Die Halbelfe Nihal, die die Aufgetauchte Welt einst vom Tyrannen befreite, ist längst ins Reich der Legenden und Sagen übergegangen. Hinter vorgehaltener Hand erzählen die Eltern ihren Kindern die Geschichten der tapferen Kriegerin, die das Schicksal ihres Landes einst in ihren zarten Händen hielt. An eine leibhaftige Begegnung mit Nihal glaubt jedoch keiner mehr. Bis in einer stürmischen Winternacht ein geheimnisvoller Reisender auftaucht, der unglaubliche Geheimnisse aus Nihals Leben kennt – zum Beispiel, wie Nihals Eltern den Tod fanden. Oder wo Nihal sich nach dem Sieg gegen den Tyrannen versteckt hielt . . . Doch wer ist der Fremde – und wo ist Nihal?
Licia Troisi was born in Ostia, a little place by the sea near Rome. She’s been passionate about writing since her childhood. She took classical studies at high school and studied astrophysics in the university. She started to write her first trilogy, Cronache del Mondo Emerso (Chronicles from the Emerged World), at the age of 21. She got married in 2007 and is currently a PhD student in Rome. Music, movies and comics are among her interests.
9 luglio 2009: il giorno in cui è iniziato il mio viaggio nel Mondo Emerso. Un giorno che probabilmente non dimenticherò mai. Avevo appena perso una persona importante per me, mi sentivo smarrita e triste e arrabbiata. Girando per la libreria della mia città vidi la bellissima copertina delle Cronache del Mondo Emerso, e mi sentii immediatamente attratta verso quel libro, senza neanche sapere di cosa parlasse. Nel giro di 5 giorni lo divorai, ed è così che Nihal è diventato il personaggio con cui ho iniziato l'adolescenza. Quante volte ho letto le sue imprese? Quante volte ho pensato alla sua forza, al modo in cui anche lei, nonostante le sue debolezze, fosse riuscita ad andare avanti, superando mille ostacoli e difficoltà, per superare le mie piccole battaglie giornaliere? Dopo le Cronache ho continuato a leggere le altre storie ambientate nel Mondo Emerso, e le ho amate profondamente tutte, affezionandomi ai personaggi.
Sono passati anni da allora, non poi troppi, ma li percepisco come molti, perché io sono cambiata tanto nel frattempo, ho scoperto nuovi lati di me stessa, nuovi interessi che hanno catalizzato la mia attenzione. Ma il mio affetto per Nihal (e non solo) è rimasto immutato e incondizionato. Come potevo non essere al settimo cielo quando ho scoperto di questo libro? La mia me-tredicenne si è risvegliata durante la lettura, riportando alla memoria ricordi felici di una estate altrimenti buia, facendomi rientrare in contatto con un mondo in cui non viaggiavo da tempo. Che cosa dire dei racconti? L. Troisi dimostra la sua solita maestria facendo rivivere concretamente personaggi da tempo persi nell'alone della leggenda. I primi due racconti sono sicuramente i miei preferiti, anche se mi hanno fatto soffrire molto. Anche il terzo mi è piaciuto, ma ne sono rimasta più che altro sconvolta, per l'ingiustizia della situazione (chi ha letto, capirà) e forse anche perché è il più drammatico tra tutti.
Non mi resta molto da dire, se non un grazie al Mondo Emerso. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Ma soprattutto, grazie a te, Nihal, amica mia, compagna. Senza te non sarei quella che sono oggi.
I won't write this review in english because: 1. I don't even think Licia Troisi is known, outside Italy. 2. It is going to be really short and the only thing you should know about it is that is was ew.. She could not write it and it would be better.
Come anticipato, questo libro non è certo paragonabile ai precedenti. Tutto ciò che Licia Troisi ha fatto, è stato prendere il personaggio di Nihal e distruggerlo in poche pagine, dopo aver lavorato anni ed anni a libri a cui ero, e sono ancora, affezionatissima. È un libro scialo, incolore, insipido, senza alcuna forma, una storia assolutamente inutile, il cui unico scopo è mandare una brutta luce sul resto. Gli do due stelle per la semplice nostalgia che mi ha assalito leggendo del mezzelfo dai capelli blu, ma la mia delusione è immensa. La mia opinione su questo libro è decisamente negativa, THIS IS A BIG NO.
Non un bel libro, ahimè. Nulla di nuovo, nulla di appassionante, nulla di intrigante. Potete farne a meno, a meno che non siate fanatici amanti di Nihal.
Quando ti diedi il talismano, speravo che portasse pace nella tua vita. A quanto pare, però, non l'hai ancora raggiunta.
E infatti no, povera crista.
