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Mondonove #1-9

Cronache di Mondo9

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È un pianeta desertico, letale, una sconfinata distesa di sabbie velenose. Nel corso dell'evoluzione i suoi abitanti si sono applicati a una sola arte, la meccanica, rendendolo il regno delle macchine, del metallo e della ruggine. Eppure Mondo9 vive su una fiorente attività di commerci: titanici veicoli a ruote, grandi come bastimenti e governati da decine di uomini, solcano i deserti tra una città e l'altra. Perché c'è una guerra in corso: macchine contro macchine, metallo contro metallo. E mille pericoli attendono le loro prede acquattati sotto le dune: un misterioso morbo che trasforma la carne in ottone, fiori giganteschi che si nutrono di ruggine... Per la prima volta in un solo volume, il romanzo originario Mondo9 e quello nuovo, Mechardionica, inedito in edizione cartacea. Con tutti i tasselli mancanti a completare uno dei cicli più avventurosi della fantascienza internazionale.

Copertina di Franco Brambilla

427 pages, Kindle Edition

First published August 1, 2015

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106 people want to read

About the author

Dario Tonani

63 books133 followers
Dario Tonani is an Italian Science Fiction writer.

"This guy's fantascienza novels about a tough, hallucinatory future Milan are actually pretty good. I'm pleased to see there's a new one out."
Bruce Sterling

Awards:
Tolkien (1989), Lovecraft (1994, 1999), Robot (2013), Cassiopea (2013), Italia (1989, 1992, 2000, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016, 2019 two prizes), ESFS - European "Best author" (2017).

Novels and anthologies (in Italian): "Il trentunesimo giorno" (Oscar Fantastica, Mondadori, 2023), "Mya di Mondo9" (Urania Speciale, Mondadori, 2022), "Naila di Mondo9" (Oscar Fantastica, Mondadori, 2018; Urania Jumbo, Mondadori, 2021), "Cronache di Mondo9"(Mondadori, Millemondi, 2015), "Mondo9" (Delos Books, 2012), "Toxic@" (Urania, Mondadori, 2011), "Infected Files" (Delos Books, 2011), "L'algoritmo bianco" (Urania, Mondadori, 2009), "Infect@" (Urania, Mondadori, 2007), "La baracca degli angeli neri" (Marino Solfanelli Editore, 1991)

Born in Milan, Dario Tonani is one of the main authors of Italy’s science fiction scene and a professional journalist. Graduated from Bocconi, he published about 10 novels in Italy and abroad, as well as more than 120 stories on anthologies, national daily newspapers and on the most important Italian magazine collections (“Wired”, “Urania”, “Giallo Mondadori”, “Segretissimo”, “Millemondi”, “Robot”).

The novels “Infect@”(2007, optioned for a film), the diptych “ L’algoritmo bianco” (2009) and “Toxic@” (2011) were published on Urania, but his most popular work, partially translated with success in the USA, Japan and Russia, is the “Mondo9” saga, whose initial chapters appeared combined in 2015 in “Cronache di Mondo9”, the first “Millemondi” completely dedicated to an Italian author. “Mondo9” entered the top 10 Western science fiction titles of the year in Japan.

In 2018, Tonani was the first Italian sci-fi writer to be published with an original novel – “Naila di Mondo9” – in the prestigious book series “Oscar Fantastica” by Mondadori, among authors as George R. Martin, Neil Gaiman, Ray Bradbury, Ursula K. LeGuin, Cixin Liu. The book was then published in a different edition for newsstands on “Urania Jumbo” in 2021 and the complete collection will be available soon in audiobooks.

The third chapter of the saga “Mya di Mondo9” was released in July 2022, in a special, out of format, unpublished work to celebrate 70 years of “Urania”. In addition, “Cronache di Mondo9” has been available on newsstands from the 2nd November, right around the time of Lucca Comics & Games. The first book of the series, whose paper edition has been out of print for years now, will be attached to the two leading newspapers of the Rcs Group: “Corriere della Sera” and “La Gazzetta dello Sport”.

In June 2023, his thriller/dystopian novel “Il trentunesimo giorno” was released, once again as part of the prestigious “Oscar Fantastica” by Mondadori. It’s a kind of climate fiction that delves into the themes of climate change and extreme weather events.

Dario has won numerous awards: Tolkien, 1989; Lovecraft, 1994 and ’99; Italia, 1989, 1992, 2000, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016 and 2019 (twice), 2021; Robot, 2013; Cassiopea, 2013, ESFS Award – “Best Author”, 2017 (Dortmund, Germany).

Married, with a 29 year old son, Tonani lives and works in the suburbs of Milan, a stone’s throw from the places he describes in his stories. He is currently working on a new novel/thriller as well as on various non sci-fi stories.

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19 (15%)
4 stars
52 (42%)
3 stars
33 (27%)
2 stars
13 (10%)
1 star
4 (3%)
Displaying 1 - 25 of 25 reviews
Profile Image for Fabio Carta.
Author 10 books36 followers
August 19, 2015

