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Branchie

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Protagonista è un ragazzo che fabbrica acquari e studia il comportamento dei pesci. Malato di cancro, si trascina abulico da una festa all'altra al seguito di una fidanzatina, nei quartieri alti di Roma. Finché gli arriva una proposta curiosa: trasferirsi in India e costruire un acquario per una misteriosa signora. L'India di Ammaniti si rivela un continente fragorosamente eccessivo, che sembra nato da una mente eccitata e febbricitante. Succede di tutto: il ragazzo è sequestrato da una banda di arancioni, si unisce a un gruppo di musicisti che vivono sottoterra, viene sedotto da una ragazza che vive in un castello, e scopre che la signora capeggia una banda di delinquenti specializzati in trapianti di organi prelevati ad indiani vivi.

210 pages, Paperback

First published January 1, 1994

27 people are currently reading
715 people want to read

About the author

Niccolò Ammaniti

40 books1,733 followers
Niccolò Ammaniti was born in Rome in 1966. He has written three novels and a collection of short stories. He won the prestigious Italian Viareggio-Repaci Prize for Fiction with his bestselling novel I'm Not Scared, which has been translated into thirty-five languages.

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Community Reviews

5 stars
315 (12%)
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2 stars
462 (18%)
1 star
158 (6%)
Displaying 1 - 30 of 128 reviews
35 reviews6 followers
November 15, 2010
Me lo vedo il giovane Ammaniti, alle prese con una tesi pallosissima, sfogarsi con questo racconto che gli sgorgava dalla penna ogni volta che cercava di lavorare "seriamente"..... deve essersi divertito ;-)

Mi sono divertita anch'io, a leggerlo... certo che però è proprio una cazzata degna di un laureando stressato :-) Sì, certo, io non saprei scrivere di meglio... ma non ci provo nemmeno :-)

Mi riempio di ammirazione all'idea di quel brillante editore che leggendo un libro così pensa "mmmmh, si... questo qua secondo me ha delle potenzialità e in futuro combinerà qualcosa di buono... glielo pubblico..."
Profile Image for Ivan Castellucci.
130 reviews1 follower
January 1, 2018
Leggo commenti negativi riguardo l'essere assurdo di questo libro, in realtà a me è piaciuto proprio perché assurdo !
E' un opera prima, quindi ha i suoi difetti e le sue inesattezze ma è un libro, a mio parere, che va letto immergendosi nell'atmosfera assurda e surreale senza stare a fare troppo i precisi.
Profile Image for Petra.
43 reviews1 follower
May 20, 2019
Ammaniti is één van mijn favoriete schrijvers. Ik hou van zijn bizarre humor en rare gedachtenkronkels, maar zijn gedachtenkronkels in zijn debuutroman kunnen mij niet bekoren.
Profile Image for Marleen.
352 reviews20 followers
November 30, 2020
I don’t know why I ever picked this book up, what drew me to it. Whatever it was, it was wrong. This was not the book for me, it was ridiculous and idiotic and gross. I didn’t like a single thing about it. If it hadn’t been so short I definitely would have DNF-ed it, and even now I’m regretting that I didn’t.
Profile Image for Dario.
161 reviews36 followers
February 21, 2021
2.5 / 5

L’India, gli acquari, il cancro ai polmoni, l’alcolismo, i panini, la musica d’avanguardia, il sesso, gli uomini arancioni, e la chirurgia.
Crudo, demenziale, esilarante, fumettistico, lisergico e violento.

Lontano anni luce da Io non ho paura e Come Dio comanda, ma mi ha fatto ridere diverse volte.
Profile Image for marco renzi.
299 reviews100 followers
July 30, 2017
Un cannibale ancora molto acerbo

Apprezzavo molto Ammaniti nei primi anni del liceo; ricordo la lettura di "Io non ho paura" come qualcosa di molto coinvolgente e trascinante, quello di cui avevo bisogno in quel momento.
Qualche anno dopo uscì "Come Dio comanda", che mi fece un effetto simile; nel contempo, mi sembrò ancor più riuscito, e infatti lo ritengo, tra quelli letti, il miglior romanzo dello scrittore romano; anche meglio di "Ti prendo e ti porto via" che lessi un po' di tempo dopo, il quale mi riconfermò la bravura di Ammaniti nel tessere una bella trama, nel raccontare una storia con dei bei personaggi. Insomma: non un prosatore eccelso, ma un narratore di tutto rispetto.