Accanimento. Accanimento dell'autrice sul suo personaggio (anzi, sul suo personaggio migliore di sempre), e accanimento mio nell'insistere a leggerla. Oh, colpa mia eh, lo ammetto. Però dai, insomma, Nihal è l'eroina della mia pre-adolescenza, la componente affettiva ha giocato un ruolo importante.
Inutile. Questo libro è inutile. Non porta niente. Niente di buono. Non arricchisce la storia, non arricchisce i personaggi, ripete cose che già si sapevano, ed è scritto pure malino sotto diversi punti di vista. Ma andiamo con ordine.
La prima storia è l'apoteosi dell'inutilità. Racconta cose che si sapevano già alla perfezione. Sul serio, non c'è niente di nuovo. Avrei apprezzato piuttosto uno scorcio di vita più ampio dei genitori di Nihal, ma no, si raccontano dieci minuti della loro vita e poi muoiono male. I personaggi in questione non sono caratterizzati, quindi non si è coinvolti nella storia e non si prova la minima pena per loro. Per dire, mi era dispiaciuto di più per la loro morte quando era stata raccontata nel primo libro delle Cronache, che non qui che è stata "vissuta" in prima persona. La parte sul ritrovamento di Nihal, poi, è inutile uguale. Si sapeva già tutto alla perfezione. Che bisogno c'era di questo racconto?!
Il secondo racconto prosegue con l'inutilità. Ci vengono prolissamente raccontati i fatti che hanno portato alla morte di Nihal, che, indovinate un po'?, conoscevamo già. Ma gli eventi vengono raccontati con un ritmo serrato, quasi di fretta; quindi sì, la storia si fa leggere, ma non c'è spazio per l'approfondimento dei personaggi, che poteva essere la cosa più interessante di tutte. In fondo, l'unica cosa che sarebbe stata davvero interessante sapere è il modo in cui Nihal viveva con la sua famiglia dopo essersi ritirata nelle Terre Ignote. Invece no, i personaggi sono piatti, poco descritti e poco raccontati, c'è spazio solo per le azioni, in una frenetica corsa che ha come meta finale quell'evento che tutti già conosciamo. E va beh, a dirla tutta questa è forse la storia più godibile del libro.
Arriviamo alla terza storia. Se non volete spoiler, non proseguite, perché è impossibile parlarne senza raccontare ciò che accade. Nihal è morta e sepolta da cento anni ormai, a vivere in pace la sua vita nell'aldilà. Almeno finché un idiota, chiamato da altri idioti, non decide di riportarla in vita per uno dei motivi più futili di cui io abbia mai letto in una storia di resurrezione. Tralasciando le modalità molto deusexmachinose con cui viene riportata in vita ("Ehi, lo sapevate? Esiste un tipo di magia che con uno schiocco di dita riporta in vita i morti, ma non ne ho mai accennato neanche per sbaglio negli altri nove libri che ho scritto al riguardo, ma è solo un caso eh!"), i motivi sono davvero imbecilli e fanno incazzare parecchio. Infatti si arrabbia pure Nihal, quando li scopre. Sta poveraccia non può vivere in pace nell'Aldilà, che un gruppo di huyè smidollati deve richiamarla in vita per farla combattere contro una manciata di elfi indispettiti che ce l'hanno con loro per delle scaramucce letteralmente insignificanti! E la cosa più ridicola di tutte è che lei, ovviamente, decide lo stesso di aiutarli. Cioè, questa è stata strappata al riposo eterno insieme ai suoi cari, e decide di aiutarli, prendendo pure a cuore la situazione di 'sti poveracci e pure del poveraccio che ha contribuito a strapparla dalla morte. Ma va beh. La storia prosegue con tutta questa mirabolante avventura di guerra e morti in cui Nihal non fa che ripetersi in testa "che palle, di nuovo qui ad ammazzare sto, non vedo l'ora di farla finita per poter tornare dai miei cari e riposare eternamente con loro". E le viene promesso che, una volta finita questa storia (inutile!!!) le sarà data la morte pacifica che merita e potrà tornare "di là". Ed è quello che lei vuole fare, tornare "di là" dal marito e il figlio, e se lo ripete e ce lo ripete spasmodicamente per tutta la durata del racconto. Peccato che poi, arrivati alla fine (tralasciando di nuovo la scontatezza del colpo di scena finale che lasciamo proprio stare), l'evoluzione del personaggio di Nihal crolli miseramente e venga buttata alle ortiche per motivi assolutamente inesistenti. E così, da donna matura e cresciuta e saggia e con alle spalle anni e anni di esperienza, Nihal torna ad essere una bambina capricciosa in un battito di ciglia. Perché lei decide di cambiare idea (!), e invece di farsi riportare nel mondo dei morti a cui appartiene, dando motivazioni assolutamente imbecilli decide di restare viva nel Mondo Emerso per tornare nel santuario della Terra dei Giorni per chiedere alla guardiana (che potrebbe anche non esistere più) di farla vivere nel santuario insieme agli spiriti di Sennar e Tarik... Che lei avrebbe comunque rincontrato nell'Aldilà! Questo colpone di scena non grida affatto "OPERAZIONE COMMERCIALE" e "SEGUITO DEL SEGUITO DEL SEGUITO IN ARRIVO, GENTE!". No, Licia, tranquilla, davvero.
