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Cose che nessuno sa

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Margherita ha quattordici anni e sta per varcare una soglia magica e misteriosa: l'inizio del liceo. Un mondo nuovo da esplorare e conquistare, sapendo però di poter contare sulle persone che la amano. Ma un giorno, tornata a casa, ascolta un messaggio nella segreteria telefonica: è di suo padre, che non tornerà più a casa. Margherita ancora non sa che affrontando questo dolore si trasformerà a poco a poco in una donna, proprio come una splendida perla fiorisce nell'ostrica per l'attacco di un predatore marino. Accanto a lei ci sono la madre, il fratellino vivace e sensibile e l'irriverente nonna Teresa. E poi Marta, la compagna di banco sempre sorridente, e Giulio, il ragazzo più cupo e affascinante della scuola. Ma sarà un professore, un giovane uomo alla ricerca di sé eppure capace di ascoltare le pulsazioni della vita nelle pagine dei libri, a indicare a Margherita il coraggio di Telemaco nell'Odissea: così che il viaggio sulle tracce del padre possa cambiare il suo destino...

332 pages, Paperback

First published October 31, 2011

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About the author

Alessandro D'Avenia

11 books974 followers
Alessandro D’Avenia, born in 1977 in Palermo, holds a PhD in classics and is a high school literature teacher and screenwriter.

D'Avenia nasce il 2 maggio 1977 da Rita e Giuseppe D'Avenia, terzo di sei figli. Dal 1990 frequenta il liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo, dove incontra padre Pino Puglisi che insegnava religione nello stesso istituto e dalla cui figura viene fortemente influenzato, così come da quella dell'insegnante di lettere.
Nel 1995 si trasferisce a Roma per frequentare all'Università La Sapienza la facoltà di lettere classiche. Nel 2000 si laurea in lettere classiche. Nel 2004 consegue il dottorato di ricerca in letteratura greca con specializzazione in Antropologia del mondo antico, terminandolo con una tesi sulle "sirene" in Omero e il loro rapporto con le Muse nel mondo antico. Mentre è impegnato col dottorato, insegna per tre anni nelle scuole medie. Finito il dottorato, preferisce l’insegnamento alla ricerca e frequenta la scuola di specializzazione per l’insegnamento secondario, al termine della quale insegna greco e latino al liceo. Fonda una compagnia teatrale dilettante e gira un cortometraggio.
La sua attività di scrittore inizia contemporaneamente a quella di insegnante. Il successo arriva per D'Avenia con il romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue, che diventa presto un best-seller e viene pubblicato in 20 paesi stranieri. Il successo del romanzo d'esordio viene parzialmente confermato dal secondo titolo di D'Avenia, Cose che nessuno sa.
Collabora come pubblicista con alcuni quotidiani italiani (Avvenire, La Stampa).
Come sceneggiatore, nel 2008 ha firmato alcuni episodi della terza serie di "Life Bites - Pillole di vita" presso Disney Italia. Nel 2011-2012 lavora alla sceneggiatura del film tratto da Bianca come il latte, rossa come il sangue, prodotto da Rai Cinema, che esce nelle sale cinematografiche nel mese di aprile 2013.

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5 stars
1,815 (24%)
4 stars
2,343 (31%)
3 stars
1,947 (26%)
2 stars
857 (11%)
1 star
362 (4%)
Displaying 1 - 30 of 297 reviews
Profile Image for Callie S..
309 reviews95 followers
July 10, 2012
Questa volta sono stata generosa: stroncata senza appello l'opera prima, ho concesso a D'Avenia una seconda opportunità.
Ho inaugurato il libro al grido di Stupiscimi, Alessandro! e il mio entusiasmo è durato ben cinque minuti, prima di fibrillare.
E' morto dopo una breve agonia, per fortuna, ma è comunque venuto a mancare... Un po' come il senso di un libro che grandina metafore e similitudini (con crudeltà perversa mi sono messa a contare i come a paragrafo. Forse qualcuno dovrebbe spiegare a D'Avenia che lo compra anche un lettore abbastanza evoluto da capire i suoi bons mots da biscotto della fortuna alla prima ripresa) e melassa, almeno quanto difetta di contenuti, caratteri e realismo.
Il romanzo si apre con un simpatico minestrone di Tu, mio, Non ti muovere e Moccia a piacere; un Art Attack del pop-librario che nemmeno quel povero cristo di Muciaccia.
Tra altro si vede tutta (proprio tutta) l'abbondante colla vinilica - pardon: il santo sudore - di chi ha studiato la parte. E non è un bel vedere.
Malgrado il frullato mainstream, l'attacco non mi è dispiaciuto e ho scelto di andare avanti, insensibile al bieco anatema della quarta di copertina.

Adolescente col disagio + professore illuminato = ecco un altro che ha visto troppe volte l'Attimo fuggente.