Credo di aver letto Cardanica tanti anni fa, gironzolando per l'allora rivista online della Delos; non ricordo bene quanti e quali cambiamenti siano sopravvenuti dalla versione di allora a quella inserita nella raccolta in questione, ma al di là dei particolari una cosa non è cambiata, e cioè la profonda impressione generata da quello che allora era solo un abbozzo di ambientazione e che ora, infine, è stato eletto a livello di "planetary romance".
Le Cronache di Mondo9, non è un mistero, è un amalgama di racconti ottenuta per mezzo di puntuali ed efficaci interludi, distinta però in due parti: la prima, intitolata Mondo9, più incentrata sulla cosiddetta personalità delle navi; e la seconda, Mechardionica, sviluppata invece su vicende interpretate stavolta da personaggi umani, o quasi.
Niente spoiler sulla trama in questa recensione ma solo sensazioni, impressioni, quelle che lo stile di Tonani punta a stimolare prima di tutto. I sensi sono infatti i protagonisti indiscussi delle sue descrizioni, e lo fanno molto spesso stimolando disgusto e fastidio per creare la giusta ambientazione. Borborigmi e flatulenze meccaniche, ruggine e polvere che grattano in gola, schegge di metallo taglienti e roventi, oscurità oleosa e densa come morchia, tenebra puzzolente e claustrofobica lacerata, nella migliore delle ipotesi, dalla comparsa di un disco solare in cielo che è il tuorlo di un uovo rancido. Questo lo scenario...
La meccanica imperante sul pianeta e, per indotto, nella trama della narrazione è quanto di più oscuro vi troverete a leggere e ad affrontare. Meccanismi all'apparenza obsoleti, degni della minuteria di un placido orologiaio del XIX secolo, sono invece artefatti così complessi che nessun eroe individuale potrà mai pensare di scoprirne i segreti e utilizzarla così come si pensa ne fruirebbe un normale utente. E l'impressione è che tale meccanica nessun uomo, semmai da mente umana essa è stata un tempo generata, potrà mai tornare a conoscerla appieno. Una tecnologia troppo lontana, inconoscibile a un'umanità ormai abbrutita e irrimediabilmente inadeguata, per sempre. E' proprio il rapporto dell'uomo con tale "tecnologia" ad essere oscuro e ambiguo; nella letteratura distopica, solitamente, l'uomo comune può rapportarsi agli arcana della scienza solo attraverso riti apotropaici e seguendo elementari regole empiriche, che non spiegano nulla del funzionamento ma fanno andar avanti le cose. Così come avviene, per intenderci, con gli incantesimi e i manufatti magici del fantasy e come mai - MAI! - avviene nel genere hard della fantascienza, che al contrario ama spiegare tutto, ma proprio tutto, delle tecnologie menzionate.
Tonani inventa invece una sorta di simbiosi che sottintende però una strisciante schiavitù: l'uomo che crede di pilotare ciò che invece è costretto a servire, ossia le navi rotate delle dune, capolavori di uno steampunk sui generis che tramuta la scienza degli ottoni e del vapore, semplice e comprensibile poiché ripulita da ogni "orrore" informativo e/o elettronico, in una serie di ingranaggi affamati di sangue, un orrore "olistico" che vincola a sè uomini e animali infettandoli con morbi metallici, che lubrifica i propri meccanismi con sangue e alimentandoli con cuori pulsanti - alla Frankestein! Questo fino al punto di tramutare l'umanità in penosi androidi metallici strappacuori - versioni dark dell'uomo di latta del mago di Oz - o in fantasmi che vivono nella struttura stessa del metallo. Come razze di uno pseudo mondo fantasy che però non ha nulla del ridente stereotipo tolkeniano, sono rami di un'umanità depravata e deformata, così aliena a noi stessi che, quando nella narrazione si incontrano vizi quali l'ubriachezza, vien voglia di accoglierli e perdonarli come le più familiari e innocue delle abitudini.
Tutto per colpa di una meccanica più che arcana e misteriosa, quindi... ma pericolosamente malefica.
E' difficile ricordarsi che siamo nello spazio, su chissà quale pianeta anticamente colonizzato dall'uomo; ma è non la roccia che si calpesta il nemico, giacché aliena appare solo la nave, non il pianeta, perché Mondo9 coi suoi deserti, calotte polari e foreste pluviali non regala mai al lettore quella sensazione di ostilità xenofobica estrema, tipica di altri mondi della letteratura sci-fi - Dune, ad esempio - e ciò anche a dispetto dei carnosi fiori mangiaruggine o dei banchi di sabbia pirica. Non bastano due lune per fare di Mondo9 un luogo di cui diffidare...
Ma questo avviene non per una mancanza dell'autore, nossignore. Ripeto, infatti, che tutto quanto di sospetto e pericoloso esiste su Mondo9 ha a che fare col metallo di una nave, orrendo leviatano delle dune, e l'intero pianeta si riduce sempre e comunque ad essere il mero antro di codesto mostro malvagio, il giardino dei suoi maligni giochi.
L'ambientazione è, come è d'uopo in tutti i racconti, solo accennata; ciò nonostante ho provato quasi le vertigini davanti alla vastità sottintesa a quei veloci riferimenti, a quel mondo esistente al di là della sola città portuale o della schiavitù umana a bordo delle navi. Ai regni, nazioni, città, potentati che esistono su Mondo9 - devono! - al folklore al di là del nomadimo tribale, ai costumi così astrusi e alieni di un'umanità siffattamente legata alla meccanica cosciente del metallo, tale da aver dovuto generare chissà quali e quanti adattamenti sociali e culturali quantomeno... esotici.
Ho letto da qualche parte di qualcuno che si è lamentato di un'eccessiva nota di splatter nei racconti; certo di sangue e merda ce n'è, tuttavia non sono certo elementi di turpitudine gratuita e quindi "pornografici", ma fattori principali nell'affresco dell'umiliazione umana e della sua fragilità biologica innanzi al dominio metallico della macchina. Nel filo che lega coerentemente i racconti è una cosa più che giustificata, quindi.
Una nota di favore va altresì alla scelta dei termini, una sequela di splendidi arcaismi gergali e di nomi propri dalle sonorità indiscutibilmente arabe e spagnole, che da una parte evocano "reconquista", "limpieza di sangre" e la serietà mortale e bigotta della Spagna dei conquistadores e dei capitani dei galeoni sulle prime rotte oceaniche; mentre dall'altra fanno venire in mente i Fremen duri e letali allevati da Herbert tra le dune dell'Arabia spaziale di Arrakis.
A mio parere siamo davanti a un raro esempio di letteratura fuori dagli schemi, sia per le tematiche che per il genere - che potremo definire "dark steampunk" - ma anche e soprattutto per lo stile della scrittura.
Decisamente al di là dei dettami della scrittura creativa importata, v'è qui la traccia di un impegno genuino, un afflato quasi "poetico" nelle parole vergate da Tonani. Le descrizioni che aggrediscono i sensi sono eseguite delle volte con il più elegante e aulico tra i vocabolari, altre volte con termini lasciati isolati da una punteggiatura forsennata e rabbiosa, dal ritmo elevato come quello di una macchina che viaggia con inserita una marcia troppo bassa. Solo i discorsi diretti lasciano riposare la mente del lettore, liberandolo dal piacevole sforzo dell'immaginazione insistente: dialoghi semplici, forse anche banali, quasi "televisivi"... ma in fondo nient'altro che quello che ci si aspetta possa uscire dalla bocca dell'umanità distrutta di Mondo9, avvilita e condannata a vivere per sempre all'ombra del metallo.

Profile Image for Raffaello.
197 reviews73 followers
January 31, 2016
Quel 3,5 che ho in testa lo arrotondo a 4 stelle...perché Mondo9 mi piace.
La serie di racconti non è priva di difetti, ha qualche incoerenza di troppo tra i primi racconti e gli ultimi, da qualche svolta nella trama mi aspettavo di più e soffre la mia atavica difficoltà a digerire le storie spezzettate in racconti...ma Mondo9 mi piace.
D'altronde un mondo così Mievilliano (da China Mieville) non può non toccare certe corde sensibili del mio cuore!
Una commistione tra Mieville e quel mondo disperato che era "andato avanti" raccontato nella Torre Nera da Stephen King. Beninteso mondo9 non è una copia, è invece ricco di idee originali e folli...che però ora andrebbero spiegate meglio, così da non sembrare semplicemente buttate lì per creare un racconto.
Mondo9 ha ancora molto da dire e a mio modo di vedere ora si meriterebbe un romanzo vero e proprio. Keep on writing, Dario!
Profile Image for Cristian.
434 reviews7 followers
November 14, 2018
Finalmente qualcosa di nuovo e inedito nel panorama della science fiction italiana!
E che meraviglia leggere un Autore che si inoltra nello SteamPunk!!
Continuo a divorarmelo...
Finito!
Dunque... Bello, stupendo...
MA!
Devo dire che nella prima parte del ciclo mi son sentito un po sballottato, un po perso... Neanche fossi stato io ad esser stato catapultato su un nuovo mondo, su Mondo9..
Tutto mi suonava nuovo. E questo è uno dei maggior pregi di questo romanzo. Nessun Deja vu, nessun Deja liu.
Tonani ha scritto qualcosa di totalmente ed assolutamente NUOVO.
Tornando invece a me, ho avuto bisogno di ambientarmi, poiché come sopra indicato, ero in un mondo totalmente nuovo. Ma ciò è finalmente accaduto nella seconda parte, Mechardionica. Tra l'altro la mia preferita.
O la mia Amata giacché ho veramente amato questa parte, i personaggi che la vivono, Laila in primis, e Asur, uomo di latta ma dal cuore ancora fin troppo umano.
Insomma Tonani, con questo suo nuovo registro mi ha davvero colpito e stupito.

Spero in un sequel, per non perdere quei personaggi di cui mi son invaghito, che mi han fatto amare questa lettura e che son arrivato pure a sognare 2 notti fa.
Grazie Tonani. +++++

Settembre 2018
E il sequel è arrivato!! E proprio sul personaggio che più ho amato: Laila.
Grande Dario!!
Profile Image for Gardy (Elisa G).
358 reviews113 followers
February 4, 2017
Il romanzo di fantascienza italiano contemporaneo più celebrato è in realtà una raccolta di storie brevi tenute insieme da tenui legami narrativi, ambientate in un mondo che è poi il vero punto di forza dell'impresa immaginifica di Tonani.

Tra sangue, ruggine, sudore, suggestioni steampunk e crudeltà casuali contro uomini e macchine, rimane un punto fermo per gli appassionati italiani di fantascienza e un punto di partenza nella produzione italiana di qualità di genere per tutti gli altri, fermo restando che è proprio sconsigliabile a chi non ama la violenza grafica.