Also ich muss sagen ich habe die Drachenkämpfer Trilogie schon vor Jahren gelesen und war einfach wahnsinnig begeistert, und natürlich wollte ich dann auch wissen wie es mit Nihal und Sennar weiter geht.
Hier in diesem Buch wird nun die Vorgeschichte von nihal erzählt und auch was nach dem Sturz des Tyrannen passiert ist. Und das fand ich wirklich wunderbar! Das Buch ist als eine Art Gesang oder Ballade erzählt mit tollen Versen am Anfang jeder "Strophe" was ich auch sehr originell und schön fande.
Auch muss ich sagen dass ich wirklich wahnsinnig gefesselt war von der weiteren geschichte von nihal und Sennar, auch wenn ich teilweise wirklich geschockt war - so vieles wurde in diese 400 Seiten gepackt und alles habe ich einfach geliebt und innerhalb von 2 Tagen weggelesen :P
Die charaktere sind einfach genau so wie in der Original-Trilogie und das finde ich auch super dass die Autorin dem Original trotz der langen Zeitspanne dazwischen treu geblieben ist.
Auch das offene Ende des Buches lässt darauf hindeuten dass es evtl. noch ein weiteres Buch geben wird und das wäre einfach auch mega toll - denn ich liebe die aufgetauchte Welt und Nihal und Sennar und kann einfach gar nicht genug von ihnen bekommen! :)
Sono passati esattamente dieci anni da quando lessi per la prima volta di Nihal e del Mondo Emerso. Sono passati esattamente quattro anni da quando usciì, inaspettatamente, questo nuovo libro su Nihal, dopo che la sua saga era terminata già da molti anni. Ho aspettato quattro anni perchè non ero pronta. La voglia di saperne di più era tantissima, fin da prima di sapere che ci sarebbe stato questo libro, ma poi nel momento in cui tutto è diventato reale e concreto ho avuto un po' di timore a leggerlo. E così è passato tutto questo tempo e alla fine ho trovato il coraggio di prendere in mano questo piccolo libricino, di immergermi in queste 3 piccole storie perdute e di risvegliare tutte quelle emozioni e sentimenti che ho provato tutte le volte che ho letto e riletto le Cronache. E che dire...sono rimasta estasiata. Probabilmente è soprattutto l'amore che ho per questo mondo e questa piccola grande eroina a parlare, ma sono rimasta veramente entusiasta di questi racconti. Ho ritrovato lo stile dei primi libri, ho ritrovato Nihal in tutta la sua grande forza e determinazione e in tutta la sua grande insicurezza. E' stato quasi impossibile per me chiudere il libro e trattenere le lacrime. E' stato come ritrovare una cara amica che da tempo non vedevi e credevi perduta. Ho avuto modo di sapere di più su storie che già conoscevo e ho avuto modo di scoprire qualcosa in più grazie all'ultimo racconto. Di quest'ultimo non dirò niente per non rovinare il mistero che vi aleggia intorno. Posso solo dire che l'ho amato ed ho amato soprattutto il finale che Licia Troisi ci ha saputo regalare. So che ci sono opinioni discordanti su "Le storie perdute". So che molti non vi hanno riconosciuto l'epicità e la magistralità delle "Cronache del Mondo Emerso". E forse questo è vero. Ma non credo che questo fosse l'obiettivo di questo libro. Questo libro è nato perchè l'autrice non riusciva a liberarsi del ricordo e della storia di Nihal, proprio come tutti noi. E così ci ha donato qualcosa di diverso. Qualcosa che, a mio parere, rispecchia lo stile della saga, ma che allo stesso tempo ci dona anche un nuovo modo di vedere e conoscere questo personaggio, i suoi pensieri e il suo cuore. Perciò devo dire che sono contenta di aver finalmente letto questo libro. Oltre al timore che non fosse all'altezza degli altri, credo che la mia attesa nel leggerlo fosse dovuto al fatto che non ero pronta in quel periodo a riprendere in mano Nihal e a doverle dire addio di nuovo. Oggi posso dire che sì, dopo 10 anni che questo personaggio mi accompagna, mi ritrovo di nuovo a dover chiudere la sua storia però non lo vivo più come un addio, ma come un arrivederci. Dopo tutto questo tempo so con certezza che non mi abbandonerà mai davvero, ma sarà qua con me, in una parte del mio cuore in cui risiederà per sempre.
