about the war in Chechnya knocked the spots off Vietnam War books. And in this, his earlier memoir about his childhood, Siberian criminal culture is laid bare and knocks all Mafia tales into a cocked hat. Exotic, brutal and frankly bizarre, it's a tale of an old culture with all its values and mores that seem to derive from another planet. But the book is undeniably fascinating.

The Siberians here don't even live in Siberia, but in a region between Moldova and Ukraine after exile under the Communists as Siberia became the preserve of the Gulags and the local 'honest' criminals were displaced in the prisons by political prisoners. A fiercely proud and independent criminal culture who stubbornly resisted integration under the Communists, now find themselves trying to preserve their independent traditions in the face of the new Russia and Capitalism. They have a strange mix of Orthodox religion and criminality, in which God is used in elliptical codes that the police and authorities can't pierce. They refer to themselves as men of honour, bringing the justice of God to their criminal, anti-authoritarian activities. The bodycount is high in the book, for those who dishonour the strange etiquette built of honourable behaviour. And yet this etiquette is utterly predicated on respect like any Mafiosa, albeit one more embedded on your actual deeds, rather than naked shows of power. The language and etiquette apart from being religious is also rather poetic and lyrical, because it's formal. "Dignified criminals introduce themselves, exchange greetings and wish each other every blessing even before they start killing each other". It's like something out of Shakespeare's portrayals of high nobility.

They are criminals and yet their code demands they remain humble. They eschew flagrant shows of wealth. The money is really only spent on every day living, guns and religious icons. They despise gangsters who wear gold, instead they have their copious tattoos tell their stories for them. At the time of writing this novel, Lilin was a professional tattooist in Italy, bringing his native skills with him. It's hard to see quite why these criminals worked so hard to rob for money, when they didn't really spend it, other than helping out less fortunate members of their community, which usually meant widows of other criminals who maybe wouldn't have needed financial help if their men hadn't worked so fatally hard being criminals... In fact the most money appearing in the book was for a community raised reward to track down the perpetrators of the rape of an autistic girl. And the strange rules of the community meant that only the juveniles could go about seeking out the perpetrators and seeking justice, because they equated to the same age of the victim. This chapter was seriously fascinating and alienating in equal counts.

A postcard from a seriously exotic outpost of the world.


Profile Image for Sofia Fresia.
1,244 reviews25 followers
May 22, 2016
3,5 stelle. Era da tempo che volevo leggere questo libro, ma poi per una ragione o per l'altra non l'ho mai acquistato e sembrava essere finito nel dimenticatoio. Il mio interesse era molto calato dopo aver capito che di ambientazione siberiana aveva ben poco, infatti tutto il racconto è incentrato sulla gioventù dell'autore all'interno di una comunità criminale nell'attuale Moldavia. Tuttavia sono rimasta piacevolmente colpita da questa lettura, che mi figuravo lenta e pesante. Certo, necessita di testa perché gli argomenti trattati non sono affatto leggeri, ma intrattiene anche un sacco e offre uno scorcio - benché estremo - di vita nei quartieri malfamati delle città dell'ex Unione Sovietica. Probabilmente ho potuto apprezzare in maniera particolare questo libro proprio per via della mia quasi fissazione su tutto quello che riguarda la Russia e la sua storia, che trovo davvero affascinante e mai squallida. Il mio unico problema con questo testo è stato il modo di raccontare dell'autore, che ci presenta la criminalità siberiana come una comunità di giusti, onesti cittadini in lotta contro una società marcia e corrotta. Non ho proprio sopportato quella che mi pareva vera e propria ipocrisia in stile Cosa Nostra: siamo criminali, ma non toccateci la Madonna, le icone, le nostre formalità da "galantuomini". Per il resto è davvero un buon libro, anche se può sorgere il dubbio che alcune parti siano state gonfiate ed estremizzate per fare colpo sul lettore. Mi risulta davvero difficile credere a certi avvenimenti che sono raccontati in queste pagine, sembrano davvero inumani e incredibili, ma sono certa che un fondo - più o meno corposo - di verità ci sia.
Profile Image for Bren.
975 reviews147 followers
September 8, 2018
Interesante, impactante, contradictorio (no por que se contradiga, sino porque son los sentimientos que me genera), cruel, duro, realista, ilustrativo.