L'unica pecca, dettata in parte dal mio gusto personale, è uno stile di scrittura che quando vuole essere aulico e ricercato cozza un po' con l'atmosfera del racconto.
Profile Image for Emanuela.
Author 4 books82 followers
October 11, 2015
Ho iniziato a leggere questa raccolta a fine 2010, quando uscivano gli ebook per i tipi di 40kBooks. Ho terminato la lettura ultimamente con la raccolta di "Cronache di Mondo9". Di seguito ti riporto i commenti scritti nel tempo dei quali gli ultimi tre nella scorsa settimana.
Complessivamente il mio giudizio è di cinque stelline, anche se, preferisco quelli iniziali a cui sono affezionata e ai quali, a volte, diedi un valore superiore al massimo possibile.
Se hai pazienza, leggili qui di seguito:

Cardanica
Un racconto così suggestivo merita un commento, come minimo, strano.
La prima immagine che mi evoca è quella di Pinocchio ighiottito dal pescecante dove, nel suo stomaco, ritrova Geppetto. Entrambi si salveranno.
Poi, riflettendo sul codice di programmazione imposto non si sa bene da chi ai protagonisti che crea un vincolo così deterministico, mi viene in mente la gravidanza, sia per il manifestarsi di un nuovo codice genetico sul quale i soggetti in campo, madre e figlio/a, non hanno alcun controllo, sia per il rapporto così strettamente simbiotico che si crea in quella particolare condizione fisiologica, come per i due uomini e quella specie di macchina.
Vi avevo avvertito. ;-)

Robredo
Leggo perché mi piace imparare. Fino ad oggi dagli ebook di 40k ho sempre appreso qualcosa di nuovo e questo di Dario Tonani non fa eccezione.
Cosa mi è rimasto? Qualche "pillola di saggezza" che emerge forse anche inconsapevolmente dallo stesso autore di cui, però, intuisco la sensibilità.
E' saggia la Robredo che, come involucro protettivo pensante, mette in atto tutte le strategie per conservare la vita, fino a inventare commistioni tra ciò che è inorganico ed organico creando nuove strutture e scegliendo ciò che in termini evolutivi è più conveniente.
Sono saggi i personaggi che realizzano la loro trasformazione e si "sacrificano", consapevoli di entrare a far parte di nuove entità.
Alla natura noi non diamo giudizi di valore. Essa è.
Non incubo ma sogno di realtà.

Chatarra
Chatarra è un luogo apparentemente statico ma descritto con una dinamicità superba.
La macchina nel suo caparbio intento, prima si è nutrita di materia viva, poi ha attaccato con voracità il "verbo" fino a raggiungere l'evoluzione che bramava, urlando al cielo la propria epifania.
Che dire? Credevo di essermi abituata alle fantastiche sorprese di Dario Tonani ma devo ammettere che non riesco ad inspessire l'epidermide con un minimo accenno di callosità.
Non so, in tutta franchezza, come farà a superarsi.
Aggiungo una stellina out of range.

Afritania
C'è bisogno di un attimo di tempo, dopo il punto finale, per rimodellarsi e riprendere percezione delle proprie forme abituali. Come se questo racconto avesse avuto lo stesso effetto di un artiglio meccanico che ti prende lentamente come un rottame e ti direziona verso la bocca di una pressa che ti schiaccia e stritola, fino a comporre uno standard da altoforno.
Sorprendente, ancora ed inesorabile Dario Tonani.

Mechardionica
Ho scoperto il genere steampunk con Dario Tonani che anche questa volta non si smentisce. Stile raffinato, caratterizzato dalla ricercatezza dei vocaboli e dalle descrizioni minuziose ed efficaci.
Una storia, questa, che ti porta lentamente, ma inesorabilmente, in questo mondo distopico dove la nave Afritania è la metafora di tutti i lati oscuri, i suoi livelli sono scavi nella coscienza e la poca freschezza, quella adolescenziale, presenza immancabile anche nella serie precedente, è costretta ad accartocciarsi e sfumare come foglie secche su un falò.
Rimane anche stavolta un barlume di nostalgia per ciò che è perduto: la memoria di quegli atomi metallici che una volta sono stati elementi leggeri.

Abradabad
Racconto di raccordo degli eventi di Mondo 9 in cui Dario Tonani lascia cadere sassolini bianchi che, probabilmente, recupererà nei successivi episodi. Novità nell'ambientazione narrativa che si svolge anche in un set aereo, con inaspettati colpi di scena. Aspetto gli sviluppi del seguito, non faccio previsioni perché, comunque, l'autore riesce a sorprendere.

Coriolano
Equilibri instabili, meccanici ed emozionali, che si svolgono in un tempo molto più rapido di quello necessario alla percezione della lettura. La dilatazione avviene per descrizioni molto particolareggiate, precisissime nelle componenti della struttura navale. Devo dire che a me questa capacità analitica è una delle caratteristiche stilistiche di Tonani che mi fanno impazzire. L’autore potrebbe benissimo dare la polvere ai docenti del “Morosini” di Venezia.
Bravo, come sempre.

Bastian
Prosegue nel sequel l’avventura di Naila e Asur il merchadionico che arrivano finalmente nel porto dove sono riuniti i relitti delle navi che una volta erano parte di una flotta maestosa. E’ la Bastian che ha un rigurgito di vita. Anch’essa, come tutto ciò o quasi che è animato in questo luogo spettrale e maleodorante, si nutre di cuori pulsanti. Si aggiungono alla storia altri personaggi ed entità paurose.
Da questa nave impazzita partiranno i due protagonisti alla ricerca dell’ultima nave, La Miserable che fluttua nel cielo anticipata da tempeste spaventose, di cui ho già un’immagine simbolica che riferirò prossimamente al termine dell’ultimo racconto.

Miserable
Ultima tranche di Mondo9 che si svolge tra ghiacciai e cielo. C’è un ultimo duello aereo tra la nave Yarissa e la Miserable. Mi soffermo sull’immagine simbolica di quest’ultima, a cominciare dal nome per niente rassicurante e dal suo sovrastare questo mondo degradato imponendo la propria volontà, come un Dio malefico.
I personaggi ibridi, vittime del morbo, sono totalmente assoggettati al suo volere; quelli umani, costretti ad una vita che non dà spazio nemmeno alla compassione. Agghiacciante.
Profile Image for Vito Paradiso.
43 reviews1 follower
September 30, 2018
3 e mezzo. Idee e ambientazione davvero belle ma manca qualche spiegazione in più soprattutto all’inizio che disorienta molto.
Profile Image for Michele (Mikecas).
272 reviews8 followers
September 26, 2015
Da:

http://www.webalice.it/michele.castel...

