L’esplosione dei conflitti familiari, in particolare quelli generazionali, contrariamente a quanto a volte si sente dire, non è un fatto legato alla modernità. Al contrario, è un argomento sempre presente nelle fonti antiche. Per cominciare, è l’argomento dei miti più antichi di cui siamo a conoscenza, vale a dire dei miti teogonici greci, e non solo. Eva Cantarella insegue i modelli e la trasformazione dei modelli relazionali padri/figli attraverso il mito, il poema omerico, la tragedia classica, le regole promosse dalla polis ateniese. Dalla Grecia a Roma. Dalla famiglia patriarcale (in primis quella di Zeus) ai primi esempi di famiglia mononucleare (nella società romana). Ma i problemi, le ribellioni, le drastiche e a volte sanguinose reazioni al potere paterno, che sembrano restare nell’ambito familiare, diventano un serio problema generazionale anche nella vita pubblica: valga per tutte la contrapposizione tra il giovane Alcibiade e il vecchio Nicia, accusato di rappresentare un modello “da rottamare”. Ci sono tutti i topoi del caso: la leggerezza e l’irresponsabilità dei giovani, la loro mancanza di prudenza, sostenuta dagli anziani, l’entusiasmo e il vigore vantati dai ragazzi. Con la consueta destrezza narrativa, Eva Cantarella dispone le storie attinte dalle fonti con il gusto dimostrativo di un grande retore classico e con la pensosa leggerezza del narratore.
Eva Cantarella (born 1936 in Rome) is an Italian classicist. She is professor of Roman law and ancient Greek law at the University of Milan, and has served as Dean of the Law School at the University of Camerino.
Cantarella is known for examining ancient law by relating it to modern legal issues through law and society perspective. She has researched subjects involving the legal and social history of sexuality, women's conditions, criminal law and capital punishment.
She has written many books, which have been translated into several languages, including English, French, German and Spanish. Cantarella is also editor of Dike - International Journal of Greek Law and a member of several editorial boards such as Apollo - Bollettino dei Musei provinciali del Salernitano; Dioniso; Crime, Histoire et Societés; Revista des estudios latinos; and CADMO - Revista de História Antiga (University of Lisbon).
Cantarella has been professor of Roman law and ancient Greek law at the University of Milan, Italy. She has been dean of the Law School of the University of Camerino. She has also taught and given lectures at many universities in Europe and the United States. She has been appointed Global Professor at New York University School of Law.
She was awarded the Grand Officer of the Order of Merit of the Italian Republic in 2002 by President Ciampi.
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Roma 28 novembre 1936. Grecista. Laureata in Legge, specializzata a Berkeley (Usa) e Heidelberg (Germania). Figlia del grande grecista Raffaele. «Fin da bambina amavo il mondo greco, perché in casa sentivo parlare di personaggi mitologi, dell’Odissea... Ma all’Università mi rifiutai di iscrivermi alla facoltà dove insegnava mio padre. Mi imbarazzava l’idea di essere la figlia del Professore. Così studiai Legge, laureandomi con una tesi sul diritto romano antico e poi dedicandomi, per conto mio, al diritto greco». Insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco alla Statale di Milano. Ha insegnato anche a Austin e alla New York City University. Nel 2002 fu nominata da Ciampi Grand’Ufficiale della Repubblica. L’anno successivo vinse il premio Bagutta con il libro Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto. Ha dedicato una parte dei suoi studi alle donne dell’antichità (per esempio Tacita muta, la donna nella città antica, Editori Riuniti, e Passato prossimo. Donne romane da Tacita a Sulpicia, Feltrinelli) e sull’erotismo nell’antichità (La bisessualità nel mondo antico, Editori riuniti). Bei saggi su Pompei: Pompei. I volti dell’amore (Mondadori), e Un giorno a Pompei (Electa) e il suo ultimo libro Pompei è viva (Feltrinelli 2013). Nel 2008 tra coloro che raccolsero l’appello di Angelo D’Orsi per mostrare solidarietà ai 67 docenti di fisica della Sapienza una cui lettera aveva fatto saltare l’invito a Benedetto XVI per l’inaugurazione dell’anno accademico (vedi Marcello Cini). Femminista della prima ora, comunista, in prima linea nelle battaglie per divorzio e aborto. «Non sono contraria a scendere in piazza. In una fase in cui siamo tutti incatenati agli schermi, la parola pubblica sarebbe la vera novità» (a Maria Laura Rodotà nel 2009) [Corriere della Sera, 15/9/2009]
libro interessante con un paio di pecche: è noioso ed è strutturato veramente male. gli argomenti sono difficili da comprendere se non si hanno già delle conoscenze sul mondo classico (io, per esempio, sono un'amante di questo mondo e ho frequentato un liceo classico, quindi molte di queste cose le ho comprese anche grazie ai miei studi passati), però ritengo sia più difficile da leggere per una persona che, cose come queste, le sente per la prima volta (tipo le opere di Eschilo, i sofisti, Alcibiade, il processo di socrate e tante altre cose..). insomma, la cantarella ne parla come se il lettore fosse già consapevole di ogni cosa e, magari, non sa assolutamente di cosa si stia parlando.. non è un brutto libro, per carità, ho anche detto che era molto interessante, però poteva essere strutturato meglio e gli argomenti potevano essere meno noiosi e più approfonditi per spiegare al lettore che non conosce ciò che c'è da sapere per comprendere quello di cui si sta parlando.
