Il mestiere di scrivere: Esercizi, lezioni, saggi di scrittura creativa

by Raymond Carver, William L. Stull (Editor), Riccardo Duranti (Editor/Translator)

Il mestiere di scrivere raccoglie le lezioni, gli esercizi, i consigli e le note sulla scrittura di uno dei maestri della narrativa americana. Raymond Carver nel corso della sua vita ha sempre affiancato al «lavoro di scrittore» quello di insegnante; nella convinzione che il talento dovesse accordarsi con le intenzioni e la tecnica, e potesse svilupparsi attraverso il metodo. Questo libro è il breviario di un artigiano ma anche un atto d'amore per la letteratura; un modo per riflettere sul senso del narrare e mettersi alla prova, confrontandosi con chi ha fatto della scrittura la propria vita.

Genres: Nonfiction, Writing, Americana, Essays, American, The United States Of America

176 pages, Paperback

First published January 1, 1988

About the author

Carver was born into a poverty-stricken family at the tail-end of the Depression. He married at 19, started a series of menial jobs and his own career of 'full-time drinking as a serious pursuit', a career that would eventually kill him. Constantly struggling to support his wife and family, Carver enrolled in a writing programme under author John Gardner in 1958. He saw this opportunity as a turning point.

Rejecting the more experimental fiction of the 60s and 70s, he pioneered a precisionist realism reinventing the American short story during the eighties, heading the line of so-called 'dirty realists' or 'K-mart realists'. Set in trailer parks and shopping malls, they are stories of banal lives that turn on a seemingly insignificant detail. Carver writes with meticulous economy, suddenly bringing a life into focus in a similar way to the paintings of Edward Hopper. As well as being a master of the short story, he was an accomplished poet publishing several highly acclaimed volumes.

After the 'line of demarcation' in Carver's life - 2 June 1977, the day he stopped drinking - his stories become increasingly more redemptive and expansive. Alcohol had eventually shattered his health, his work and his family - his first marriage effectively ending in 1978. He finally married his long-term parter Tess Gallagher (they met ten years earlier at a writers' conference in Dallas) in Reno, Nevada, less than two months before he eventually lost his fight with cancer.

Reviews

[Orsodimondo · Rating 5 out of 5]

STELLA POLARE



Fine serata:
da te o da me?
Non importa, perché
tanto le gambe non obbediranno
ai nostri desideri. **



Non si tratta di un bignami a uso e consumo di futuri scrittori.
Non si tratta delle lezioni di scrittura creativa che Carver ha tenuto (a parte la trascrizione di una sola).
E neppure di confessioni sui suoi segreti di scrittura.

Sono riflessioni sulla scrittura, sul mestiere che scrivere può essere, sul racconto, sugli scrittori di racconti, sulla sua personale storia letteraria - e prefazioni, interventi, discorsi, brevi saggi.

C’è persino un brano dedicato a Santa Teresa (d’Avila) che evidentemente è patrona degli scrittori a ragion veduta se anche Capote le ha rubato il titolo per il suo ultimo romanzo rimasto incompiuto (Preghiere esaudite).



Sono frutti dell’epoca in cui Carver aveva già incontrato Tess Gallagher, poetessa e sua seconda moglie, donna che gli cambiò la vita, alla quale sono grato se non altro per la pubblicazione di Principianti, raccolta di racconti di devastante bellezza arrivati al lettore nella loro veste originale, senza il massiccio sconvolgente (anche in senso positivo) editing di Gordon Lish.

I corsi di scrittura creativa in US esistono da tanto tempo. Non sono una novità. Non sono guardati con sospetto e scetticismo e fastidio, come si usa fare in questo stivale. Sono parte del percorso universitario. Funzionano. Sono tenuti da scrittori e hanno generato scrittori.
In queste pagine qualcosa viene spiegato in merito.

Carver è la perfetta dimostrazione che la letteratura può essere ricavata da una rigorosa osservazione della vita reale, dovunque e comunque vissuta, anche se con una bottiglia di ketchup Heinz sul tavolo e il continuo ronzio del televisore.



Qui si parla di storie in cui accade qualcosa d’importante anche quando sembra che non accada nulla, anche quando sembrano confinate a tinello e cucina.
Si parla di racconti vividi e vitali che sanno avvicinarsi a certi aspetti della nostra vita - o, se non alla nostra, alla vita di esseri umani nostri simili: uomini e donne adulti impegnati nell’ordinaria, ma talvolta anche notevole, attività della vita, con piena consapevolezza della loro mortalità, proprio come noi.

Racconti che hanno peso (gravitas), sostanza, scritti soppesando e misurando ogni parola e il suo effetto, scegliendo la semplicità, la chiarezza e il nitore, con ritmo colloquiale, e precisione di descrizione.