Avevo letto il primo racconto di questa raccolta, Cardianica, diversi anni fa, e l'ambientazione mi aveva affascinato. Enormi navi metalliche su ruote che vagavano attraverso un mondo desertico e sabbioso, con una sabbia tossica che costringeva gli umani a stare a bordo delle navi, navi che si muovevano massicce da un insediamento umano ad un altro ma in continua guerra tra di loro. Un mondo davvero splendido, pieno di possibilità di storie ed avventure. Quando è stato annunciato questo numero di Millemondi Urania con tutti i racconti di Mondo9 riuniti in un unico volume l'ho aspettato con una certa impazienza, pensando di aver finalmente trovato della fantascienza italiana degna di essere letta.
Mi sbagliavo.
Non perché non sia scritto bene, anzi. Dario Tonani sa davvero scrivere e la sua narrazione scorre piacevole, con solo qualche piccolo difetto che non vale nemmeno la pena evidenziare. Semplicemente non è fantascienza. È un horror con aspetti sovrannaturali e ambientazione decisamente fantastica, con qualche spruzzata splatter. Un concentrato di quelle parti della letteratura fantastica che a me piacciono di meno.
Nemmeno l'aspetto steampunk, che molti richiamano, è davvero presente, perché è vero che le navi a ruote che solcano i deserti, ma non solo i deserti, di Mondo9 sono alimentate da caldaie a vapore, ma non si hanno mai ulteriori dettagli e non è un argomento che entri nel gioco narrativo.
In realtà l'aspetto horror è decisamente più dominante nei primi racconti, quelli originali che hanno fatto nascere l'idea di base. In quei quattri racconti lo splatter mi sembra predominare, con poca, se non pochissima, attenzione a strutturare un vero mondo completo delle sue logiche e spiegazioni. È proprio in questi racconti che ho avuto la mia massima delusione nel non trovare quella completezza e quella logica che ad esempio hanno fatto di Dune un classico universale. Non voglio accusare Tonani di non aver saputo replicare Dune, ma insomma, almeno qualcosa che si avvicinasse a quel tipo di costruzione di un mondo me lo aspettavo, date le ottime premesse.
In realtà Tonani non ha ancora completato la costruzione di questo mondo nella sua stessa testa, mi sembra... perché anche se la seconda parte di racconti formano una struttura decisamente più omogenea, con personaggi che si ritrovano nei diversi racconti, e un certo tentativo di dare una logica al tutto, siamo decisamente ancora lontani da una descrizione completa di un mondo. Siamo ancora ad episodi individuali, a comportamenti che hanno solo una giustificazione occasionale per dare struttura a questo o quel racconto, senza ancora una visione generale.
Niente si sa del perché queste gigantesche navi inglobino le "anime" del loro equipaggio e solo da queste traggono la spinta a muoversi, e perché, pur essendo state costruite da umani, debbano comportarsi in questo modo. Anche della loro costruzione si sa poco, dei suoi scopi, dei suoi limiti, addirittura di dove è la base di costruzione.
Anche gli aspetti di vita delle navi, con la loro simbiosi con gli uccelli, e le loro uova come produzione di pezzi di ricambio, sembrano solo invenzioni per dare tono e impressione a questo o quel racconto, ma senza una logica comune, senza una vera visione di un mondo nella sua complessità. Per non parlare dei protagonisti principali della seconda parte: i Mechardionici, esseri umani trasformati completamente in metallo che sopravvivono grazie al cuore di altri esseri umani, di cui vanno a caccia. Un "morbo" di cui non viene data alcuna spiegazione, e che secondo me contribuisce seriamente ad escludere questi racconti dall'ambito fantascientifico.
A di là della delusione per qualcosa che avrebbe potuto essere e non è stato, pur in presenza di una capacità di scrittura molto buona, mi viene da pensare del perché gli scrittori italiani, anche quelli che hanno capacità narrative, e forse in particolare proprio quelli che hanno capacità narrative reali, non siano in grado di scrivere, o non vogliano scrivere, dei romanzi di vera fantascienza, in cui predominino gli aspetti di avventura, di scoperta di mondi nuovi, di piacere nello sviluppo della scienza... in cui ci sia insomma quel "sense of wonder" che la vera base della fantascienza. Devono invece sempre mescolare, spesso in modo preponderante, aspetti di mistery, o di horror... a meno che non si tratti di ucronie, che quelle invece le sanno scrivere... forse proprio perché nelle ucronie non c'è il "sense of wonder" e predomina normalmente il pessimismo.
Credo davvero che siamo diventati una società con una classe intellettuale umanista del tutto ignorante del significato della scienza e sostanzialmente pessimista.
Profile Image for Frahorus.
356 reviews81 followers
November 13, 2016
Premessa
Cronache di Mondo9 è una raccolta di racconti scritti dall'autore, Dario Tonani, dal 2008 al 2014, con l'aggiunta degli interludi (che introducono in un certo senso al prossimo racconto, alcuni anche dei veri e propri spin-off). Si potrebbe affermare che, letti uno dopo l'altro, formino una sorta di romanzo, visto che alcuni dei protagonisti ritornano in altri racconti e che la storia si potrebbe dividere in due parti: nella prima - che contiene i racconti Cardanica, Robredo, Chatarra e Afritania - ci presenta e ci narra l'autore prevalentemente di navi diverse con diversi protagonisti, mentre nella seconda parte - che comprende i racconti Mechardionica, Abradabad, Coriolano, Bastian e Miserable - l'autore ci fa fare la conoscenza dei mechardionici, veri e propri uomini di metallo e che sono, in un certo qual modo, l'anello di congiunzione tra gli uomini e le misteriose macchine senzienti.

Recensione
Ci proverò a dire la mia. Intanto mi complimento con l'autore, che è riuscito a creare un mondo post-apocalittico davvero angosciante, spiazzante e completamente desertico dove scorrazzano strane ed enormi sorta di astro-navi su ruote proprio perché gli esseri umani non possono respirare e quasi toccare la sabbia ormai contaminata da agenti tossici e, credo, radioattivi. Mondo9 è un pianeta dove i suoi abitanti umani (e non solo) tentano di sopravvivere più che a vivere, un pianeta duro, ostile. Il paesaggio che ci si apre agli occhi è quasi sempre desertico all'esterno, di metallo e ingranaggi vari all'interno delle mastodontiche navi. L'autore non spiegherà cosa sia avvenuto nel mondo, se sia esploso un virus che ha quasi spopolato gli esseri umani da quei luoghi o se è avvenuta una catastrofe forse naturale o forse provocata dall'uomo e questo ingigantisce e rende ancor più alienante le storie che pian piano scopriremo e che si riallacceranno tutte quante (infatti nella prima parte torna il filo rosso della
La fantascienza che traspare dai racconti di Mondo9 è una fantascienza particolare, definita steampunk (purtroppo a me non piace questo sottogenere), spesso di stampo ucronico, che descrive di società tecnologiche rimaste ferme nell'era del carbone e del vapore (infatti le navi vanno a vapore e non solo) e anche horror (altro sottogenere che non mi sfagiola, ma sono gusti miei personali).
Concordo con quanto dice il grande Giuseppe Lippi nell'introduzione al libro: Ci volevo un italiano, Dario Tonani, per inventare un mondo esotico che fosse, al tempo stesso, "puzzolente" ed eroico, mefitico e moderno, anzi post-moderno come una novella di Oz riscritta da Philip José Farmer. Grazie a lui nasce il primo "planetary-romance" del XXI secolo degno di questo nome, e il primo che adotti come bandiera il colore della ruggine, non dell'abbronzatura dei pettorali, il giallo della paura anziché del pancino della principessa.

