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L'arte di scomparire. Vivere con discrezione

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Il piacere baudelairiano di perdersi tra la folla della metropoli; la gioia profonda e silenziosa di osservare, inosservati, il proprio amato mentre dorme o i propri bambini mentre giocano tranquilli; il sollievo di poter placare finalmente l’ansia di mostrarsi. Lontano dalle vetrine sfolgoranti, dal calcolo prudente, dalla paura o dal desiderio di essere notati, l’anima discreta offre al mondo una presenza giusta, misurata. In una società che vive di apparenza e spettacolarità, la discrezione è una necessaria forma di resistenza. Spegnere i rifl ettori, abbassare il volume, godere dell’anonimato sono gesti politici prima che morali. La discrezione è un’arte, un atto volontario, una consapevole scelta di vita in un mondo che ci vorrebbe sempre connessi, protagonisti, inesorabilmente presenti, e in cui s’impone l’urgenza di una tregua, di staccare e sparire. Come quando, in un paese straniero, assaporiamo la massima libertà di non essere riconosciuti, la discrezione è arte della scomparsa: non nascondere nulla fino a non avere più nulla da mostrare, fi no a rendere la propria presenza impercettibile. È arte della sottrazione, non per negare ma per affermare se stessi, e al contempo far scomparire quello che ci definisce. È aprirsi al mondo senza toccarlo, è gioia di «lasciar essere» le cose. È ancora possibile oggi, tra selfi e e YouTube, essere discreti? Secondo Pierre Zaoui la risposta è sì: anzi, la discrezione è la nuova faccia della modernità, frutto delle libertà offerte dalle nostre società democratiche. Nel suo saggio, Zaoui convoca i grandi pensatori della discrezione, da Kafka a Blanchot a Deleuze, passando per Virginia Woolf e Walter Benjamin, per delineare i tratti di questa esperienza «rara, ambigua e infinitamente preziosa». Le anime discrete, afferma Zaoui, sono quelle che fanno il mondo: senza di esse, più nulla può reggere. Dobbiamo augurarci che non venga mai il giorno in cui anime simili scompariranno, schiacciate definitivamente dall’onnivisibilità, che non venga mai il giorno in cui rimarranno soltanto riflettori e casse di risonanza, perché allora tutto crollerà. È anche questo, afferma Zaoui, il senso del fare filosofia: cercare lo spirito del tempo, e dunque tutto ciò che tende a scomparire, a essere, appunto, discreto.

119 pages, Kindle Edition

First published October 30, 2013

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About the author

Pierre Zaoui

21 books3 followers

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Displaying 1 - 14 of 14 reviews
Profile Image for  amapola.
282 reviews32 followers
June 12, 2018
Non so che cosa mi aspettassi da questo saggio filosofico. Credo, anzi sono certa, che ad attirarmi sia stato il titolo e quelle due parole, “scomparire” e “discrezione”. Non so neanche se ne ho ben compreso tutto quanto afferma (io di filosofia non ne capisco nulla). Di sicuro c’è che mi ha fornito spunti di riflessione e che alcuni argomenti hanno trovato in me una certa corrispondenza; non tutto mi ha convinta, ma è stata una lettura vivace, mai passiva.
Lo scomparire di cui parla Zaoui non è quello di chi lascia la “civiltà” e si ritira in un eremo, così come la discrezione non ha nulla a che vedere con la buona educazione, ma è intesa piuttosto come ”il privilegio di poter assistere alla propria assenza”, per dirla con Proust.

