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Tutta un'altra storia: L'omosessualità dall'antichità al secondo dopoguerra

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Per lungo tempo, la storia dell’omosessualità si è risolta nel racconto spettacolare delle vicende biografiche di individui eccezionali – Oscar Wilde, Leonardo, Caravaggio –, certamente famosi per i propri amori, ma tutt’oggi ricordati per gli scandali di cui si resero protagonisti, le controversie non ancora sopite che li riguardano o i loro contributi all’arte, alla scienza, al pensiero. Al contrario, la quotidianità del vivere omosessuale nel corso dei secoli è stata di frequente relegata sullo sfondo della storia del costume, quando non scopertamente ignorata dagli studiosi, più interessati all’eccezione che alla regola. A colmare questa vistosa lacuna interviene Tutta un’altra storia, in cui lo storico e militante Giovanni Dall’Orto raccoglie il frutto di anni di ricerca, disegnando una traiettoria che dalla classicità grecoromana arriva – attraversando gli snodi imprescindibili della nascita della cristianità, del colonialismo e dell’età vittoriana – all’Europa dei totalitarismi: frammenti lirici, lettere private, appunti diaristici, atti processuali, molti dei quali mai pubblicati prima in Italia, vanno a comporre un mosaico immane, tanto eterogeneo nei luoghi e nei tempi quanto coerente nei temi che lo percorrono, restituendo infine voce a chi, per secoli, non l’ha avuta. Con uno stile capace di unire al rigore storiografico il gusto caustico per l’invettiva, Giovanni Dall’Orto affronta scandali e repressioni, riti e consuetudini che hanno accompagnato l’omosessualità occidentale nel suo divenire storico, e in questi corsi e ricorsi trova le ragioni profonde delle divisioni di oggi, delle battaglie, delle conquiste. Nella certezza che soltanto dalla comprensione di ciò che è stato si producono consapevolezza critica e senso di responsabilità – i frutti più maturi della conoscenza storica che, soli, possono nutrire il domani. Il passato, come scrisse William Faulkner, non è morto, «anzi non è nemmeno passato».

