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Pulce non c'è

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Pulce ha nove anni, il naso a patata e due «occhioni accesi». Beve solo tamarindo, ascolta Bach, fa sculture con il pecorino e va pazza per le persone arrabbiate. Pulce non parla perché è autistica, ma «questo non significa che non abbia niente da dire».
Un giorno come tutti gli altri, viene allontanata dalla famiglia senza troppe spiegazioni.

228 pages, Paperback

First published January 1, 2009

50 people want to read

About the author

Gaia Rayneri

7 books9 followers
Nel 2009 Einaudi ha pubblicato il suo romanzo d'esordio, Pulce non c'è, il racconto tragicomico (tratto da una storia vera) della convivenza con l'autismo e di un errore giudiziario. Nel 2012 esce il film omonimo con Piera Degli Esposti, Marina Massironi e Pippo Delbono, diretto da Giuseppe Bonito.
Nel 2011 pubblica per Rizzoli ragazzi il romanzo per bambini Ugone, vincitore del premio Frignano ragazzi.
Collabora con l'attore comico Paolo Rossi e, tra gli altri, con il regista Alessandro Di Robilant.

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5 stars
14 (13%)
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35 (33%)
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40 (38%)
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9 (8%)
1 star
5 (4%)
Displaying 1 - 12 of 12 reviews
Profile Image for Simona.
968 reviews228 followers
April 16, 2015
"Pulce non c'è" lascia l'amaro in bocca. Per quanto la trama non sia male e il fatto che sia raccontata dalla sorella della protagonista, nonché autrice, ovvero Giovanna, non decolla, non entusiasma il lettore, non lo trascina, non riesce a emozionarlo, a catturarlo.
Pulce è una bambina autistica, una bambina senza filtri la cui vita prosegue tra abitudini e routine.
Lo stile troppo elementare, troppo semplice non riesce ad accendere quella scintilla nel lettore che rimane con un pugno di mosche in mano e che alla fine si sente disorientato e un po' perso.
Profile Image for La.Silbia.
78 reviews20 followers
June 2, 2011
Pulce non c'è per nessuno, Pulce è. Tutta la mania di volere vedere problematicità senza accettare una normale disfunzionalità insita in ognuno, tutti i ragionamenti e le congetture e le deduzioni dall'alto non potranno mai vedere le Pulci davvero.
Una bellissima scrittura e una storia dolce, nelle sue brutture e nelle sue verità.
Profile Image for Collezionedistorie.
325 reviews13 followers
August 13, 2017
Ci sono autori e autrici capaci di calarsi nei panni di preadolescenti e farne personaggi credibili e memorabili. Non questa. La sorella autistica è Margherita, ma la voce narrante Giovanna fa quantomeno sospettare un ritardo mentale. Del resto si potrebbe parlare a lungo della trama, degli allontanamenti dei minori dalle famiglie, dei sospetti di abusi, del ruolo dei servizi sociali sempre scomodo. I temi di discussione certo non mancano, peccato che io l'abbia trovato un romanzo praticamente illeggibile. Ho la mezza idea di tentare la visione del film, ma ditemi che non sarà la stessa tortura!
36 reviews
August 7, 2024
La famiglia Camurati vive di routine ormai consolidate perché la loro secondogenita, Margherita o detta affettuosamente "pulce" è affetta da un disturbo rientrante nello spettro autistico. Pulce non comunica, se non con i suoi occhi grandi ed espressivi... Ma ad un certo punto entra in gioco la comunicazione facilitata, e con l'aiuto di una tastiera ed un PC la bambina può comunicare...
Ma sarà vero tutto ciò che racconta?
E come può essere interpretato da insegnanti e altre persone?
Il racconto di una storia straziante, una famiglia catapultata in una realtà surreale viene narrato dalla voce della sorella più grande, Giovanna che pero' è una ragazzina adolescente, che esprime pensieri ed emozioni dirette.
Profile Image for Fabiola.
130 reviews14 followers
July 24, 2019
Molto tenere le descrizioni di Pulce e interessanti le considerazioni in ambito medico-psichiatrico, per altro tendenti al vero. Ho trovato noiose e troppo frequenti le digressioni di Giovanna, sorella di Pulce e narratrice della storia. Hanno appesantito la lettura a mio parere.
Ho trovato delle somiglianze con "Mio fratello rincorre i dinosauri", probabilmente l'autore prima di scriverlo ha letto questo libro e ne ha tratto spunto.
Tutto sommato una lettura piacevole e carina.
Profile Image for Alessandro.
3 reviews
August 20, 2022
Un libro che non mi è piaciuto moltissimo, bella la trama che un po’ ti prende ma peccato che è un po’ confusionaria. Ho provato un po’ di difficoltà alcune volte a capire che cosa stesse dicendo l’autore, ma tutto sommato una bella storia!
Profile Image for Moloch.
507 reviews781 followers
February 19, 2015
Anche questo libro è stato acquistato dopo averne letto non una, ma addirittura due recensioni molto positive sul Corriere della Sera: la prima riferiva anche dell'intervista alla giovane autrice (classe 1986) nel corso del programma L'era glaciale di Daria Bignardi, mentre qui è il link alla seconda.