Ich war mir lange unsicher, ob ich dieses Buch wirklich lesen will nachdem ich aus der Schattenkämpferin-Trilogie schon wusste, was aus Nihal, Sennar und Co. Geworden ist. Nun bin ich froh es getan zu haben, denn erneut Geschichten mit ihnen zu erleben hat sich ein wenig wie nach Hause kommen angef��hlt. Ich war sofort wieder drin in der Welt und bei den Charakteren und hab das Buch quasi an einem Stück weggelesen. Ich glaube allerdings, dass man sowohl die Schattenkämpferin als auch die Feuerkämpferin kennen sollte um im letzten Drittel dieses Buches nicht gespoilert zu werden. Ansonsten empfand ich es als schöne Ergänzung rund um die Geschichten der aufgetauchten Welt, inklusive der Hintertür die die Autorin sich am Ende für weitere Abenteuer offen lässt.
Nessuna crescita per Nihal. Passi indietro su tutti i fronti. Da una Nihal matura, ponderata e saggia dell'aldilà ci si ritrova ad una Nihal dimentica, una ragazzina che non ha imparato nulla della vita e si rifiugia nell'illusione. Nihal non solo dimentica tutto dell'aldilà, pare dimenticarsi anche tutto il viaggio fatto verso se stessa recuperando le pietre. Nessuna crescita per Nihal dunque. Questo libro non è triste è deprimente.
To be honest this would probably be a 3 star book, if I didn't love this world so much. I really enjoyed reading about Nihal again and about adventure that I didn't know about.
on the one hand I’ve definitely outgrown this series, on the other I also think this is poorly written and unnecessarily fucks with the perfectly fine closure we’ve had before. should’ve let it rest.
In una taverna affollata un cantastorie chiede di poter raccontare tre storie con protagonista Nihal, la leggendaria guerriera del Mondo Emerso, il cui ricordo è ancora vivo nei suoi abitanti dopo cento anni di guerre appena conclusi. Con il suo strumento si appresta a raccontare le vicende più intime e mai raccontate della nostra eroina, svelando segreti e facendo rivelazioni importanti...
Nascita
La prima storia racconta la nascita della protagonista, partendo dai suoi genitori, giovani mezzielfi in fuga dalla guerra, la quale però alla fine trova il modo di raggiungerli e portarli via con se. Dopo l'ultimo scontro arrivano le maghe Soana e Reis, che troveranno la piccola Nihal e la porteranno via per proteggerla. Tutti poi sappiamo come continua la storia. O quasi. Perché il primo racconto risponde ad alcuni interrogativi che la saga aveva lasciato in sospeso: l'amore tra Soana e Fen, nato proprio durante questa vicenda, l'incontro con Livon, un uomo molto diverso da come ce lo ricordavamo e come Nihal è diventata la Consacrata, tutte informazioni che completano quelle parti lasciate in sospeso della storia.
Morte
IL secondo racconto narra delle ultime settimane di vita di Nihal, già narrate nella seconda trilogia del Mondo Emerso, ma qui abbiamo i motivi che spingono la protagonista a compiere il suo insano gesto di togliersi la vita. Scopriamo che lo ha fatto per proteggere Sennar e suo figlio e possiamo anche affermare che se il primo si fosse fatto gli affari suoi tutto questo non sarebbe successo (ed è vero!). Inoltre abbiamo una prima introduzione degli elfi e scopriamo i motivi del loro odio nei confronti delle razze del Mondo Emerso: è la prima volta che leggendo un romanzo fantasy gli elfi vengono dipinti come i cattivi della storia.
Resurrezione
L'ultimo racconto è certamente il più bello, perché narra qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: il ritorno della Consacrata, la rinascita di Nihal! Un ritorno che non è proprio voluto: la mezzoelfo viene riportata in vita solo per poter proteggere gli Huye, il popolo nato dall'unione di elfi e gnomi, benvoluti da Nihal ma avversi agli elfi. Ed è proprio uno di loro a riportarla in vita, il discendente dell'elfo che aveva aiutato Nihal a salvare Sennar nella storia precedente, un azione compiuta solo per profitto e che costringe Nihal a combattere contro la sua volontà: la donna infatti non ha più nessuno dei suoi cari, tranne Oarf (inizialmente ostile) invecchiato ma desideroso di combattere un'altra volta soltanto. Questo è lo scontro più difficile per la protagonista, che non pensa di essere all'altezza del compito, frenata anche dalla sua voglia di morire per tornare da Sennar, ma sarà l'amicizia con un giovane schiavo a darli la forza di combattere e vincere.