"Branchie", il suo primo romanzo, ce l'avevo lì da secoli, e me lo sono scelto in questi giorni di calura infernale come lettura di pura evasione, funzione che, almeno per quanto mi riguarda, ben si confa a libri del genere.
Il fatto è che, oltre a ciò, ossia al "relax", in quest'opera prima, non ci ho trovato molto altro.
Sarà che col tempo mi sono fatto più esigente e rompi coglioni; sarà che questo tipo di scrittura, fin troppo paratattica e con un eccesso di accapo, la digerisco solo in alcuni casi; sarà che non ci ho trovato la stessa bella storia ben raccontata alla quale l'autore mi aveva abituato; eccetera.
O meglio: le idee ci sono, così come sono presenti passaggi comici che rivelano un tipo d'ironia surreale che Ammaniti ha forse abbandonato in seguito.
Però il tutto è fin troppo eccessivo e a mio parere, a tratti, sconclusionato; anche un po' forzato nel volere a tutti i costi ricalcare situazioni estreme e pulp, che alla fine risultano poco sconvolgenti e trasgressive per il lettore, magari per la loro natura artefatta e per l'accostamento a una poetica assai grottesca.

Del resto, ci troviamo all'altezza del filone della gioventù cannibale degli anni Novanta; e dunque può risultare, anche a distanza di poco più di vent'anni, un testo molto più datato del normale, che rivela in più punti un talento ancora acerbo e in divenire, figlio, secondo me, di qualche scimmiottatura lansdaleiana non riuscita fino in fondo.
Già nelle opere successive, Ammaniti troverà comunque la sua strada e il suo spazio nella narrativa di genere (non è una parolaccia, eh: lui, comunque, a quello si rifa, al noir, al pulp, alla fantascienza) italiana.

Ho proprio qui "Anna" che mi aspetta da un bel po': sarà per il prossimo appuntamento con la lettura distensiva. Sono convinto che sarà in ogni caso meglio di "Branchie".
Profile Image for Matteo.
73 reviews2 followers
March 3, 2022
Mai mi sarei aspettato che l’esordio letterario di uno dei più popolari scrittori italiani moderni potesse essere così folle. Trama squinternata e sopra le righe. Fa molto strano sapere che l’autore di questo grottesco romanzo sia lo stesso di storie dal sapore dolce-amaro come “Io e te” oppure “Io non ho paura”.
L’avventura in India del giovane Marco Donati, malato terminale con una forte passione per l’alcol, si dipana in un intrigo più grande del suo stesso problema. Battute sboccate, follie impreviste, buffi momenti di suspense ed erotismo e perfino botte da orbi condite di splatter. Un romanzo dalle forti tinte volutamente trash ed esagerate, con un piglio veramente scorrevole. Assieme a “Che la festa cominci”, il libro più assurdo del buon Ammaniti, divertente nella sua sfacciataggine e leggero ma non troppo.
Profile Image for Pierfrancesco.
149 reviews
April 8, 2018
Dopo aver letto “Gioventù cannibale” e “Che la festa cominci” mi ero deciso ad approfondire Niccolò Ammanniti, narratore italiano che sentivo di apprezzare particolarmente.
Ho deciso quindi di leggere questa sua prima opera, e devo dire di essere rimasto estremamente colpito di questo suo esordio letterario, nato come una “metastasi” della sua tesi di laurea.
Il lettore viene catapultato in un mondo in perenne precario equilibrio fra il reale, il surreale e l’irreale, connotato da un’estetica binomiale di pulp e pop culture: un carnevale psichedelico in cui il lettore viene catturato e si ritrova a leggere, divorando una pagina dietro l’altra mentre il racconto si fa sempre più assurdo. Tuttavia si sente un certo retrogusto “acerbo” in questo primo lavoro: lo spunto potenzialmente geniale indugia in un paio di situazioni stantie e il finale non rende la dovuta giustizia allo svolgersi del racconto (anche se l’immagine del malato terminale che si fa mettere le branchie e vive in un acquario è una splendida metafora della diversità e della scelta del proprio ambiente). Anche i personaggi sicuramente originali e variopinti sono a volte sfruttati male (non muore nessuno) e il finale regala a molti di loro un esito a volte troppo sciatto, colpa anche del ritmo serrato che alimenta aspettative decisamente alte nel lettore. Dopo anni finalmente un libro che mi ha regalato di nuovo la gioia di essere in ansia per sapere come andrà a finire la narrazione. Se fosse finito senza l’ultima capitolo (Due parole di conclusione) sarebbe stato da quattro stelle garantito. Da togliere il fiato!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Cristina Tonu.
3 reviews1 follower
April 16, 2021
Particolare e... Divertente!
Bisogna leggerlo con la premessa che è un libro senza molte pretese, nato mentre scriveva la tesi nella facoltà di biologia.. Detto ciò, secondo me il buon Niccolò si è fumato tante canne mentre partoriva questo libro!😂 Scherzi a parte, è stata una lettura piacevole, poco impegnativa e ci sono stati diversi momenti che mi hanno fatto sorridere.
Profile Image for Diana.
116 reviews26 followers
May 18, 2008
me ha gustado, como los otros libros que he leído de ammaniti.
es muy divertido, ácido, alucinante. he leído en otras partes de gente que sospecha que ammaniti se metió algo para escribir este libro, yo no lo creo, soltanto si e' lasciato andare ; )
Profile Image for Pietro Bellini.
286 reviews2 followers
September 11, 2018
In puro periodo cannibale, Ammaniti confeziona un romanzetto grottesco e surreale, con troppe trovate eclatanti e poco spessore.
Divertentino, ma nulla più.
Profile Image for Samuele Altomare.
18 reviews2 followers
October 1, 2024
L'esordio di un giovane cannibale