Dovevo dare retta al mio istinto e cedere alla semplificazione, perché sì, c'è ancora un insopportabile minchione che fa il professore e sì, ci sono ancora adolescenti che sembrano usciti dalle fanfiction di un adolescente - e dico fanfiction, non realtà, oppure D'Avenia vive in un mondo fatato in cui i ragazzi hanno lo spessore della carta igienica e gli unicorni cacano arcobaleni.
Lei, l'eroina, c'ha il disagio, perché - DRAMMA! - un bel dì il papà molla la mamma (probabilmente per evitare il colloquio col docente d'italiano). Lucy Van Pelt avrebbe liquidato la questione con un: non sei la sola, sorella, cinque cents, che avrebbe restituito il tutto a una dimensione plausibile e realistica. L'Autore no: drammeggia.
Lui, l'eroe figherrimo, sta tra il vampifrocio glitteroso alla Pattinson e lo stempiato rockabilly alla Luke Perry. Imbratta il bagno con frasi prese da Fight Club, perché lui non è come tutti (premessa - è noto - che accompagna tutti i personaggi DAVVERO banali): è bellissimo, intelligentissimo, issimo.
Ti caria con uno sguardo e ti svergina con l'alitosi.
Parliamo del professore? Ma anche no, a questo punto: è una mitraglia di banalità e idealismo da riciclo, latineggiante per posa e, dunque, ben lontano dalla sostanza di chi ha inventato diritto e archi, non bolle di sapone piene di nulla.
Fosse capitato nella mia, di classe, non sarebbe durato un giorno, perché al primo salto in cattedra, ne sono certa, qualcuno l'avrebbe fissato negli occhi e poi avrebbe detto: A professo', la cattedra, dattela 'n faccia.
E avrebbe fatto bene.

Profile Image for fenrir.
268 reviews73 followers
January 6, 2019

L'unica parte interessante del libro è stata l'epilogo, e questo dovrebbe dirla lunga. Ho come l'impressione che D'Avenia facendo l'insegnante e stando a contatto con ragazzi dell'età di Margherita e Giulio sia ormai pieno di pregiudizi sui giovani.
Il libro è un misto di citazioni prese un pò qua e un pò, un pò di errori (come che la gemella che esce per prima è la maggiore, informarsi prima di spararle no?) e niente storia. Si, la storia di Margherita c'è ma che razza di storia è? Il padre fugge di casa e lei lo insegue, fine della storia. Scriverci un libro su sarebbe stata un'impresa, e non sarebbe stato più lungo di cinquanta pagine se non lo avesse farcito di citazioni non sue.

«E allora, questo rospo?»
«È strabico, bavoso e puzzolente.»
«Allora lo devi proprio trasformare!»
Profile Image for Frannie Pan.
341 reviews240 followers
November 12, 2016

Mi ha deluso la mancanza di originalità e, a volte, di verosimiglianza. Per chi ha letto "Bianca come il latte, rossa come il sangue" non voglio esattamente dire che è una replica ma neanche una novità. L'ambiente è sempre quello di una scuola e c'è la figura incontrastata del "prof" che diventa una sorta di mentore per i suoi alunni. E poi non credo che se due ragazzi scappassero con una macchina, i genitori starebbero a mangiarsi le unghie e lamentarsi e aspettare che ritornino chissà quando senza sapere neanche dove sono o se stanno bene.

Un altro elemento particolarmente improbabile è il modo di parlare della madre e del padre di Margherita, ma anche del Prof e di Stella. Per quanto si possa essere colti nella quotidianità si utilizza un linguaggio colloquiale, sicuramente non si stanno a citare in continuazione versi di opere famose a memoria come se niente fosse!
Per concludere, il tema dell'abbandono secondo me è molto forte ma mi ha lasciato un pò interdetta il modo in cui viene trattato, proprio come il finale che però non commento per non rovinare la sorpresa a chi ancora non ha letto il libro. Ci sono momenti in cui sembra che Margherita non possa vivere senza il padre, in cui ne è letteralmente ossessionata e altri in cui arriva quasi a non pensarci più, distratta dall'amica, dal nuovo amore, dal viaggio che sta affrontando.
Profile Image for Aurora.
236 reviews7 followers
October 4, 2021
Cose che nessuno sa di Alessandro D' Avenia, in molti hanno bocciato duramente questo romanzo. Io penso che, un romanzo  vada letto e valutato in base al genere e al pubblico a cui è rivolto. 

Questo libro senza dubbio è rivolto ad una fascia d'età adolescenziale, non di certo a persone della mia età, io sono già troppo fuori fascia d'età, avendo trent'anni.

 È un libro che offre delle riflessioni sulla vita, e cerca di avvicinare e stimolare i giovani alla lettura. Sicuramente, è un libro impregnato di eccessivo buonismo, di ridondante retorica e molte cose svincolano dal realismo, anche i personaggi stessi, il loro modo di parlare, pensare e di fare è spesso usato per cavar fuori molte frasi fatte e i dialoghi spesso perdono di credibilità. Ma, è un libro scritto da un professore, è un po' come i libri di Daniel Pennac, non so se lo avete letto mai?! Bene, Pennac è la stessa identica cosa, può piacere tantissimo questa indole da maestro che deve indottrinare le proprie idee sulla vita e i libri, o lo si detesta, la via di mezzo spesso non c'è. 

Tuttavia, penso che ricoprendo un ruolo di insegnante si tenda ad usare questi toni estremamente buonistici sui libri, è proprio nell' indole intrinseca del professore e della didattica. Tuttavia, credo che un libro del genere per degli adolescenti possa essere un valido approccio per la lettura, per me è naturale che il libro presenti tanti difetti, ma credo che D'avenia l'abbia scritto volutamente così, volendo avvicinarsi ai giovani, gli stessi a cui insegna nelle scuole. 

Di sicuro, questo libro può lasciare tanto a dei giovani rispetto ad un libro di Fabio Volo e Federico Moccia e ha il pregio di indurre il lettore a delle riflessioni sulla vita, ma senza appesantirlo troppo.  