Quello che si legge diventa parte dell’esperienza del lettore, secondo la classica formula dello “shock del riconoscimento”, confrontandosi col dono di Carver di vedere quello che il lettore non ha visto anche se è situazione familiare – oppure, il dono di vedere quello che tutti hanno visto, ma vederlo in modo più chiaro, con più aspetti e sfaccettature.



Adoro il salto rapido che c’è in un buon racconto, l’emozione che spesso ha inizio sin dalla prima frase, il senso di bellezza e di mistero che si riscontra nelle migliori storie; e il fatto che un racconto si può scrivere e leggere in una sola seduta (proprio come le poesie!).
R. Carver

**
La poesia iniziale è di Kenneth Inadomi che fu allievo di Carver, ma non mi pare sia diventato né poeta né scrittore.
A dimostrazione che con il giusto insegnante anche chi è privo di particolare talento sa produrre gemme.

[Pavel Nedelcu · Rating 3 out of 5]

IL MESTIERE DI SCRIVERE

Qualsiasi fotografia di Raymond Carver potrebbe farlo sembrare un inavvicinabile, qualcuno che ti guarda con disprezzo dall’alto della sua conoscenza, un professore che se la tira, insomma, quando non un motociclista rockettaro con gli occhiali e le basette alla Elvis.

Invece questo libro – che mette insieme vari saggi, articoli o abbozzi sulla scrittura pubblicati in vari luoghi da Carver durante la sua breve vita – svela il lato profondamente umano, timido, paziente fino al limite della pedanteria dello scrittore e professore di scrittura che fu.

Mi hanno impressionato soprattutto le trascrizioni delle sue lezioni registrate. In quelle pagine si può apprezzare tutto il rispetto di Carver per chi si interessava alla scrittura (in fondo, degli studenti a inizio carriera), l’attenzione maniacale con cui valutava un testo riga per riga, parola per parola, riuscendo a dare consigli di struttura, forma, contenuto, mentre riservava sempre una parola di incoraggiamento anche a chi non si rivelava particolarmente brillante.

Non ho mai letto nulla di Carver, ma dopo aver scoperto, con questo libro, la sua passione per la letteratura, credo di voler scoprire anche lo scrittore che si nascondeva dietro la sua persona. Sono curioso di scoprire, per esempio, come gli era possibile, tecnicamente, realizzare dei racconti sempre chiari, ripuliti da ogni possibile interpretazione non consona alle intenzioni dell’autore. E come si può conciliare questa sua convinzione con un’epoca (quella di oggi) in cui l’ambiguità è considerata un valore artistico.

“Se metà della gente pensa una cosa [detto di un racconto] e l’altra metà ne pensa un’altra, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona” (pag. 107).

[Tyrone_Slothrop (ex-MB) · Rating 2 out of 5]

Ray non era un insegnante

Questa è la conclusione a cui giungere dopo aver letto le dieci-venti pagine che Jay McInerney ha dedicato a questo maestro della letteratura americana. Raymond Carver è stato insegnante di corsi di "scrittura creativa" per mettere in tavola il pane per la famiglia, una motivazione molto più elevata e rispettabile di coloro che ambiscono ad "insegnare a scrivere".
Umile, modesto, incoraggiante, rigoroso e preciso, Carver non aveva un grande struttura teorica o straordinari insegnamenti da dare: solo essere chiari, avere delle storie da raccontare e farlo onestamente. Confesso che la mia personale idea di letteratura (qui e ora) è abbastanza lontana da questa (abbasso lo storytelling!!), ma non è per questo che penso che questo libro non ha nessun senso di esistere, se non come bieca operazione commerciale per sfruttare il nome di un grande.
Frammentario, eterogeneo, ripetitivo, dispersivo e farraginoso - è solo una raccolta di piccole cose scritte da Carver per vari motivi, un pò di aneddoti biografici, qualche prefazione; addirittura una sbobinatura di una registrazione di una lezione (senza alcun editing).

Il punto più basso sono le ultime pagine riempite di "esercizi di scrittura" ideati non si sa da chi, presentati da testi come "Carver parlava del quotidiano. Scrivi un racconto che parli della vita domestica".
L'unico commento possibile:

[Daniele · Rating 1 out of 5]

Un libro arrangiato e inutile, creato mettendo insieme le prefazioni di Carver alle sue antologie, più alcuni suoi saggi, più ben 30 pagine di trascrizione di una lezione registrata, in cui non si capisce quasi nulla. Infine due testimonianze di chi l'aveva conosciuto. Sorvolo sugli pseudoesercizi di scrittura creati dai curatori del volume.
Una serie di accenti sbagliati ha completato la mia insoddisfazione per questo libro.
Se volete imparare qualcosa da Carver, leggete i suoi racconti.

