Romanzo di apertura di questo ciclo, ambientato appunto nel "Lontano Ovest", la storia ha come sfondo la lotta senza quartiere tra le tribù dei pellirosse ed i pionieri americani. Gli antichi abitanti di queste terre, infatti, non accettano l'avanzata dei "visi pallidi", ed ecco che per cacciarli dalle loro terre, si uniscono in una grande lega, scorrazzando in lungo e in largo razziando e uccidendo. Così il governo americano si è dovuto mobilitare contro questa minaccia, e tra le file di coloro che combattono per esso vi è il colonnello Devandel, veterano delle guerre contro gli indiani, che ha ai suoi ordini pochi uomini, ma fidati e valorosi, tra i quali John Maxim, il suo agente indiano, e gli scorridori della prateria Harry e Giorgio. A quella che è la storia reale delle battaglie tra bianchi e indiani che fa da sfondo al ciclo, Salgari naturalmente intreccia la storia personale e le avventure del colonnello Devandel, il quale in gioventù, essendo stato fatto prigioniero dagli indiani, aveva potuto salvare la sua capigliatura, oltre che la vita, solo sposando Yalla, figlia di un capo-tribù dei Sioux, da cui aveva avuto un figlio. Devandel era poi riuscito a fuggire dalle mani dei pellirossa, e per quello aveva attirato su di sè l'odio implacabile di Yalla, decisa a tutto per vendicarsi; tale odio non può che aumentare quando, anni dopo, all'epoca appunto di queste avventure, Devandel uccide un giovane indiano che si rivela essere proprio il figlio! E' così che Yalla mobilita la sua tribù per distruggere la fattoria del colonnello e sterminare la sua famiglia. Malgrado il coraggio di tanti valorosi e pur non riuscendo pienamente nel suo intento, la crudele Yalla riesce ad ottenere una certa vittoria sui suoi nemici, ma è poi sconfitta, uccisa e scotennata da John, l'agente indiano. Le sue ultime parole sono però un monito e una minaccia: "Un giorno Minnehaha mi vendicherà!" (www.emiliosalgari.it)
Father of Italian Popular Culture, Grandfather of the Spaghetti Western, Father of Heroes are but three of the titles bestowed upon Italian adventure writer Emilio Salgari. He wrote more than two hundred short stories and novels, many of which are considered classics. Setting his tales in exotic locations, with heroes from a wide variety of cultures, Mr. Salgari brought the wonders of the world to the doorstep of generations of readers.
Il primo libro del ciclo del Far-West apre la trilogia in modo impeccabile, con un romanzo degno delle opere salgariane più famose e apprezzate. Adrenalinica e una vera e propria page-turner, questa avventura western è raccontata nel modo più scrupoloso possibile. Dietro la stesura è evidente una ben solida e accurata ricerca storica e, soprattutto, sono riportati senza distinzione entrambi i punti di vista delle due fazioni protagoniste, quella americana e quella indiana. Entrambi i gruppi sono descritti come feroci e violenti, ma la modernità di Salgari si evince nella condanna ultima ed assoluta delle azioni "bianche". Sebbene infatti questi ultimi risultino essere più protagonisti degli altri, gli indiani vengono riconosciuti come gli unici aventi diritto ad una guerra altrimenti immotivata. Inoltre seppure spesso visti con gli occhi critici e crudeli degli americani, i personaggi indiani emergono come i più interessanti e completi, soprattutto le due donne protagoniste. Ho infatti apprezzato tantissimo le due figure femminili indios, Minnehaha e Yalla, terribili, scaltre e temute da tutti gli uomini presenti in questo romanzo. Non vedo l'ora adesso di scoprire come la storia procederà nei prossimi due libri!
Mi è difficile commentare questo romanzo, visto che ha segnato la mia prima adolescenza in modi veramente impensabili, così come mi è difficile essere oggettiva su Salgari, che rimare tutt'ora un mio grandissimo amore.
Di certo si è difeso bene, visto che la rilettura arriva dopo dieci anni: il testo scorre, gli avvenimenti si susseguono rapidi e l'ansia cresce sempre di più di pagina in pagina, incollando il lettore al romanzo. L'arco narrativo dedicato alle miniere è uno di quelli che mi era rimasto più impresso, ed è incredibile che a distanza di così tanto tempo mi abbia dato un'impressione ancora più forte, di pura claustrofobia.