Devo ammettere che, per quanto non sia stato nelle mie corde leggerlo, è stato piacevole nel complesso. Mi sono piaciute alcune frasi, poi la nonna della protagonista siciliana con i suoi proverbi siciliani, anche se, a volte strafava troppo, svincolando persino dai dialoghi con la nipote, e i richiami nostalgici al mare, agli odori e ai sapori della Sicilia si respirano spesso in questo romanzo, e questo da siciliana trasferitasi a nord mi è piaciuto. Il problema del libro è il narratore quando anziché raccontare una realtà oggettiva sfocia in frasi sulla vita fin troppo stucchevoli, retoriche e dozzinali, come quelle dei baci perugina. Come, anche dei dialoghi fra i personaggi che si scambiano delle battute per nulla realistiche, per dire cose sull'amore, tipo che il padre dell'amica della protagonista, non fotografa mai la moglie perché aveva paura di rovinare la sua bellezza, insomma, ma che sei serio?! 
Ma, poi anche l'amica che si prende questo pensiero di dover raccontare questo annedotto alla sua migliore amica, perché?! Insomma, ci sono tante situazioni e dialoghi che evadono proprio dalla realtà e fanno innervosire e storcere il naso per il nonsense.

Tuttavia, nel complesso lascia un bel messaggio, e in qualche modo, anche se maldestramente infonde nei giovani un bel messaggio positivo e di speranza sull'esistenza e l' amore. 


Profile Image for Beatrice.
476 reviews219 followers
February 25, 2021
Troppi buoni sentimenti perché ci sia davvero del sentimento, troppa melassa perché il retrogusto non sia stucchevole.
Sono sempre più convinta che D'Avenia sia il John Green de noantri e che scriva molto meglio del suo corrispettivo yankee, peccato che io sia diventata troppo grande per leggere young adult pieni di frasi sul senso della vita, forse perché non ho più un diario di scuola sul quale ricopiarle.
Profile Image for Elisa.
173 reviews
August 18, 2012
Solo adesso mi metto a scrivere la review di questo libro, ma non perché dovevo pensare a cosa dire, ma perché proprio ho altre cose più importanti da fare.

Questo libro, secondo me, è inutile.
Ogni tanto inizio a leggere dei libri piena di pregiudizi. La maggior parte delle volte scompaiono durante la lettura (come per Manfredi), ma per questo libro non si sono volatilizzati.
Per me è una storia inutile, non realistica. Il libro è lungo 320 pagine circa, ma poteva essere lungo anche molto meno perché è tutto brodo.

Se qualcuno mi dovesse chiedere di cosa parla questo libro io non saprei rispondere. Di cosa parla? Di una ragazza il cui padre se n'è andato di casa? Di un ragazzo strambo, che l'autore vuol far sembrar figo perchè ha perso i genitori e non ha una vita decente ed è sommerso dalla sofferenza? E di un professore che legge solo per far numero e ha una storia di cui non si capisce niente? Quindi? Che senso ha inserire anche la storia del professore, se si incrocia con quella della ragazza (con quella del ragazzo nemmeno da lontano) solo una volta? Cosa mi interessa della storia con la sua fidanzata?
No! Secondo me non narra di niente. Non ha senso, è inutile.
Se scritta in un altro modo, questa storia poteva anche essere carina, ma così non mi ha trasmesso niente e mi ha annoiata a morte.
Non ho visto tutto il legame che Margherita aveva con il papà e mancando questo non riesco a capire perchè sia andata a cercarlo. Non capisco da dove abbia tratto la forza.
Poi vogliam parlare del ragazzo? La incontra una volta, si perde nei suoi occhi, si perde nelle sue mani e decide di accompagnare Margherita nella sua avventura. Così? Solo per quello? Ah, la porta in macchina. Ah, ma non ha la patente! Non farmi credere che un ragazzo del genere, nella realtà, lo farebbe. Perché rischiare per una tizia che hai appena incontrato?

Poi parliamo anche dell'episodio in spiaggia. Un tizio vuole violentarti e tu dopo, quando l'hai scampato per un pelo, sei perfettamente in forma. Certo, sei un po' turbata, ma niente di che. Ma fammi il piacere! Non è realistico!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Fifu.
24 reviews3 followers
June 1, 2020
Libro leggero e carino. Per certi aspetti l'ho trovato stereotipato e limitato solo a temi specifici, ma non mi aspettavo di più. La scrittura è simpatica, anche se per certi aspetti pretenziosa, ma concludendo direi che è un libro nella norma, adatto soprattutto ai più piccoli.
Profile Image for Martina.
138 reviews50 followers
October 9, 2017
Vorrei provare a dire qualcosa in merito alla trama di questo libro, ma il tutto risulterebbe talmente tanto soggettivo e poco impersonale da apparire quasi “costruito”. Cose che nessuno sa è il primo libro di D’Avenia che leggo, e il suo primo libro di cui mi innamoro. Sarò onesta nel dire che il finale mi abbia leggermente lasciato la bocca asciutta, specialmente riguardo a fatti ed eventi ai quali tuttora non riesco a trovare un filo logico. Nonostante questo, le 4 stelle vanno all’interpretazione data all’amore e alla vita da parte dello scrittore: leggere di Margherita è stato un po’ come leggermi dentro. Padre lontano, genitori in lite, amore incontrastato per la nonna. E quel dolore, quel dolore dentro che torna sempre. Consigliato a chi ama immergersi nella bellezza delle parole e non se ne sazia mai.
Profile Image for Ilaria Bianco.
16 reviews
July 22, 2018
l'ho letto ormai qualche anno fa, ma è uno di quei libri che mi sento di condividere e consigliare. D'Avenia è uno dei pochissimi autori italiani contemporanei che leggo volentieri. Racconta storie semplici, di vita vera, con personaggi non artefatti. La sua scrittura è forse un pò troppo articolata e poco sciolta, ma almeno non è banale. E non è banale nemmeno nel raccontare la storia di Margherita, un'adolescente piena di sogni, la cui vita viene scombussolata dalla sparizione improvvisa del padre. Un avvenimento che porta Margherita, studentessa diligente di liceo, a porsi interrogativi sulle cose e le persone che la circondano. E, come dice il titolo del libro, queste "Cose che nessuno sa", verranno a galla durante tutto il corso della narrazione, lasciando il lettore piacevolmente sorpreso.
Profile Image for Elena.
21 reviews8 followers
July 7, 2015
D'Avenia è dannatamente sopravvalutato!
Profile Image for terry.
142 reviews77 followers
August 28, 2013
É un libro pieno di citazionismo e di frasi cosidette alla Fabio Volo dappertutto che ti fanno venire voglia di gettare il libro fuori dalla finestra. Tuttavia ci sono 4 punti che hanno salvato la storia.
1. La figura del professore. L'ho adorato. Tutti i prof. dovrebbero avere la passione che ha lui nell'insegnare. (E la sua dichiarazione é qualcosa di meraviglioso).
2. Continui rimandi all'Odissea che é uno dei libri che ho adorato di piú.
3. Citazione di Grossmann. Mi sono letteralmente messa a saltare quando l'ho letta.
4. Rimandi a libri,canzoni e film splendidi.
D'Avenia decisamente dovrebbe scrivere qualcosa di piú impegnativo,ha le capacitá per farlo.
Profile Image for giada.
695 reviews107 followers
November 8, 2017
Signore e signori, vi presento il nuovo Federico Moccia: più innovativo, che crede che ripetendo sempre le stesse parole e aggiungendo qua e là qualche episodio dell'Odissea, qualche mito greco e un paio di parole in latino possa essere considerato scrittore di successo che parla alle anime dei giovani.