La storia, incredibile e tragicamente vera, è questa: una bambina di nove anni, Margherita, chiamata affettuosamente Pulce, autistica, viene senza neanche uno straccio di spiegazione sottratta alla famiglia dai servizi sociali, viene messa in una comunità, la madre e la sorella maggiore possono vederla solo per un'ora alla settimana, il padre invece deve starne lontano. Devono passare addirittura alcuni giorni perché l'uomo venga finalmente informato sull'accusa che grava su di lui: la bambina, che comunica attraverso un computer (si chiama Comunicazione Facilitata), avrebbe detto alle maestre di essere stata violentata dal genitore.

È tutto falso: l'errore che ha dato origine a quest'incubo sta nella particolare tecnica che la bambina usa per comunicare, tramite la tastiera di un computer; la famiglia di Pulce sa bene che solo una parte di quello che la piccola scrive proviene effettivamente da lei, in realtà, spesso, la persona che le sta accanto, che le sorregge il polso sulla tastiera, in qualche modo, la "costringe" a dire che quel che vuole sentire, quel che si immagina, quel che si aspetta. Non è che sia chiarissimo come questo avvenga, nel libro è spiegato ma, per il particolare stile di scrittura, di cui dirò più avanti, non l'ho capito granché: insomma, la bambina ha scritto sì che il papà le ha fatto del male, ma rispondendo a degli stimoli che inconsapevolmente la stessa maestra cui ha fatto questa rivelazione le stava mandando. È un rischio, quello dell'inattendibilità della Comunicazione Facilitata, di cui non solo la famiglia della bambina è perfettamente consapevole, ma che è ampiamente contemplato dalla letteratura scientifica, tanto è vero che le affermazioni ricavate in questo modo non dovrebbero mai essere portate come prove in procedimenti penali. Questo avvertimento, nel caso della famiglia Camurati, viene bellamente ignorato, sembra che tutti gli esperti, psicologi, maestre, assistenti sociali, avvocati, eccetera, non ne siano affatto a conoscenza.

Un'altra cosa che non è chiarissima dalla lettura del libro è quanto sia durato questo strazio per la famiglia: passa Natale, poi si parla di vacanze estive, quindi devono essere stati un bel po' di mesi. Non so immaginarmi cosa abbia significato stare tutto questo tempo lontano dalla propria figlia e dalla propria sorella, sapendo di essere perfettamente innocente. L'assurdo è che, anche dopo che tutte le accuse vengono dimostrate infondate, i genitori di Pulce devono ulteriormente aspettare prima di essere dichiarati finalmente "idonei" ad occuparsi di lei! A parte questo macroscopico caso di abuso e malfunzionamento delle strutture dei servizi sociali, imperdonabile ma che si spera che rimanga isolato, il libro lancia una serie di interrogativi inquietanti sulla nostra tendenza attuale alla "caccia al mostro" e a dichiarare tutti "colpevoli fino a prova contraria".

Tutta la storia è vista attraverso lo sguardo della sorella maggiore di Pulce, Giovanna, di 13 anni, che altri non è che l'autrice stessa, Gaia Rayneri. Questo punto di vista fantasioso, ingenuo, spesso bizzarro è, secondo i recensori, uno dei punti di forza dell'opera: il rischio era, altrimenti, che, nel raccontare una storia simile, si esagerasse col melodramma, o ci si lasciasse trascinare dalla rabbia e dall'indignazione. Invece così la storia mantiene un tono lieve, delicato, ironico. Questo, secondo me, è vero in alcune arti, in cui la scelta di un punto di vista stralunato e infantile (d'altra parte, poteva fare altro l'autrice? Non ha inventato nulla, è proprio così che ha vissuto i fatti, all'epoca) porta ad esiti commoventi ed efficacissimi. In altri punti, però, è piuttosto pesante, con l'uso della punteggiatura un po' particolare, l'italiano non sempre corretto, l'inserimento di particolari fantastici.

