I miei genitori non hanno figli

by Marco Marsullo

Un diciottenne prende la parola e fa a pezzi il mondo degli adulti, e i propri genitori, smascherando la fragilità di una generazione che non è mai davvero cresciuta. Del resto i genitori sono uguali ai bambini, bisogna prenderli come vengono. Una commedia divertente, corrosiva e tenera, sghemba come tutte le famiglie, dove bisogna adattarsi «l'uno alla forma sbagliata dell'altro per non sparire del tutto».

Dicono che fare il genitore sia il mestiere più difficile, ma nessuno ricorda mai che fare il figlio non è proprio una passeggiata. Soprattutto quando hai diciott'anni e i tuoi genitori pretendono tu sappia già scegliere cos'è meglio per la tua vita, anche se la loro non sembra esattamente quella che avevano immaginato. E allora li osservi muoversi in quel microcosmo fatto di amicizie che possono tornare utili, di colleghi che hanno solo figli geniali, al contrario di te, di solitarie battute di caccia in Lettonia e turn over di fidanzati, e quasi ti arrendi all'idea che sarai proprio tu il loro ennesimo fallimento.

Genres: Contemporary, Italy

138 pages, Kindle Edition

First published September 15, 2015

Reviews

[La Libridinosa · Rating 4 out of 5]

"I miei genitori non hanno figli" ci ricorda che tutti portiamo dentro un pezzetto dei nostri genitori. A volte purtroppo, altre volte per fortuna.
Con l'ironia che lo contraddistingue, Marco Marsullo racconta un pezzetto di tutti noi, portandoci a riflettere sui figli che siamo stati e sui genitori che siamo diventati.

La recensione completa qui: https://www.lalibridinosa.com/2019/12...

[Elena Tamborrino · Rating 5 out of 5]

Ho guardato al protagonista diciottenne di questo breve romanzo con la tenerezza che avrei potuto provare per mio figlio: mentre leggevo mi chiedevo quanto, considerando il fatto che non esiste una ricetta per essere buoni genitori, sia giusto pretendere che i nostri figli abbiano le istruzioni per essere bravi figli. Fatti salvi l'amore e il rispetto, cosa serve oggi per rispondere alle richieste che genitori e figli si fanno reciprocamente? Forse nulla, forse serve proprio non nutrire pretese e aspettative, accettarsi per quello che si è e cercare di venirsi incontro, senza pensare che essere genitore o figlio ti dia il diritto di non ascoltare o, peggio, di non esserci per niente.
Tra sorrisi per le situazioni surreali descritte (surreali ma comuni, ahimè, nel senso che spesso la realtà supera la fantasia) e profonde riflessioni sul ruolo che ciascuno può ricoprire all'interno della propria famiglia, la lettura procede spedita: Marsullo è simpatico e conferma una vena ironica e dissacrante non comune.

[Jelena · Rating 4 out of 5]

l'ho preso dopo aver visto "per un pugno di libri" .
Mi è piaciuto, leggero e breve, preciso per il messaggio che vuole portare. Lettura leggera di qualità.
consigliato soprattutto a chi come me si è iscritto a giurisprudenza perché "mal che vada almeno questa laurea mi servirà in futuro "

[marti · Rating 4 out of 5]

Questo libro l'avevo già adocchiato un po' di tempo fa in una libreria a Firenze e l'avevo salvato su Goodreads perché mi era bastato leggere un paio di righe sul retro del libro per sapere

Ci sono figli di colleghi di mia mamma più bravi di me in qualsiasi cosa, più educati, meglio pettinati, meglio vestiti, più svegli, affettuosi. Ci sono figli di colleghi di mia mamma, che forse, sono anche più figli di mia mamma rispetto a me.

Un paio di settimane fa sono riuscita a comprarlo e giusto stamattina sono riuscita a finirlo.
Parto con il dire che io di rado mi identifico così totalmente con i protagonisti dei romanzi come è successo per questa storia, forse l'ultima volta che è successo è stato con il libro della Mastrocola, Una barca nel bosco, che ho comunque letto quando avevo sì e no 13/14 anni.
C'erano momenti in cui davvero mi fermavo e dicevo "questo autore ha incapsulato perfettamente cosa si prova a volte ad essere uno studente universitario". Pezzi in cui pensavo avesse sbirciato di nascosto i miei pensieri.