Una nuova avventura (?)
Finito il racconto scopriamo che il cantastorie non è altro che la nostra protagonista, venuta a reclamare dall'elfo la sua ricompensa, ovvero morire; non riuscirà a ottenere ciò che vuole ma questo al porterà ad un'altra soluzione. Nihal decide di restituire le pietre del medaglione ai suoi proprietari, dato che ora può vivere senza essere legata ad esso, cercando di riportarli in questa dimensione e guarirli. Inoltre decide di accettare l'offerta di Thoolan, ovvero vivere una vita senza fine con i suoi cari. Riuscirà la nostra eroina a compiere questa ultima missione, la più difficile della sua vita? Forse sì, forse no, ma per scoprirlo dovremmo aspettare la prossima storia...
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E’ incredibile come certe storie non arrivino mai ad una fine. Dopo dieci anni la nostra amata scrittrice ha deciso di tornare alle origini, e per sua confessione di non riuscire a dire addio a Nihal. Quando ho preso in mano il libro ho pensato che sarebbe stato duro rientrare in confidenza con i personaggi e le loro storie. Era passato tanto tempo da quando avevo letto le “Cronache del Mondo Emerso” e i personaggi si erano nel frattempo sbiaditi nella mia memoria. Avete presente quando andando via da una casa si coprono i mobili con le lenzuola e si dice addio a quei luoghi e alle esperienze vissute? Ecco … poi capita dopo anni di ritornare, togliere le lenzuola adesso grigie, spazzare via la polvere dai pavimenti, spolverare i mobili, e strappare le ragnatele che ricoprono gli oggetti una volta cari. E mentre facciamo pulizia ciò che era nascosto dal passare degli anni, riemerge dolcemente e in maniera malinconica nella nostra memoria. Accarezziamo i mobili, ci guardiamo intorno frastornati mentre i frammenti del passato risorgono come magia, riportando alla luce le cose e le persone con le emozioni che ci hanno fatto vivere. Ecco questo libro è così. Per me che ho amato profondamente Nihal è stato come riscoprirla, ritrovare quella confidenza con il personaggio e con le sue emozioni che pensavo fossero dimenticate e appartenessero ad un tempo ormai lontano della mia vita. Ovvio che questo libro è consigliato solamente a chi ha letto la prima trilogia de “Le Cronache del mondo Emerso” e risulterebbe noioso e incomprensibile per chi si avvicinasse per la prima volta a questo universo. Mentre le due trilogie successive per ora non é indispensabile conoscerle come la prima, dove la protagonista indiscussa era proprio la stessa Nihal. Questo libro è dunque un ritorno al passato. Con le emozioni e la bravura che questa scrittrice sa donare, e che ritroviamo alla fine del libro anche se… a volte bisogna saper dire addio ai propri personaggi. Non voglio criticare la scelta dell’autrice in quanto tale, ma nutrivo la speranza di immergermi ancora una volta nel Mondo Emerso e di incontrare nuove storie, ma soprattutto nuovi personaggi da scoprire. Quindi se da una parte il libro è stato un piacevole viaggio nella memoria, dall’altra è stato anche un’ immensa delusione. Infatti, i racconti del bardo, sono solo la premessa di una nuova storia dedicata ancora una volta alla guerriera mezz’ elfa dai capelli viola e alla sua perenne ricerca di pace.
Quando ti diedi il talismano, speravo che portasse pace nella tua vita. A quanto pare, però, non l’hai ancora raggiunta.
Peccato per l’occasione perduta, perché come dicevo all’inizio certe storie meritano la parola fine così come certi personaggi meritano la pace, soprattutto per non rischiare di stufare il lettore…
La Troisi tenta di rimediare allo scempio che aveva fatto della storia di Nihal e Sennar nella trilogia delle Guerre. Ci riesce, perché è bello saperne di più di quello che è successo nelle Terre Ignote e viverlo attraverso gli occhi di Nihal. Per me non è stato solo bello, ma anche commovente, anzi straziante, perché sapevo come sarebbe andata a finire. Purtoppo quello che è stato scritto, stampato e venduto (nelle Guerre) non può essere cancellato, quindi lo sviluppo finale che l'autrice propone nel capitolo chiamato "Coda", rispetto a tutto quello che è successo nelle Cronache, ha il sapore di una regressione per il personaggio di Nihal. Penso che il personaggio ne sarebbe uscito meglio se la storia si fosse fermata alla "Terza strofa". In ogni caso, sono contenta per questo tentativo di rimettere insieme i cocci.