Ho letto questo libro solo perché mi è stato assegnato come compito dalla professoressa di italiano, la quale l'ha trovato illuminante, a quanto dice.
Posso dire che non spesso le nostre opinioni combaciano, quindi avevo un'idea di ciò che sarei andata a leggere, soprattutto visto che l'anno scorso ho letto anche "Bianca come il latte, rossa come il sangue", deludente anch'esso, ma con la stessa sintassi "poetica" di "Cose che nessuno sa".

Io non so più in che lingua spiegare che i giovani di oggi non parlano così, oppure se lo fanno, è perché credono di essere delle persone così speciali da essere sprecate per la vita che stanno vivendo.
Un paio di mesi fa ho letto da qualche parte che "la generazione attuale è quella che esprime meglio le emozioni, che sa vivere meglio, ma è anche la più incompresa", e non ho idea di come tradurre in parole ciò che ho provato in qual momento.
Perché nessuno riesce a capire che ogni singola generazione crede di essere quella che salverà il mondo, quella che scriverà parole più belle e più vere, libri che diventeranno i nuovi classici, quella che troverà la risposta alle domande della vita, e quella che troverà la domanda alla risposta "42"?

Eppure abbiamo tantissimi esempi nella storia, basta guardare intorno a noi: non erano forse i nostri genitori, o i nostri nonni, per alcuni, i figli dei fiori? Non erano loro che credevano che avrebbero cambiato il mondo con la pace? Non sono forse loro quelli a cui ci ribelliamo e a cui diciamo cagate come "dov'è il mondo che mi avevi promesso?" [cit. Margherita] perché ci proibiscono di uscire o di regalarci il motorino?

Le mie domande principali piuttosto sono: perché ogni generazione è sempre più ignorante, ingenua, orgogliosa e ipocrita della precedente? perché sappiamo solo peggiorare col tempo? e perché ad un sacco di gente piace questo libro?

Questo appello è soprattutto rivolto a coloro che si sentono come Giulio: l'anarchia non ti risolve la vita.
Allagare la scuola per sentire il brivido della bellezza e della libertà è una cagata, perché se non vuoi che l'uomo distrugga il bellissimo e libero mondo in cui vivi, nonostante tu sia chiuso in una gabbia d'oro, non spRECHI L'ACQUA CHE TUTTI GLI ITALIANI PAGANO CON TASSE CHE SICURAMENTE QUANDO DIVENTERAI MAGGIORENNE EVADERAI, PERCHE' OH-GUARDATE-NTO'-SO'-FIGO, SONO UN ANARCHICO CHE NON HA BISOGNO DI REGOLE.
Perché ovviamente quella è un'altra costrizione del sistema che limita la tua libertà.

Ma arriviamo a Margherita che crede che la sua vita stia finendo perché, poverina, ha quattordici anni e sta avendo una crisi esistenziale che il libro paragona ad una di mezza età perché deve andare al liceo ma ha paura del latino. Scegliere un'altra scuola no, eh? (evitiamo la questione, perché l'equazione liceo=buona scuola è l'incipit della maggior parte delle discussioni che ho con l'italiano medio ed è solo colpa di Mussolini che questa concezione sia in vita perché continuiamo a darci retta?)
Non voglio dilungarmi sulla storia del padre che l'ha abbandonata, perché non mi sono mai trovata in una situazione simile, ma anche io riesco a capire che se lui se n'è andato senza dire nulla non è colpa della madre. Ho visto abbastanza film e letto abbastanza libri per sapere che quando è colpa dell'altro, il genitore che se ne va ci tiene a far sapere ai figli quanto il genitore con cui li sta lasciando faccia schifo.