728 pages, Paperback

First published May 21, 2015

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About the author

Giovanni Dall'Orto

12 books6 followers

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Displaying 1 - 5 of 5 reviews
Profile Image for Patrizia Mandanici.
Author 42 books17 followers
October 12, 2015
Libro fondamentale sulla storia dell'omosessualità, documentato, interessante, avvincente (i saggi storici scritti bene lo sono).
Dall'Orto ha fatto delle ricerche approfondite e vaste, scegliendo come citazioni anche interessanti brani che illuminano modi di pensare in epoche diverse. Come dice Dall'Orto nell'introduzione fin qui la maggioranza delle storie dell'omosessualità hanno tratteggiato l'argomento sempre dal punto di vista dei repressori, e mai delle vittime; qui si cerca di fare il contrario (anche se certamente non si possono ignorare le leggi e le convinzioni di chi ha ha cercato di combattere e reprimere gli omosessuali).
In questo poderoso volume (con al termine un bell'apparato di note) Dall'Orto ha scelto di trattare quasi esclusivamente l'omosessualità maschile, in quanto riconosce alle storiche lesbiche il fatto di aver scritto prima e in maniera approfondita la storia dell'omosessualità femminile attraverso diversi libri.
È chiaro e ben esposto il pensiero di Dall'Orto su quello che chiama "invenzionismo", ovvero il punto di vista della "queer theory" che ritiene l'omosessualità un'invenzione moderna; tutto il libro in effetti ne è una confutazione fatta a colpi di documenti, citazioni, ragionamenti.
Comunque la si pensi il libro di Dall'Orto rimane per me una pietra miliare delle ricerche storiche sull'omosessualità, sia per vastità sia per qualità.
Qui dei brani estratti dal libro che ho riportato in un mio blog: https://patriziamandanici.wordpress.c...
Profile Image for Intervalla Insaniae.
140 reviews41 followers
December 30, 2022
Senza girarci attorno, questo è - l’ennesimo - brutto libro.
Giovanni Dall’Orto è un saccente. Per quanto mi riguarda potrebbe anche essere il più vasto conoscitore della storia dell’omosessualità al mondo, questo non gli perdona il ripeterlo incessantemente ad ogni singola riga.
Dall’Orto è un saccente ed uno sbruffone che però manca del talento della buona scrittura e della chiarezza. Forse la sconfinata e turbinosa conoscenza provoca in lui anche il turbinio delle idee, o perlomeno della capacità di esporle.
Dall’Orto è un saccente ed uno sbruffone arrogante che crede di poter mettere un esergo all’inizio di ogni singolo capitolo del libro. Sente, inoltre, la necessità di commentare ogni singola fonte originale che riporta (e che spesso, come egli stesso ammette, traduce per rendere più comprensibile) con quegli irritanti incisi fra parentesi quadre che sono il più delle volte pleonastiche estroflessioni del suo ego.
Dall’Orto è un saccente ed uno sbruffone arrogante che pensa di fare il simpaticone con continue battute che in realtà hanno il solo effetto di involgarire una già prosaica scrittura.
Dall’Orto è un saccente ed uno sbruffone arrogante inesauribile di note che rimandano a se stesso: l’appendice delle note è illeggibile e soprattutto è inutile, semplicemente un applauso che il caro autore si fa con le proprie mani, una claque messa lì a dire “quanto sei bravo Giovanni”, “quanto sei colto Giovanni”, “quanto ne sai Giovanni, quanto ne hai già scritto Giovanni” e simili.
Un merito il libro ce l’ha: finisce.
Scherzi a parte, il merito è certamente quello di aver raccolto una quantità spropositata di materiale e di avermi fatto conoscere autori, nomi, scritti di cui non avevo mai sentito parlare e che sono davvero notevoli.
Dal punto di vista dei contenuti, il suo sistema di analisi è decisamente attaccabile. La sua critica e il suo commento alle fonti hanno più del personale che non dello scientifico e spesso questo volume voluminoso pare, paradossalmente, superficiale.
Sicuramente è sconclusionato e, mi si perdoni, Dall’Orto si definisce “storico”, ma non sono riuscito a trovare da nessuna parte un suo curriculum studiorum. Forse i difetti del libro, che si prefigge scientifico, son proprio dovuti alla formazione dilettantesca e non scientifica del suo autore.
Mi sto certamente accanendo contro un autore che non ho sopportato, che ho trovato profondamente meschino e del quale, certamente, non leggerò altro.
Questo è proprio un esempio non richiesto di vittoria della “quantità” sulla “qualità”. Ogni riferimento alla smalldickenergy non è puramente casuale.
Profile Image for Sergio Caredda.
296 reviews14 followers
October 13, 2019
Libro dotato di un apparato di ricerca davvero molto vasto. Dall’Orto riesce a dare una prospettiva di analisi storica aggirando le tante (“troppe”) opinioni sul tema, spesso dettate da posizioni ideologiche.
Leggendo questo libro si scopre come vi sia la necessità di tanta ulteriore ricerca storia in molti ambiti. La lente adottata, quella dei “diritti umani” permette di capire le varie dimensioni storiche (in particolare delle repressioni) senza dover valutare le idee stesse o le ragioni delle persecuzioni del momento.
Il libro termina al 1948, ha una prospettiva certamente europea (anche se sono tanti i riferimenti all’America), ma non è un limite. Anzi permette di adattarsi a un percorso storico che per il lettore dovrebbe essere abbastanza noto nei suoi riferimenti principali.
4 reviews
November 25, 2018
Libro molto vasto, ben documentato e molto interessante. Scritto bene, l'autore ha saputo alleggerire con stile agile la complessità di alcune tematiche. In alcuni frangenti, si sente tutta la sofferenza di tutti coloro che sono stati per secoli ( e in parte ancor ora) perseguitati e relegati ai margini della società. Da leggere.
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