Puedo dar al menos otros 10 adjetivos para describir este libro, y todavía no he mencionado nada sobre su estilo narrativo y personajes.

Nikolái, pertenece a la casta de los urcas siberianos, quienes fueron deportados de Siberia hacia Transnistria, nace, vive, crece y se desarrolla dentro de esta comunidad y en el libro nos detalla su filosofía de vida, su modus vivendi, su razón de ser y existir como un urca siberiano.

Contradicción, porque es casi imposible ver esa línea que divide el bien y el mal, la justificación sobre los actos cometidos o los no cometidos, la educación recibida como forma de vida, que en ocasiones es admirable y en otras es desgarradora.

Un libro que vale la pena leer, me ha dejado impresionada de una manera muy positiva, a pesar del tema, tengo que decir que disfrute mucho leyéndolo, aprendiendo y sobre todo ver la vida desde un punto de vista opuesto al mio, no solo por la parte cultural, sino también por la parte del bien y del mal.
Profile Image for Angy - Books Lover .
244 reviews17 followers
October 19, 2020
3,5 stelle per me.
Educazione Siberiana è un libro che racconta la storia di come si vive/viveva in Transnistria (in Moldavia).
Un racconto crudo e cruento ma che non si può non conoscere.
C'è chi dice che l'autore non ha compiuto veramente tutto quello che ha scritto, non so se sia vero o meno, anche se non fosse vero e avesse compiuto molte meno cose, sarebbe un racconto toccante.
Una vita fuori dalle regole, dove i bambini giocano con i coltelli al posto delle macchinine.
Non mi è piaciuto il finale, o meglio, speravo che Nicolai descrivesse più nel dettaglio il suo allontanarsi da quel mondo così violento.
Profile Image for Tittirossa.
1,062 reviews333 followers
August 7, 2020
Se avesse vissuto anche solo metà delle storie non sarebbe vivo, quindi presumo che abbia collezionato aneddotica in giro.
però o è autobiografico o è un romanzo, se scelgi il romanbio o il bioroman devi avere una marcia in più, altrimenti sei un grancazzaro (che grosso modo è quel che mi viene da pensare di lui).
Profile Image for Gauss74.
464 reviews93 followers
May 31, 2022
Corrono tempi difficili, all'est. Ma così difficili che stanno già influenzando pesantemente le vite di tutti noi anche da questa parte della risorgente cortina: valeva dunque la pena rispolverare un libro che avevo in lista da chissà quanto tempo, complice l'ulteriore opportunità di ascoltarlo in audiolibro (ah, trovare il tempo di leggere un cartaceo. Cosa del passato, ormai).

Buona sorpresa fin dall'inizio, per chi volesse leggere questo autore russo per poter leggere di Ucraina. In buona sostanza, l'Ucraina vista dai russi. Perchè l'autoe che porta qui la propria autobiografia giovanile, è russo sì, ma nato in Transnistria. Proprio quella striscia di terra Moldava lungo il corso del Dnestr a forte vocazione indipendentista che è stats di recente fatta oggetto di un'ulteriore offensiva dell'esercito russo che ha invaso l' Ucraina; un indipendentismo di matrice russa che sembrerebbe giustificare le mire espansionistiche di Vladimir Putin: sembrerebbe perchè, ed è la seconda sorpresa, che i russi di quella terra di russo non hanno proprio un bel niente se non la provenienza siberiana degli espatriati di cui Nicolai Lilin fa parte.