Ho dato tre stelline su cinque non perché non mi sia piaciuto, ma perché non mi ha coinvolto più di quanto sperassi mi possa prendere una storia di fantascienza, nonostante abbia molto apprezzato lo stile di Dario. Effettivamente il fatto che più che un romanzo sia una serie di racconti spesso auto-conclusivi non aiuta molto nel seguire una sorta di trama lineare, anzi spesso non riuscivo a raccapezzarmi e questo mi spiace molto. Comunque, seguirò con piacere altri lavori di Dario che ringrazio per avermi fatto passare delle piacevoli ore di lettura.
Profile Image for Giacomo Lanzi.
30 reviews
January 1, 2020
Una distopia interessante e tremenda, in cui le macchine hanno soggiogato l'uomo in un pianeta tossico e ostile alla vita.
Profile Image for Yupa.
773 reviews128 followers
April 10, 2023
Ci sono molte immagini, molte invenzioni, molte idee e suggestioni, in questo ciclo del Mondo9, ma purtroppo manca la polpa che dovrebbe rendere vivo il suo scheletro, cioè mancano le storie, le narrazioni, gli intrecci. Gran parte dei brevi racconti qui raccolti sembrano quasi degli abbozzi, dei quadri in cui aggregati di pennellate sfuggenti danno vita a scenarî a volte ben definiti ma spesso molto meno chiari, in cui è richiesta una grande collaborazione al lettore per capire il cosa, il come, il quando. L'intero volume sembra così un insieme poco integrato tanto simile alle grandi navi che percorrono i deserti del suo mondo immaginario, pachidermi biotecnologici con decine di ruote, in cui sfuma il confine tra il metallico e l'organico, tra l'ottone e la carne, tra la vita e la morte. E poi si fa fatica a rincorrere i personaggi da un racconto all'altro, a ritrovarli, e solo negli ultimi capitoli sembra quasi di intravvedere un accenno di sviluppo narrativo, ma allora il libro è già finito. Lo stile è elaborato, ambizioso, lascia traspirare un certo talento e un grande lavoro, ma alla lunga inciampa nei proprî limiti (quante volte ho letto la parola "borborigmo" in tutte queste pagine?) e non riesce a proporre al lettore una materia verbale sufficientemente digrezzata. L'impressione finale è quella di un corso d'opera, una raccolta che è una sorta di cantiere aperto, una sequenza di sperimentazioni che promettono altro ma non riescono a raggiungerlo, lasciando così, chiuso il volume, un sentore di forte insoddisfazione.
Profile Image for Francesca   kikkatnt 'Free Palestine, Stop Genocide'.
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April 17, 2025
Che dire di questa raccolta di racconti concatenati da interludi.. Che avrei preferito una rivisitazione a romanzo, anzi due romanzi: il primo che parla di un mondo difficile, post apocalittico in cui le macchine vanno a vapore puzzolente; il secondo che parla degli uomini-macchina che lo abitano e che, come tutti i mortali soffrono del pericolo morbo che li trasforma in rottami.
Mah.. un enorme mah. Worldbuilding molto bello e interessante, le storie un po' meno, anche perché all'inizio, soprattutto, facevo fatica a seguire la/le storia/e.
Molto frammentato, ma si sa, sono racconti XD
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August 25, 2018
Premessa
Cronache di Mondo9 è una raccolta di racconti scritti dall'autore, Dario Tonani, dal 2008 al 2014, con l'aggiunta degli interludi (che introducono in un certo senso al prossimo racconto, alcuni anche dei veri e propri spin-off). Si potrebbe affermare che, letti uno dopo l'altro, formino una sorta di romanzo, visto che alcuni dei protagonisti ritornano in altri racconti e che la storia si potrebbe dividere in due parti: nella prima - che contiene i racconti Cardanica, Robredo, Chatarra e Afritania - ci presenta e ci narra l'autore prevalentemente di navi diverse con diversi protagonisti, mentre nella seconda parte - che comprende i racconti Mechardionica, Abradabad, Coriolano, Bastian e Miserable - l'autore ci fa fare la conoscenza dei mechardionici, veri e propri uomini di metallo e che sono, in un certo qual modo, l'anello di congiunzione tra gli uomini e le misteriose macchine senzienti.
Recensione
Ci proverò a dire la mia. Intanto mi complimento con l'autore, che è riuscito a creare un mondo post-apocalittico davvero angosciante, spiazzante e completamente desertico dove scorrazzano strane ed enormi sorta di astro-navi su ruote proprio perché gli esseri umani non possono respirare e quasi toccare la sabbia ormai contaminata da agenti tossici e, credo, radioattivi. Mondo9 è un pianeta dove i suoi abitanti umani (e non solo) tentano di sopravvivere più che a vivere, un pianeta duro, ostile. Il paesaggio che ci si apre agli occhi è quasi sempre desertico all'esterno, di metallo e ingranaggi vari all'interno delle mastodontiche navi. L'autore non spiegherà cosa sia avvenuto nel mondo, se sia esploso un virus che ha quasi spopolato gli esseri umani da quei luoghi o se è avvenuta una catastrofe forse naturale o forse provocata dall'uomo e questo ingigantisce e rende ancor più alienante le storie che pian piano scopriremo e che si riallacceranno tutte quante.
La fantascienza che traspare dai racconti di Mondo9 è una fantascienza particolare, definita steampunk (purtroppo a me non piace questo sottogenere), spesso di stampo ucronico, che descrive di società tecnologiche rimaste ferme nell'era del carbone e del vapore (infatti le navi vanno a vapore e non solo) e anche horror (altro sottogenere che non mi sfagiola, ma sono gusti miei personali).
Concordo con quanto dice il grande Giuseppe Lippi nell'introduzione al libro: Ci volevo un italiano, Dario Tonani, per inventare un mondo esotico che fosse, al tempo stesso, "puzzolente" ed eroico, mefitico e moderno, anzi post-moderno come una novella di Oz riscritta da Philip José Farmer. Grazie a lui nasce il primo "planetary-romance" del XXI secolo degno di questo nome, e il primo che adotti come bandiera il colore della ruggine, non dell'abbronzatura dei pettorali, il giallo della paura anziché del pancino della principessa.
Ho dato tre stelline su cinque non perché non mi sia piaciuto, ma perché non mi ha coinvolto più di quanto sperassi mi possa prendere una storia di fantascienza, nonostante abbia molto apprezzato lo stile di Dario. Effettivamente il fatto che più che un romanzo sia una serie di racconti spesso auto-conclusivi non aiuta molto nel seguire una sorta di trama lineare, anzi spesso non riuscivo a raccapezzarmi e questo mi spiace molto. Comunque, seguirò con piacere altri lavori di Dario che ringrazio per avermi fatto passare delle piacevoli ore di lettura.
Profile Image for Hologram Dystopia.
44 reviews6 followers
August 26, 2016
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Vote: 9
The volume I am reviewing is the collection of all Mondo9 stories united in a single book. It is divided in two parts: the first one, Mondo9, is made of short stories linked by a fil rouge you will have to discover for yourself, the second one, Mechardionica, is structured more like a short novel (which the author said will have a sequel I am eagerly waiting for).

These stories are steampunk in the sense that Mad Max is dieselpunk: it’s referred to the level of technology, not to the historical eras in which things tend to be set in those novels. No victorian ladies, corsets or parasols here. But plenty of gears - and oil, and dirt. The stories are set on a hostile planet where the desert, where most stories are set, is as hostile as the jungle, or as the mountains. The sand of this world hides many dangers and secrets, and only the giant desert ships can travel in relative safety. There’s a war going on, it’s unclear between who and it doesn’t matter: what matters is the life of people of Mondo9, be ship captains, nomads, scavengers, who have to deal with giant rust-eating flowers, explosive sand, and an illness that turns people into metal.

Although Naila, the main character of the second book is definitely noteworthy, you get the feeling that (especially in the first part), it’s the ships who dominate the scene. Cathedral-sized wheeled ships that can be the world’s safest place and the most dangerous one at the same time. They save commander Garrasco’s life in Cardanica… but at what price? It’s hard to tell you something about these stories without spoiling all the fun of the discovery. There are themes and subjects I am not touching - intentionally. Why spoiling the fun?

Tonani is a really great writer, his world feels very real and, I dare say, original. You can almost smell the oil and hear the sound of the gears of those behemoths while reading. I would like to say it’s like a steampunk Mad Max - but that’s not entirely accurate: there is the desert, the gear, the metal…but it’s different. This is not a post-apocalyptic earth but a different planet which truly feels alien.

If you are italian and can get your hands on the Urania edition, do it because it’s definitely worth it. And it’s cheap, which always helps. English-speaking people can find the ebook of Cardanica on Amazon.

I know not many of you will be able to read the whole book, which is why I have had quite the internal debate whether to write this review or not. But the book is amazing. I bought it at StraniMondi, a sci-fi con in Milan, and I am very glad I got the last copy. I finished it in two train trips and it kept me so interested I almost missed my stop. And there is an ongoing cliché that italians can’t write sci-fi, so I am glad to see that there’s someone who can demonstrate that it’s not true.