D'altro canto, è un testo che risente della sua età - ha pur sempre più di un secolo sulle spalle - sia nello stile di scrittura, che che per il lettore attuale potrebbe risultare un po' macchinoso e troppo ricco di descrizioni, che nel modo in cui descrive il Far West.
Salgari è però un autore estremamente moderno, e non smetterò mai di dirlo. Parla dei nativi americani e di ciò che è accaduto loro senza la classica retorica dei conquistatori del West, e questo si vede nella denuncia netta e senza possibilità di difesa del Chivington-Massacre, o ancora nelle descrizioni della prateria. Presenta poi dei personaggi femminili indimenticabili, donne forti che non hanno niente di meno delle loro controparti maschili, ma addirittura qualcosa in più; Minnehaha e Yalla sono furbe, crudeli, sanno ciò che vogliono e non si tirano indietro davanti a ciò che devono fare, e, per quanto dovrebbero essere le antagoniste, non puoi fare a meno di affezionarti a loro.
Insomma, ti vuole anche bene John, ma ciò che ti accade nel prossimo libro te lo meriti tutto.
"По границите на далечния Запад" - Емилио Салгари е сантиментален спомен от детството ми. Как само го четяхме и се дивяхме на един друг, различен свят. Сега вълшебството е изчезнало, а и се съмнявам нашите деца да имат интерес да го четат, преситени от информацията и картинния материал. Книгата на моменти ми беше скучновата, но ме накара ме да се замисля за битките между белия човек и индианеца като един затворен кръг - едните убиват другите, те пък отмъщават... Разбирам и индианците - това е тяхна земя, а идва завоевател и им я отнема насила. Нима и ние не бихме защитавали родината си на живот и смърт?
Il romanzo è molto avvincente, fra colpi di scena, combattimenti fra bianchi e pellerossa, lotte contro vari tipi di animali selvaggi e contro la natura, sempre corredato di minuziosi particolari...anche se, nell'ultima pagina, arrivano i nostri, sconfiggono i cattivi e tutto finisce nel migliore dei modi per i protagonisti (gli altri muoiono quasi tutti, buoni e cattivi)! sembra quasi che Salgari si sia stufato di scrivere ed abbia voluto chiuderla lì.
E' visto dalla parte dei bianchi, però affiora in più punti nell'Autore la consapevolezza che i nativi, seppur descritti come un popolo crudele e selvaggio, non avessero tutti i torti ad opporsi all'avanzata dei bianchi che si impossessavano delle loro terre, riconosce infatti esserne loro i legittimi proprietari (anche se nella realtà i nativi americani non concepivano neppure l'idea che la terra, come l'aria, potesse essere posseduta!).
Primo di una serie di romanzi che Salgari dedica al Far West, questo titolo mostra tutti i punti di forza e di debolezza della penna dello scrittore italiano.
Grande velocità nella narrazione, dialoghi serrati e personaggi iconici (che non raggiungono però il carisma di un Sandokan o di un Corsaro Nero) lottano contro una prosa a tratti troppo rapida o non precisa.
Tratta con grande sensibilità la questione indiana, mostrando colpe e responsabilità di entrambi gli schieramenti e denunciando il massacro del Sand Creek, lo stesso cantanto da De Andre.
Evidente anche l’intenzione di insegnare qualcosa di quelle lande lontane agli Italiani di un tempo, cosa che a volte rallenta la narrazione. Anche i personaggi sono poco caratterizzati, ma in un romanzo di avventura come questo non si soffre troppo questo difetto.
Quello che conta è la narrazione dei pericoli e delle avventure del gruppetto di protagonisti, che non mancano mai. Il finale delude un po’, troppo superficiale e raccontato in pochissime pagine. Rimane comunque una lettura piacevole
This book held a spell over me for many years. It was part of 3 volume collection printed in Bulgaria in the 1980s. My parents must have given them to me and my brother. We both skipped this Wild-West story and read Le Tigri di Mompracem, 1900 and I Misteri della Jungla Nera, 1895 in Bulgarian translated: Последната битка на Сандокан Тайните на Черната джунгла. This year I found on sell all 3 volumes at a used book store at Tzarevo Bulgaria by the Blacksea cost. (I paid around 2$ for all 3v). And I final decided to read По границите на Далечния запад: Sulle frontiere del Far-West, and what a great disappointment it is :) It is possible that I have passed the right age for reading this book. Now I look for more than a series of action to keep me interested in the story. Also I am not sure how objective is Salgari concerning the Native Americans, he portrays as blood thirsty savages.