Essere siberiani nei confronti dell'impero russo/sovietico era ed è tuttora un affronto. La Siberia è un insulto permanente alla pretesa di una unità politica che non c'è mai stata (e che a noi sembra dura come il granito), è obbedire ad una comunità che è in realtà uno stato nello stato, è un rovesciamento della morale che fa del crimine qualcosa di onorevole, se compiuto contro una tirannide che non ha nulla, ma proprio nulla in comune con la gente della taiga deportata da una polizia tra le più dure del mondo in un posto se possibile ancora più squallido.
C'è da crederci, quando è arrivata la notizia che l'esercito russo in Transnistria non solo non c'è mai arrivato, ma che probabilmente ha fatto macchine indietro. Quella è una terra russa solo nei desideri dell'impero, ma che è abitata dai criminali siberiani le cui picche hanno sventrato poliziotti dell'armata rossa durante tutto il periodo sovietico ed oltre.

Poi c'è la vita di Nikolai "Kolyma" Linin. Una vita che descrive il saper restare uomini in un mondo che di umano ha assai poco, in quanto assai più interessato allo stato che all'individuo. Con le sue regole durissime ma anche con un arcaico codice d'onore fatto di leggi criminali, di rispetto per gli anziani, di tutela dei più deboli. E' un mondo, questo sì, che abbiamo già visto tante volte. Quello sovietico fatto di palazzoni grigi sbrecciati e di parchi giochi dalle lamiere contorte, di paesaggi devastati dall'inquinamento ed insopportabili pastoie burocratiche. All' interno di questo mondo si snoda l'infanzia del protagonista che si conclude come è cominciata, con la spaventosa punizione dello stato nei confronti di un bambino colpevole solo di aver ricevuto una "Educazione siberiana".
Profile Image for giuki.
51 reviews3 followers
September 14, 2022
Proprio no. L'avrei lasciato senza valutazione ma dò una stella solo perché l'autore ha scritto il libro in italiano nonostante non sia la sua prima lingua e forse è l'unica cosa positiva del libro.

Per il resto non mi è piaciuta la scrittura troppo prolissa, non mi è piaciuta la struttura con digressioni lunghe e noiose, non mi sono piaciuti in generale né contenuti né le ideologie. Non nego che a volte ho anche saltato interi paragrafi per porre fine il prima possibile all'agonia che ho provato leggendo questo libro.

Lo avevo comprato cinque anni fa dopo che mi era stato consigliato perché "se ti piacciono i tatuaggi dovresti leggere educazione siberiana!!", e leggendo la trama avevo anche pensato che mi sarebbe potuto piacere, dopodiché è rimasto in libreria per anni e al primo tentativo di lettura lo avevo abbandonato dopo poche pagine. Questa volta mi sono costretta a finirlo ma libro più sbagliato di questo non esiste per me. Mi dispiace ma non mi è piaciuta neanche una virgola.
Profile Image for Frannie.
508 reviews221 followers
October 23, 2017
È difficile per me dare un parere su questo libro e cercherò di spiegare bene perché. Inizialmente si presenta come un excursus sulla vita e le tradizioni di una comunità criminale, quella degli Urka siberiani, che vive in una delle più remote regioni della Russia, la Transnistria. Narrato dal punto di vista interno di un uomo cresciuto circondato da questi "criminali onesti", il romanzo ci fa conoscere non solo le parti più violente ed efferate (le risse, le spedizioni punitive, l'odio contro gli omosessuali, la faida tra siberiani e georgiani, tra siberiani e ucraini ecc.) ma anche i valori e soprattutto la morale criminale, fatta di grande rispetto per gli anziani, rifiuto dello stupro, completa accettazione e protezione delle persone disabili che vengono viste come "volute da Dio" e tante altre regole e consuetudini.

