Ceea ce n-aş fi îndrăznit să sper a fost ca interesul pentru această carte să depăşească, obiectiv şi subiectiv, graniţele Germaniei, ca istoria "declinului unei familii" să-i viziteze şi pe alţii, ca burghezia europeană din Copenhaga sau Marsilia să se regăsească în ea, ca scriind - în formă şi conţinut - o carte foarte germană, să redau o bucată de istorie europeană. Thomas Mann
Thomas Mann was a German novelist, short story writer, social critic, philanthropist, essayist, and Nobel Prize laureate in 1929, known for his series of highly symbolic and ironic epic novels and novellas, noted for their insight into the psychology of the artist and the intellectual. His analysis and critique of the European and German soul used modernized German and Biblical stories, as well as the ideas of Goethe, Nietzsche, and Schopenhauer. His older brother was the radical writer Heinrich Mann, and three of his six children, Erika Mann, Klaus Mann and Golo Mann, also became important German writers. When Hitler came to power in 1933, Mann fled to Switzerland. When World War II broke out in 1939, he emigrated to the United States, from where he returned to Switzerland in 1952. Thomas Mann is one of the best-known exponents of the so-called Exilliteratur.
Chi si avvicina ai Buddenbrook ha presente una folla di impressioni vaghe come fosse un telegramma di questo tipo: Posizione solida, matrimonio vantaggioso, contegno, borghesia, decoro, salvare le apparenze, uomini operosi, energici, benestanti. Edificare. No tristezza. La dote. L'eredità. Le spettanze. Dio vede e provvede. Vicini dabbene. Muoiono quasi tutti. Muoiono gli uomini e le donne meno. Un lungo placido valzer degli addii.
Poi lo si legge in questa ottima e recente traduzione del 2007 a cura di Silvia Bortoli e ci si rende conto che anzitutto I Buddenbrook è un libro felice, sì, un libro che ha come vero cuore Tony (Antonie) Buddenbrook, la sorella che non si abbatte mai, un romanzo che ha la grazia delle opere scritte con piena naturalezza, accuratezza, agilità, mai noiose. Un libro in cui si vive la contentezza di andare a scuola con un panino al limone con petto d'oca. Un romanzo in cui Tony al suo primo e vero e unico amore, Morten, racconta questa storia:
"Vuole sapere com'ero stupida una volta?" disse Tony. "Volevo tirar fuori dalle meduse le stelle variopinte. Ne avevo portata a casa una quantità sul fazzoletto e le avevo stese ben bene sul balcone perché svaporassero... Pensavo che poi sarebbero rimaste le stelle! Si figuri che idea... Quando più tardi andai a guardare c'era una grossa chiazza bagnata. Con un leggero odore di alghe marce..."
La stessa storia nella parte finale la racconterà a suo nipote, Hanno, adolescente.
Avvengono tanti fatti, Morten partirà, la famiglia Buddenbrook ha deciso quale sarà il buon partito per Tony. Non è Morten. Il mondo dirà a Tony "Comunque non dura a lungo, si attenua, si dimentica". "Ma io non voglio dimenticare!" Risponderà Tony. Eppure si atterrà alle regole di famiglia e del mondo in cui è cresciuta. Lo sconterà. Due volte. Morten e Tony si baciarono, poi "guardarono la sabbia in direzioni opposte e si vergognarono immensamente".
Thomas Buddenbrook? è un personaggio al quale non ci si affeziona ma neppure lo si guarda con indifferenza, tutti in questo libro sono perfettamente normali, hanno scatti di nervi normali, crolli normali, contegno normale, allegrie e abbattimenti. Alla fine si esce con la sensazione che Thomas Mann aveva detto tutto già con il suo primo grandioso libro, come concordano Ladislao Mittner e Magris e lo stesso premio Nobel attribuito a questo capolavoro. Tutto il resto di Mann è notevole, ottima letteratura. Ma I Buddenbrook sono di più. Basti leggere nella splendida parte ottava il capitolo dei festeggiamenti del centenario della ditta, il 7 luglio 1868, e precisamente le pagine in cui il piccolo Hanno deve recitare la poesia; il bambino è terribilmente sensibile e non riesce a parlare. Tutti sono preoccupati per l'ipersensibilità di Hanno, cosa sarà di lui da grande. E Hanno che dovrà recitare i versi del poeta tedesco Uhland Ludwig, riuscirà a dire solo un verso: "Si aggrappò spasmodicamente al broccato della portiera. 'Sono solo sui vasti campi', disse ancora e poi più niente"
Capolavoro! Dopo aver visitato Lubecca (compresa la casa della famiglia Mann) ed essermene innamorata, avevo deciso di leggere I Buddenbrook non senza però un certo timore...Lessi già due opere di Thomas Mann trovandole pesanti e difficili e qui invece ho scoperto una scrittura bellissima, scorrevole e un piglio ironico nel descrivere i tanti membri della famiglia Buddenbrook con le loro alterne fortune e sfortune che mi ci son proprio affezionata! I Buddenbrook non se la passeranno bene nel corso della storia visto che il titolo completo specifica che si tratta della decadenza di una famiglia, eppure ho provato sempre simpatia e solidarietà per le loro vicende e la vita sociale ed economica nella piccola e antica città anseatica. La decandenza del titolo è resa benissimo, oltre che dal racconto delle varie sfortunate vicissitudini, dal lento ma inesorabile tono che nella scrittura, all’inizio più briosa e vivace, diventa via via più triste, malinconico, quasi spento senza perdere tuttavia in bellezza e profondità. Lubecca, che nel testo non viene mai nominata esplicitamente, con le sue guglie gotiche, le case dai tetti aguzzi, le sue porte d’accesso, le vie che scendono al fiume Trave, centro pulsante delle attività commerciali, fa da bellissima scenografia a tutta la vicenda. Ci sono poi tutte le implicazioni più intime che riguardano il mantenimento delle tradizioni, il tramandarsi l’attività di famiglia, lo sperare nell’imperitura durata di tutto ciò cercando di rifiutare il pensiero che quello che abbiamo creato con forza e passione possa un giorno scomparire dalla faccia della terra. Ma il tempo passa, ci dice Mann, i nostri discendenti, per quanto li vorremmo a nostra immagine e somiglianza, sono individui unici e completamente diversi dai quali non si può pretendere che siano come noi e che si facciano per forza carico dei fardelli passati, ed è con questa realtà che si deve fare i conti nonostante risulti molto amara.
