Le transumanze notturne verso i luoghi della movida, le feste di strada, i mercati all’aperto itineranti, tutto quell’insieme di effervescenze che fanno sembrare una città vivace e dinamica sono ormai parte della cultura urbana. Ma quello che fa di un quartiere una meta turistica glamour è spesso frutto di una «artificiosa» riqualificazione che consiste nel risanamento, il più delle volte con interventi di speculazione immobiliare, di aree popolari e nell’espulsione degli abitanti originari, a favore di classi più agiate (la gentry per l’appunto). Vasti tessuti sociali vengono così lacerati per far posto ad un fiorire di negozi vintage, birrerie artigianali, pasticcerie siciliane a fianco di marchi transnazionali, in un panorama eclettico ma senza memoria.
Gentrification: ovvero, come i ricchi e potenti, con l'aiuto dei politici, si impossessano delle città e le modificano a proprio beneficio secondo le leggi del profitto, cacciando ed emarginando tutti quelli che non possono piú permettersi di viverci.
Interessante, evidenzia dei problemi che hanno avuto ulteriori risvolti con la situazione covid ma detestabile in certi momenti il pauperismo dell'autore