A questo punto già si intravedono degli elementi inverosimili, ma la scrittura a mio parere non è così male (considerato poi che l'autore ha voluto scrivere in italiano nonostante la sua origine slava) e il fatto che lo stesso Roberto Saviano lo abbia apprezzato mi ha spinto a credere che questo romanzo meritasse la mia attenzione. Ma cosa succede? Navigando sul web scopro alcune testimonianze di giornalisti che hanno indagato a fondo nelle tradizioni siberiane e si sono perfino recati nei posti descritti da Lilin per poi scoprire che di autobiografico e soprattutto di vero in questa storia c'è ben poco. Si tratterebbe insomma per buona parte di un'invenzione dell'autore, che da quel che ho capito l'ha pure ammesso, almeno in alcune edizioni straniere del libro.

Personalmente mi sono sentita un po' presa in giro. Come lettrice credo di avere il diritto di sapere se quello che sto leggendo sia fiction oppure no, perché il mio atteggiamento e le mie aspettative nei confronti del libro cambiano di conseguenza. E se devo pensare che si tratta del frutto della fantasia di Lilin, allora ci sono delle cose che proprio non mi vanno giù: una sfilza di personaggi secondari a volte inutili di cui viene descritta vita, morte e miracoli per pagine e pagine con digressioni su digressioni che fanno rapidamente perdere il filo del discorso e se in un primo momento questi delinquenti sono interessanti e sembrano quasi autentici, alla lunga diventano monotoni e il lettore non vede l'ora di tornare all'azione vera e propria, che a mio parere in un romanzo così dovrebbe abbondare e invece non mi è sembrata mai troppa, forse perché diluita in questo mare di personaggi simili tra loro e incapaci di rimanere a lungo impressi nella mente. Ci sono delle scene cruente, è vero (soprattutto nel capitolo sul carcere minorile alcune sono fortemente disturbanti), così come ci sono dei passaggi più delicati e introspettivi (in particolare un capitolo che ho apprezzato riguarda i tatuaggi, che a quanto sembra costituiscono un'autentica passione dell'autore) e ho trovato qua e là qualche bella frase, ma alla fine qual era lo scopo, se davvero non si tratta di un'autobiografia?

Non so quanto credito dare alle voci che ritengono questo libro un'enorme bufala, se fossero vere la mia valutazione complessiva sarebbe sicuramente più bassa. Ma trovandomi nel dubbio, gli assegno 3 stelle e rimango comunque perplessa e anche un po' delusa, perché l'idea iniziale non era affatto malvagia.
Profile Image for Simona.
974 reviews228 followers
July 14, 2014
Crescere nella Transnistria, una terra di nessuno, significa vivere seguendo regole rigide e ferree, regole che non sfuggono e alle quali bisogna sottostare.
"Educazione siberiana" è il racconto di Nicolai Lilin, cresciuto nella terra di nessuno, cresciuto in un luogo in cui sin da bambino, invece dei giocattoli, si imparano a usare le armi, le pistole e a uccidere. Significa crescere in un luogo dalle mille contraddizioni: il crimine e la violenza da un lato l'amicizia, la lealtà dall'altro.
Un luogo in cui gli omosessuali sono considerati la feccia della società, ma anche un luogo in cui i disabili si amano nella loro bellezza, perché "voluti dal Signore".
In "Educazione siberiana", amore e odio, odio e amore si fondono e si confondono regalando un racconto che non abbandona il lettore trascinandolo sino all'ineluttabile finale.
Profile Image for Nicola  Balestri.
39 reviews7 followers
May 16, 2015
Forse tra i tre libri che ho apprezzato meno in tutta la mia esistenza ad oggi. Forse addirittura il primo.
Nulla di ciò che è scritto è reale. Ritengo che il successo che ha ottenuto sia dovuto al fatto che stimola il piccolo bullo da bar che è nascosto dentro ognuno di noi, facendo leva su onore, povertà, violenza e tutti quei valori che ci fanno tanto sentire vivi e guerrieri (che poi in realtà siamo dei cuccioloni...)
Poi la chiudo qui perché ho paura di trovarmi Lilin, o chi per lui, sotto casa...
Profile Image for Shainna.
265 reviews
January 9, 2013
I gave up. There were too many lies and untruths and errors that I'm disgusted this was ever published.