Poteva essere migliore, ma anche peggiore! In generale, mi sembrava tutto molto forzato: non c'era bisogno di quest'ulteriore conclusione per il Mondo Emerso, è un po' ridondante. Si salva solo la prima storia, che effettivamente dà informazioni in più su eventi lasciati misteriosi negli altri romanzi. Per l'ordine di lettura e la recensione della prima trilogia vi rimando alla puntata di Viaggio tra le saghe sul blog✨
È sempre emozionante tornare dove si è stati bene. Le Cronache del Mondo Emerso è una saga che porto nel cuore e rituffarmici all'interno incontrando di nuovo la fantastica protagonista è stato stupendo. Nel complesso si tratta di una storia breve e meno particolareggiata delle Cronache/Guerre/Leggende, ma comunque porta il marchio Troisi che è a mio avviso certezza di emozioni del fantasy che amo di più.
Cara Licia, mi hai accompagnato lungo svariati anni della mia adolescenza. Nihal e Dubhe mi hanno dato forza, sogni e speranze. Adhara ha rovinato tutto. Questo libro, non parliamone. Lascia che il passato rimanga tale e non continuare ad infangare un capolavoro solo per soldi.
Premessa: ho letto solo la trilogia Cronache del Mondo Emerso qualche anno fa e non mi era dispiaciuta. Non certo libri per i quali si potesse gridare al capolavoro, ma la storia era avvincente e la lettura agile, quindi quando ho visto che esisteva questo libro, ho pensato ‘perché no’.
Primo no: avrei dovuto leggere anche le altre due trilogie. Per motivi vari non le ho mai prese in mano, e purtroppo in questo libro ci siano riferimenti ai libri che non ho letto, che quindi si sono trasformati in spoiler, casomai decidessi di riprenderli in mano. Di questo però non è che posso imputare colpa a qualcuno, a parte me stessa, quindi questo no non è valido.
Primo vero no: il linguaggio. Per l’ambientazione e il tono che dovrebbe avere un fantasy classico come questo, le battute dei dialoghi sono spesso troppo colloquiali. Forse il problema è che l’italiano è la lingua in cui il libro è stato scritto e non tradotto (mea culpa: non sono abituata a leggere fantasy italiani), ma certe espressioni mi sono sembrate troppo colloquiali, un po’ il linguaggio che si usa abitualmente ai giorni nostri e questo tendeva a rompere l’illusione del mondo ‘altro’. Magari era un difetto presente anche nelle Cronache, ma non mi ricordo. Anche perché quando ho letto quei libri ero molto meno rompicoglioni picky.
Secondo no: la ripresa del personaggio di Nihal. Nei ringraziamenti finali, l’autrice spiega come non avesse mai sentito di aver finito con lei, così ha pubblicato questo libro dopo dieci anni, mentre nel frattempo la storia del Mondo Emerso era andata avanti con altre due trilogie. Questo immagino la vincolasse molto nello scegliere cos’altro raccontare della protagonista della sua prima storia e, per quanto lei si dichiari soddisfatta del risultato, non posso concordare. Il libro narra tre storie su Nihal, collegate da una storia esterna di un misterioso menestrello che le canta in una taverna. Già questo ti fa subodorare dove si andrà a parare. La prima storia è un piccolo prequel alle cronache, che narra come Nihal sia arrivata alla Terra del Vento da Livon. Niente di che, non ricordo quanto aggiunga a ciò che era già stato detto nelle Cronache, ma ci può stare. La seconda e la terza storia, invece, sono proprio deboli, i meccanismi che le innescano sembrano un po’ tirati per i capelli, così come gli espedienti per procedere e la trama in se stessa non è particolarmente interessante o coinvolgente. La terza storia, che poi si ricollega alla storia esterna del menestrello, in particolare la boccio, per motivi che devo necessariamente mettere sotto spoiler.
Tra l’altro, non sono contraria per principio a riprendere in questo modo un personaggio, ma lo si deve fare se davvero c’è ancora molto da raccontare. Avrei anche un esempio perfetto per far capire che si può fare benissimo, ma sarebbe un enorme spoiler, non tanto per questo libro, ma per quelli appunto dell’esempio. Vi basti la mia parola (anche se non vale un granché): si può fare. Ma non come è stato fatto qui.