Avevo sentito parlare dei suoi libri e finalmente ho avuto modo di leggerlo (e divorarlo in due giorni) Eva Cantarella ci propone un excursus storico-mitologico sul conflitto generazionale (genitori/figli) Partendo dai miti teogonici (divinità) narrati da Esiodo per poi giungere ai personaggi/eroi dell'Iliade e l'Odissea, entrambe fonti di numerosi spunti per descrivere i rapporti genitori/figli. Trae inoltre considerazioni dalla poesia di Omero, dalle tragedie greche e dalle commedie di Aristofane. Anche i filosofi le offrono spunti per illustrare l’argomento dei rapporti all’interno della rigida società patriarcale ateniese, seguendo un approccio giuridico con riferimento alla polis e l'educazione filiale.
Scritto in uno stile semplice, divulgativo con riflessioni ampie e articolate. (Eva Cantarella ha pubblicato saggi sul diritto e su aspetti sociali del mondo greco e romano.)
libro letto per la scuola che ho deciso di valutare poiché l’ho gradito! 3/4 degli episodi presentati li ho studiati quest’anno, quindi sono riuscita a comprenderlo abbastanza facilmente; ma a mio parere in gran parte delle situazioni l’autrice va fuori tema 🫤
Un saggio molto interessante che indaga il rapporto fra i padri e i figli dall'epoca arcaica fino all'inizio del IV sec. a.C. Eva Cantarella esamina i miti teogonici, i poemi omerici, la tragedia, la commedia e la legislazione (soprattutto di Atene) per esaminare il conflitto tra genitori i figli: quali erano i rapporti affettivi, economici e sociali che intercorrevano fra loro? Esistevano tensioni? E a cosa erano imputabili? Come si evoluto nel tempo il loro rapporto? Di facile lettura, è adatto anche a chi non ha mai affrontato gli studi classici.
Come tutti i libri della Cantarella mi è piaciuto molto. Credo siano più libri da persone che sono esterne alla classicità, o per chi ci si avvicina, e per questo genere di persone credo sia eccezionale. Tuttavia, da studente di liceo classico, per esempio, ho studiato molte delle cose di cui parla e certe volte ho proprio la sensazione che il libro sia un po' ridondante e che qualche volta, addirittura, l'autrice, per spiegare un punto si allontani troppo dal discorso originario. Comunque, adoro il suo stile, il suo approccio alla classicità e la sua semplicità nel parlare di essa.
Mi aspettavo qualcosa di più approfondito; le trame delle tragedie sono molto utili per un ripasso, ma secondo me l’indagine doveva essere un po’ più indagata caso per caso anche se l’autrice resta la mia preferita ed ho finito il libro con molta facilità!
Saggio contraddistinto dalla tipica scorrevolezza e leggerezza stilistica dell'autrice che cattura l'attenzione del lettore realizzando una panoramica della relazione famigliare nel mondo greco.
Il testo ripercorre la tematica molto attuale del confronto/scontro intergenerazionale sottoponendolo ad una rigorosa analisi sfaccettata (miti teogonici, tragedia e commedia greche, approccio giuridico con riferimento al tema della polis e dell'educazione filiale).
"Pericle e il bad boy di Atene" = geniale sottotitolo di un capitolo della quarta parte