If you want to read about the Vori v zakone, find a different book.

If you want to learn about Siberians, this book will tell you nothing.

If you want to read about violence, here you go. Just know that it's not true.
Profile Image for John M.
457 reviews8 followers
June 18, 2013
I finally admit defeat. I tried. I honestly did try but this book is just not worth the time or effort. I basically don't know whether it's a load of baloney and the work of the author's imagination or just uninteresting. I simply did not care what happened to the main character and could not buy into the macho, bulls**t world he lived in. Boring. Dull. Not worth the money I paid...and that was in a book sale!
Profile Image for Mosco.
449 reviews44 followers
Read
December 25, 2017
Non riesco a capire quanto di vero e di inventato ci sia nella storia. E la cosa mi molesta.

Be', alla fine non mi è dispiaciuto. Difficile dargli un voto, però.
Profile Image for Meaghan.
1,096 reviews25 followers
April 26, 2011
I received this book free through Librarything's early reviewers program.

This certainly is an extraordinary story, soaked in gore in a Painted Bird sort of way. Nicolai Lilin claims he has murdered multiple people, and so has almost everyone he grew up with, including one guy who killed thousands of policemen and kept their badges. While he was in juvenile prison he witnessed numerous gang rapes, some of which were made into child pornography films, and there were several more murders. The society he grew up in, he says, was criminal but certainly not lawless; in fact, it looks like it had more laws than most "normal" civilizations. I do wish more page space had been given to the role of women -- who barely exist in the story -- and how it was that Lilin grew up to be a law-abiding tattoo artist in Italy.

I hate to say it, but I find myself questioning the memoir's authenticity. I'm not going to say anything one way or another because I don't know enough about the region, but I don't understand how such a society could continue to exist almost into the 21st century, and I wonder how these people lived and what they lived off of.

This is, nevertheless, a galloping read. Take that for what it's worth.
Profile Image for Julián.
19 reviews2 followers
April 3, 2018
Llibre interessant per explorar els comportaments culturals d'una organització criminal siberiana en concret, i els comportament de les organitzacions criminals en general. Remarcar la lluita entre la tradició criminal, arrelada a la religió i a costums antics, i la criminalitat de nova "cuña" relacionada amb la caiguda de la Unió Soviètica i l'entrada del turbocapitalisme, subratllar també la inversemblança d'algunes situaciones fortament violentes, però, clar està, situacions que exempifiquen la rudesa i la ferocitat del món criminal.
Profile Image for ⚔️Kelanth⚔️.
1,117 reviews165 followers
December 18, 2019
Che noia, che barba, che barba, che noia. Questo libro mi sembra proprio uno specchietto per le allodole, una tipica operazione commerciale per vendere libri, non per il contenuto ma per il personaggio che le scrive (?), una sorta di Melissa P. a sfondo storico/thriller/che so altro.

Un miscuglio di ricordi (?) messi uno in fila all'altro senza molto senso. Mentre stai leggendo la storia ti capita di essere trascinato in due, tre digressioni continue senza più raccapezzarti quando infine torni all'origine della storia raccontata.

Lento all'inverosimile sembra più un saggio (ma scritto male) sugli usi e costumi del popolo siberiano, con più precisione del popolo criminale siberiano. Un caledoscopio di personaggi che se all'inizio divertono, alla fine stancano e non vedi l'ora che escano di scena. Per non parlare poi di tutte quelle scene di violenza o di crimini efferati che vogliono far passare come "onesti".

Libro noioso, scritto veramente in maniera mediocre da una persona che assolutamente non sa narrare alcunchè; si tratta solo di un resoconto di vita, per lo più pasticciato che suona piatto e sempre uguale a se stesso.