Il professore mi invita a ritornare ad aprile. Aprile, come dire: mai più. A conti fatti, a me della bocciatura [...] non me ne importa niente. Penso solo alle due chiamate che dovrò fare una volta fuori di qui. Perché avevano ragione, avevano ragione loro. E per loro conta solo questo.

E' un bel libro, è molto scorrevole ed è uno stile che a me, sinceramente, piace molto. Ha una narrazione semplice, che a tratti calca il parlato comune (una cosa che si vede spesso nei libri italiani in questo periodo), ogni tanto frasi che ho dovuto leggere ad alta voce tanto sono belle.
L'unica cosa che non mi è piaciuta molto è il finale, che ho trovato spiazzante per più motivi. Mi è piaciuto come si è chiuso, ma non mi è piaciuto la scelta che ha portato a tale chiusura.
A parte tutto, bello, bello, bello!

[Giacomo · Rating 3 out of 5]

Se zerocalcare scrivesse libri e avesse un lato meno politico e ancora più emotivo, probabilmente avrebbe scritto un romanzo simile. Piacevole, andrebbe aggiunta mezza stella

[Renato Magistro · Rating 4 out of 5]

Ironia e riflessioni profonde, dolcezza e amarezza si avvicendano in questo romanzo che scorre velocemente raccontando la storia di un diciottenne e del suo rapporto coi genitori.
In fondo è la storia di tutti che da figli non riusciamo a trovare il coraggio di parlare ai nostri genitori, di aprire loro il nostro cuore. Li assecondiamo, cerchiamo di non tradirne le aspettative e poi ci ritroviamo ad aver inanellato una serie di scelte sbagliate, di cose che non desideravamo.
E da genitori riponiamo tutte le nostre attese sui figli, riversiamo le ansie, ci aspettiamo la perfezione, dimentichiamo che non esiste il manuale del figlio perfetto.
Basterebbe forse ogni tanto fermarsi, guardarsi negli occhi e chiedersi "come stai?", e poi la parte più difficile... Ascoltarne la risposta.
Marsullo ci invita a riflettere su tutto questo e lo fa in modo intelligente e leggero. Consigliatissimo.

[chiara⚡️ · Rating 4 out of 5]

“Il nostro, personalissimo musical. Musical perché a casa mia è sempre tutto esagerato e sopra le righe, e c'è sempre una colonna sonora di urla, pianti, risate improvvise. I motivetti ti restano in testa per giorni e giorni. Da questo musical non esci mai del tutto, te lo porti dietro ovunque. E non hai neanche pagato il biglietto: è gratis.”

Semplice e senza pretese ma toccante

[Azzurra Sichera · Rating 4 out of 5]

Ah, la famiglia. Un insieme così complesso e articolato che ha fatto da sfondo a centinaia di romanzi e che per alcuni autori è una fonte inesauribile di storie. Come per Marco Marsullo che, durante una sua presentazione, ha ammesso di essere “ossessionato” dalla famiglia, che ama raccontare nei suoi romanzi.

E di famiglia si parla, ovviamente, anche in “I miei genitori non hanno figli“, dove un ragazzo di 19 anni narra alcuni episodi della sua vita, durante un intero anno, in compagnia di genitori separati.

Alcune situazioni sono volutamente spinte ai limiti dell’assurdo per evidenziare storture quotidiane e non mancano dei picchi di ironia esilarante. Ma Marsullo è tanto bravo nel farci ridere quanto nel riportarci con i piedi per terra utilizzando solo un paio di frasi. Gli basta davvero poco per stordirci e per commuoverci.

Entrare in empatia con il protagonista di questa storia, di cui non conosciamo nemmeno il nome, non sarà difficile. Chi non è stato un adolescente pieno di dubbi? Ma in mezzo alla sua confusione emotiva, saranno chiare le fragilità dei suoi genitori, le sue, e l’evolversi del rapporto con entrambi.

