Nella notte tra mercoledi 6 e giovedi 7 dicembre 1978 la Guardia Giurata Pier Fortunato Zanfretta dell'Istituto di vigilanza privata "Val Bisagno" di Genova, fu trovato in stato di choc ed in preda ad un indicibile terrore nei pressi della villa Casa Nostra di Marzano di Torriglia, un piccolo centro sulle alture del capoluogo ligure. Quando si riprese, Zanfretta, racconto tremando di aver visto un "essere enorme, alto circa tre metri, con la pelle ondulata, come se fosse grasso o tuta molle, comunque grigia" che subito dopo volo via "in una gigantesca luce a forma di triangolo sormontata da lucette di diverso colore." Sottoposto ad ipnosi, l'uomo non solo confermo la sua avventura, ma disse di essere stato trascinato sull'"astronave" da quattro esseri mostruosi che lo avrebbero minuziosamente esaminato. Un'inchiesta dei Carabinieri accerto che 52 testimoni avevano osservato un enorme disco volante luminoso volteggiare in quelle ore su Torriglia. Inoltre, sul prato dove Zanfretta fu ritrovato dai suoi colleghi, i Carabinieri scoprirono una larga traccia a forma di ferro di cavallo. Non si e ancora spenta l'eco di quel misterioso incontro ravvicinato del terzo tipo, che dopo venti giorni l'esperienza si ripete. Questa volta i Carabinieri scoprono accanto all'auto del metronotte orme lunghe oltre 50 centimetri. E l'inizio del Caso Zanfretta.
Nella notte tra il 6 e il 7 dicembre 1978, la guardia giurata Pier Fortunato Zanfretta venne ritrovata in stato di shock nei pressi di una villa isolata, sull’Appennino ligure. Quando riprese conoscenza, parlò di un essere alto 3 metri, dalla pelle grigia e ondulata, svanito in una luce triangolare colma di luci colorate. Sotto ipnosi raccontò di essere stato trascinato a bordo di un’astronave, dove venne esaminato da creature mostruose. I Carabinieri aprirono un’indagine: 52 testimoni dissero di aver visto quella notte un enorme oggetto luminoso sopra Torriglia. Sul prato venne trovata un’inspiegabile impronta a forma di ferro di cavallo. Venti giorni dopo, tutto si ripeté e furono rinvenute orme lunghe oltre 50 cm accanto alla sua auto.
C’è una nebbia che non si è mai diradata sulle alture di Torriglia: Rino Di Stefano ci entra con rispetto, con lentezza, con la consapevolezza che il mistero non vuole essere spiegato, vuole essere ascoltato. Il Caso Zanfretta è più di un’indagine su un rapimento alieno: è il racconto di un uomo che ha visto l’invisibile, e non è più tornato davvero indietro.
Una storia che inquieta perché vera e che continua a parlarci. Anche ora. Anche qui..
Chiedersi se sia vero o no è lecito. Peccato che il mondo in cui viviamo tratta il "fenomeno extraterrestre" come fenomeno da baraccone con i complimenti della popolazione che riesce a credere o ad interessarsi solamente in tutto ciò che i mass media propinano come vero o verosimile. Vicenda triste ed alquanto turbante per il protagonista che tutto è meno che un visionario. Una cosa è certa: se crediamo di essere soli nell'universo siamo davvero presuntuosi, ma vero è, anche, che questa è una "qualità" che non manca all'uomo moderno. Misterioso e giornalistico. Riflessioni in corso.