[Jay · Rating 3 out of 5]

“Con un po’ di fortuna, imparerete anche voi a tenere la rotta orientandovi con le stelle.”

Una raccolta di scritti di e su Raymond Carver che mi è stata consigliata per la formazione come editor junior. L'ho trovata estremamente interessante all'inizio e sul finire quando viene riportata per scritto la registrazione di una sua lezione; peccato per alcuni punti meno forti, forse apprezzabili da un lettore di Carver, cosa che per ora io non sono dato che devo ancora leggere i suoi racconti e le sue poesie. Nel complesso l'ho trovata una lettura piacevole, sagace in alcuni punti, in altri sorvolabile.

[Carola Balboni · Rating 5 out of 5]

Raymond Carver, mi sono un po’ innamorata di te.

[Maria Di Biase · Rating 3 out of 5]

Esiste la formula della buona scrittura? Io e ‪Carver‬ abbiamo fatto due calcoli e siamo giunti a questa soluzione qui:

http://www.scratchbook.net/2015/06/ca...

[Daria · Rating 2 out of 5]

Peccato. Al di là di qualche curiosità, è un libro/raccolta veramente inutile.

[Irenelazia · Rating 4 out of 5]

I consigli di chi ha dedicato la propria vita alla scrittura sono sempre molto preziosi. Se poi questa persona si chiama Raymond Carver questi consigli diventano inestimabili.

La stellina mancante si riferisce all'edizione; ho trovato che la trascrizione della lezione di scrittura creativa fosse difficile da seguire, perché raccoglie commenti a racconti scritti dagli studenti ma non riportati nel testo. Per quanto si potesse intuire cosa Carver intendesse, non l'ho trovato un capitolo così fondamentale, ecco.

[Tiashe · Rating 3 out of 5]

Sono rimasta un po’ delusa. Ci sono aneddoti sulla scrittura e sui racconti scritti da Carver, parte di una sua lezione (in cui ho capito ben poco) e una parte finale con alcune considerazioni su di lui e alcuni esercizi. Avevo sentito parlare così tanto bene di questo libro, che mi aspettavo qualcosa di più profondo e, in un certo senso, “illuminante” sul mondo della scrittura, ma purtroppo non è stato così.

[Giuseppe Del Core]

Se potessi esprimere un desiderio, uno che fosse oltre i sentimenti e le circostanze della mia stessa vita, chiederei che fossero ritrovati altri mille racconti di Carver.
La raccolta sfortunatamente è piuttosto approssimativa, direi fallace e lacunosa in alcune parti, e si chiude con una serie di esercizi finali del tutto inutili (imbarazzanti, perfino). Ma è stato bello, comunque, leggere i pensieri di Carver, le sue esperienze dirette, i consigli che dispensava con estremo rispetto. Un autore a cui voglio bene davvero.

[Nereia · Rating 4 out of 5]

Stagista scrittrice presso Carver

Non si tratta, esattamente, di un manuale di scrittura creativa. Probabilmente perché, in realtà, non esiste un vero e proprio manuale di scrittura creativa. Non si può insegnare a qualcuno come diventare scrittore ma si può, invece, accompagnare chi vuole diventarlo lungo la strada verso la maturità creativa.
Ho sempre pensato, infatti, che un libro prenda vita solo quando chi lo scrive raggiunge una certa maturità, solo quando sente davvero di avere qualcosa da dire. Fino ad allora, qualunque cosa scriverà non sarà mai perfetta, non raggiungerà mai la stesura finale, definitiva.
Carver, attraverso questi micro-saggi nei quali affronta le più svariate tematiche, ci offre un assaggio di quello che doveva significare partecipare alle sue lezioni all'università. Poterlo ascoltare, vederlo gesticolare, scarabocchiare, fumare in aula, esprimere pareri sui racconti scritti dagli studenti doveva essere qualcosa di unico, sensazionale, appagante. Appagante è, forse, l'aggettivo più corretto.
Perché Carver, infatti, durante le sue ore di lezione, tramite esempi e riferimenti non solo a racconti, ma anche a emozioni, sensazioni, sentimenti, libri letti ed esperienze vissute, non insegnava ma dava consigli, suggerimenti.
Il mestiere dello scrittore, lasciava intuire, non è un mestiere qualunque, è un mestiere difficile, arduo, pesante. Lo scrittore non possiede altro se non il proprio bagaglio costituito dai sentimenti e dai ricordi. Questi, però, non sono che semplici strumenti. Non è importante "cosa" si narra, ma "come" lo si narra.
Dice lui stesso: "[...] le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore. Se le parole sono appesantite dall'emozione incontrollata dello scrittore, o se sono imprecise e inaccurate per qualche altro motivo- se sono, insomma, in qualche maniera sfocate- fatalmente gli occhi del lettore scivoleranno sopra di esse e non si sarà ottenuto un bel niente."
Queste poche righe saranno come una morbida e incoraggiante pacca sulla spalla tutte le volte che mi ritroverò a rileggere, per l'ennesima volta, un paragrafo scritto da me cercando di renderlo al meglio, sostiuendo le parole con altre parole, togliendo le virgole per poi rimetterle al loro posto.
Sono dell'idea che, sia attraverso un libro che attraverso un corso di scrittura creativa, non si possa imparare a scrivere. Scrittori si nasce. Il talento non lo si acquisisce con il tempo, si può solo affinare, perfezionare. Questo libro, infatti, certamente non ha migliorato la mia tecnica di scrittura, né mi ha insegnato alcunché. Ma questo non vuol dire, affatto, che sia stata una lettura inutile, anzi. Trovo che chiunque abbia voglia di scrivere, anche solo per se stesso, debba leggerlo, prima o poi.
Il mestiere di scrivere infonde speranza, incoraggia a non mollare e offre diversi spunti di riflessione.
Non si tratta di un semplice libro ma di un amichevole abbraccio, un invito a non lasciarsi scoraggiare dagli eventi, a vincere le proprie insicurezze, le proprie paure. Grazie Carver, me ne ricorderò sempre.