Se siete lettori di letteratura contemporanea, conoscerete sicuramente Ammaniti (anche per sentito dire) tramite Io non ho paura e Io e te. Bene, dimenticate quell'Ammaniti lì.

L’esordio dello scrittore romano è una sorta di trasposizione narrativa della sua tesi di laurea per la facoltà di scienze biologiche, che lascia dopo anni di crisi accademica per dedicarsi interamente alla scrittura.

Un romanzetto agile e divertente, pubblicato inizialmente nel 94 con Ediesse (una piccola casa editrice fondata dalla CGIL) e poi ripubblicato in edizione modificata nel 97 con Einaudi, che è la versione finale ivi recensita, forse acquisito per il successo ottenuto l’anno prima dall’antologia di racconti “gioventù cannibale”, nella quale militava lo stesso Ammaniti.

Quei racconti hanno consacrato una sorta di movimento di scrittori, di cui opera viene descritta come pulp, surreale, orrorifica, piena di black humour e violenta, in linea con la cinematografia di quegli anni e oltre di registi come Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.

Da questo punto di vista, Branchie presenta già quasi tutte queste caratteristiche, urlando anni Novanta da tutti i pori anche quando fa riferimenti a opere degli anni precedenti.

Un’opera naïf e spontanea, che infatti è stata contestata da molti fan di Ammaniti come una sorta di capitolo trascurabile di dilettantismo, meno serioso e focalizzato.

La storia è infatti in apparenza insipida e di scarso appeal commerciale: di un appassionato di pesci che si trova ad andare a Dehli dopo una lettera scritta da una signora che voleva assoldarlo per costruire l’acquario più grande della città, la reputazione comunque ancora decente di questo libro si deve dunque a fattori stilistici e ai colpi di scena, quindi al “come” piuttosto che al “cosa”, dove innumerevoli generi si fondono in maniera divertente e disinvolta, dall' "on the road" alla fantascienza, dalla commedia al dramma, dall'azione all'erotismo, sboccato e provocatorio come tipico di quel decennio.

Un’accoglienza così ingenerosa verso un libro del genere ritengo sia dovuta dunque non solo alla carenza di appeal commerciale rispetto ad altri libri successivi di Ammaniti, ma anche alla carenza di una riflessione storico-culturale e per una concezione di letteratura tipicamente italiana e vetusta (quando vista come unico ideale possibile) di letteratura strutturalmente consequenziale, retta quasi solo sui personaggi e sul dramma.

Ebbene, Branchie è un libro originale nella sua spontaneità anarchica e goliardica che in diversi casi tocca il cattivo gusto e la sciatteria, sopra le righe sia nei pregi che nei difetti rispetto ai più maturi e quadrati libri più famosi.