Ci credete se vi dico che Nihal della Terra del Vento, eroina e salvatrice del Mondo Emerso e ultima della sua razza, ritorna tra le pagine di un libro? Eh già, per la gioia dei suoi fans (come me) eccovi un nuovo romanzo di Licia Troisi! Non sapete chi sia Nihal? Vi faccio un brevissimo riassunto. La storia si svolge nel Mondo Emerso, una terra magica abitata da creature fantasy (maghi, ninfe, elfi, eccetera) e, ancora prima della nascita di Nihal, il Tiranno decide di conquistarla. Chi è il Tiranno? Un oscuro signore che vuole sottomettere tutti anche grazie alla magia, ma la sua reale identità non posso rivelarvela, perché è uno dei colpi di scena della saga! Comunque Nihal – ultima mezzelfo sopravvissuta al massacro del suo popolo, ordinato proprio dal Tiranno – cresce allevata da un armaiolo umano. Ma la guerra continua, e dopo che i soldati del Tiranni uccidono suo padre adottivo, Nihal cerca vendetta e si unisce all’esercito del Mondo Emerso. Contro ogni aspettativa – e tradizione – diventa la prima donna Cavaliere di Drago… e dopo varie peripezie, avventure, disavventure e la perdita di molti amici, sconfigge il Tiranno! Questo è ciò che succede nella prima trilogia… molto riassunta, perché ci sono tantissimi avvenimenti e colpi di scena. Nella seconda trilogia si scopre che Nihal, anni dopo, con Sennar – suo marito –, lascia il Mondo Emerso per dirigersi verso le terre oltre il grande fiume Saar. Queste terre però non sono disabitate, anzi vi vivono proprio i peggiori nemici del Mondo Emerso. Chi sono? Altra informazione che non posso dirvi, ma che vi lascerà senza parole! I questi romanzi non si vede la figura della mezzelfo, ma viene raccontato – direttamente dalla bocca di Sennar – che Nihal è morta… come di preciso? Boh. Ecco, questo è il quadro della situazione di Nihal, ma ora torniamo alla recensione delle Cronache del Mondo Emerso – Le storie perdute. Un menestrello entra in una locanda e inizia a narrare delle storie: Prima di tutto quella di una coppia di mezzelfi, genitori di una bambina appena nata (e indovinate un po’ chi sarà mai?). Come gli altri della loro razza cercano di scappare ai soldati del Tiranno… e cosa accadrà? La seconda storia riguarda Nihal, Sennar e il loro piccolo Tarik, mentre vivono tranquilli nelle Terre Ignote oltre il fiume Saar. Sennar continua a studiare magia e questo lo porta a entrare in contatto con uno spirito… ma che si impossessa del suo corpo. Nihal per salvarlo deve rivolgersi a un altro mago… e in quelle terre gli unici maghi che esistono appartengono ai nemici del Mondo Emerso. Salveranno Sennar? E a che prezzo? L’ultima storia avviene cento anni dopo la morte di Nihal. Per aiutare il popolo degli Huyè, il potente mago elfo Lefhika riporta in vita un grande guerriero del passato… e anche qui indovinate chi evoca? Concluse le storie, il menestrello raccoglie le offerte ed esce dalla locanda… e un ultimo colpo di scena coglie totalmente impreparato il lettore! Non fatevi perdere questo libro se siete amanti di questa saga (e se invece non la conoscete, cosa aspettate a leggerla?) perché è un colpo di scena uno dietro l’altro, un’emozione più travolgente dell’altra! E il finale… sarà la fine o un nuovo inizio?
Sono passati oltre cento anni dalla morte di Nihal, cento anni in cui la pace è stata scalfita molte volte dalla guerra, cento anni in cui altri eroi si sono alternati a capo degli eserciti, cento anni di battaglie vinte e battaglie perse, di sangue, di morte, ma la gente ricorda ancora la leggendaria mezzelfo che ha sconfitto il Tiranno. Le sue gesta vengono ancora narrate, vengono tramandate di padre in figlio, e ricordate da giovani e anziani. Non c'è nessuno nel Mondo Emerso che non conosca il suo nome. Alcune storie però sono sopravissute al tempo senza essere conosciute ai più, custodite segretamente. E' il caso delle tre che un misterioso cantastorie inizia a narrare agli avventori di una locale in una notte buia. Storie di amore, di guerra, di morte. Storie dedicate all'eroina dai capelli blu e alla donna, la figlia, la madre, la moglie nascosta sotto all'armatura. Prima la triste storia dei genitori di Nihal, uccisi barbaramente quando lei era solo una neonata, segnandone per sempre il destino, poi quella straziante della sua stessa drammatica morte, sotto gli occhi increduli di chi più l'amava. Infine.. una storia a cui nessuno osa credere..
