UN LIBRO PER ENTRARE NEI MOLTEPLICI MONDI DI PRIMO LEVI, PER CAPIRE L'OPERA DI UNO DEGLI AUTORI DECISIVI DEL XX SECOLO. Frutto di un lavoro ventennale, questo è un libro-universo, e l’universo è quello di Primo Levi, lo scrittore che negli ultimi settant’anni si è imposto come il testimone per eccellenza dello sterminio la sua vita tormentata, la sua vicenda di scrittore e intellettuale, ma soprattutto la sua opera sfaccettata, complessa, ricchissima di temi, rimandi e suggestioni. È un libro-mosaico, in cui ogni opera di Levi dà il tema a un capitolo; ma oltre alla storia della composizione, della pubblicazione, delle influenze letterarie, l’analisi si muove in profondità nei contenuti, nell’immaginario, nelle passioni e nei molti mondi di Primo dalla chimica all’antropologia, dalla biologia all’etologia, dai voli spaziali alla linguistica. Se questo è un uomo, l’opera capolavoro che pure inizialmente era stata rifiutata, viene riletta in maniera si parla di sogni, animali, viaggio; di scrittura letteraria, commedia e tragedia; di vergogna, di memoria, del rapporto con altri scrittori come Kafka e Perec, Améry e Šalamov... Temi come l’ebraismo, il lager, la testimonianza percorrono e innervano tutto il libro, che si arricchisce inoltre di fotografie di grande impatto e di materiale epistolare ritrovato dall’autore in archivi finora non esplorati dagli studiosi. Marco Belpoliti ha scritto il libro definitivo su Primo Levi, un tesoro di storie e riflessioni che compongono un saggio con il respiro di un’opera letteraria multiforme.
Marco Belpoliti (Reggio nell'Emilia, 1954) è uno scrittore e critico letterario italiano.
Marco Belpoliti si laurea presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Bologna nel 1978, discutendo una tesi in Semiotica con Umberto Eco. Insegna Sociologia della letteratura e Letteratura italiana presso l'Università di Bergamo.
Nel 1981 ha fondato, insieme ad altri, la rivista In forma di parole e la casa editrice Elitropia. Ha collaborato a Nuovi Argomenti durante gli anni ottanta. Dal 1981 collabora stabilmente alle pagine culturali del quotidiano il manifesto, e in particolare all'inserto Alias.
Fondatore e direttore editoriale con Stefano Chiodi del sito culturale Doppiozero
Questo è un libro che non conosce l’ultima pagina perché prima o poi lo si riapre, insomma, lo si può, a ragione, considerare un’opera di consultazione. Un lavoro magistrale quello di Belpoliti che ha dedicato anni alla ricerca.
Da uno sporadico avvicinamento come lettore alla nascita di una passione: un lento e graduale processo di conoscenza che il professor Belpoliti ci racconta. Primo Levi comincia ad essere oggetto di studio vero e proprio a partire dagli anni ’90:
” Sono vent’anni di una lunga fedeltà, se così la posso chiamare, in cui il mio rapporto con questo autore ha conosciuto alti e bassi, slanci e allontanamenti, perché Primo Levi, al di là della vulgata che lo semplifica e lo riduce sovente a un santino, è uno scrittore complesso e impervio, che contiene molteplici aspetti spesso non immediatamente visibili.”
Così Levi e le sue opere sono analizzate di fronte, ossia nel lato A, quello evidente, palese, pubblico. Uno studio così approfondito, tuttavia, fa emergere anche le ombre, il lato B, meno immediato ma comunque presente. Belpoliti lo paragona ad un ” poliedro dalle molte facce, per cui, mentre se ne mette in luce una, ne restano in ombra altre, e non meno importanti.”. Solo a parlare di Levi scrittore si scoprono molteplici sfaccettature di una scrittura ora autobiografica, ora politica, ora di racconti ecc... Poi c'è il chimico, l'alpinista e tanto altro.
Radunando tutto il materiale, negli anni, si arriva, nel 2015, a questo libro che proprio per questa complessità insita in Levi assume la forma enciclopedica e come tale può essere letto in modo tradizionale o consultando le sezioni che più interessano. Il volume è, difatti, strutturato in modo analitico e non sequenziale.