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Profile Image for Massimiliano Prandini.
Author 14 books15 followers
January 17, 2016
Innazitutto chiariamo che questo volume contiene "Mondo9" e "Mechardionica". Mondo 9 non è un romanzo: è una raccolta di racconti con ambientazione comune che hanno un certo grado di concatenazione. Mechardionica invece si può considerare un vero e proprio romanzo le cui vicende sono successive ai racconti di Mondo 9.
Il world building è straordinario, la scrittura a tratti davvero magnifica (altrove un po' stucchevole, ma la bellezza nel complesso prevale), le vicende gridano un'ibridazione di carne e metallo superlativa. Ottimi anche i personaggi. Fin qui i motivi di quella che è stata comunque una grande infatuazione (la mia per questo libro, intendo).
Però c'è anche un rovescio della medaglia. "Mondo 9" patisce la sua natura di "non romanzo" e la necessità di dare ad ogni racconto un finale a effetto che finisce per farli somigliare un po' troppo tutte le storie. Mentre Mechardionica procede alla grande fino a metà poi a un certo punto il gioco comincia a farsi più scoperto: le motivazioni che gudano la vicenda arrancano nebulose con personaggi appaiono dal e/o scompaiono nel nulla e un finale che a mio avviso prende a pugni la logica generale del romanzo.
Ed è qui principalmente che la passione si appanna.
Ma non si spegne: quattro stelle comunque abbondanti.
Profile Image for Diego Tonini.
Author 17 books37 followers
September 16, 2015
L'ambientazione, l'idea delle navi senzienti e tutto il mondo mi sono piaciute tantissimo, l'idea del Morbo e i mechardionici poi sono fantastici, e adoro i lumigechi!
Mi piace il modo di scrivere e il linguaggio usato, anche se a volte i cambi di punto di vista da un personaggio all'altro sono così repentini che sono dovuto tornare indietro di una riga, ma in generale apprezzo molto lo stile
Come testimonia il titolo del libro, quello che a me è sembrato è che l'autore abbia descritto un mondo più che una storia, e questo è contemporaneamente il bello e il brutto delle "Cronache:" bello perchè fa immergere il lettore nell'universo, glielo fa sentire, brutto perché a volte la storia perde di consistenza e importanza (ma forse questa cosa è dovuta al fatto che si tratta di racconti nati separatamente, infatti l'ultima parte, quella della miserable, è quella che cattura di più anche dal punto di vista dell'intreccio).
In definitiva è un libro che ho apprezzato molto, originale e per nulla scontato, e spero che il romanzo sequel esca presto!
Profile Image for Donkic.
55 reviews
December 7, 2015
Mondo9 è un mondo principalmente desertico in cui il metallo ha smesso di essere un semplice materiale, ma è diventato l'unico strumento contro una morte sicura. A solcare i paesaggi desolati di Mondo9 ci sono delle navi su ruote grandi come città, che funzionano grazie al sangue e al materiale biologico estratto dagli essere umani e agli Interni, una sorta di spiriti dei defunti. Che stiano combattendo in una misteriosa guerra o semplicemente assaltando altre navi con lo scopo di depredarle di sangue e Interni, le navi si scontrano contro un ambiente inospitale, esposte al pericolo delle sabbie velenose e dei mangiaruggine, giganteschi fiori che si nutrono di ferro.

Questo libro non è un romanzo, ma un fix-up di storie più o meno brevi tutte ambientate su Mondo9. A parte l'ambientazione comune, almeno per la prima parte, i racconti sono indipendenti l'uno dall'altro. Verso la seconda metà del libro si inizia a seguire la caccia di un manipolo di sopravvissuti alla Miserable, una nave volante che assalta alla stregua dei pirati ogni altra nave che le capita a tiro. La qualità delle singole storie è altalenante. Si passa da dei buoni esempi di fantascienza dark (soprattutto nelle storie Cardanica e Chatarra) a dei raccontini passabili, ma non memorabili (Robredo e Afritania). Tutti gli episodi sono intervallati da Interludi, atti ad aggiungere nuovi tasselli alla descrizione dell'ambientazione e a introdurre dei particolari importanti per la storia della caccia alla Miserable. In linea di massima ho avuto la sensazione che il lavoro generale, indipendentemente dalla qualità delle singole storie, sia poco coeso. I racconti sono mediamente di 30-40 pagine, troppo brevi perché lascino un segno nel lettore. Tra l'altro i particolari fantascientifici introdotti nei vari racconti sono, se non in contrasto tra loro, quantomeno molto fumosi, imprecisi. Si ha la sensazione che l'autore sia partito da un racconto breve (e di fatto è così che è nato Mondo9) e da lì abbia deciso di tirarne fuori qualcosa di più grande aggiungendo altri racconti brevi, ciascuno dei quali doveva ampliare l'ambientazione. Il problema è che sembra mancare un disegno generale. Sembra che l'autore stia improvvisando in ogni racconto della raccolta.
Faccio un esempio: nella prima storia viene presentata la Robredo, una nave che tornerà spesso anche nelle storie successive sotto forme diverse. La Robredo contiene moltissimo equipaggio, indispensabile, a quanto pare perché la nave possa essere manovrata. Questo dovrebbe essere un fatto, un elemento caratteristico dell'ambientazione: le navi sono strumenti complessi che hanno bisogno di molto equipaggio per poter funzionare. Bene, verso la fine della raccolta, vengono presentate navi egualmente complesse che riescono ad operare con una o due persone di equipaggio, perché il grosso del lavoro di gestione viene svolto dagli Interni, che mancano completamente nei primi racconti.
E' solo un esempio, ma spero di aver dato un'idea precisa di cosa intendo quando dico che la raccolta è poco coesa. Gli Interludi, che dovrebbero costituire il collante del fix-up, sono quasi sempre poco utili e trascurabili. Di conseguenza, per quanto l'ambientazione sia affascinante, si sente la mancanza di una pianificazione a livello generale dell'ambientazione. Mancano le regole che dovrebbero dare un'idea di come funzionano le cose. Un altro esempio in questo senso è l'esistenza dei mechardionici. Esiste un Morbo su Mondo9 (che forse è causato dalle navi e forse no) che colpisce le persone trasformandole lentamente in statue di ottone. Chi viene colpito dal Morbo muore oppure si trasforma in un mechardionico (e anche qui, non si sa quali fattori influenzino la mutazione), una sorta di robot che per vivere ha bisogno di cuori umani (e, di nuovo, non si sa perché).

Ho notato che spesso, nel romanzo di genere, si tende a confondere il fantasy con la fantascienza. Non so esiste una definizione ufficiale dei due generi e non ho nemmeno voglia di approfondire. La mia definizione di fantascienza è questa: storie ambientate in un mondo (o in un Universo se vogliamo) in cui le regole della fisica e della realtà funzionano in maniera diversa da quello in cui viviamo. E per quanto siano diverse dalle nostre, queste regole hanno comunque una spiegazione. Magari una spiegazione assurda e inverosimile, ma ce l'hanno. Quando invece le regole spariscono e le cose sembrano accadere "per magia", allora si sconfina nel fantasy. Con queste due definizioni in mente, direi che questo non è un racconto di fantascienza, ma è un fantasy. Di per sé non è un difetto, io adoro il fantasy, però non puoi andare in una direzione nelle intenzioni e in un'altra, diametralmente opposta, perché è più comodo far accadere le cose "per magia" piuttosto che spiegarle. Perché in realtà, quando Tonani vuole spiegare qualcosa, ci riesce e lo fa anche bene.
Mi rendo conto che tutto questo discorso potrebbe risultare oscuro per chi non ha letto il libro, quindi mi aiuto con un esempio.I mechardionici, sprovvisti di organi interni, non possono né parlare, né vedere; l'unico modo in cui riescono a interfacciarsi col mondo esterno sono le vibrazioni, quindi comunicano tramite la "metallingua", un alfabeto simile a quello Morse che passa attraverso le vibrazioni nel metallo. Ok! Ha senso! E' inverosimile, ma funziona! Questa è fantascienza.
Poi però Tonani ci dice che i mechardionici, per vivere, devono avere al loro interno un cuore umano. Questi cuori vengono strappati dagli essere umani attraverso uno strano marchingegno (e fin qui tutto bene) e messi all'interno del mechardionico, dove continuano a battere...e qui la cosa non ha più senso. Come fa un cuore umano a continuare a battere autonomamente e, apparentemente, in eterno? Questa non è più fantascienza.
Quindi, per concludere, io adoro sia il fantasy che la fantascienza, ma l'autore deve scegliere un percorso e seguirlo fino alla fine.