Zaoui sostiene che la discrezione è un atto politico in quanto è "resistenza a un nuovo ordine stabilito: quello che pretende d'identificare l'essere con l'apparire". In una società come la nostra, in cui non bisogna mai abbassare la guardia e dire, ribadire, dichiarare, smentire, chiacchierare, twittare, chattare, affermare, negare, scherzare, insultare, sminuire, ingigantire, commentare, provocare, stupire, scandalizzare, ecc., anche un piccolo passo falso potrebbe essere fatale (chi si ferma è perduto). Invece il sapersi sottrarre alla propria logorrea, all’ansia da prestazione, alla smania di apparire, ci mette in una posizione privilegiata per incominciare a guardare, ad ascoltare: ci rende disponibili e, così facendo, ”La prospettiva si allarga e il mondo appare meravigliosamente molteplice, decentrato, percorso da mille linee di fuga. (…) La vostra posizione discreta, inosservata, trasparente vi apre a un'esperienza nuova: l'abbandono dei fantasmi di onnipotenza, dell'essere indispensabili, dell'essere responsabili di tutti e di ciascuno. Farsi improvvisamente discreti significa rinunciare per un momento a qualsiasi volontà di potenza”.

Essere discreti è politico quindi, ma soprattutto è un piacere e un conforto, ci ricorda Pierre Zaoui. Imparare a rendersi impercettibili e goderne procura il conforto di ascoltare qualcuno, il piacere di imparare invece che pretendere sempre di insegnare; è il conforto di una domanda piuttosto che di mille risposte. Perché imparare a fare una domanda vuol dire imparare a fare spazio, accettare che lo spazio vuoto sia una disponibilità e non un buco da riempire. Essere discreti, scomparire per un attimo significa regalare agli altri il piacere che si prova ad abitare lo spazio offerto da qualcuno che, dopo aver parlato tanto, finalmente tace.

Essere discreti è politico, è un piacere e un conforto, ma è anche una virtù morale rara, ambigua e infinitamente preziosa. Il filosofo francese ci ammonisce sull'importanza degli spiriti discreti: ”Dobbiamo augurarci che non venga mai il giorno in cui anime simili scompariranno, schiacciate definitivamente dall’onnivisibilità, che non venga mai il giorno in cui rimarranno soltanto riflettori e casse di risonanza, perché allora tutto crollerà”.

Concetti forse teorici, astratti, difficili da mettere in pratica, ma che allo stesso tempo possono rappresentare una sfida a mettersi in discussione, uno stimolo a superarsi.
Profile Image for Dagio_maya .
1,107 reviews350 followers
August 14, 2017
"La felicità per sottrazione". Spostati dal centro!!!

"L'arte di scomparire"non è un vademecum per aspiranti suicidi.
Nè, come suggerisce il sottotitolo ("Vivere con discrezione"), una nuova versione di galateo.
Semplicemente si tratta di un piccolo saggio filosofico.
Ecco, dunque, un elogio della discrezione che, citando Proust, è intesa come il privilegio di poter assistere alla propria assenza".
In un mondo di selfie, cinguettii e panni stessi a casa Facebook sembra impossibile che si possa verificare ma Zaoui sostiene il contrario in quanto il nostro presente vive una corsa parallela tra il bisogno di riconoscimento da una parte e la lotta per l'invisibilità dall'altra:
due facce di una stessa epoca.

Chiariamo
.L'idea dello scomparire deve innanzitutto slegarsi dal desidero di morte perchè non è di questo che si vuole parlare.
E' piuttosto un non esserci intermittente. Insomma:farsi da parte al momento giusto.
L'idea più concreta che il filosofo francese ci riporta si riferisce all'esempio dell'essere genitori dove esserci ma non esserci è fondamentale.
La tesi sostenuta vede in questo atteggiamento un atto politico in quanto è una questione di resistenza a un nuovo ordine stabilito: quello che pretende d'identificare l'essere con l'apparire.

Ho colto in Zaoui uno sforzo che penso sia tipico del filosofo quando pubblica un testo con intento divulgativo.
Per quanto mi riguarda mi ha affascinato questa idea della discrezione e dello scomparire ma, seppur non si tratti di un testo inaccessibile, è spesso retorico (leggi noioso).
Insomma ne vanno estrapolate delle idee, dei concetti per fare riflessioni che abbiano valore e funzionalità.

Interessante nel finale la seguente dichiarazione:

compito filosofico dei nostri giorni, senza nostalgia e con attenzione solo alla vita attuale: cogliere quanto va scomparendo più di quanto è sul punto di apparire .