Recensione presa dal mio blog: Recensione Il mestiere di scrivere

[Antonio Meola · Rating 5 out of 5]

Questo è il libro che mi ha fatto conoscere Raymond Carver, e per sempre lo ricorderò.

[Francesca Vallicelli · Rating 3 out of 5]

Lettura interessante tutto sommato sull'esperienza di uno degli esponenti della narrativa americana.
Devo dire, però, di esserne rimasta delusa perché mi aspettavo ben altro. I concetti basati sull'esperienza di Carter li conosco già sia per la mia sensibilità di lettrice sia per le varie collaborazioni instaurate con gli autori negli anni. Sono elementi scontati e banali per quanto mi riguarda. Sia per chi vuole intraprendere la carriera di scrittore sia per gli editor. Elementi che in altri manuali non presentano questa retorica pomposa e fastidiosa a tratti.
Curioso poi che in un libro che ha la pretesa di insegnare a scrivere, la maggior parte degli accenti sia sbagliata XD.

[Carlo Soldati · Rating 3 out of 5]

Una raccolta di saggi ed interventi di Raymomd Carver, spesso molto brevi, prevalentemente scritti negli anni ‘80, inerenti al suo avvicinamento alla scrittura, al suo periodo di insegnamento universitario ed alcuni spunti di scrittura creativa contenuti nella parte finale utili per sperimentare in prima persona le lezioni di Carver.
Si delinea il retroscena dell’autore e del suo minimalismo, ne esce una figura desiderosa di cultura, timida in pubblico e molto scrupolosa nella correzione e ricorrezione dei racconti.
Da leggere alternandolo ad altre letture.

[Daniele · Rating 4 out of 5]

Per chi scrive è un libro da leggere, assolutamente. Consigli e tracce sparse del Carver scrittore, più alcuni accenni alla sua vita. Forse un po' "slegato" nella sua costruzione, ma interessante. Gli esercizi di scrittura in coda sono più che altro degli spunti creativi (utili).

[alessiaKosmos · Rating 2 out of 5]

Sono convinta che Carver fosse un buon insegnante, a lezione, nel parlato e nei consigli orali. Non penso che questo libro riassuma bene ciò che voleva trasmettere.

Ho comprato e letto l'edizione Einaudi Super ET. Ha una quarta di copertina, come diciamo noi giovani con i nostri inglesismi fastidiosi che baita un po' : "Il mestiere di scrivere, raccoglie lezioni, esercizi, i consigli e le note sulla scrittura di uno dei maestri della narrativa americana". Leggendo questa frase si potrebbe pensare, come ho fatto io, che all'interno ci siano effettivamente lezioni, esercizi, consigli e note di Carver. E con "di Carver" intendo scritte da lui.
In realtà, non è cosi. Di Carver in questo libro ci sono note e consigli, e se vogliamo, una lezione (e se vogliamo considerare l'inizio del libro, "On Writing", un articolo-lezione). Il resto sono:
- scritti e racconti autobiografici riguardanti alcune sue opere e racconti, che non vanno minimamente nel dettaglio della scrittura, con soli accenni all'importanza di alcuni elementi e della storia editoriale di alcune raccolte.
- una trascrizione senza adattamento di un suo laboratorio all'Iowa Writer's Workshop del 1983, e con pochissimi (se non zero) estrapolazioni utili al lettore, in quanto la sessione si basa sulla correzione e consigli di racconti dei suoi studenti. a malapena fruibile in italiano senza adattamento o note riguardanti i testi. Gli autori del libro ritengono in una nota che "abbia un suo fascino narrativo per la possibilità che offre di sbirciare all'interno dei meccanismi di composizione ed estetica improntata al rigore e al rispetto per il lettore che erano alla base della scrittura carveriana". Ok, ma no, non è una lezione.
- Due testimonianze di alunni di Carver
- Esercizi di scrittura BASATI sulle opere di Carver (ma non scritti da lui). Utili analisi dei suoi racconti e esercizi basati su di essi con prompt interessanti. Semplicemente, mi aspettavo fossero suoi esercizi, come promette il libro.

