Hunnun käyttö jakaa mielipiteitä niin muslimi- kuin länsimaissa, ja siitä on tullut jopa poliittinen kiistakysymys. Keskustelua leimaa silti tietämättömyys tavan alkuperästä ja kehitysvaiheista, eivätkä itse hunnun käyttäjät ole päässeet ääneen.
Tutkija Renata Pepicelli pyrkii korjaamaan kärjistyneitä ennakkoluuloja lähestymällä aihetta historiallisesta, poliittisesta ja esteettisestä näkökulmasta. Hän esittelee hunnun historiaa islamin synnyn ajoilta aina nykypäivään saakka, ja hän painottaa, että hunnulla on historiansa aikana ollut hyvin moninaisia merkityksiä. Teos vastaa moniin lukijan kysymyksiin: Miksi hunnun käyttö on lisääntynyt viime vuosina? Millä tavoin musliminaiset perustelevat hunnuttautumista tai hunnun vastustamista? Mitä Koraanissa sanotaan hunnusta?
Teos on helposti lähestyttävä kokonaisuus kenelle tahansa islamin kulttuurista kiinnostuneelle lukijalle. Islamilaisen ajatusmaailman tarkastelu paljastaa mielenkiintoisia asioita myös länsimaiden asenteista. Italialaisella Renata Pepicellillä on tutkijantohtorin virka Bolognan yliopistossa, ja hän tutkii erityisesti nykyajan islamilaista maailmaa sekä Välimeren maiden sukupuoli- ja maahanmuuttokysymyksiä.
Questo libro, forse ancora più del precedente (A Quiet Revolution: The Veil's Resurgence, from the Middle East to America, mi ha parecchio destabilizzato e mi ha spinto a considerare la questione del velo con altri occhi.. Pur nel pensiero generale di "ognuno è libero di fare quello che vuole fino a che non lede gli altri", prima da brava occidentale con i pregiudizi, poi studiando la storia dei paesi arabi e scoprendo che in Egitto -per fare un esempio- all'inizio del '900 le donne velate erano in netta minoranza rispetto a quelle senza velo, ho sempre visto questo "simbolo" come una forzatura, un qualcosa di imposto e di "oppressivo". Insomma, essendo io stessa una donna, non riuscivo proprio a capire perché una donna avrebbe voluto celare i suoi tratti distintivi e quindi in un certo senso annullarsi. Non lo comprendevo. non pensavo potesse essere una libera scelta.. Ovviamente i fattori socio-politici e ambientali hanno enorme importanza sulla questione e sicuramente ci sono casi di oppressione e in cui il velo è portato come obbligo imposto.. Ma leggere le testimonianze di donne che per loro scelta decidono di portare il velo e ascoltare i perché e i per come è stato davvero illuminante. Credo di aver decisamente modificato il mio pensiero a riguardo!! Il libro è abbastanza diverso dal precedente, che dà un valido background alla situazione e poi si concentra in particolar modo sulla situazione dei musulmani americani pre e post 9/11; qui invece pur essendo presente un accenno di background, l'autrice si concentra per lo più su eventi significativi sulla questione del velo in Europa (E Italia, essendo lei italiana), come ad esempio il caso della Francia che nel 2004 ha proibito il velo (ma anche crocifissi, croci, la kippah ebraica, il turbante dei sikh ecc) nelle scuole. Ci sono tantissimi spunti di riflessione, compreso anche un confronto con l'Occidente e le sue "imposizioni".. L'ho trovato davvero davvero interessante, forse il punto che più di tutti mi ha aiutato a staccarmi dalle mie prese di posizione e abbracciare il discorso da una prospettiva più ampia..
Ah, e l'ultima parte sulla moda islamica è semplicemente meravigliosa. L'ho adorata!!!
Un libro che serve, punto, soprattutto a chi di cosa significhi o abbia significato il velo non sa niente; un libro oggettivo, che raccoglie storia e pensieri, ma anche uno sguardo antropologico verso quel mondo femminile che tanto è stato usato, plasmato e privato della voce delle stesse protagoniste: le donne. Libro accademico molto prezioso e, soprattutto, semplice da leggere. Comprendere il vasto tema di cosa significhi il velo nell’Islam è tutta un’altra storia, ma è un buon punto di partenza.
una totale immersione nella cultura musulmana e nella figura della donna in essa. un’analisi attenta sull’uso del velo e sul suo significato. molto interessante.