3,5/5

http://moloch981.wordpress.com/2010/0...
Profile Image for Scrittevolmente.
274 reviews35 followers
December 22, 2012
Dunque, è una storia vera: una storia di ordinaria (pessima) organizzazione dell’assistenza sociale italiana, verrebbe da dire, l’ennesima denuncia di come spesso le cose funzionino a danno di persone con qualche disabilità.
Ed è una storia raccontata in prima persona, dal punto di vista di una ragazzina un po’ ingenua e goffa, che non sa come destreggiarsi nelle situazioni che si trova costretta ad affrontare sia a scuola che nell’improvviso vortice burocratico; eppure la sua forza deriva dalla semplicità con cui vive il caos da cui la sua famiglia è travolta: al di là di tutte le difficoltà e delle voci infondate sul loro conto, i quattro condividono un’invidiabile armonia affettuosa, in cui Pulce cresce sorridendo in un clima in cui sembra essere capita come nemmeno le parole riuscirebbero a fare.
Insomma, sarebbe stato un libro bellissimo, dai toni dolci e delicati non privi di una genuina ironia. Qual è stato allora il problema che ha portato a una valutazione complessiva così bassa?
È presto detto: lo stile. D’accordo, se si deve adottare il punto di vista di una ragazzina è quasi doveroso usare un lessico semplice, giovanile, con abbreviazioni canoniche, diminutivi buffi e scenari scolastici; ma qui le caratteristiche vengono portate all’esasperazione, il linguaggio è talmente colloquiale e frammentario che sembra di avere tra le mani una qualsiasi conversazione da bar.

Per leggere la recensione per intero: QUI
Profile Image for Thais.
478 reviews56 followers
May 8, 2012
Una storia vera, che sarebbe tragica se non fosse raccontata dalla voce spiritosa e disincantata di una ragazzina.
Giovanna ci racconta di Pulce, la sua sorellina autistica, e di quando per colpa del metodo della Comunicazione Facilitata la bambina (o la maestra che le sorreggeva la mano) ha scritto un'accusa infondata contro il padre. Inizia un vero e proprio calvario, ma Giovanna non perde la speranza, vede le cose per come sono ma non sopporta i melodrammi, e quindi affronta tutto come un gioco.
Personaggi frizzanti e divertenti, reazioni umanissime, e una dolcezza incredibile nella voce di questa ragazzina un po' "sfigata" che però ama la sua stramba famiglia.
Profile Image for Roberto Mendoza.
42 reviews2 followers
July 24, 2014
Pulce non c'è is a beautiful book. perhaps it has touched me even more because i have a sister who also has some troubles with appealing and learning. So learning about what other families do in such cases makes me happy because i can see that love is unconditional. Maybe very few persons can know and feel such real love, a love without boundaries and without conditions, a love that can only be met though an angel. Also, this is a good book for those who ate learning Italian at an intermediate level because you can learn about several terms and phrases of the real life of a real family.
Profile Image for Alessandro Margheriti.
Author 10 books17 followers
September 3, 2016
Un buon romanzo d'esordio su un tema insolito e spinoso come quello dell'autismo infantile.
Dopo un inizio un po' claustrofobico dovuto ad una presenza eccessiva di periodi paratattici, scorre meglio e fa presa sul lettore coinvolgendolo tanto nei momenti più drammatici e ricchi di pathos quanto in quelli in cui la protagonista si sforza di sdrammatizzare.
Molto bello il finale, che giunge al momento più opportuno a coronamento di un libro profondo che non mancherà di far riflettere.
Profile Image for Alessandro Canale.
58 reviews
May 18, 2015
Nonostante la stesura non sia delle migliori, trovo impossibile non provare un moto di simpatia ed affetto per Pulce, la bimba autistica protagonista di questo racconto, con tutti i suoi pregi, e con quelli che per la società "normale" ( ma non civile ) sono considerati difetti. Pulce vive in un mondo tutto suo, un mondo fatto di Da-Da, di Comunicazione Facilitata, di Panda di pezza e di fotografie utilizzate per esprimersi, un mondo diverso da quello in cui noi viviamo in cui Pulce non c'è.
Displaying 1 - 12 of 12 reviews

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