Perché lei prenda le difese del padre quando lui ha fatto la sua uscita di scena da codardo si può spiegare solo con la sua tendenza a fare l'avvocato delle cause perse che sa solo sparare accuse a gente che non ha colpa (vedi: Margherita che urla contro la madre e si caccia in situazioni proprio stupide, oppure Margherita che dice al suo professore di essere un sognatore bugiardo e senza palle dopo che lui, trentenne (?) si rifiuta di accompagnare la sua alunna quattordicenne che conosce da poche settimane nel "viaggio della sua vita" per trovare il padre, che non si sa neanche dove possa essere andato).

Il collante delle tre storie distinte raccontate in questo libro, oltre ad essere l'abuso delle parole perla, conchiglia, filo della vita e delle metafore "poetiche", è la confidenza che la gente si prende con gli sconosciuti.
Ci è stato fatto presente che la storia si svolge tra l'inizio della scuola (metà settembre circa) e l'inizio di ottobre, forse, ma non è sicuro. E nel giro di queste due settimane Marta e Margherita diventano amiche per la pelle, Eleonora e Marina si raccontano i loro più profondi segreti (il che accade in due sere, più che due settimane, oltretutto) e la stessa Eleonora passa dagli incontri scuola-famiglia durante le ore buche a cercare gli insegnanti in casa loro, dando loro le colpe della sparizione della figlia (almeno lei, al contrario di Margherita, aveva ragione).
Giulio invece, dopo aver passato la prima settimana in stalker!mode, innamorandosi di Margherita da lontano (vorrei farvi presente che è così che iniziano le storie di psicopatici che, dopo averle osservate, pretendono di far parte della vita delle donne che "amano" e uccidono tutti coloro che stanno tra di loro ad impedire la loro "relazione", tanto per dirne una) decide di appiccicarsi a lei come una cozza al suo scoglio, sua luce, sua fortezza, sua libertà e sua bellezza, bagnato dalla marea, che come il predatore del mollusco che vive nella conchiglia cerca di ghermire la perla che si trova al suo interno (se pensate che io abbia appena scritto una cagata, kudos per voi, avete un cervello).

Insomma, secondo me sono tutti un po' fuori di testa, oppure la strana sono io, che non ho capito il vero significato del libro, visto che l'ho paragonato ad una fanfiction per tutto il tempo.
Se invece è stato scritto apposta come azione di franchising, usando la trama della ragazzina infelice, del ragazzo misterioso, del professore che è la figura del mentore e della ricerca del significato della vita, con frasi poetiche a tutto spiano solo per fare soldi, allora complimenti, perché lo scrittore diventerà ricco, cercando si accontentare la generazione incontentabile di turno.
Io però non c'ho più voglia di leggere libri così, se non per farmi due risate, quindi facciamo che evito l'ulcera e leggo piuttosto le barzellette sul giornalino di Topolino.
A mai più rivederci, Alessandro D'Avenia.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Marco.
79 reviews11 followers
March 29, 2013
Ci sono cose che nessuno sa. Io ad esempio non so come quest'uomo sia riuscito a scrivere un libro favoloso sotto ogni punto di vista. E' un libro che va letto con estrema calma, sul divano nel silenzio tranquillo della propria casa, altrimenti si rischia di non viverlo come solo certi libri vanno vissuti, si rischia di non cogliere le meravigliose descrizioni e il senso dell'importanza della famiglia e delle relazioni umane di cui sono cariche tutte le pagine, dalla prima all'ultima.
Profile Image for Giordana.
78 reviews
August 3, 2022
Sono molto indecisa se dare tre o quattro stelle. Ho adorato le varie citazioni ai grandi classici di cui è costellato il racconto.
Ma seppure ci sia qualcosa che non mi convinca nella storia, comunque mi ha lasciato qualcosa, forse perché è il libro all'interno del quale io abbia trovato la più grande quantità di frasi che sento mie. Mi scuso per la lunghezza delle citazioni che riporterò.

"Non può sapere che niente andrà bene, forse per questo continua a piangere gioia e dolore insieme, e non sa quale dei due prevalga nella composizione chimica delle perle generate dagli occhi. Vorrebbe chiederlo a suo padre, ma si trattiene.
Sono cose che nessuno sa."

"Per un attimo Margherita desiderò essere un maschio, avrebbe visto un terzo della realtà e sentito un decimo delle emozioni, ma le sarebbe toccato giocare a calcio, e questo non poteva neanche immaginarlo...
Era sola in mezzo a tante persone. Avrebbe voluto trovare argomenti da condividere: smalti, cinture e scarpe, ma le veniva in mente sempre e soltanto il suo ingombrante dolore."

"Gli sembrava ogni volta di toccare il cielo, ma poi inesorabilmente ricadeva a terra da altezze vertiginose, spaccandosi l'anima in minuti pezzi di vetro. L'amore non offriva la consolazione promessa. Nessun abbraccio, nessun bacio, nessuna carezza, nessun amplesso era capace di guarire la ferita. Cerotti. Uno sopra l'altro, una montagna, su un taglio che non era mai stato pulito e disinfettato.
Le librerie alle pareti erano riempite da romanzi, dvd e cd. La gente legge romanzi d'amore, guarda commedie romantiche, ascolta canzoni sentimentali. E pensa che l'amore riempia il vuoto della propria solitudine. Ma nessuno può riempire ciò che non ha fondo. Aveva l'anima come un pozzo e non smetteva di buttarci dentro pietre per riempirlo, ma non affioravano mai: sparivano nel nulla e lui non aveva il coraggio di sporgersi e guardare dentro. Non voleva bere la sua acqua avvelenata, voleva solo riempire il buco una volta per tutte."

