In periodo storico in cui la politica è il dominio degli avventurieri, l’economia è il regno dei tecnocrati, il mondo del lavoro è una lunga parentesi tra la disoccupazione e la rottamazione; in cui, in definitiva, alle persone comuni rimane solo la scelta fra rassegnarsi e lamentarsi: occorre imprimere una svolta alla propria esistenza, scegliere ciò che si vuole essere, agire senza attendere l’intervento dello Stato, delle banche, dei padroni, delle famiglie e di tutti coloro che pretendono di sapere quale sia il nostro bene e quello della società. Smettere di essere, nella geniale definizione dell’autore di questo libro, dei «rassegnati reclamanti», persone che non scelgono la loro vita e per questa loro condizione di servitù invocano un risarcimento. Jacques Attali, oltre a ripercorrere le esperienze, in questo senso, dei tanti personaggi noti (da Abramo a Kurt Cobain, da Maometto a Steve Jobs) e degli innumerevoli personaggi ignoti (gli imprenditori e i militanti politici che si oppongono all’«irresistibile ascesa del Male»), ci indica un cammino semplice, diviso in cinque tappe, per acquisire ciò che è già alla nostra portata, malgrado appaia irraggiungibile: «diventare sé stessi».
Jacques Attali is a French economist and scholar. From 1981 to 1991, he was an advisor to President François Mitterrand. He subsequently cast doubt on Mitterrand's past as a mid-level Vichy government functionary in his retrospective of Mitterrand's career, C'était François Mitterrand, published in 2005.
In April 1991 he became the first President of the London-based European Bank for Reconstruction and Development, the financial institution established by western governments to assist the countries of eastern and central Europe and the former Soviet Union in their transition to democratic market economies. He worked at the bank until 1993.
In 1998 Attali founded the French non-profit organization PlaNet Finance which focuses on microfinance.
Attali is perhaps best known in America as the author of Noise: The Political Economy of Music.
je m'attendais à quelque chose de très fort , je sais pas quoi un truc qui fait BOOOOM et que me sera un déclic , mais sincèrement je me suis trouvée en train de lire un historique des personnalités ayant été uniques dans leurs vies , ayant choisi leurs voies dans la vie ... c est bien d'accord mais quand même le titre promet bien plus , sur le comment devenir soi , on veut tous l'être mais comment l auteur a avancé dans qq paragraphes ( n'attendez rien de personne ) beh oui on le sait mais comment 😁 en gros c'est une déception
Principalement une liste de personnes ayant construit leur vie dans des domaines très divers. Inspirant, mais rien d'unique ou de transformateur. Ce n'est qu'à la dernière phrase que l'on comprend les motivations de l'auteur pour écrire ce livre.
Molto scorrevole, inizio molto interessante, nella prima parte riassume brevemente quanto già approfondito nel suo ottimo "Breve storia del futuro", ma nella parte centrale ho trovato piuttosto noioso l'elenco di persone da prendere ad esempio, con le loro vite riassunte in poche righe, a volte anche in maniera imprecisa. Il tutto è una premessa per arrivare all'ultima parte, che è quella in cui da il suo contributo originale, illustrando 5 passaggi in cui dovremmo realizzare le nostre aspirazioni. L'intenzione è ottima, i punti sono anche interessanti, ma è pochino perché si possa realizzare veramente quello che auspica, per cui alla fine risulta deludente.
È una miniera di esempi di persone, imprenditori, società che in tutto il mondo, in ogni tempo e in vari settori hanno cercano di realizzare le proprie potenzialità senza lamentarsi troppo della società, della politica, della fortuna e compagnia cantante, ma rimboccandosi le mani e andando avanti concentrati sui propri talenti. Sembra quasi che tutti cercando di realizzare le proprie innate capacità, la propria unicità, possano tirar fuori solo delle "belle cose". I terroristi allora sono o non sono arrivati al centro di sé stessi!? Il male, che pure è così diffuso e che spesso si insinua subdolamente nelle nostre vite senza che noi ce ne accorgiamo, è una mancata realizzazione di qualcosa!? Per quello che mi riguarda, se avessi voluto davvero star dietro al mio talento, avrei dovuto buttarmi a capofitto nelle cose, senza darmi il tempo per capire perché i mie tempi per capire sono biblici e mi pare di non capire mai niente e di conseguenza di non fare mai niente. Di più, le volte che ho agito, non ho capito quel ca**o che ho combinato e ci ho sofferto e ne sono rimasta delusa, scioccata e interdetta. Eppure la vita che ho vissuto mi si è sempre presentata come uno shock