Dato che sono stata abbastanza delusa, anche perché su questi libri prendo parecchi appunti, ho deciso di compilare la mia personalissima e del tutto opinabile lista di capitoli utili.
I criteri per queste decisioni sono i seguenti
- se ci sono appunti o consigli importanti, sia di metodo, di pratica, di vita da scrittore (dato che il libro dovrebbe parlare del mestiere di scrivere)
- se ci sono passaggi particolarmente ispirati, "motivazionali" o citazioni importanti ad altri autori che, seppure senza rilevanza pratica, possono essere interessanti
- includo gli esercizi, che sono sempre utili

Sezione Sulla scrittura creativa:
1. Il mestiere di scrivere - "On writing"
2. Fuochi - "Fires"
3. John Gardner: lo scrittore come maestro - "The Writer as a Teacher"

Sezione Occasioni:
al confine fra racconti biografici, ma con qualche elemento interessante sulla scrittura
1. La stella polare - "Some prose on poetry"
2. A proposito di Vicini e A proposito di Bevendo e guidando - "On Neighbors", "On Drinking and Driving"
3. A proposito di Da dove sto chiamando - "On Where I'm Calling From"
4. Storie in cui accade qualcosa di importante - "Fiction of occurance and consequence"
5. Meditazione su una frase di Santa Teresa - "Meditation on a line from Saint Teresa"

Sezione Due Testimonianze: unicamente Raymond Carver, Mentore
Testimonianza interessante solamente per capire che tipo di insegnante e mentore fosse Carver

Sezione Cinquanta esercizi di scrittura (sezione unica)
Come accennato sopra, sempre utili...

Note finali al contenuto:
Solo una cosa mi ha lasciato un sapore dolceamaro di questo libro. Anche nei punti in cui ci sono passaggi interessanti sulla scrittura o il mestiere, non si va mai troppo a fondo. Carver parla del concetto di Mondo dello scrittore, tratta dell'importanza della specificità e intenzionalità delle parole, accenna al suo utilizzo del flusso di coscienza e dello "Show", al tempo detto semplicemente "far trasparire le azioni dei personaggi". Non va mai ad analizzare esempi o metodi, il che, trattandosi di articoli singoli e relativamente corti, ha senso; forse semplicemente mi aspettavo di più. Penso che questo sia dettato dal formato e dall'adattamento dei suoi scritti a libro di saggistica, ma al contempo non mi capacito come uno scrittore talmente attento alla profondità non possa approfondire gli elementi basilari del suo stile e della sua scrittura. Alcuni accenni ad approfondimento si possono dedurre dalla sua lezione trascritta, ma come accennato prima la sola trascrizione senza adattamento è non solo pesante da leggere ma anche estremamente imprecisa e confusionaria in italiano.

Nel capitolo Storie in cui accade qualcosa di importante, Carver scrive:
"Negli ultimi trent'anni molti scrittori hanno decisamente voltato le spalle agli interessi e alle tecniche del realismo - voltato le spalle alle "convenzioni e ai principi morali" che Lionel Trilling considerava giustamente come gli argomenti migliori di cui la narrativa si può occupare. Al realismo un certo numero di scrittori - alcuni dei quali dotati di notevole talento e considerevole scrittura - ha preferito sostituire il surrealismo ed il fantastico Una più ristretta e meno dotata cerchia di scrittori ha mescolato al bizzarro e all'incredibile una dose di spietato e a volte inquietante nichilismo. Ora pare che la ruota abbia fatto un altro giro e la narrativa che si riavvicina alla vita - completa di personaggi, motivi, sviluppi e conflitti riconoscibili - una narrativa dunque di *avvenimenti importanti* (le due cose sono inseparabili) sembra si sia imposta di nuovo ad un pubblico di lettori che si è stancato del frammentario e del bizzarro. La narrativa che chiede al lettore di rinunciare - a volte, perfino di negare - a quel che la ragione, il buon senso, le emozioni, il senso di giustizia personale gli suggerisce - sembra oggigiorno in fase di ritirata."
Non capisco benissimo a cosa si riferisca in questo passaggio; in particolare non comprendo come il surrealismo ed il fantastico escludano la possibilità di scrivere di avvenimenti importanti. La narrativa è fatta anche di interpretazione, metafore, utilizzo di strutture ed elementi fantastici o assurdi per generare iperboli e riferimenti alla vita e alla realtà. I mondi di Douglas Adams, Italo Calvino, Philip K. Dick, la Le Guin, (che Carver stesso cita a inizio del libro) contengono "personaggi, motivi, sviluppi e conflitti riconoscibili"; e potrei fare mille altri esempi anche da campi dell'horror e surreale che però conosco meno. Spero di aver interpretato male, perché questo sapore di elitismo per la scrittura "realistica" è invecchiato malissimo.

