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Figli del nemico: Le relazioni d'amore in tempo di guerra 1943-1948

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«Essendo fidanzata con un prigioniero di guerra tedesco ed avendo ad oggi una bambina, faccio appello a codesto Comando di voler concedere l'autorizzazione onde poterci unire in matrimonio, sebbene prigioniero.» Rimasta sola a crescere la figlia nata dall'amore con un soldato tedesco, Lola Oldrini così scriveva alla Commissione alleata di controllo di Roma nel luglio del 1946. Come lei, nel periodo dell'Asse Roma-Berlino, e poi durante l'occupazione nazista, tra il 1943 e il 1945, molte donne italiane intrattennero relazioni sentimentali con militari tedeschi della Wehrmacht. Furono fidanzamenti voluti dalle famiglie d'origine, relazioni di lungo periodo sfociate in 'matrimoni misti', oppure relazioni extraconiugali e incontri fugaci ricercati per bisogno d'affetto e protezione nei giorni della solitudine della guerra. Ciò che è stato omesso è che i bambini nati da questi incontri, considerati 'figli del nemico', furono spesso oggetto di discriminazione, subirono l'abbandono delle madri, passarono l'infanzia chiusi in orfanotrofi, negli istituti di cura religiosi o nei brefotrofi gestiti dalla Croce Rossa o dall'Opera nazionale maternità e infanzia o vennero dati in adozione. Attraverso le lettere private e i diari oggi conservati nell'Archivio Segreto Vaticano e nell'Archivio delle Nazioni Unite, Michela Ponzani racconta le loro vite dimenticate, insieme a quelle delle loro madri, dei loro padri e di chi se ne prese cura, riportando alla luce storie sconosciute e sorprendenti.

206 pages, Kindle Edition

First published January 1, 2015

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Michela Ponzani

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Profile Image for Cirano.
196 reviews12 followers
July 20, 2025
La storica Michela Ponzani affronta in questo saggio la tematica dei bambini nati da rapporti con il "nemico".
E non ci si riferisce solo alle conseguenze degli stupri e delle violenze ahimè tipici della guerra, così come non si tratta nemmeno di collaborazionismo, come spesso vengono liquidati questi casi, ma di vere e proprie storie d'amore specialmente tra italiani e tedeschi, questi ultimi diventati nemici dopo l'armistizio dell'8 settembre '43.
Dopo la guerra questi bambini, nati da coppie miste, dovranno subire l'onta dell'emarginazione. "Il secondo conflitto mondiale non è stato soltanto una fase negativa di sofferenza e di annullamento del sé, ma anche un susseguirsi di eventi e di esperienze di vita che possono aver indotto persino a ricercare un «contatto tra nemici».
Saranno spesso abbandonati alla nascita o anche successivamente da madri che non potranno occuparsi di loro o che non avranno la forza di ribellarsi al comune pensiero che i loro figli sono figli della vergona e del peccato. L'Italia è un paese, sotto questo aspetto, legislativamente arretrato, come denunciava il ministro della giustizia Vittorio Scialoja in un suo intervento in senato già nel 1910:"la madre spesso è la meno colpevole, deve da sola espiare le conseguenze di un fatto comune e sopportare un peso che per lo meno dovrebbe essere diviso tra lei e l'uomo". Parole rimaste lettera morta anche nella neonata repubblica e in parte ancora attuali.
"[...] i bambini [...] Sono la rappresentazione quotidiana, sempre palese degli «amori che nascono sotto l'occupazione tedesca», vittime per antonomasia di un giudizio morale che condanna e che non permette remissione. Con una madre socialmente condannata a portarsi addosso lo stigma della donna di dubbia moralità, questi bambini restano isolati più degli altri e, oltre alle difficoltà post-belliche, devono affrontare anche il rigetto della collettività".
Profile Image for Gianluca.
44 reviews1 follower
June 18, 2023
Uno studio e un insieme di storie che vanno dalle relazioni amorose "con il nemico" durante (e dopo) il secondo conflitto mondiale, alla nascita di figli illegittimi, al loro vivere nei brefotrofi, e ai tentativi nazionali ed internazionali di dare un futuro e una speranza ai "figli del nemico".

Sullo sfondo una società che -anche attraverso leggi obsolete- si preoccupa perlopiù di tutelare il valore della famiglia legale e "tradizionale", piuttosto che occuparsi della sorte di chi non ha avuto colpe se non quella di essere venuto al mondo, e dei loro genitori soprattutto le madri), cercando peraltro di evitare di fare i conti con il fatto che il "nemico" fosse un "alleato" fino ad un attimo prima.

C'è però anche la realtà e la necessità di chi cerca di ricongiungere le famiglie fondate su queste "relazioni miste", c'è la voglia di continuare a coltivare queste storie nate quando tutto intorno era miseria, insomma, viene evidenziato -evidentemente non si poteva fare altrimenti- che la guerra non è solo alleati e nemici, vincitori e vinti.

riprendendo la chiusura di Prospettiva Nevskij di Battiato, quando dice "com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire", ebbene mi viene da pensare che questo libro -fra le tante cose- ci riesca onestamente a trovare un po' di alba.
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