Sarà molto bello come il nostro protagonista, lungo tutto il romanzo, troverà dei punti di contatto, delle chiavi di comprensione, facendo il primo passo, oppure rimanendo in silenzio, per capire quale sia il modo migliore per rapportarsi a suo padre e a sua madre. Quali siano le mosse corrette, quali le parole giuste da dire.

La recensione completa sul blog: https://www.silenziostoleggendo.com/2...

[Carlo · Rating 1 out of 5]

Della stessa consistenza della carta velina..
Prevedibile e scontato, rarissimi guizzi, quasi impercettibili.
A parte il titolo, niente altro da salvare

[Marta Folgarait · Rating 3 out of 5]

Libro scorrevole anche se troppo carico di negatività. Si salva in calcio d'angolo verso la fine ma sembra quasi scontato.

[Maria Ilaria · Rating 3 out of 5]

Partendo dalla storia di una famiglia un po' sghemba in cui ognuno è a se stante emergono l'insicurezza, le assenze, i vuoti da colmare ed esistenze irrisolte. Detta così potrebbe sembrare un mattone eppure il riconoscibile marchio di fabbrica di Marco Marsullo colpisce ancora con la sua prosa irriverente e sarcastica, e lo uno sguardo pacato e privo di giudizio. •
In generale il tema delle generazioni a confronto tra desideri e paure di inadeguatezza è trattato con delicatezza. Tra le righe finisce per fare tenerezza anche la sostanziale solitudine in cui i membri di questa famiglia si trovano, ciascuno rinchiuso nella propria individualità, incapaci di comunicare ma allo stesso tempo desiderosi di condividere. •
La trama in sè per sè non ha niente di particolare ed il relativo sviluppo è un po' fine a se stesso per cui non mi ha particolarmente colpita.
Belli invece la prosa spassosa, qualche sprazzo di riflessione efficacemente ben piazzato qua e là, e la delicatezza con cui emergono i temi principali del romanzo. •
Un libro per una lettura piacevole e non troppo impegnativa che strappa anche qualche sincera risata.

[Laura · Rating 4 out of 5]

"Del resto i genitori sono uguali ai bambini, bisogna prenderli come vengono."
Il diciottenne che prende parola qui dentro fa a pezzi il mondo degli adulti, condannando e, nello stesso momento, perdonando le mancanze dei suoi genitori. La fatica all'università, l'assenza di comunicazione in famiglia, complice la separazione dei genitori, lo spingono a raccontare le difficoltà della vita vissuta con i suoi genitori imperfetti.
Sensazione dolceamara, in fin dei conti, ma il racconto ironico alleggerisce il tutto.
Consigliatissimo. Dopo questo primo incontro con la scrittura di Marsullo, recupererò sicuramente gli altri romanzi!
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"Le intenzioni dei genitori sarebbero favolose, se non fossero le loro. Alla fine sono esseri umani come noi; dev'essere spiazzante smettere di esistere solo come essere umano e diventare a un certo punto genitore. Per questo fanno errori che agli esseri umani comuni, di norma, vengono perdonati, e a loro no. Perché qualunque cosa ti succeda dal giorno in cui sei nato, bella o brutta, è soltanto a causa loro. "

[Giulia Papalia · Rating 5 out of 5]

Leggendo “I miei genitori non hanno figli” mi sono sentita estremamente fortunata fino a pagina 136. L’ultima. A dire il vero ci sono state anche due pagine di ringraziamenti, che forse sarebbe stato meglio di no. Un minuto e mezzo a rileggere nove parole.
Credevo di iniziare e finire un romanzo che avrebbe reso i miei genitori più umani di quanto già non li veda adesso, mi intimoriva, certo. Ma è come pensare di avere davanti un gatto quando in realtà è un leone.
No, per me non è stato un romanzo sui genitori. È stato un romanzo su noi come figli, su quello che sentiamo e mettiamo sotto una campana, su quello che proviamo e silenziamo, su quello che vediamo e nascondiamo dietro il sole.