Nonostante certe sessualizzazioni di troppo figlie di quegli anni che l’hanno fatto un po’ invecchiare male e certe facilonerie basate su competenze tecniche non ancora perfezionate, il libro risulta comunque un esempio di letteratura pop e d’intrattenimento che interiorizza in maniera edulcorata ma coerente la lezione del postmodernismo, grazie a un’idea di pastiche che fa dei prestiti e delle contaminazioni un modo per rappresentare la propria identità e le proprie ossessioni personali (da qui anche la premessa semi-autobiografica).

Le citazioni sono innumerevoli, dal protagonista che canta Claudio Baglioni alla frase iconica “stai parlando con me?” di Taxi Driver ai tanti nomi citati direttamente (Metallica, Philip Glass ecc), lo stile non è da meno perché alterna uno stile machista tipico del protagonista che è buono ma anche un allupato perenne a un lessico scientifico diffuso in più occasioni, descrizioni sbrigative alternate con momenti di pathos che sfiorano il parodistico, anche sfondando in più occasioni la quarta parete.

Lo stile è inoltre scorrevole e veloce, molto avanti con i tempi nel suo anticipare molti principi che oggi si trovano nei corsi di scrittura creativa, benché in maniera probabilmente inconsapevole e deve aver ispirato innumerevoli scrittori contemporanei.

È un libro scritto evidentemente per divertimento (anche se nella prima parte, punto debole del libro per il suo dramma un tantino didascalico, non sembra) che, nella seconda parte comunica, come giustamente detto da Ammaniti, l’euforia per aver scoperto di essere in procinto di pubblicazione, un divertimento che è però trasmesso anche allo spettatore.

Il protagonista è un po’ come i personaggi di un anime di combattimento: non è molto sveglio, ma ha innumerevoli conoscenze spesso inutili che, riflettendosi nello stile e nella scrittura, rendono questo mischione non solo un vezzo autoriale ma un mezzo per generare il riso, cosa che il libro con le sue trovate assurde provocherà nel lettore in più occasioni, a patto che chiuda i paraocchi e si lasci trasportare da una storia intenzionalmente inverosimile e non basata su molte correlazioni cause-effetto, che se ci fossero renderebbero tutto meno riuscito nell’effetto comico e, per l’appunto pulp, cioè in grado di decontestualizzare la violenza e il dramma dai loro contesti solidi per non generare più spavento, preoccupazione o rabbia ma epicità, straniamento, sorpresa o risate, così come avviene per l’appunto in film come Pulp Fiction e Kill Bill, Branchie è insomma un libro che riesce a far ridere il lettore nonostante si parli di cancro e sfruttamento della povertà, ma allo stesso tempo senza lasciare al lettore la sensazione che tutto questo pastiche sia fuori posto se non in una netta minoranza di casi, riuscendo quindi in un compito difficile.

Certamente, Branchie non è alta letteratura, sia per la limitata ambizione, sia per le ingenuità sopracitate ma, nonostante io non consideri al momento Ammaniti un maestro della letteratura, risulta comunque un libro più genuino, fresco e capace talvolta di stupire rispetto allo stile più minimalista, giovanile ma allo stesso tempo preciso degli altri romanzi che ho letto, che si caratterizzano per storie più realistiche, facilmente “empatizzabili” ma più didascaliche e anonime come anche nello stile che, nonostante la maggiore ambizione di trattare con più serietà certe tematiche, risultano più pretenziose rispetto ad un buon libro che realizza meglio quello che vuole fare, riuscendo con successo a fondere intrattenimento e qualche accenno di profondità, in un divertissement intelligente e degno di nota per la cultura di quegli anni.

Voto personale "completo": ★★★½ (7+/10)
Profile Image for Meshua Arcieri.
586 reviews19 followers
November 1, 2022
Niccolò Ammaniti è stato uno dei primi scrittori di narrativa che ho letto quando sono passata dai libri per bambini/ragazzi a quelli da adulti. Con il suo stile mi ha stregato, entrando di diritto a far parte dei miei scrittori preferiti. Anzi, fu proprio lui il mio primo scrittore preferito. Era da un po’ che non leggevo un suo libro, anche perché me ne mancavano solo un paio da leggere suoi. Questo era uno di quelli.