סיפור שמשתרע על פני כמה דורות של משפחת בודנברוק, מפורט לפרטי פרטים. הדמויות בנויות היטב, הכתיבה נהדרת וזורמת, עם מעט קריצות הומוריסטיות, אם כי הספר קצת ארוך מידי ולפעמים מתיש. וזה היה רק כרך א׳! כרך א׳ התמקד בעיקר בדמויות של טוני ותומס, נכדיו של יוהאן בודנברוק הזקן. אהבתי את הדמויות של טוני הילדותית והמסכנה, עם סיפורי נישואיה הכושלים, ״כזאת וכזאת יקרה בחיים״, אבל עם כל תלאותיה טוני היא בעלת גאווה משפחתית עמוקה. תומס נהיה איש עסקים רציני ושקול, ונכנס לתפקיד שיועד לו.
#2024 #13&14 Prima mea întâlnire cu opera lui Thomas Mann, dar cu siguranță nu și ultima. Planific să ajung și la “Muntele vrăjit”.
“Casă Buddenbrook. Declinul unei familii” este un roman clasic, roman pentru care autorul a fost decernat cu premiul Nobil. Reprezintă o frescă a societății germane din secolul XIX-lea, în special burghezia. Cum se specifică din titlu, romanul povestește despre soarta a mai multor generații ai familiei Buddenbrook care se confruntă cu o scădere treptată a finanțelor și deci un declin al bunăstării sale.
Am fost impresionată în mod special de membrii familiei care își sacrifică fericirea personală pentru binele firmei familie și deci păstrarea curată a numelui Buddenbrook. Ei sunt victime ale unei societăți în care căsătoriile sunt aranjate din interes material, iar scopul lor este mai presus de toate să-și mărească capitalul și influența.
Personajul pe care l-am îndrăgit și compătimit a fost Antonia. Ce viață! Ce soartă! Mereu cu un simț al datoriei față de propria familie. Nu vă zic prin câte trece pentru a nu vă da spoilere.
Deși la prima vedere opera este destul de măricică, (ediția pe care am citit-o vine în două volume), totuși de vreme ce intri în intriga romanului nu observi când o parcurgi, căci te captivează și te face curios să afli prin ce vor mai trece protagoniștii și cum își vor găsi declinul final. Este de menționat că începutul pare un pic trenant și acele discuții interminabile pot plictisi, însă cu un pic de răbdare, romanul reușește să te prindă în mrejele sale.
“Casa Buddenbrook. Declinul unei familii” de Thomas Mann
Mijn klassieker van dit jaar. Een ongelooflijk knap geschreven verhaal. De wijze waarop Thomas Mann personages neerzet en tot leven roept is toch wel bijzonder. Merkwaardig dat hij dit werk op jonge leeftijd schreef wat er op wijst dat hij over een enorme inlevingsvermogen beschikte. Wat een taal. Ik heb er echt van genoten. Bij het lezen van " De Toverberg" was ik al zeer onder de indruk. Dit boek blijft meer hangen dan De Buddenbrooks omdat het een duidelijke filosofische grondslag heeft en mij deed denken aan Proust en de Man zonder eigenschappen van Musil. Alle drie hebben het volgens mij over de wijze waarop men in het ongewisse naar het leven keek in het begin van de 20 ste eeuw. De Bussenbrooks geeft een visie op de bourgeoisie in de duitsland van de 18 en 19 de eeuw. Een verhaal over ongeveer 100 jaar. Een familiekroniek met een bizar einde. De ondergang van een geslacht handelaars in graan. Echt lezenswaardig. Daarom vijf sterren.
This is a second read, although I don't know if I can really count it as such, since I hardly remembered anything from my first one. But older is wiser and this time I really appreciated the care put into shaping various characters that are not necessarily exceptional, but exceptionally keen on exhibiting particular traits. I also appreciated the historical, political and social references that the book abounds in.
This book has not spoken to me at all, everything is slow, and doesn't seem to have a purpose (at least not in vol 1, vol 2 is still pending). And on top of it all, the women's characters are very poorly written.
Both Tony and her father grew a lot on me as characters and I loved their interesting father-daughter bond. Very good quality of the writing especially in shaping some of the characters.