Ma io che sono una materialista terra terra di esempi pratici su quello di cui si dovrebbe occupare la filosofia non ne ho trovati..
Profile Image for dv.
1,398 reviews59 followers
August 21, 2018
Un viaggio rigoroso - dotto e ricco di riferimenti filosofici di sicuro non accessibili a tutti - che suscita una necessaria riflessione sull'arte della discrezione attraverso il tempo e interpretata rispetto all'oggi e alla società dell'individualismo che viviamo. Accompagnati Da Kafka, Tommaso D'Aquino, Meister Eckhart, Baudelaire e Benjamin, si viene guidati a riscoprire quanto può essere prezioso alternare coinvolgimento e distacco.
Profile Image for Agnes Fontana.
335 reviews18 followers
October 16, 2014
Un ouvrage typique des livres de philo "modernes", c'est à dire pas chiants du tout mais dans lesquels l'auteur, s'il nous livre le fruit de sa réflexion étayée par de savantes références, ne nous en dévoile pas la construction.La prise de connaissance est facile et agréable, mais faute d'avoir suivi le cheminement, nous n'en sortons pas plus intelligents ni plus savants... Un peu comme un jeu video où on a plaisir à jouer mais où on ne possède pas les codes-sources.
Notre auteur étudie ici la discrétion, soit l'art de "se retirer" pour observer et finalement laisser vivre, laisser être, laisser exister à côté de nous, en dehors de nous. Les origines de cette attitude particulièrement précieuse dans notre monde d'hyperexposition ne sont pas à rechercher dans la philosophie grecque, ni dans les usages de cour, mais dans la mystique juive et certains philosophes chrétiens. Tout le livre est finalement contenu dans ces quelques phrases lumineuses de la conclusion : "la discrétion ne valant qu'autant qu'elle désigne une expérience et une posture, toujours singulières et toujours momentanées, et non pas un trait de caractère ou une qualité toujours réductibles en vérité à un défaut (timidité, lâcheté, faiblesse)" . Il ne faut pas ETRE quelqu'un de discret, il faut SAVOIR SE FAIRE discret.
Profile Image for Wu Shih.
233 reviews29 followers
August 9, 2017
Saggio filosofico abbastanza denso. Si tratta di una genealogia della discrezione, una ricognizione delle varie categorie affini dai primi pensatori greci al significato (politico) che assume nella società odierna.

La discrezione, come la intende l'autore, mi pare in parte assimiliabile a certi saperi orientali che perseguono la scomparsa dell'ego per poter vivere una vita più serena e piena. La differenza sta nella durata: per l'autore di questo saggio deve essere discontinua, parziale, temporanea e non definitiva.
Profile Image for Emiliano.
13 reviews
October 2, 2017
Nonostante la complessità della sua lettura questo libro offre, a mio modesto parere, una interpretazione intelligente della modernità minacciata dall'onnivisibilità e in cui l'essere discreti è un tentativo/arte di rimanerne distaccati ma anche per amarla
Profile Image for Maurizio Manco.
Author 7 books131 followers
October 8, 2017
"L'arte, la letteratura, il pensiero [...] non sono mai i nomi di una vita vera, ma della sua assenza e della sua ricerca." (p. 111)
Profile Image for sinepudore.
316 reviews11 followers
May 1, 2021
ma imparare a scomparire lentamente e lentamente riapparire.
#quote
Profile Image for Fabio Rossi.
32 reviews
November 16, 2023
Dis-crezione: Dis-scernere ---> scegliere distinguendo. Dal latino "discretio" discernimento, separazione, distinzione.

Libro molto interessante poiché mostra un significato o il significato della "discrezione" in un modo a me nuovo.