Branchie è il primo libro scritto da Niccolò Ammaniti, che rispecchia completamente il suo stile narrativo. In questa storia assurda troviamo il protagonista, un ragazzo di circa 30 anni malato di cancro che non si vuole curare, che decide di andare in India per lavoro. Qui si trova invischiato in vicende al limite dell’assurdo, frutto della fantasia dell’autore, che lo portano a cambiare la sua prospettiva di vita.

Devo dire che in questo caso l’ ‘assurdità’ della storia non mi ha dato fastidio perché so benissimo che è una delle caratteristiche dello stile di Ammaniti. Ed è anche una delle cose che mi ha colpito più di lui tanti anni fa, quando lessi un suo libro trovato per caso in vendita in un supermercato.
Profile Image for Phoebes.
597 reviews27 followers
September 6, 2018
L’avessi letto a suo tempo, quando ne ho sentito parlare la prima volta, forse questo libro l’avrei adorato. Adesso, vuoi perché sono cambiata io, vuoi perché non è più tanto una novità, il tema dell’assurdo non mi fa più ridere. Leggendo le situazioni strane, i paradossi, le assurdità buttate lì a caso ero ben cosciente del fatto che fossero volute e ben architettate e che avrebbero dovuto strapparmi un sorriso. E invece mi annoiavano soltanto. Quindi alla fine, anche se un po’ mi dispiace, devo ammettere che questo libro proprio non mi è piaciuto. Non è stato una lettura orrenda, si è lasciato leggere con facilità, quindi gli do comunque 3 stelline, ma nel complesso è stato una delusione. Peccato.
http://www.naufragio.it/iltempodilegg...
Profile Image for Jen.
16 reviews
June 11, 2025
De schrijfstijl leest vlot weg, vandaar dat ik het boek uitgelezen heb. Vanaf het deel dat we in India belanden, heb ik het idee dat het boek in een extreme jongensfantasie is veranderd. Het kan zijn dat het eerdere deel ook al die elementen erin had, maar ik voel me niet geroepen om het nogmaals te lezen. Objectivering, seks, geweld, helden, slechteriken en alles behalve realistisch. Nu hoeft dat geen uitgangspunt te zijn, maar dit is een actiefilm van extreem laag niveau in boekvorm. Niet voor mij.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for SOFIA RUSSO.
10 reviews1 follower
July 29, 2024
Decisamente il libro più assurdo che io abbia letto
Profile Image for Grazia Omicini.
83 reviews1 follower
April 28, 2013
Troppo divertente! Dopo aver letto i libri più seri di Ammaniti, volevo conoscere il primo e ne è valsa la pena: surreale e pieno di azione, quasi fantascientifico. Il protagonista, malato terminale di cancro ai polmoni e specialista in acquari, non si vuole curare e si ritira sempre più dalla vita sociale. La madre lo vorrebbe combattivo e medicalizzato (lei stessa lavora molto sul proprio aspetto con chirurgia e ginnastica) e non approva la sua condotta. Un giorno arriva una lettera dall'India, che lo invita da una ricca signora a realizzare l'acquario più grande di Delhi. Quindi Marco Donati parte per l'India e già sull'aereo cominciano le surreali disavventure che lo accompagneranno fino alla fine: tentativo di rapimento, partecipazione ad una band che suona nel sottosuolo, nuovo rapimento, salvataggio delle vittime di un chirurgo estetico criminale con l'aiuto di una banda di sardi autospurgatori..... Fino al finale sorprendente. Scrittura ironica e scoppiettante, vale la pena.
Profile Image for Angian.
84 reviews2 followers
May 1, 2018
Il primo romanzo di Niccolò Ammaniti.

Un'avventura che parte piano, come storia di un personaggio ordinario, ancorchè malato, che si muove tra le feste della Roma bene degli anni '90. Poi gli eventi si accavallano e si fanno via via più grotteschi, mescolando alto e basso, esotismo e cultura pop, sesso e dettagli da grand-guignol. "Sangue e mmerda", come diceva quel comico, ma il giusto grado di umorismo che non fa prendere troppo sul serio il tutto.

Tra musicisti indiani e abitatori sardi delle fogne, tra "Questo piccolo grande amore" e variazioni Goldberg, panini con la pancetta e maionese a nuova Delhi e scienziati pazzi, si arriva all'improbabile epilogo.

