Los Triunfos tienen como protagonista al autor mismo. El mecanismo narrativo consiste en una serie de fuerzas que se imponen cada una sobre la anterior, hasta llegar a la eliminación de todas ellas y al único triunfo que cuenta, el de la Eternidad. La acción se origina a partir de la superación de los elementos negativos (amor, muerte, tiempo) por parte de los elementos positivos (castidad, fama, eternidad), lo que a su vez configura una lucha entre fuerzas naturales y fuerzas trascendentales, que conduce al aniquilamiento de todo lo terrenal, a favor de la pura visión de Dios.
Famous Italian poet, scholar, and humanist Francesco Petrarca, known in English as Petrarch, collected love lyrics in Canzoniere.
People often call Petrarch the earliest Renaissance "father of humanism". Based on Petrarch's works, and to a lesser extent those of Dante Alighieri and Giovanni Boccaccio, Pietro Bembo in the 16th century created the model for the modern Italian language, which the Accademia della Crusca later endorsed. People credit Petrarch with developing the sonnet. They admired and imitated his sonnets, a model for lyrical poems throughout Europe during the Renaissance. Petrarch called the Middle Ages the Dark Ages.
Mai riletto integralmente da... gulp, quasi venticinque anni! Però ogni tanto qualche terzina ritorna. Come questa su una bellezza hors catégorie:
«che poi ch'avrà ripreso il suo bel velo, se fu beato chi la vide in terra, or che fia dunque a rivederla in cielo?»
Oppure questa del Trionfo dell'amore, che disprezza i gusti letterari popolari, in particolare degli appassionati dei romanzi (cosa che ci riguarda, da queste parti):
«Ecco quei che le carte empion di sogni, Lancilotto, Tristano e gli altri erranti, ove conven che ’l vulgo errante agogni».
Ammetto di aver fatto una rilettura veloce che non è degna della bellezza di quessto volumetto, ma avevo bisogno di far gaurdagnare quel punto in più alla mia squadra in una gara di lettura e Petrarca è stato il poeta giusto con cui completare il gioco. Bello il trionfo d'amore, di cui mi tornavano in mente vaghi ricordi dai tempi del liceo durante la lettura. Bello è stato rileggere i nomi di tutti quei personaggi appartenenti a una storia e a una mitologia che ho sempre amato, da Didone a Dante . Meno bello è il rendersi conto di non comprendere più al volo certi riferimenti. Ho cercato di integrare con Wikipedia scoprendola però incredibilmente povera: mi informa che sto leggendo un poemetto allegorico, ma non scende nei dettagli delle allegorie. Provo a riassumere io, in maniera un po' dissacrante ora che posso permettermelo, essendo libera da interrogazioni scolastiche: il poeta vede Laura, la donna amata, e comincia il triofo dell'amore. Petrarca cita tutti gli innamoramenti vip dell'antichità fino ad arrivare, appunto, a Dante e Beatrice. Li immagina lì con lui, a seguire il carro infuocato di Amore. Insegui insegui arrivano tutti a Cipro dove... Laura gli dà il due di picche, perchè ormai siamo passati al trionfo della pudicizia. Gli amanti vengono sostituiti da Onestate, Vergogna, Cortesia o Puritate, quindi la vacanza nel Mediterraneo è diversa da ciò che potevamo aspettarci. Ma Petrarca è innamorato e questa castità della donna amata non lo scompone, anzi: è contentissimo di vedere Laura trionfare su Amore. Purtroppo però il maiunagioia non è invenzione recente e in poche terzine eccoci al trionfo della morte. La signora con la falce si accosta a Laura e le comunica che la data di scadenza è vicinissima, ma Laura, noblesse oblige, non si scompone nemmeno un po'. Tanto, dato che muore giovane chi è caro agli dei, sappiamo tutti che seguirà il trionfo della fama. Ma la fama è sconfitta dal tempo, che è sconfitto dall'eternità, che è sconfitta da Dio che è il punto d'arrivo di tutto l'agitarsi degli esseri umani. Questa seconda metà si fa via via più pesante, come potete intuire. Ancora gradevole è il trionfo della fama, dove Petrarca ci fa una carrellata di uomini famosi dell'antichità, ma il lirismo religioso non è nelle mie corde. Preferisco aspettare il secolo dopo e Lorenzo de' Medici con il suo "Chi vuol esser lieto, sia: di doman non v'è certezza".
Me tenía que leer los Triunfos de Petrarca por motivos académicos, pero me ha encantado. Laura es la protagonista de todos los triunfos: el del amor, el de la castidad... pero también del triunfo de la muerte. Algunos pasajes me han puesto la carne de gallina y hasta se me han empañado los ojos en la biblioteca. Muy lamentable. Lástima no haberlo leído un día antes para celebrar el día de la poesía.