"Avrebbe voluto una casa di pareti solide e non corrose da muffa e tempo. Avrebbe voluto che il mondo fosse un posto ospitale e che la bellezza gli fosse concessa una volta per tutte. Avrebbe voluto qualcuno accanto."

"𝙄𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙞𝙜𝙚𝙣𝙩𝙚; viene da 𝘪𝘯𝘵𝘶𝘴 più 𝘭𝘦𝘨𝘦𝘳𝘦: "leggere dentro". La persona intelligente è quella che sa guardare dentro le cose, dentro le persone, dentro i fatti. Diceva che non è questione di fare tante esperienze, ma di saper cogliere il succo di quelle che si fanno."

"All'inizio della vita si concentra tutto quello di cui abbiamo bisogno, poi passiamo il tempo a cercare ciò che abbiamo già avuto. E se non l'abbiamo avuto o lo abbiamo perso, allora quella è 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘶𝘳𝘢."
Profile Image for Fab.
105 reviews2 followers
May 12, 2021
In realtà, il voto sarebbe di una stella e mezzo, ho approssimato per eccesso perché sono buona.

Ormai, ho capito che tra me e D’Avenia non c’è feeling, manco un po’, gli altri suoi libri faranno la polvere ancora per molto. Sono arrivata troppo tardi, finendo fuori target? Forse. Pretendo troppo? Decisamente.
Se con “Bianca come il latte, rossa come il sangue” m’ero lamentata dell’eccessiva superficialità, in “Cose che nessuno sa” sono incappata nel problema opposto, ossia nella ridondanza. Ebbene sì, i concetti sono ridondanti da far paura, con continui riferimenti alle conchiglie e al mare che, a una certa, ti fanno pensare a una mancanza di originalità (capisco il tema che voleva affrontare, ma non serve riempire pagine e pagine su di esso, dovrebbe essere qualcosa di più sottinteso e naturale). Purtroppo, non è l’unico problema riscontrato, ma per i restanti procederò, in maniera, magari, un filino brutale, per punti.

-la storia è il trionfo scontato dei buoni sentimenti e dell’amore incondizionato. Mi spiace essere dura, ma, nella realtà di tutti i giorni, non tutti perdonerebbero alla leggera un marito che se ne fugge con l’amante, lasciandoti sola con due figli traumatizzati, e che torna solo quando la protagonista, la figlia Margherita, finisce in coma in seguito a un rocambolesco (ma manco troppo) viaggio per cercarlo. Sicuramente, riceverà il premio di padre dell’anno, soprattutto dopo aver letto le sue scuse su quanto lui sia simile a Ulisse incantato dalla bella Calipso che gli prometteva l’immortalità.

-la cara Margherita, poi, s’innamora del tenebroso e tutt’altro che pieno di cliché (leggasi in maniera sarcastica) Giulio, che, in funzione dell’anarchia su cui basa la sua esistenza, allaga pure la scuola frequentata da entrambi (fatto che viene pure presentato con un’accezione poetica, quasi fosse qualcosa di bello e incantevole. Dopotutto, non son loro a pagare le bollette dell’acqua, che ne sanno) e passa una parte del libro a fissarla ipnotizzato, cosa che non ha nulla di romantico. I due, dopo essersi scambiati, forse, due parole, ventordici sguardi e tre rutti, partono alla ricerca del padre di lei, rubando la macchina alla madre e guidandola senza patente (e, mi spiace, ma neanche tutto ciò possiede qualcosa di poetico). Mi ha spaventato parecchio il fatto che lei si sia fidata in maniera così precipitosa di Giulio che, per quanto ne poteva sapere, poteva sbarcarla al primo autogrill e tanti saluti. Non venitemi a dire che questo è vero amore, dato che si basa su una fiducia priva di fondamento alcuno e su sguardi casuali.

-il loro viaggio, da urgente quale era, si riempie di filler per fare numero. Giustamente, stai cercando tuo padre e vuoi fare tappa all’acquario di Genova (non so, io rivedrei le mie priorità). Oltre a questo, aggiungerei scene in cui: abbracciano un albero, comprano un costume in un negozio gestito da una signora cinese (con un siparietto che non ha fatto ridere nessuno, smettiamola di mettere la elle al posto della erre quando facciamo parlare una persona dell’Estremo Oriente), Giulio viene scippato da un ragazzino nero (stereotipi, stereotipi ovunque!), fanno il bagno di sera e vengono aggrediti da due uomini ubriachi, di cui uno a momenti violenta Margherita. Scene che, onestamente, ho trovato prive di senso e, soprattutto, incompatibili con l’ardente desiderio di trovare il padre (dubito che uno perda tempo, in una situazione simile).

-il personaggio del professore è servito anch’esso a far numero, dato che la sua storia a malapena s’intreccia con quella di Margherita. Tra l’altro, è pure fastidioso (per buona parte del libro, non riesce a reggere il confronto con l’amata Stella, che vorrebbe fare un passo avanti nella loro relazione. Ignavo fino al midollo, ecco cosa mi è sembrato), sebbene io abbia spezzato una lancia a suo favore quando non ha voluto accompagnare Margherita, fomentata dalla lettura del primo libro dell’Odissea, nel suo viaggio (e ci credo, è minorenne e loro due manco sono parenti. Però, no, lui è un senzapalle che non sa sognare e nOn La CaPiScE).

-la trama vera e propria ingrana dopo aver oltrepassato la metà. Prima di ciò, abbiamo spezzoni vari, alcuni dei quali mi parevano superflui (okay quelli in cui Margherita sta male per l’abbandono da parte del padre, ma altre volte conveniva stringere).