Come esperienza, come discontinuità, come interesse e preoccupazione di ciò che ci sta intorno: sia esso animale, umano, vegetale o inanimato. Come distacco per meglio osservare e come lasciar essere. Una depersonalizzazione, un decentramento da noi stessi cosi da creare spazio, creare un vuoto e dunque possibilità. Un ritirarsi senza portando con se il proprio tesoro, ma troncando proprio ogni attaccamento in sé. Non è la libertà a rendere felici ma al contrario la disposizione nei confronti di tutto ciò che di buono o cattivo può accadere intorno a noi.

Le anime discrete sono quelle che percepiscono e non sono percepite.
Senza nessuno che ascolta il mondo non esiste.
Profile Image for Saverio Mariani.
182 reviews22 followers
October 26, 2015
Il libro, in sé, per come è strutturato e scritto, non mi ha molto convinto - sebbene espliciti una serie di tesi condivisibili. Forse l'autore ha cercato di scrivere un libro di divulgazione senza cadere troppo in basso, ma facendo così ha corso il rischio di rimanere asettico e professorale (cosa che gli imputo pienamente). Comunque un libro intelligente e con alle spalle una certa preparazione metodologica e contenutistica, uno sguardo insolito sul distacco necessario da alcune forme di vita indiscrete.
Profile Image for Dina Rahajaharison.
1,007 reviews17 followers
December 12, 2016
"Parce qu'une vie sans secret, sans mystère, sans part d'ombre, sans espace interstitiel entre soi et les autres comme entre soi et soi, c'est une vie vouée à la terreur absolue et sans limites qui détruit en nous, à terme, toute part d'humanité."
Profile Image for La Central .
609 reviews2,655 followers
May 30, 2020
"Pierre Zaoui, profesor de Filosofía en la Universidad Paris VII Denis Diderot, dibuja una alternativa original y atractiva a la disputa por el reconocimiento que caracteriza la sociedad actual. La propuesta gira en torno a la discreción. Discreción entendida como intermitencia, como una rotura frente a la exposición continua a la que se nos obliga. Una especie de no-tiempo en un no-espacio en el que uno se olvida de sí y cede ante lo otro. Zaoui aprovecha y esboza en pocas páginas las líneas que seguiría una investigación dedicada a desentrañar los diferentes tratamientos de la experiencia de la discreción en la tradición occidental. Y ofrece una aproximación filosófica a una experiencia que, como suele pasar con lo filosófico, no se deja atrapar del todo y volverse ciencia.

Los esfuerzos de Zaoui se centran en delimitar la experiencia a la que él se refiere. En su trabajo, rastrea genealógicamente diferentes discursos del pensamiento, mayoritariamente occidental, donde podría encontrarse un primer acercamiento a la experiencia de la discreción. Una experiencia parecida a la lectura benjaminiana del flâneur, una suerte de hombre en la masa que, lejos de aborrecerla, se funde en ella y deja que aparezca la diferencia en lo indiferente. Se olvida de sí cuando debe, no para siempre. A Zaoui le interesa la dimensión política de la discreción, una interrupción de uno mismo para el otro. Ni abandono temporal para el cálculo prudente aristotélico, ni abandono eterno para la plena manifestación de la voluntad a lo Schopenhauer. Un abandono que tiene sentido solo si es limitado. No es un desaparecer para el bienestar de uno mismo, sino para que aparezca el otro. En ello, Zaoui ve algo esencialmente democrático. Una experiencia donde el discreto es aún inocente." Pau Compte
Profile Image for F..
155 reviews5 followers
March 2, 2020
"In questo senso, dunque, possiamo dire, anzi dobbiamo sostenere con forza che le anime discrete sono le fondamenta del mondo: senza di esse non esiste più nulla, solo specchi vuoti; senza di esse, più nulla tiene, se non materie senza forma. E il giorno in cui anime simili scompariranno del tutto, non più ciclicamente come piace a loro fare, ma in modo definitivo, schiacciate da un mostruoso sistema di onnivisibilità, il giorno dunque in cui ci saranno soltanto luce e casse di risonanza, e non occhi in disparte e orecchie impersonali all'ascolto, possiamo scommettere che non ci sarà più nessuno, e nemmeno nessun mondo" (p. 130)
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