"Alceo conobbi, a dir d'Amor sì scorto, Pindaro, Anacreonte, che rimesse ha le sue muse sol d’Amore in porto; Virgilio vidi, e parmi ch’egli avesse compagni d’alto ingegno e da trastullo, di quei che volentier già ’l mondo lesse: l’uno era Ovidio e l’altro era Catullo, l’altro Properzio, che d’amor cantaro fervidamente, e l’altro era Tibullo. Una giovene Greca a paro a paro coi nobili poeti iva cantando, et avea un suo stil soave e raro. Così, or quinci or quindi rimirando, vidi gente ir per una verde piaggia pur d’amor volgarmente ragionando. Ecco Dante e Beatrice, ecco Selvaggia, ecco Cin da Pistoia, Guitton d'Arezzo, che di non esser primo par ch’ ira aggia; ecco i duo Guidi che già fur in prezzo, Onesto Bolognese, e i Ciciliani, che fur già primi e quivi eran da sezzo, Sennuccio e Franceschin, che fur sì umani come ogni uom vide; e poi v’era un drappello di portamenti e di volgari strani: fra tutti il primo Arnaldo Danïello, gran maestro d’amor, ch’a la sua terra ancor fa onor col suo dir strano e bello; eranvi quei ch’Amor sì leve afferra, l’un Piero e l’altro e ’l men famoso Arnaldo, e quei che fur conquisi con più guerra: i’ dico l’uno e l’altro Raimbaldo che cantò pur Beatrice e Monferrato, e ’l vecchio Pier d’Alvernia con Giraldo, Folco, que’ ch’a Marsilia il nome ha dato et a Genova tolto, et a l’estremo cangiò per miglior patria abito e stato, Giaufrè Rudel, ch’usò la vela e ’l remo a cercar la sua morte, e quel Guiglielmo che per cantare ha ’l fior de’ suoi dì scemo, Amerigo, Bernardo, Ugo e Gauselmo; e molti altri ne vidi a cui la lingua lancia e spada fu sempre e targia ed elmo." (Tr. Cup., IV, vv. 16-57)
"Pallida no, ma più che neve bianca che senza venti in un bel colle fiocchi, parea posar come persona stanca. Quasi un dolce dormir ne’ suo’ belli occhi, sendo lo spirto già da lei diviso, era quel che morir chiaman gli sciocchi: Morte bella parea nel suo bel viso." (Tr. Mor., I, vv. 166-172)
Mi edición es bilingüe (un punto más que positivo, ya que ayuda, a quien sepa ambos idiomas, a comparar la traducción y las expresiones de los dos idiomas). Además, cuenta con una extensa introducción que explica todo lo relacionado con el autor y su obra (incluyendo la misma que se lee). Por si eso fuera poco, tiene notas explicando versos específicos o conjuntos de versos para que el lector profundice más en lo que está leyendo.
Por lo demás, poco queda que añadir, que es Petrarca. Son sus triunfos.
La verdad es que no me ha gustado mucho... Solo hay un par de triunfos que se salvan. El resto es una continua enumeración de personajes historicos o míticos.
Los triunfos parece ser una lectura ligera porque lo pueden leer rápido; sin embargo, tienes que conocer a los personajes que aparecen aquí, como en la Comedia de Dante (de hecho hay muchas referencias dantescas y una mención directa a Dante aunque no como Dante de la divina comedia, sino como Dante el poeta romántico) entonces este libro te exige ciertos conocimientos de los personajes aunque en su mayoría son figuras muy conocidas por lo que dudo que tengan problema. Es una lectura completa y perfectamente estructurada, es maravillosa la manera en la que se relata cada triunfo con un toque oscuro, espiritual y simbólico. Lo leí para la escuela, pero ya les digo, este libro es precioso y siento que se está olvidando, así que espero le den una oportunidad que seguro a muchos les gusta, sobre todo si están interesados en la poesía
Petrarcanın biraz Danteye özenerek bir rehber eşliğinde yaptığı hayali gezisinde, sevdiği kız Laura temelinde insanı ebedi kurtuluşa götüren ve günahtan uzaklaştıran utkuları betimlediği, bu utkuları anlatırken ünlü yazarları, mitleri, filozof ve yöneticileri andığı bu güzel eser maalesef özellikle Ünün Utkusu kısmında yazarın çok fazla ismi anması sebebiyle artan dipnot yükü nedeniyle okunması zor bir eser. Notları okumak anlam bütünlüğünü bozduğu için şiirleri birkaç kez okumak gerekse de özellikle Lauraya karşı aşkını anlattığı bölümler takdiri hak ediyor.