-la figura della madre aveva molte potenzialità; è, invece, stata ridotta a una povera donna che non si sente più “di suo marito” (non lo sei a prescindere, mia cara, basta con questi possessivi) e lo perdona quasi in preda alla disperazione, come se nulla fosse accaduto. Tutta forza sprecata, insomma.

Salvo solo i personaggi della nonna siciliana e del fratellino Andrea, per il resto è tutto un gigantesco “meh”.
Come sempre, ho trovato i riferimenti dotti molto forzati ed eccessivamente prolissi, secondo me andavano dosati meglio.

Detto questo, prima di prendere in mano un altro libro di D’Avenia, aspetterò un bel po’. Mi spiace per chi l’ha apprezzato, it’s not my cup of tea.
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Profile Image for Alice.
10 reviews1 follower
August 18, 2014
Mi hanno a lungo chiesto quale fosse il libro in grado di rappresentarmi o il mio preferito, e non ho mai saputo dare una risposta. Adesso, dopo tanto tempo, l'ho finalmente trovato.
Avevo già letto il libro un po' di tempo fa, ma avevo dimenticato parecchi dettagli; rileggerlo adesso, sentendo mi in qualche modo richiamata da quel volume sullo scaffale, ha fatto sì che fosse una lettura completamente nuova, fatta da una persona totalmente diversa.
Quest'ultimo libro di D'Avenia è stato parecchio criticato, a parer mio ingiustamente.
Io, una seconda Margherita, questo libro l'ho amato, in ogni singola sfaccettatura.
Alessandro D'Avenia ti arriva dritto al cuore e ci piazza su una bandiera, così che ti diventi impossibile dimenticarti del suo passaggio.
Un viaggio ricco di immagini, colori e sapori, che dalla bellezza di Genova, arriva a quella della mia splendida Sicilia.
Adoro quest'uomo e probabilmente sempre lo farò.
Profile Image for Nicoletta.
737 reviews42 followers
February 17, 2012
ho adorato questo libro dalla prima all'ultima pagina.
Alessandro D'Avenia non mi aveva delusa con il primo scritto ed ora ha acquisito ancora più fama ai miei occhi. mi sento coinvolta tantissimo dalle sue parole, quasi mi leggesse dentro.
questa storia alternata tra più punti di vista è carica di sentimenti inespressi e di grandi dolori che provano un pò tutti nelle loro vite.
Margherita è una quattordicenne che dopo l'abbandono del padre si sente persa, un pò come tutte le ragazzine che riflettono nella figura del padre, il loro principe che non le lascerà e deluderà mai.
cosa che invece accade proprio in un momento di transizione importante, l'inizio delle scuole superiori. Si estranea da tutto e tutti.
unico suo punto di riferimento è la nonna, che con la passione per la cucina cerca di colmare tutte le sue incertezze.
é meraviglioso come un dolore tanto forte è capace di rafforzare un legame ancor di più.
splendide sono le sue perle di saggezza ed in tanti passi mi hanno fatto da sostegno.
" La vita è come i dolci. Puoi avere tutti gli ingredienti e le istruzioni della ricetta, ma non basta perchè siano buoni ".
o quando ha associato Giulio ad un melone rosso, che nel suo gergo stava a significare che era un ragazzo dalle ottime qualità.

Giulio invece è un ragazzo capace di saper leggere oltre la facciata di una persona.
Da quando era bambino ha imparato a non fidarsi di nessuno e il coinvolgimento che ha provato immediatamente con un semplice sguardo verso Margherita è dolcissimo.
"Qualcosa lo portava a seguire quella ragazzina, ma non osava dire a se stesso che quel pedinamento potesse avere a che fare con l‟amore. Neanche la conosceva. Il colpo di fulmine era roba da cinema."
oppure quando cerca di avvicinarla la prima volta:
"Gli mancò il coraggio. Lui che rubava senza sbagliare un colpo. Aveva paura di perdersi nel labirinto e trovarsi faccia a faccia con il Minotauro, paura di avvicinarsi troppo al sole con le sue ali di cera. Paura di amare?"
mi manca il fiato a tratti nella lettura.

e poi c'è il professore che con la sua passione per la letteratura e il suo immenso sapere si è creato un mondo parallelo dove rifugiarsi. Margherita gli da un'enorme lezione di vita, che lo condurrà a capire che tutto quello che lo circonda non è altro che un cinquanta per cento del suo mondo, il resto deve essere integrato dal suo futuro, dalla gioia di una vita coniugale, dal quale sta scappando.
consiglio di leggerlo tantissimo









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Profile Image for Margherita Passerini.
35 reviews
August 27, 2020
inizialmente sottovalutato, dalla trama pensavo che fosse il solito libro romantico per adolescenti. la storia, di base rimane quella, oltretutto abbastanza banale, sopratutto il finale. ma, il modo in cui d’avenia scrive e racconta questa storia banale la trasforma. ho riscoperto il mio nome. più andavo avanti con la lettura e più questi personaggi risvegliavano emozioni dentro di me. mi ha commossa in più parti e leggerlo è stato un piacere. definitivamente tra i miei preferiti.
Profile Image for Marme.
111 reviews1 follower
March 9, 2022
non molto interessante :/

Storia semplice, banale, anche un po’ noiosetta

La scrittura è semplicissima, azzeccata per i bimbi delle medie



ps: D’Avenia è un po’ come Plauto, i personaggi dei suoi libri sono sempre tutti uguali
628 reviews35 followers
December 22, 2020
Appena girata l'ultima pagina di questo libro fantastico, ho ancora gli occhi umidi. Si, perchè le ultime due parti sono strazianti. Ti entrano dentro, ti fanno riflettere. Ti fanno sorridere, ti fanno piangere. Arrivano nella settima stanza del cuore. Già il primo libro mi aveva affascinata, e questo non è stato da meno. Il modo di scrivere, lento e veloce, vicino e distate, lo adoro. Il racconto, "parole che feriscono", esattamente così. Ero pronta, o forse no. E poi, l'orgoglio del racconto della mia Genova, dei posti che frequento abitualmente, hanno contribuito alla soddisfazione.
Consigliato, assolutamente..ma tenete vicino un fazzoletto!

