Elisabetta d’Austria, la leggendaria Sissi, è una figura che continua ad affascinare. Ma non è facile avvicinarsi a questa personalità estrema, che sembra sempre nascosta – come lo fu nella vita – dietro l’ombra di un ventaglio. Constantin Christomanos fu scelto dall’Imperatrice nel 1891, quando in lei l’inquietudine e la malinconia si erano acuite in modo spasmodico, come lettore e insegnante di greco. E da allora annotò in «fogli di diario» la vita di Elisabetta. Nessuno fu testimone altrettanto assiduo delle sue parole, spesso straordinariamente lucide, delle sue reazioni spontanee, dei suoi momenti di abbattimento. Si può dire oggi che nessuna testimonianza su Elisabetta ci restituisca con altrettanta precisione il timbro di questa «imperatrice della solitudine». Intorno alla testimonianza di Christomanos si troveranno qui alcune pagine a lei dedicate da scrittori così diversi come Maurice Barrès o Paul Morand o Ludwig Klages. E soprattutto si scoprirà alla fine, in una sorprendente conversazione, che il più appassionato interprete della figura di Elisabetta è oggi E.M. Cioran. A lui si devono le più alte parole di riconoscimento che a Elisabetta siano state dedicate: «L’Ottocento conobbe due vette della malinconia: Brahms e Sissi». Pubblicato a Vienna nel 1898, questo libro andò presto esaurito e rimase irreperibile sino alla nuova edizione tedesca del 1893.
Constantin (Kostas) Christomanos was born in Athens in 1867 and was the first son of Anastasios Christomanos, professor of chemistry at the University of Athens. He was a poet and a writer. Hunchbacked due to a childhood accident, he became extremely scholarly and cultured. At the age of 21 he went to live in Vienna and three years later he was invited by the imperial court to teach Greek, accompany and read to Empress Elizabeth.
"E sentii che questa Imperatrice non era soltanto imperatrice, ma che mi trovavo di fronte a una delle grandi figure ideali e dolenti dell’umanità"
Constantin Christomanos, studente di filosofia a Vienna, ebbe la grande fortuna di conoscere l'imperatrice Elisabetta d'Austria, di diventare il suo maestro di greco e accompagnatore in alcuni suoi viaggi, il più importante dei quali a Corfù presso il suo palazzo, l'Achilleion. Il ritratto che emerge dai suoi fogli di diario è di una Sissi ormai rassegnata, triste, malinconia, che osserva la natura con invidia (invidia la libertà delle onde del mare, della serenità dei monti e degli uccellini) ed anela ad unirsi ad essa. Non ha paura della morte. La stessa morte che molte volte ha incontrato nel suo destino : la morte della prima figlia, del figlio erede al trono Rudolf, di Ludovico di Baviera... "«Vorrei volare via da questo mondo come un uccello, come un filo di fumo» era solita dire."
Ma nonostante la tristezza e gli abiti neri che caratterizzarono la figura dell'imperatrice, Elisabetta resta una donna ancora bella e una persona estremamente ammaliante e intelligente. Lo stesso Christomanos la paragona a una fata buona o a Ofelia o alla Dea Atena o a Persefone costretta a vivere in un regno non suo..
"Il viso è di un pallore luminescente, contro cui nulla possono i raggi invidiosi del sole mediterraneo... Le labbra, finemente disegnate e così incredibilmente porporine da somigliare alla fenditura delle misteriose melagrane. E si piegano in una curva di indicibile malinconia.. Gli occhi, luminosi e vigili.. Più che camminare incede – si potrebbe dire che scivoli sulla terra –, col busto piegato leggermente all’indietro e librato sui fianchi sottili.. L’eloquio è puro e limpido, come in una fuga musicale, ma sempre lento e sommesso. Avevo l’impressione di trovarmi accanto a una sorgente solitaria che scorresse furtiva.. Non ride quasi mai.."
Le sue uscite e pensieri, nonostante intrisi di malinconia, sembrano essere pronunciate da una persona a noi contemporanea per quanto sono attuali e reali. Insomma un buon libricino per conoscere nel profondo i pensieri e l'essere di Sissi.
