È la metà di aprile e il commissario Antonio Mariani non si è ancora ripreso dal grave incidente d’auto accadutogli sulla tangenziale di Milano mentre ritornava da Lecco. Ha rischiato di non poter più camminare e ora si trascina in una specie di abulia. È la moglie Francesca a o cercherà di scoprire la verità sull’ispettrice Lorenza Petri, accusata di omicidio, o lei lo lascerà. No, non sarà lei a lasciarlo perché è lui che ha lasciato se stesso! È trascorso ormai più di un mese dall’omicidio di cui è accusata l’ispettrice e ricostruire l’accaduto non è semplice, ma poco per volta Mariani trova qualche traccia e, soprattutto, ritrova se stesso.
una storia ad alto tasso di umanità come lo sono sempre , d'altronde, quelle di Maria Masella. In questo episodio della serie vediamo un Mariani alle prese con una vera e propria rinascita personale, dapprima confuso abulico, ferito risale la china del baratro per tornare ad investigare su un delitto che sembra avere come protagonista una sua stretta collaboratrice. L'intreccio è incalzante, le strade intraprese per scoprire la verità tortuose, gli indizi individuati confondono e intrecciano le carte tra storie passate e presenti. Mariani avrà il suo bel daffare per portare a termine una delle indagini più dolorose dal punto di vista personale che gli siano mai capitate. La svolta che non ci si aspetta è dietro l'angolo a degna conclusione di un racconto che stringe il lettore nelle sue spire fino alla fine.
Recensisco questo libro della serie ma ho letto anche tutti quelli precedenti. Devo dire che il commissario Mariani é cresciuto nella mia stima col passare del tempo. Persino la fulgida perfezione della moglie ormai non mi infastidisce più di tanto, mi ci sarò abituata. L’ambientazione genovese é sempre gradevole e questa volta non solo sono rimasta spiazzata dal colpo di scena finale ma non avevo indovinato il colpevole nemmeno per sbaglio.
Dopo il terribile incidente in cui è rimasto coinvolto nella tangenziale di Milano, il commissario Mariani è apatico, svogliato, depresso. Inoltre, durante la sua convalescenza (ha rischiato di perdere l'uso delle gambe), Lorenza Petri è stata accusata di omicidio ed è detenuta in attesa di giudizio. Ulteriore stranezza, non ha alcuna intenzione nè di discolparsi nè di difendersi.. Come al solito, Francesca, l'adorata moglie di Mariani, lo scuoterà dal torpore con un insolito ultimatum al marito (nonostante ammetta la gelosia per la Petri): o si occuperà del caso e tornerà a vivere oppure lo lascerà. Piano piano, riprendendo le vecchie abitudini, Mariani ricomincerà a stare meglio anche se si troverà davanti parecchie porte chiuse, così come da titolo.. Scoprire la verità però, comporterà un prezzo altissimo.
Bello come sempre, una storia ben costruita che un po’ alla volta si dipana con coerenza. Spinto dalla moglie che non sopporta più l’apatia in cui si è rinchiuso Mariani dopo il gravissimo incidente, il commissario comincia a indagare sull’omicidio per il quale è stata arrestata la Petri. Arriverà come sempre alla soluzione anche se non ne ricaverà alcuna soddisfazione. E anche questa volta la Masella non ci fa mancare quel pizzico di “cattiveria” che, in un modo o nell’altro, la contraddistingue in ogni volume. Una serie che, libro dopo libro, continua ad affascinarmi e intrigarmi sempre più.
Quando leggi un libro della Masella, sai quando arriva la soluzione. E con lo scorrere delle pagine cerchi di capire in anticipo. Ed ecco che invece di questo finale tu te ne sei fatto un altro. Costruendo una storia in un universo parallelo. Raccogliendo indizi che, ovviamente, solo alla fine risulrano incompleti. Letto d'un fiato. Sta cosa che Mariani non ama del tutto la (geo) caccia al tesoro un po' mi indispone. 😁
Dopo il cliffhanger dello scorso volume, ho proseguito per direttissima e ascoltato il seguito: Mariani è fragile, emotivamente e fisicamente, per tutto il libro, che si sviluppa in modo coerente. In zona Cesarini mi sono ahimè spoilerata il colpo di scena finale, e ho deciso di proseguire il racconto. Purtroppo, da ora in poi il narratore sarà Riccardo Ricobello, che non amo per niente a causa dei sospiri e dei respiri nel microfono.