Quando hai paura, è segno che la vita sta cominciando a darti del tu.

il dolore per definizione non ha regole, canoni,leggi: è iregolare, asimmetrico, illegale.
Chi conosce il dolore ne riproduce l'eco per tutta la vita, come fanno le conchiglie con il mare.

Una vita che non attraversa la paura non esiste, è una maschera, è finta.

La vita è anarchia pura e l'istinto di sopravvivenza è l'unico ordine accettabile imposto al caos delle cose.

Come l'amore dopo un litigio, così il sorriso dopo il pianto è lo spettacolo migliore che una donna sappia inscenare.

Avere paura e sperare sono i due ingredienti inestricabilmente fusi in quel sentimento che chiamiamo nostalgia.

Il sonno lo perdiamo perchè la vita ci fa paura e ci emoziona allo stesso tempo.

Amore è restare anche quando la vita ti urla di correre.

I limiti esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni.

Quando si ama si è convinti che sia per sempre.

Il destino di alcune ferite è rimanere aperte proprio per non abituarcisi, per non consentire mai alle maschere dell'abitudine, della noia, del disamore di aderire alla carne viva.
Profile Image for Carmen SP.
260 reviews9 followers
March 6, 2025
He disfrutado mucho leyendo este libro, la historia no es nada del otro mundo pero tiene una narración muy bella. Vale la pena leer las descripciones, las comparaciones con calma saboreando las palabras. Se nota que el autor es Doctor en clásicas, lleno de referencias a la literatura clásica. Es una narración bonita sin ser empalagosa o "ñoña,"por lo que me siento triste por que cuesta encontrar un libro así. La tristeza se acentúa al pensar que he de devolver el libro a la biblioteca, y que de nada sirven las esquinitas que he doblado cada vez que he encontrado una frase que me ha tocado el corazón (y no han sido pocas), con la idea de localizar esa escenas de manera mas rápida. Las comparaciones son odiosas, pero me ha recordad a las historias de Federico Moccia, con la diferencia, que las historias de Moccia, son una m**** enorme: niña mona se enamora de un macarra, el resto los personajes, narración, la misma historia no vale nada. Lo mejor que se puede hacer con sus libros es envolver pescado o poner las hojas encima del suelo mojado. En cambio los libros de Alessandro D' Avenia, es amor entre dos adolescentes, pero con una sensibilidad y coherencia que vale la pena leer.
Profile Image for Ily.
521 reviews
September 16, 2021
Esposto in modo chiaro e lineare, è un romanzo che si lascia leggere ma del quale purtroppo non mi rimane granché: vi si affronta il tema delicato della crescita, la protagonista è un'adolescente che cerca di trovare posto nel suo mondo e ricucire legami a modo suo, ma l'insieme delle vicende mi son sembrate inverosimili, o forse sono io che ho vissuto, per mia fortuna, un'adolescenza più tranquilla e non riesco a immedesimarmi.

Rispetto a "Bianca come il latte, rossa come il sangue" (splendido, coinvolgente e letto tutto d'un fiato), "Cose che nessuno sa" ha meno mordente, coinvolge molto meno, forse anche a causa dell'uso della terza persona che a me non piace particolarmente.
L'aspetto positivo è che mi ha fatto venire voglia di rileggere l'Odissea.
Profile Image for Francesco.
1,129 reviews41 followers
April 19, 2022
Vote: 3,75
Class: L-A3 (FP)

In questo suo secondo libro D'Avenia cambia registro: parla sempre di giovani ma non più solo ai giovani.
Accanto al mondo dei ragazzi, comuni studenti come tanti, con le loro storie belle e vere, difficili, ci fa scoprire il mondo di chi ragazzo lo è stato in un altro tempo, e ora ha il difficile compito di ricordarsi com'era, per capire e stare vicino a loro.

Un altro fantastico libro, forse più faticoso da leggere perché più ricco, più profondo del primo.
D'Avenia resta il professore che tutto vorremmo o avremmo voluto avere, quello che crede nelle persone a cui parla ed è disposto a imparare da chi lo ascolta.
Da leggere e rileggere più volte.

Profile Image for Silvia.
105 reviews
Read
July 5, 2013
BOH.
Davvero non so come definire questo libro. Non so nemmeno quante stelline dargli. E' un misto di grandi perle di saggezza e stereotipi buttati lì a caso.
Profile Image for Miglena Timova.
52 reviews14 followers
December 31, 2015
Струва ми се, че заглавието най-добре описва впечатленията ми от книгата. Мъничка скрита перла, може би не съвсем съвършена, но със собствена красота и блясък.
Profile Image for ale :D.
4 reviews2 followers
August 2, 2022
uno dei libri in cui mi rivedo di più. questo libro è a dir poco spettacolare, inutile dire che ho scaricato l'evidenziatore. questo libro mi ha capita nel profondo e mi ha lasciato insegnamenti che mi porterò per sempre dietro. prima volta in cui ringrazio i miei prof per avermi dato un libro bello da leggere. è stato il primo libro letto per compito che mi ha fatto provare qualcosa e ha lasciato il segno.
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