Bisognerà approfondire i saggi di Carver in altro modo; se qualcuno a consigli non esitate a scriverli!

[Elena · Rating 3 out of 5]

mi è piaciuto all'inizio... poi è diventato noioso. La parte in fondo è abbastanza interessante...

[Paolo · Rating 4 out of 5]

Carver. Dev'esser stata una brava persona, Carver.

Peccato che sia morto così giovane. Qualcuno doveva vietargli di fumare.

[Carlotta Micale · Rating 2 out of 5]

2 stelline e mezza.
Un libro noiosissimo, che ho fatto fatica a finire.
In particolar modo le parti in cui è spiegata la genesi di alcune opere dell'autore, risultano noiose, ridondanti, autoreferenziali. Se non si conosce l'opera dell'autore, risultano del tutto inutili, ma la cosa particolare è che nemmeno spingono ad una curiosità nel leggere qualcos'altro di Carver.
Il libro è un'accozzaglia di saggi, riflessioni, note e lezioni di Carver. Ci sono alcuni spunti interessanti -per esempio nei momenti in cui sono narrati aneddoti autobiografici- ma non sono abbastanza a tenere il lettore interessato alla lettura.
Una delle parti più interessanti è l'introduzione a cura di Marcello Fois (dal titolo "Lo stupore dell'ovvio"), in cui è introdotto l'autore e la sua filosofia riguardo l'insegnamento della scrittura.
Altra nota di merito va agli esercizi pratici di scrittura alla fine del libro, sono 50 e ricoprono tutte le tematiche inerenti alla scrittura: creazione del racconto (trama, personaggi, tecnica) e composizione di poesie.
In definitiva, se state cercando un libro su consigli di scrittura, non leggetelo.
Questo libro è una raccolta di saggi dell'autore, in cui sono espresse le sue riflessioni sulla scrittura, sull'insegnare a scrivere, il tutto condito da aneddoti autobiografici su come Carver stesso ha mosso i primi passi nel mondo della scrittura, e su chi siano stati i suoi mentori.
I saggi brevi riportati sono tutti slegati tra loro, e l'unico filo conduttore, sono le riflessioni sparpagliate (e molto disordinate) dell'autore. Di sicuro interessante per tutti gli appassionati di scrittura che vogliono provare a mettersi in gioco provando gli esercizi di Carver.

[Gabriele Fazzina · Rating 3 out of 5]

Carver non è mai stato un insegnante di scrittura creativa e questo non è un libro che ti insegna a scrivere meglio. Questo è un libro che però ti fa capire meglio il perché della grande aura e influenza che ha avuto in tutti questi anni Carver, per chi ha anche solo immaginato di voler scrivere mai un racconto.
Da quando a 18 anni ho letto i primi racconti di Carver per caso, ho sempre cercato di consigliarlo ad amici, conoscenti ecc. ma raramente ho poi ricevuto lo stesso entusiasmo che avevo avuto nel consigliarlo o lo stesso pathos che ho ogni volta che leggo un suo racconto. Secondo alcuni nei racconti di Carver non succede niente di che, non c'è un up and down, non c'è la meraviglia. In questo libro (alla fine sono stralci del vissuto di Carver) si può capire quanto in realtà nei suoi racconti c'è tutto, sono pieni, sono la fotografia della vita vissuta, sono il frutto di un osservatore unico che in attesa ad un semaforo con una canzone di Jonny Cash in macchina avrebbe già avuto gli ingredienti per un capolavoro. Carver è unico, ma per capire meglio la sua scrittura bisogna leggere i suoi racconti e non questo libro. (Cattedrale , Di cosa parliamo quando parliamo d'amore )

[Vitani Days · Rating 4 out of 5]