Un ultimo appunto, che faccio soltanto quando mi imbatto in autori italiani (quindi raramente) o traduzioni disastrose (purtroppo meno raramente), lo faccio al linguaggio. Tonani a tratti sembra affezionarsi a delle particolari parole o espressioni e finisce per utilizzarle in continuazione. Il che non sarebbe necessariamente un male, se non fosse per il fatto che le parole in questione siano "borborigmo" o "saracchi". In un frangente i personaggi sorvolano dei "saracchi ghiacciati"...ma che diavolo di accidente sono i saracchi ghiacciati?! Sarò pragmatico, ma per me il linguaggio deve essere funzionale alla narrazione. Se ho dubbi su cosa significa una parola, ne risulta un'immagine sfocato nella mia testa e questo è NO BUONO.
La cosa ancora più strana poi è che in alcuni casi c'è un uso diffuso di parole generalmente confinate nel linguaggio parlato. Tonani per esempio usa "capoccia" al posto di "testa". In una pagina c'è "borborigmo" e nella seguente "capoccia". Per me, sono scelte incomprensibili.
Infine, questa è una cosa che probabilmente ha disturbato solo me, ma fa niente, non riesco veramente a trovare un senso al perché Tonani insista tanto sulla sessualità di Naila. Sarà perché si tratta di un'adolescente, ma leggere in continuazione di riferimenti al seno acerbo dell'unica protagonista donna mi è sembrato un po' offensivo e superficiale.
A pag. 310 Naila cade in un crepaccio e rimane incastrata e qui si passa dal superficiale all'inquietante:

"Scalciò nel vuoto. Aveva il bacino incastrato. Non era mai stata generosa di forme, ma da qualche tempo, sul suo corpo da ragazzina stavano fiorendo nuove curve. Si morse il labbro: nessuno avrebbe mai avuto più modo di apprezzarle, se non fosse riuscita a far scivolare i fianchi oltre la strettoia del crepaccio."

E già qui le braccia cadono rumorosamente al suolo. Naila rischia di morire e il suo primo rammarico sembra essere quello di non poter diventare un oggetto sessuale. Alla grande...
Ma le cose peggiorano nelle righe successive:

"Chiuse gli occhi e ripensò a quando Asur [il mechardionico] le aveva appoggiato sul seno la scatola con lo spillone. Non aveva avvertito dolore, ma i suoi capezzoli si erano improvvisamente inturgiditi. Senza un perché."

Eh. E sempre senza un perché Tonani ci offre questa visione dei capezzoli turgidi di Naila, mentre questa sta per morire in un crepaccio.
Creepy.



Profile Image for Barbara Poscolieri.
Author 8 books31 followers
April 1, 2019
Dopo la lettura di Naila di Mondo9 ho sentito l’urgenza di conoscere meglio Mondo9, il mondo fantastico ideato da Dario Tonani, fatto di deserti di sabbia solcati da mastodontiche navi a ruote, in parte metallo, in parte materia vivente.
L’immagine d’insieme che mi aveva dato il romanzo appena pubblicato da Mondadori e subito divorato era stata una cartolina che proveniva insieme dal passato, con i richiami all’ambientazione di Dune e ai robot/umani di Asimov, e dal futuro, con l’originalità delle trovate di Tonani, tra tutte l’idea bellissima del Morbo e dei mechardionici. Proprio come una cartolina o un bel depliant pubblicitario, “Naila” ha stuzzicato la mia curiosità, mi ha promesso così tanto da indurmi ad andare a scoprire meglio quel mondo. E ha mantenuto le promesse.
A differenza di Naila di Mondo9, Cronache di Mondo9 non è un romanzo ma una raccolta di racconti, più o meno lunghi, più o meno complessi. Nove, per l’esattezza. E non poteva essere altrimenti.
È diviso in due parti, ciascuna delle quali approfondisce un aspetto della storia. La prima parte, Mondo9, che comprende i racconti “Cardanica”, “Robredo”, “Chatarra” e “Afritania”, è la vera e propria presentazione del mondo in cui ci troviamo immersi: attraverso questi primi quattro racconti si fa conoscere al lettore l’ambientazione, si presentano le prime idee, si batte il chiodo sul concetto delle navi, perché è già chiaro che tutto graviterà intorno a loro. Sono le navi, più che gli uomini che hanno a che fare con esse, le vere protagoniste di questa prima parte e ciascun racconto contribuisce a farcene comprendere la complessità: dagli pneumosnodi in “Cardanica” alle uova in “Robredo” fino agli Interni in “Afritania”, ogni racconto aggiunge un pezzo, come se il lettore costruisse il suo modellino di nave intanto che l’autore ne fa il disegno.
In questa prima parte è infatti forte la sensazione di assistere quasi in diretta alla costruzione del mondo narrativo dell’autore, una costruzione a strati, racconto dopo racconto, con le idee che crescono man mano che si procede con la lettura, diventano più articolate, vengono definite sempre più nel dettaglio. In itinere. Come le navi.
Non è un caso che sia proprio una nave il filo conduttore dei quattro racconti di questa prima parte: la Robredo, che torna e ritorna e ritorna, come i personaggi (sempre diversi a ogni racconto ma che non vanno dimenticati perché pronti a rispuntare), più dei personaggi.
Quando le idee narrative diventano solide, pronte a reggere la storia che sarà un romanzo, ecco arrivare Naila, filo conduttore della seconda metà di “Cronache di Mondo9”, Mechardionica. I cinque racconti “Mechardionica”, “Abradabad”, “Coriolano”, “Bastian” e “Miserable” gettano le basi per il futuro Naila di Mondo9, presentano una piccola Naila e cominciano a intessere legami tra i personaggi (Naila, Asur e Sargàn), eppure non è questo il loro scopo più importante. È infatti in questa seconda parte che arriva l’idea migliore, sbocciata da quel Morbo già accennato negli ultimi due racconti della prima parte. È lo stadio terminale del Morbo: i mechardionici.
Come nella prima parte, anche in questa seconda l’idea si va definendo racconto dopo racconto, aggiungendo particolari che poi si riveleranno fondamentali e bellissimi, come la metallingua.
Non solo quindi la forma del romanzo ma anche quella del racconto dona a Mondo9. Sarà per i tanti elementi che possono essere presi e messi in risalto. Sarà perché quando il mondo narrativo diventa così solido ci puoi costruire sopra tutte le storie che vuoi. Sarà perché una scrittura buona come quella di Dario Tonani sa gestire al meglio tutte le lunghezze.
Proprio sulla scrittura, però, lascio la nota amara sul fondo della recensione. Nei racconti della seconda parte mancano le righe vuote di separazione che consentono di saltare da una scena all’altra, quelle che, per intenderci, sarebbero l’equivalente di un cambio di capitolo in un romanzo. Ecco, io non so se è stata una semplice dimenticanza durante l’impaginazione o una scelta stilistica, ma l’ho trovata infelice in entrambi i casi: proprio dove i racconti si fanno più complessi e lunghi, si sente la necessità di uno stacco netto, anche visivo, tra i vari blocchi narrativi. Se proprio necessario, avrei utilizzato la dissolvenza (a questo mi riferisco quando mi chiedo se sia di scelta stilistica) in racconti più brevi, dove non si corre troppo il rischio di dare al lettore un senso di smarrimento o confusione.
Profile Image for Fabio R.  Crespi.
352 reviews4 followers
July 25, 2025
I primi racconti di Dario Tonani ambientati su Mondo9 (2011, 2012) pubblicati da 40K furono gli apripista alla mia conversione al formato epub. Poi mi persi quello che venne dopo ed è arrivato il momento di recuperare tutto (ché certe storie meritano anche una rilettura), ripartendo da "Cronache di Mondo9" (Urania Millemondi Mondadori, 2015), che raccoglie il primo prezioso materiale pubblicato da 40K e Delos Books, arricchito da illustrazioni di Franco Brambilla.

Giuseppe Lippi, nella sua introduzione al volume, inserisce le storie ambientate su Mondo9 nel sottogenere della sf del "planetary romance": magari non è importante attribuire delle etichette ma, secondo me, rende meglio l'idea al lettore di ciò che può aspettarsi, perché la definizione "steampunk", che veniva suggerita all'epoca, era decisamente fuorviante.
Siamo su un mondo desertico in cui si muovono enormi "navi a ruote" viventi e uomini che un rischiano di essere trasformati in metallo da un morbo diffuso sul pianeta: ibridi, ruggine, sabbia, carne e costante stato di guerra sono la misura di queste storie, non c'è bisogno di ulteriori spiegazioni, che comunque non vengono fornite dall'autore, come nel suo stile, e va bene così.