Libro mediocre, noiosissimo da leggere, senza nessuna trama.

Veramente insulso.
Profile Image for Kevin.
487 reviews2 followers
April 22, 2011
This was a First Reads giveaway for which I am grateful, but I finally had to abandon this one, which is unfortunate because many of the stories were interesting but I just could not get into it. The writing style (or lack thereof) was one factor in my decision as it was simply too vague and jumped around from vignette to vignette with little to no rhyme or reason. It was difficult to follow since there was no continuous storyline. I understand that should be expected with an autobiography but it was too distracting. My biggest hang up is with the overly glamorous, romanticized depiction of these criminals. I knew I was reading about a culture that was very different from my own, but at the same time the sense of realism was missing. It read like the author's bright and rosy memories leaving out the dirtiness and reality of that kind of life. There were many inconsistencies with statements like they would not be captured alive by authorities/police unless gravely injured and yet almost all of them spent many years in jail. It seems unlikely that they would all have fought to the death prior to capture given the inordinate amount of them being jailed. It just never came together for me and I ended up giving up because I felt I was having to force myself to read it.
Profile Image for Patrizia.
536 reviews164 followers
August 9, 2016
Un'infanzia insolita, quella di Nicolai, cresciuto nel quartiere degli "onesti criminali siberiani" di Bender. Sin da piccolo apprende il codice di comportamento di una comunità basata sulla solidarietà, in cui tutti, bambini compresi, hanno un ruolo ben preciso. Le parole hanno un peso preciso, occorre soppesarle, perché una volta dette non possono essere rimangiate. Anche le armi hanno un nome e un uso preciso, ci sono quelle per la caccia e le altre. Spetta agli anziani che non lavorano più sul campo tramandare e trasmettere le tradizioni ai giovani. Così Nicolai cresce, tra giochi e scontri, rispettando l'educazione siberiana, tanto diversa dal modo di agire dei criminali di altri quartieri, in un mondo che sta per scomparire, fagocitato dalla nuova malavita che sta per prendere piede e prevalere.
C'è nello stile scarno e colloquiale una certa nostalgia per quella fase della sua vita ormai finita, per la sensazione di far parte di una grande famiglia.
Profile Image for Tara.
232 reviews2 followers
December 24, 2017
I can safely say that I've never read anything quite like this book. it starts almost as a straightforward anthropological study of an ethnic criminal gang in the eastern reaches of the Russian Federation: mores, manners, gender roles, rites of passage, jailhouse traditions, and tattoo meanings. The book eventually turns to an unsentimental autobiography of the author's coming of age, leading to him joining the Army during the Chechnyan conflict. Fascinating and disturbing.
Profile Image for Sergio.
1,345 reviews134 followers
August 18, 2019
Un libro bellissimo che esplora, con gli occhi di un ragazzo siberiano che cresce e matura,le leggi che regolano la malavita russa, i suoi rapporti interni e con lo Stato con pagine crude e sincere, piene di violenza ma anche di buoni sentimenti. Sono stato conquistato fino in fondo da questo libro unico nel suo genere.
Profile Image for Patrick O'Neil.
Author 9 books153 followers
April 28, 2014
Repetitious, sophomoric, homophobic, and unapologetic... an editor's heavy hand would've helped - but in the end the judgmental condescending attitude of the author made me give up way before the end.
Profile Image for Aries Black.
19 reviews2 followers
January 3, 2019
Due stelline e mezzo. Scritto tutto sommato bene ed in uno stile interessante, ma credo che sapere che viene solo spacciato per autobiografia mi abbia un po' urtato.
Profile Image for Anna Bertoldi.
18 reviews
July 28, 2024
Se non avessi scoperto a 30 pagine dall'inizio della lettura che sono un mare di fregnacce me la sarei goduta di più...
Displaying 1 - 30 of 387 reviews

Join the discussion

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.