Premetto che Raymond Carver è un autore che - ahimè - conosco poco (anzi, se qualcuno ha consigli di lettura ben vengano!), ma è sempre piacevole avere a che fare con "colleghi" scrittori che parlano di scrittura.
Nel mio piccolo, poiché mi diletto anche io a scrivere, ho trovato il volumetto ricco di spunti e, soprattutto, incoraggiante. Specialmente quando racconta di come la ragazza apparentemente "meno dotata" di uno dei suoi corsi di scrittura sia finita a vincere un premio letterario, proprio grazie all'essere stata incoraggiata invece che affossata.
Quello che traspare da queste pagine, che non vogliono assolutamente essere un manuale di scrittura creativa, bensì una raccolta di articoli scritti da Carver e da suoi amici/colleghi/conoscenti, è un uomo, mi è sembrato, d'animo profondamente generoso. Intriganti poi alcuni aneddoti che racconta in prima persona e che vengono raccontati su di lui, come il fatto che parlasse sempre così sottovoce da rendere difficile sentirlo.
Un po' più noiosa la seconda parte del libro, quella che raccoglie lo sbobinamento di una sua lezione, ma utile senz'altro per capire come lavorava. Non ho mai nutrito particolare fiducia, lo ammetto, nei corsi di scrittura creativa... ma Carver sicuramente l'avrei avuto come maestro volentieri. (E niente, a conti fatti, me lo impedisce. Sarà sicuramente una delle mie prossime letture.)

[Il lettore sul trespolo · Rating 4 out of 5]

Un libro che ha lati positivi evidenti e lati negativi evidenti per questo sono in dubbio sulla valutazione.
Il libro è molto fluido,scorrevole,dona variegati consigli sui vari tipi di racconto e anche il piccolo manuale di esercizi di scrittura può sempre tornare utile.
Osservando però anche i lati negativi bisogna dire che il libro è parecchio confusionario,errore della casa editrice suppongo,c'è qualche saggio autobiografico,una lezione di scrittura creativa di difficile comprensione se non nelle ultime cinque pagine e ( tralasciando delle lettere di cui ho solo abbozzato la lettura perchè non hanno molto senso con la trama) degli esercizi di scrittura creativa
utili come ho già detto ma troppo focalizzati sui racconti di Carver ( il che non è necessariamente un male).
Sono conscio del fatto che già il titolo in sè non suggerisce una trama omogenea ma comunque speravo ci fosse una sorta di filo conduttore che è mancato.
I primi capitoli sulla scrittura creativa e sulla creazione dei suoi racconti sono decisamente i più riusciti dopodichè il libro perde molto e solo con gli esercizi di scrittura finali riesce a risorgere.
In generale un buon libro anche se non sono ancora certo della valutazione.

[Valeria Franco · Rating 1 out of 5]

1,5/5 ⭐️

Specifichiamolo: questa misera mono-stellina non è per Carver (che continuo ad amare profondamente), ma per questo ammasso di testi chiamato “Il mestiere di scrivere” che i curatori hanno deciso di accorpare assieme e di spacciare per una pubblicazione seria. Si tratta semplicemente di un ammasso di frammenti (prefazioni e postfazioni di altri libri o vecchi articoli) che, per quanto possano essere interessanti, privi del loro contesto originale risultano incompleti e ripetitivi.
Oltre alla delusione per il volume generale, un’altra cosa che mi ha lasciata allibita è stato il trovare molti refusi grossi come delle case. E non è la prima volta che la Einaudi pubblica dei testi di Carver contenenti errori tanto gravi ed evidenti e questa sgradevole ricorrenza non ha fatto altro che peggiorare il mio umore.
Una delusione immensa sotto ogni aspetto...

‼️ Potete trovare la recensione completa sul mio blog 👉🏻 https://ungattoinlibreria.wordpress.c...

[Xelia · Rating 2 out of 5]

Ho iniziato a leggere questo libro con tutta la decisione e voglia di imparare del mondo, ma nonostante abbia evidenziato vari concetti utili già dall'introduzione, mi sono presto resa conto che non fosse un vero e proprio libro scritto da Carver, ma è un breve contenitore di articoletti scritti da lui, le opinioni che altri avevano su di lui e la sbobinatura di una sua lezione. Neanche gli esercizi alla fine risultano soddisfacenti. In più, ci sono moltissime ripetizioni in un libro che è già di per sé un mozzico. Mi aspettavo molto di più e devo dirmi abbastanza delusa, ma metto due stelle anziché una per alcuni concetti espressi, utili da tenere a mente, per quanto suppongo che probabilmente li si possa trovare un po' ovunque in altri libri o corsi di scrittura creativa. Leggere di come Carver si sia tirato fuori dalla povertà grazie alla scrittura può essere un minimo d'ispirazione, per quanto non mi sia piaciuto come parlasse dei suoi figli... Ma questo è un fastidio personale. Se volete apprendere da un libro di scrittura creativa, potete tranquillamente sorvolare su questo...