"Che cos'è in realtà la malinconia? Risponderei così: la malinconia non è l'infelicità, bensì il sentimento dell'infelicità […]. È la certezza dell'universale futilità, l'apoteosi dell'invano. O meglio: un amalgama di grazia e sventura, di bellezza e di desolazione, è l'ineluttabile come melodia eterna, come tono di fondo della vita." - Emil M. Cioran, Sissi o la vulnerabilità. Conversazione con E. M. Cioran (pp. 195, 196)
"Il disincanto è una visione del mondo quasi istintiva, perché spesso i suoi adepti sanno già tutto, fin dall'inizio, degli uomini e delle cose, sanno che cos'è in gioco, senza dover cercare troppo. Il loro temperamento li costringe a pensare in questo modo. Il disincanto è una forma di conoscenza, una conoscenza non sistematica, eppure... In definitiva la chiamerei una filosofia che precede l'esperienza, una metafisica quasi automatica. Ed è inoltre la via migliore per sfuggire alla volgarità, nel senso che permette di non essere mai come gli altri. La disillusione, conseguenza della malinconia, è la via maestra dell'isolamento." (ivi, pp. 197, 198)
"L'ironia è soltanto una maschera dell'infelicità. È una via indiretta, una via traversa, e tutti coloro che sono feriti nell'intimo la scelgono per nascondere la loro vera condizione, per non dover parlare della propria infelicità. È l'espressione intellettuale di una vulnerabilità interiore. […] È questo il senso profondo dell'ironia: una forma elegante per mascherare la propria sanguinante nudità e tuttavia esprimersi." (ivi, p. 198)
"Quando si pensa che tra cento anni non ci sarà più nessuno dei nostri contemporanei, non uno - e probabilmente nemmeno più un trono -, e tutto quello che oggi ci appare necessario e durevole e grande sarà esistito soltanto per non esserci più - mentre questi papaveri ci saranno per sempre, queste stesse onde continueranno sempre a mormorare nella loro solitudine... (...) Siamo eterni soltanto nella massa, dove non ci si avvede della morte e della nascita del singolo."
Leggendo varie biografie di Sissi è impossibile non conoscere la testimonianza di Constantin Christomanos, scelto dall'Imperatice nel 1891 come lettore e insegnante di greco. Il giovane Christomanos infatti non solo la accompagnò in lunghe passeggiate e le fece compagnia, ma i suoi fogli di diario consacrarono per sempre la figura di Sissi negli albi della leggenda.
Nella storia e nella leggenda, Sissi c'era già: nata Elisabetta di Wittelsbach, imperatrice austro-ungarica, fu dai contemporanei odiata a morte, idolatrata, poco capita, ma immortalata nella cultura di massa grazie anche ad un'ampia filmografia che la elesse protagonista.
Il diario di Christomanos la descrisse in toni ammirati e lirici, con un taglio molto personale, quasi intimo, ma riuscì a decifrare un poco l'enigma di una donna che spesso fu nota soltanto per il culto della sua bellezza. Le conversazioni, le confessioni, il non detto, Christomanos se ne fece testimone, riuscì a svelare una bruciante solitudine, resa ancora più dolorosa per i lutti personali che subì, culminando con la morte del figlio Rodolfo. Una testimonianza necessaria per gli appassionati, corredata anche da alcuni saggi che concludono il volume.
What a delightful read! Empress Sissi has been my favourite historical figure for as long as I can remember. I read a book about her life targeted at tweens when I was little, and I’ve always watched the ‘60s movies periodically. This book was a first venture back into finding out more about this iconic princess, and the most interesting at that. This book is a collection of journal entries written and later published by Sissi’s Greek teacher. He spent a lot of time with her, although over a brief period, in which he witnessed and recorded a lot of Sissi’s more intimate moments. This depiction is very flattering and sympathetic, given the great admiration that the young teacher always had for her, but as a long time fan, I didn’t mind that. Sissi’s essence is very clear from this book. She is both intelligent and well educated, but also self-serving and wild in any way she really can, considering her position. As the events of this book take place after the death of her only son and Austro-Hungarian heir, she is already consumed by her melancholy and sadness. While she cradles a distinct desire of death, she continues to strive for beauty and self-realisation through the only means she knows how, travelling and studying literature. I never knew about her deep love for Ancient Greece, so I enjoyed the references to myth all the more. Now I also really want to find out if one can still visit her residence in Corfu, dedicated to Achilles. So I’ll be adding yet another destination to my Sissi travels list. Anyway, this little book is great. Sissi is amazing, and the author in his naive and unconditional admiration, does a great job at smoothing out her rougher edges (I’m sure this wasn’t a revisionist trick either, since she was happy to spend time with him), thus elevating her wisdom and commiserating the sad circumstances of her life. She was never gonna be relatable, but at least she was fabulous.
Ein literarisches Tagebuch des Christomanos ab seiner ersten Begegnung mit der Kaiserin bis zu seinem letzten Tag als Griechischlehrer bei ihr. Detailreich und schmückend beschreibt er das Erscheinungsbild Elisabeths, ihre Einstellung zum Leben, zur Philosophie und zum Hofzeremoniell, dem sie ständig versucht zu entfliehen. Von Italien bis nach Griechenland begleitet sie Christomanos und sammelt Eindrücke des Wahgenommenen. Dabei wird Elisabeth ständig einer mythologischen Figur gleichgesetzt und so zu einer Kunstfigur porträtiert.
Tre stelle e mezzo Elisabetta d'Austria nei fogli di diario di Costantin Christomanos (Adelphi) è il ritratto della famosissima Sissi, vista con gli occhi di un uomo innamorato che però, riesce a tratteggiare diversi aspetti dell'imperatrice.