In questo libro troverete delle fotografie private che ritraggono un Primo Levi fin dalla più tenera età. Sono immagini che danno modo di raccontare il suo lato privato e quindi la personalità, entrambi elementi fondamentali per capire le sue opere.
Di ogni libro o scritto * si ricostruisce la storia editoriale, l'origine dei titoli e l'analisi sia strutturale che dei contenuti.
Molto interessante è la sezione dei Lemmi. Dopo aver presentato ed analizzato ogni scritto, Belpoliti elenca di questa alcune parole chiave che approfondiscono degli aspetti fondamentali collegandosi ad altre opere.
Faccio un esempio, della parola “Treno”, scrive:
”In Se questo è un uomo il treno è un simbolo negativo che s’impone nei primi capitoli (Il viaggio), un’immagine ossessiva che nel libro seguente, La tregua, si rovescia nel suo opposto, senza tuttavia mai perdere quel primo significato. In numerose interviste Levi ha confessato di provare ancora una sensazione di angoscia alla vista di un treno merci. Il treno, simbolo ottocentesco del progresso, diviene nelle pagine dello scrittore torinese anticamera dell’Inferno, strumento della sua bestializzazione. Levi insiste sull’uso pratico, e insieme simbolico, dei carri bestiame da parte dei tedeschi per condurre gli ebrei e gli altri deportati ai campi di concentramento e di sterminio. In Violenza inutile (I sommersi e i salvati) descrive in modo dettagliato l’uso dei treni da parte dei tedeschi: «Quasi sempre, all’inizio della sequenza del ricordo, sta il treno che ha segnato la partenza verso l’ignoto» (p. 1075, vol. II). In una lettera-articolo a Rosanna Benzi, Quel treno per Auschwitz (in Pagine sparse I), torna a raccontare, a oltre trent’anni di distanza, il viaggio verso Auschwitz. Ha scritto anche una novella di ambiente ferroviario, Breve sogno (in Lilít), di tutt’altra atmosfera”
Insomma, un saggio mastodontico, non riassumibile. Una ricchezza in cui immergersi a piene mani dove si scoprono le tante sfumature e la genialità dell’uomo comune.
------------------- *Dall'indice: Se questo è un uomo/La tregua/Storie naturali/ Vizio di forma/ Il sistema periodico/ La chiave a stella/ Lilit e altri racconti/ Se non ora quando? / Ad ora incerta / Poesie/ L’altrui mestiere / Racconti e saggi/ I sommersi e i salvati/ Pagine sparse
Questo è il lavoro definitivo sull'opera di Primo Levi. Belpoliti ha raccolto tutto il materiale che aveva scritto negli anni - e infatti si trovano tante ripetizioni, come l'autore stesso ha segnalato nella prefazione - aggiungendone ancora molto altro per ottenere un trattato filologico sulla costruzione dei libri di Levi. Tra le righe si può ricavarne anche una biografia, ma non è questo il punto principale del libro. Belpoliti ha probabilmente ragione: non è un'opera da leggersi dalla prima all'ultima pagina come ho fatto io, ma da prendere a pezzi e soprattutto da tenere come testo di riferimento. Dal testo emerge un Levi più sfaccettato di quanto possa apparire dai suoi libri: il giudizio che dà di sé stesso ("un ibrido, un centauro") è davvero corretto.
Questo libro è un'opera indispensabile per capire la vita e la produzione di Primo Levi. Non è una biografia, almeno non è soltanto questo; questo monumentale lavoro spiega passo passo tutta la produzione di Primo Levi, libro per libro senza tralasciare nessun dettaglio, dagli sforzi che lo scrittore ha fatto per arrivare alle edizioni definitive, ai significati delle parole che ha usato, alle analisi delle opere dei colleghi sopravvissuti che come lui hanno pubblicato lo proprie testimonianze. Credo che Belpoliti riesca a far capire tantissimo del carattere e dell'attitudine di Levi e del suo ruolo di testimone.