[Denisa Ioana · Rating 5 out of 5]

“Ray insisteva soltanto su un unico segreto del mestiere: bisogna sopravvivere, trovare un posto tranquillo e lavorare sodo tutti i giorni”

Chi cerca un manuale che insegni il mestiere di scrivere, allora non lo troverà in questo libro. Troverà in compenso tanti preziosi consigli, sparsi qua e là tra le sue pagine, talvolta espliciti, talvolta lasciati alla nostra capacità di coglierli.

Credo questo libro, rispecchi molto l’essenza e la persona che era Raymond Carver, esplicitamente narrata nel penultimo capitolo, “Due Testimonianze”. Una persona, che in qualità di insegnante, la formula critica più negativa da lui usata era stata: “Mi sa che hai fatto bene a lasciarti alle spalle questo racconto”; perennemente incoraggiante con i suoi studenti, completamente privo di ego quando si trattava di scrittura e forse anche al di fuori di essa.

Un libro che consiglio vivamente a chi si sente in difetto verso il mestiere di scrivere e ha bisogno di una leggera dose d’incoraggiamento, che le parole di persone vicine a Ray hanno saputo trasmettere magnificamente in queste pagine.

[Angela Wisehart · Rating 5 out of 5]

"Qualsiasi forma d'arte e il successo richiede concentrazione, sforzo, impegno"

Un libro unico nel suo genere. Non è un manuale, non ci sono istruzioni, regole da seguire o schemi.
Vi è la storia e l'esperienza di uno scrittore. La sua umiltà, concretezza e un mondo calmo e pacato di affrontare la scrittura.
Ci sono molti stimoli interessanti, accadimenti di vita vera, il vissuto e il quotidiano di Carver. Di come un uomo abbia costruito il suo nome, perseverando, studiando e con la determinazione che pochi hanno.
Il solo segreto che ci svela è che "bisogna sopravvivere, trovare un posto tranquillo e lavorare sodo tutti i giorni."
Non ha un metodo, non crede esista un metodo unico, ogni scrittore sperimentando, leggendo tanto e studiando è in grado di trovare la sua "verità".

Piccolo libricino che custodirò gelosamente e che tornerà a farmi compagnia spesso, quando mi sentirò demotivata o scoraggiata dalla scrittura.

[Elle]

📚 La Raccolta Contiene:

📖 Sulla Scrittura Creativa
• "Il mestiere di scrivere"
• "Fuochi"
• "John Gardner: lo scrittore come maestro"

📖 Occasioni
• "La stella polare"
• "A proposito di Vicini"
• "A proposito di Bevendo e guidando"
• "A proposito di riscrittura"
• "A proposito di Galleggiante e altre poesie"
• "A proposito di Per Tess"
• "A proposito di L'incarico"
• "A proposito di Da dove sto chiamando"
• "Orientarsi con le stelle"
• "Storie in cui accade qualcosa"
• "A proposito di narrativa contemporanea"
• "Meditazione su una frase di Santa Teresa"

📖 Laboratorio di scrittura
• "Una lezione di scrittura creativa"

📖 Due testimonianze
• "Raymond Carver, mentore"
• "Rileggila"

📖 Esercizi
• "Cinquanta esercizi di scrittura creativa"

[Gaia · Rating 3 out of 5]

7!
Un saggio, una raccolta di testi brevi e di lezioni non un manuale di scrittura.
Le istruzioni per la composizione di una short-story, note sull'arte della concisione sono pratiche e legate ai testi allegato.
La lezione che l’autore condivide e’ che per imparare a scrivere, bisogna scrivere.
Tolstoj scrisse che il talento è «la capacità di prestare un’attenzione intensa e concentrata all’argomento [...] il dono di vedere quello che gli altri non hanno visto».
«Non c’è ferro che possa trafiggere il cuore con piú forza di un punto messo al posto giusto».
“Chiedere alle parole di assumere la forza delle azioni magari è un desiderio vano, ma è chiaramente un desiderio proprio di uno scrittore alle prime armi.”
«Una fondamentale accuratezza d’espressione è il solo e unico principio morale della scrittura».( Ezra Pound)

[Valerio Finizio · Rating 3 out of 5]

Il contenuto di questo libro è apprezzabile soprattutto da chi ha letto qualcosa di Carver, che potrà ritrovare in queste pagine l'essenza vera e propria dell'autore, ed è interessante scoprire alcuni lati della sua vita privata e la percezione che lui stesso aveva del suo mestiere. Si tenga lontano chi crede che qui siano raccolti dei consigli specifici o delle vere e proprie lezioni per aspiranti scrittori.
Non illuminante come altri testi dello stesso genere, "Il mestiere di scrivere" è comunque un testo interessante per chiunque voglia addentrarsi nel mondo della narrativa (ma principalmente per chi si diletta con i racconti, meno per i romanzieri), ma anche per chi ama Carver e vuole approfondire le sue metodologie e il suo modo di vivere il proprio mestiere.