"Navi contro navi. Metallo contro metallo".
La prima parte è l'epopea della Robredo e del suo primo comandante, quattro racconti interlacciati che coprono una trentina d'anni, una ballata di ruggine, morte e rinascita. Nei cinque racconti interlacciati della seconda parte, più omogenei rispetto alla prima parte, viene ulteriormente approfondita l'ambientazione, conosciamo uomini fatti interamente di metallo, città di metallo vivente (e affamato) e vegetazione invasiva. Tonani ha creato un ecosistema alieno e feroce, che non concede nulla a nessuno, carne o metallo che sia.

Segnalo, a complemento, l'antologia "Tutti i mondi di Mondo9" (Delos Digital, 2014), curata da Dario Tonani in persona, che raccoglie 82 racconti brevissimi, ambientati su Mondo9, a firma di autori esordienti italiani di sf.
229 reviews7 followers
May 18, 2025
Ho sempre mancato il Tonani, perché si è affermato come autore di SF durante il mio secondo blackout da lettore, quello più lungo, quello in cui i tre ragazzi erano tre bambini e tempo per leggere non ve ne era proprio. Ma ho deciso di recuperare, partendo dalle storie di Mondo 9 in maniera cronologica. Ora, se avete solo visto copertine e/o illustrazioni dedicate a Mondo9 o letto mezzi pitch scritti da chi i libri non li ha letti, attenzione, perché se vi aspettate uno steampunk da ingegnere o deserti alla Dune se non alla Tatooine... lasciate completamente perdere! Intanto Mondo 9 non è solo deserto, ma anche distese di ghiaccio eterno e umide foreste pluviali e soprattutto la materia trattata dall'autore non è e non vuole essere esplicativa o descrittiva di un mondo o di una società. Quanto meno nelle Cronache che raccoglie i suoi primi racconti (9) integrati con interludi, la storia, anzi le storie sono un magmatico, spiazzante, a volte crudele racconto di sopravvivenza. La potente, lucida, imprevedibile vena narrativa del Tonani, che si addentella, come uno degli infiniti ingranaggi sparsi per Mondo 9, con l’horror e il weird esprime un disperato mormorio interiore, è un borborigmo di anime perse, che cercano di andare avanti al di là del loro stato “fisico”. Non cercate di capire il “perché” ma gustatevi tutti gli strani “come” e “cosa” il libro vi donerà. Infine, il guizzo finale, da vera voce nuova della SF, dimenticate le visioni antropocentriche, le vere creature di Mondo 9 sono le navi, che solcano i deserti e gli altri landscape del pianeta, noi siamo bassi in quella catena alimentare e alcune volte siamo buoni solo come carburante. Da leggere assolutamente. Ad maiora
Profile Image for Carnac.
261 reviews
April 18, 2023
L'universo narrativo immaginato da Tonani stupisce per originalità. Il fix up riesce a correggere un inizio un po' sconnesso e (inutilmente) oscuro del primo ciclo di racconti, introducendo personaggi che sopravvivono per più di due pagine e disegnando trame più lineari. Si possono anche criticare alcune fissazioni lessicali (dall'ormai distintivo borborigmo ai, forse troppi, origami di lamiera...) ma la scrittura di Tonani è incisiva e mantiene sempre alto il ritmo del racconto. Mondo9 è un universo che sembra abbastanza ampio per riempirsi di ancora molti racconti.
Chi era mai quel dio ostinato e perennemente insoddisfatto, che cancellava al tramonto la propria creazione e la ricostruiva ogni volta daccapo? Senz'altro parametro che un ricordo di luce e di sabbia? Di navi cadenti e formiche umane senza futuro?
Profile Image for Laura Costantini.
Author 48 books96 followers
April 22, 2023
Incredibile lettura. Incredibile fantasia. Naila è una sorta di Alice post-apocalittica finita in un mondo che rimanda al Mago di Oz, con uomini di latta alla ricerca di cuori. In tutto calato in una salamoia di ruggine e ottone, con un morbo che metallizza gli uomini e rende le navi di lamiera vive e tenute a galla da fantasmi legati al metallo. Giganteschi fiori divora ruggine punteggiano un pianeta più inospitale di Arrakis e Tatooine, un deserto che farebbe fuggire i più coraggiosi dei Fremen di Dune. Nel buio di notti senza tempo e senza speranza si accendono dal basso le aurore boreali dei lumigechi, infilati tra gli pneumatici mostruosi che masticano e rigenerano. Le navi navigano su ruote, usano gli umani come lubrificante, masticano cuori e parlano una metallingua che solfeggia battiti e vibrazioni. Inutile tentare di cogliere tutti gli spunti. È la cosa più steampunk che abbia mai letto, ma anche piena di horror, di splatter, di umanità corrotta, di decomposizione e di meraviglia elevata all'ennesima, anzi alla nona potenza. Imperdibile.
Profile Image for ALbi.
95 reviews2 followers
November 30, 2023
Un'opera fantastica originale, scritta con trasporto e bravura, un mondo desertico distopico, macchine cuori e sangue che compongono un'avventura epica che sa di fiaba. Stupendo, per me uno dei migliori libri di fantascienza / fantasy mai scritti.
Profile Image for Rita Monticelli.
Author 20 books140 followers
September 13, 2016
Viaggio attraverso paesaggi mentali inimmaginabili

Ho affrontato questo libro di Dario Tonani con qualche incertezza, poiché si tratta di un’antologia di scritti di varie dimensioni inseriti nella stessa ambientazione e in parte collegati fra loro.
La prima parte è chiaramente una raccolta di racconti separati, ognuno dei quali tende a essere deprimente e a finire in maniera tragica. Non è stato per me un buon approccio, poiché non amo i racconti, in quanto per ovvi motivi non permettono di sviluppare delle trame approfondite, e nel contempo non amo lo storie tristi che finiscono male. La seconda parte, invece, mi è piaciuta molto di più, in quanto si tratta di una sorta di storia e puntate, ognuna delle quali termina con un buon cliffhanger.
La prosa di Tonani è audace e ricercata, ed è accompagnata da un world building immaginifico di altissimo livello. Il ritmo sincopato trasmette alle perfezione gli stati d’animo dei personaggi e facilita l’immedesimazione in essi. La trama nel suo complesso è caratterizzata da un’originalità assoluta, che mescola elementi fantascientifici e horror, e mostra la grande fantasia dell’autore. La presenza di inattesi colpi di scena la rendono imprevedibile.
Il linguaggio volutamente complicato richiede un’enorme concentrazione nella lettura. Di solito questo è un aspetto che amo, ma non necessariamente quando è dovuto al linguaggio in sé (preferisco che sia la complessità della trama a farmi concentrare e non il modo in cui viene narrata). Talvolta ho avuto difficoltà a visualizzare ciò che i personaggi stavano vivendo, perché mi distraevo a causa della concomitante presenza di un mondo completamente lontano dalla realtà e di una prosa complessa. Diciamo che non è una lettura riposante, però è un ottimo esercizio per chi scrive o per chi in generale ama sfidare la propria dimestichezza con la parola scritta, poiché lo stile di Tonani ti si attacca addosso, stimolando la tua creatività linguistica con conseguenze che si trascinano anche dopo aver raggiunto la fine del libro.
Quando leggo un libro, sento la necessità di legarmi a un personaggio in particolare e in questo caso si è trattato del mechardionico Asur. Visto il modo in cui la storia si è conclusa (con un finale aperto, che è un qualcosa che apprezzo parecchio), sarò curiosa di leggere il seguito, a patto che sia un vero e proprio romanzo.
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129 reviews14 followers
April 20, 2023
Libro molto interessante. Si tratta di 9 racconti divisi in due parti. La prima è meno legata, solo alla fine si capisce qual è l'elemento di collegamento fra le storia, si entra direttamente in questo nuovo mondo per cui alcune cose vengono date per scontate e chiarite proseguendo la lettura.
La seconda parte è più unitaria e per questo mi è piaciuta di più, personalmente preferisco i romanzi ai racconti.
Complimenti all'autore per il mondo che ha inventato, dove il confine tra vita e macchine è indefinito. Sicuramente leggerò i prossimi racconti
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