[Antonella Montesanti · Rating 4 out of 5]

Bello, breve e molto incisivo. Il difficile mestiere di essere figlio, raccontato da un figlio diciottenne in balia di due genitori separati che non hanno ancora imparato ad essere genitori. Le aspettative di papà e mamma, diverse da quelle del figlio, che non ha più punti fermi ma figure "egocentriche" e convinte di sapere tutto quel che un figlio "deve" fare. E che alla fine prenderà decisioni sorprendenti. Consigliatissimo a genitori e figli.

[Giselle · Rating 5 out of 5]

trovato per caso, titolo che mi ha colpito subito.
letto dopo aver fatto la rinuncia agli studi e devo dire che grazie a questo libro sono riuscita ad affrontare il tutto in un modo meno,, disastroso ecco.
è stato il primo libro che mi ha fatto ridere (perché divertente) e piangere (perché triste nella mia situazione) contemporaneamente a causa di 5 parole.
consigliatissimo per gli studenti disperati

[Baldurian · Rating 3 out of 5]

I miei genitori non hanno figli è un racconto lungo sul complicato rapporto fra un figlio, alle prese con un difficile impatto all’università, e due genitori divorziati in piena crisi di mezza età. A causa del realismo dato dal tocco autobiografico ho trovato questo libro meno scoppiettante dei precedenti di Marsullo. La sufficienza la raggiunge, ma sicuramente non va oltre.

[Daniele De Bartolo · Rating 4 out of 5]

Un diario di bordo di un adolescente alle prese con due genitori separati, con cui non riesce a comunicare come vorrebbe e che forse non riescono ad essere sempre dei bravi genitori, qualunque cosa voglia dire.

[Clarissa De Francisci · Rating 4 out of 5]

È una storia in cui mi rispecchia molto.. dalla difficoltà della scelta dell'università ( per di più la stessa) .. le insicurezze che si creano un po' attorno a te.. quel rapporto con i genitori che cambia nel tempo.
Bello!

[Tina Secondo · Rating 3 out of 5]

Mi è piaciuto molto, davvero simpatica lettura.

[Cinzia Malverdi · Rating 3 out of 5]

7

[Arturo Belluardo · Rating 1 out of 5]

La quintessenza dell’inutilità.

[Mariangela De Zen · Rating 5 out of 5]

Marco Marsullo scrive una storia che ci rivela una gran verità: è difficile fare i genitori ma è altrettanto difficile anche essere figli. La storia di ognuno di noi riporta l'imprinting dato dalla famiglia, nel bene e nel male, questo non si può evitare. Poi sta a ciascuno lavorarci e tirarne fuori il meglio.

[Juri Signorini · Rating 3 out of 5]

Secondo me non il libro migliore di Marco Marsullo...
Libro carino, ma nulla di speciale.
Un 3/5 pieno.

[Nini · Rating 2 out of 5]

Lettura breve a tratti scorrevole e a tratti noiosa.
I difetti dei due genitori sono così enfatizzati da risultare poco credibili

[Giadatrailibri · Rating 4 out of 5]

Il mio libro. Mi ci sono perfettamente riconosciuta!

[Jennifer Forlazzini · Rating 3 out of 5]

Mi ha lasciata indifferente.

[Grazia · Rating 4 out of 5]

Mi ha colpita molto..
Bello.
Vero.

[Alessandra · Rating 2 out of 5]

Unremarkable

[Bi · Rating 2 out of 5]

Dopo aver cominciato a leggerlo così, a tempo perso, mi sono appassionata agli episodi raccontati perché in molti riconoscevo qualcosa e pensavo "quanta verità!". Il problema è che poi sono arrivata alla fine e sono rimasta un po'... boh! In effetti la domanda che mi sono posta l'ho ritrovata in una recensione prima della mia: E QUINDI????
Manca la trama, non è una storia vera e propria ma una serie di episodi messi in fila che non raccontano niente se non le conseguenze di un divorzio tra due genitori, conseguenze che questo ANONIMO figlio (senza nome e senza città... ma per tutti i "fidanzati" e le amiche della mamma i nomi si sono sprecati!) sembra aver subito passivamente.
Tutto sommato gli episodi sono carini, hanno un non so che di surreale nonostante siano elementi MOLTO reali (che l'autore avrà magari inventato) ma un minimo di trama la si poteva inserire. UN MINIMO.