Molto divertente, anche se immagino alla lunga stancherebbe.
Profile Image for Floris Bosma.
4 reviews1 follower
December 29, 2023
Zeer fantasierijk verhaal. Ik heb er meerdere malen hardop om moeten lachen en dat is voor mij 4 sterren waard. Hoe verzin je het?
Profile Image for Milena Rodríguez.
66 reviews1 follower
August 24, 2021
Este libro parece como un sueño muy raro, en el que cualquier cosa es posible. Me ha sorprendido gratamente. Me gusta la naturalidad de la narración. Buen final.

«Es la vida, que se me carga encima. Es todo. Es lo que tenía que hacer y no he hecho. Son las cosas que he empezado y no he acabado nunca. Las clases de piano. El suspenso en el instituto. Es mi madre diciéndome no te entiendo. Es María que se menea en la otra sala. Es la cita con la recaudadora de vidas malgastadas.»


«Siempre he pensado que la relación con las librerías es un rito individual, íntimo, un poco como masturbarse o ir al retrete.»
5 reviews1 follower
September 2, 2022
Una via di mezzo tra l'Alchimista, un Cinepanettone e un film di Bud Spencer e Terence Hill
Profile Image for Burcu.
81 reviews
April 29, 2016
Ammaniti fascinates me. Even though I have to look at the dictionary a couple of times almost every page, the book never loses its charm. I normally don't like the books with bloody scenes, violence or hardcore drama, but he puts these things in a way that it does not disturb you, instead makes you want to read for seeing what's coming next...

PS:I'm new to Italian language, so I wouldn't know what a native Italian speaker would think of the language, but I really enjoy the style.
Profile Image for Anna.
108 reviews32 followers
November 18, 2022
"Scivoliamo su un fiume di sangue urlando come scalmanati. Le curve paraboliche, le salite e le discese. È meglio dell'Acquafan di Riccione"

La storia assurda di Marco, protagonista apatico e arreso al suo destino, che viene sparato a mille in un'avventura senza logica che somiglia a una caduta nella tana del Bianconiglio, un paese lontano ma snaturato, popolato da personaggi strambi e pericolosi.
Qui si vedono molti dei primi germi di quello che sarà Nicolò Ammaniti.
Profile Image for ringoallavaniglia.
233 reviews22 followers
November 19, 2012
Delirante, ed è dire poco, sconclusionato e a volte un pò Palahniuk style. Quando si smette di cercare il senso, che tanto non c'è, diventa una lettura davvero divertente!
Ma.. ogni volta che leggo qualcosa di Ammaniti provo un certo senso di fastidio, e sinceramente ancora non sono riuscita comprenderne la ragione.
Profile Image for Adriana Moretti.
696 reviews7 followers
July 12, 2023
Libro d’esordio dell’autore (ancora un po’ acerbo) All'inizio sembrava interessante, ma poi ha iniziato ad essere così assurdo, surreale,personaggi non credibili… (ho letto suoi libri molto più belli) Alcune descrizioni scritte con un'inutile volgarità. Il viaggio in India totalmente sconclusionato i dialoghi banali e anche il finale non riuscivo a crederci.
Per me solo ⭐️
Profile Image for Wladimiro Borchi.
14 reviews
October 10, 2020
Romanzo di esordio di Ammanniti.
Delirante esattamente come "Che la festa cominci", seppur leggermente più acerbo.
Le trovate comico-grottesche sono meno ricercate, ma per questo più immediate.
In dei momenti ridevo a crepapelle da solo.
Da leggere, come tutti gli altri.
Profile Image for Luigi Giorgio A Casagrande.
173 reviews3 followers
March 8, 2023
Che dire? Non mi è piaciuto, non amo questo genere di storie: fra l’assurdo e il vomitevole. La scrittura è buona. Teniamo presente che è un opera prima di un promettente autore, qualcosa va’ salvato.
Profile Image for Hans van der Lubbe .
16 reviews
March 17, 2023
Deze debuutroman werd voor mij een enorme teleurstelling, na eerder de fantastische "Ik haal je op, ik neem je mee" en "Jij en ik" van dezelfde schrijver gelezen te hebben. Pulp fiction van de bovenste plank met een behoorlijke dosis seksisme.
Displaying 1 - 30 of 128 reviews

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