Constantin Christomanos fu scelto dall’Imperatrice Elisabetta d'Austria nel 1891, quando in lei l’inquietudine e la malinconia si erano acuite in modo spasmodico, come lettore e insegnante di greco. Fin dal primo incontro, Costantin ha raccolto impressioni e conversazioni con Sissi. Emerge il quadro di una donna profonda, egoista, a tratti un po' bizzara e... profondamente triste.
Il mito che si è costruito attorno alla vita di Elisabetta sicuramente distante dalla realtà La ragazza piena di vita, con il sorriso sempre dipinto sulle labbra, sparisce presto per far posto a una donna inquieta, sofferente e malinconica. La perdita del figlio Rodolfo l'ha segnata profondamente e non crede più che per lei possano esserci gioie.
Elisabetta credeva fortemente nel destino, ricercava in continuazione segnali e indizi quando si trovava all'aria aperta, o in casa. Mal sopportava i cerimoniali e la compagnia forzata delle dame. Donna di cultura, amava leggere commedie e drammi, non è stata capita dalla sua epoca. Ricordata per le sue manie su capelli e corpo, Elisabetta era molto, ma molto di più.
«Credo piuttosto che i fiori disperdano al vento i loro sentimenti. Nessuno li ringrazia per questo; ancora non sanno che bisogna tener chiusa in sé la propria vita interiore.»
I fogli di diario di Christomanos rappresentano una lettura fondamentale per poter comprendere, seppur non completamente, la personalità di Elisabetta: malinconica, enigmatica, anticonvenzionale.
"Fogli di diario" di Christomanos è una lettura che apparentemente può sembrare adatta ai soli appassionati di Sissi. A mio modesto parere invece, vale la pena leggere questo libro anche solo per gli spunti culturali che offre.
Leí la edición española, que está en GR como un libro aparte por algún motivo. Es más una novela medio aburrida que un verdadero diario, pero de todos modos es una pieza interesante del lore que se fue construyendo alrededor de Elisabeth desde su muerte.
«Evitate le chiacchiere del mondo. Niente, io credo, è tanto importante quanto sfuggire ai pettegolezzi. Tutti dovrebbero temerli, poiché soltanto pochissimi cui giunga all’orecchio una malignità sul conto di altri si domandano seriamente se corrisponda al vero. I più, ci credano o no, la riferiscono a loro volta. È proprio della natura umana trarre soddisfazione dalla malvagità. Ed è assai raro imbattersi in qualcuno che si rammarichi nel sentir calunniare il suo prossimo.»
“Elisabetta d’Austria” è stata la mia lettura di Agosto per #unannoconlastoria di Samanta (ig: @samlibrary94) e Marta (ig: @libriattraversolospecchio), la cui pagina ospite è stata Annalaura (ig: @a_book_aholic). Nel libro possiamo vedere Sissi sotto una luce diversa, più intima, attraverso parole colme di poesia e gli occhi pieni di ammirazione di Constantin Christomanos, che fu scelto dall’Imperatrice stessa nel 1891 come lettore di greco. Da questi fogli di diario, che riportano molte delle conversazioni avvenute tra Christomanos e Sissi durante le lunghe passeggiate e il viaggio in Grecia, traspare una donna inquieta e riflessiva, insofferente nei confronti della vita di corte e amante della natura incontaminata; è una donna sola, perché secondo Christomanos “per lei è una necessità, quasi una funzione vitale, […] Sente il desiderio quasi doloroso di rimanere sola”. Inoltre, ho apprezzato molto il fatto che dopo i fogli di diario siano stati inseriti dei saggi e un’intervista, che aiutano a capire meglio la personalità di Sissi.
È stato interessante scoprire aspetti intimi della vita di Sissi, nonostante il testo poco coeso non me l’abbia fatto apprezzare pienamente. Spero di riuscire a leggere in futuro una biografia dell’Imperatrice, è un personaggio che mi ha sempre affascinata! (Mia mamma si ricorderà ancora zaino e astucci acquistati quando ho iniziato la I elementare!)
Pensavo meglio. Sono rimasta un po delusa da questo scritto; colpa molto probabilmente mia che non mi sono informata bene in principio. Essendo io in primis un'amante smisurata di Elisabetta d'Austria, e di cui ho letto svariate biografie; ho acquistato questo breve romanzo pensando che fosse un ennesi biografia, se pur romanzata, del suo professore di greco che la accompagnava durante le sue visite alle coste elleniche. In realtà è quasi un saggio epistolare, in cui l'imperatrice prende parte al racconto ma ne rimane quasi del tutto estranea: viviamo le giornate raccontate sotto forma un po di diario, in cui i due approfondiscono il loro sapere e scambiano opinioni diverse sulla storia, la poesia e la filosofia. Interessante per chi è novizio alla sua storia, niente di particolare per chi come me è invece piu avvezzo alle vicende di questa meravigliosa ed emblematica donna.