Sono una grande fan di Licia Troisi, l'ho scoperta proprio con Le Cronache del Mondo Emerso all'epoca della loro uscita e poi ho continuato a seguirla fedelmente, divorando ogni suo libro, dalle tre trilogie del Mondo Emerso, alla Ragazza Drago, fino a I Regni di Nashira, insomma, su Licia Troisi sono preparata e sono stata felicissima di sapere dell'uscita di questo libro in occasione del decimo anniversario della storica serie. Non un vero seguito, ma una raccolta di novelle che comprende tre storie che raccontano aspetti poco conosciuti della vicenda dell'eroina dai capelli blu. E diciamolo, Nihal ci mancava. Non vedevo l'ora di avere questo libro per fare un tuffo indietro nel tempo. Immaginate quindi la mia gioia quando ho ricevuto in regalo da mia cugina (un anticipo sul regalo di Natale) una copia di questo libro. E non si è limitata a regalarmelo! Il libro è stato autografato dall'autrice in persona grazie ad una nostra amica che l'ha incontrata a Lucca. E' stato o no un bel regalo? Per dimostrare il mio apprezzamento, l'ho divorato immediamente, incapace di tenere il libro in casa un secondo di più senza leggerlo. In realtà, non è semplicemente una raccolta di novelle. La Troisi ha fatto molto più di questo. Il libro si apre mostrandoci una locanda affollata, gremita di avventori impegnati a bere e mangiare, in una notte cupa. Qui, fa il suo ingresso un losco figuro, ammantato e con una maschera a coprire parte del volto. Si tratta di un menestrello, che dopo aver consumato il suo pasto, richiama l'attenzione degli avventori, e inizia a raccontare. La prima storia è ambientata in un accampamento di mezzelfi, un piccolo campo profughi improvvisato in cui molte famiglie si sono stabilite per sfuggire allo sterminio che si sta abbattendo sulla loro razza. Tra questi, una giovane coppia, Karna e Mathkar, con la loro bambina Sheireen. Si tratta ovviamente della piccola Nihal, e dei suoi genitori. Conoscevamo già la triste tragedia che si celava nel passato di Nihal, toccata dal dolore prima ancora che potesse serbarne il ricordo, ma non l'avevamo mai vista così. In questo racconto, assistiamo per la prima volta ad eventi che fino ad ora ci erano solo stati accennati: l'attacco al campo, la sopravivenza miracolosa della piccola, unica superstite, il suo ritrovamento da parte della maga Soana e del Cavaliere Fen e infine l'arrivo di Nihal a casa di Livon, che sarebbe stato il suo padre adottivo. E' stato bello, emozionante, toccante. Anche se sapevo già quello che sarebbe successo, mi ha colpito e commosso, come se fosse stata la prima volta che sentivo davvero questa storia. E' stato meraviglioso e insieme devastante fare la conoscenza di Karna e Mathkar, una coppia molto dolce e affiatata, che di certo meritava un futuro più luminoso. Con un passato tragico alle spalle, rimasti soli e senza famiglia, scampati già una volta alla morte, non gli era rimasto altro che loro stessi..e la loro bambina. Nei suoi confronti mostrano una dolcezza disarmante. Piccoli gesti, come la culla improvvisata, ma confortevole, preparata per lei, con un cassetto e qualche coperta, come la continua preoccupazione di Mathkar di trovare cibo a sufficenza per tenere in salute la moglie e di conseguenza la figlia, come il gesto istintivo di Karna in punto di morte, che crollando a terra, protegge la sua piccola cercando di attutirne la caduta. Mi si è spezzato il cuore. Ho apprezzato anche incontrare i giovani Soana e Fen, entrambi ancora apprendisti, e vedere le prime occhiate e i primi sorrisi tra loro, e il modo in cui si sono presi a cuore la piccola. Il primo racconto è riuscitissimo. Toccante, dolce, commovente. Forse il mio preferito. Il secondo, come il primo, è un racconto di amore e di morte, e la morte questa volta è quella di Nihal. Finora c'era sempre stato un alone di mistero intorno alla sua fine. Dopo la fine della guerra, dopo essere diventata un'eroina celebre in tutto il Mondo Emerso, Nihal si è ritirata nelle Terre Ignote per vivere una vita appartata e semplice, ma felice, con il suo amato Sennar e con Tarik, il loro bimbo. Dopo tanti orrori, era quello di cui aveva bisogno. Ma sulla sua testa sentiva sempre aleggiare la tragedia, pronta a colpire.. sapeva che prima o poi tutto sarebbe finito e così è stato. Un esperimento di Sennar finito male, un gesto disperato, il rapimento di un elfo.. e una famiglia distrutta. Nihal ha scelto di andarsene come era vissuta: proteggendo le persone che amava. Anche questo racconto mi ha colpito molto perchè abbiamo modo di vedere i due lati di Nihal: l'eroina indomita, che non ha paura di nulla e non conosce rischi troppo grandi, e la donna semplice che vuole solo vivere una vita tranquilla, amare il suo uomo, crescere ed educare suo figlio, senza sangue, senza guerra. Sapere come sarebbe finita, non ha reso il racconto meno doloroso, anzi, la fine di Nihal distrugge il cuore. Ma se ne è andata alle sue condizioni. Come l'eroina che conosciamo bene. Infine, l'ultima storia, la più complessa e controversa, che da sola occupa circa metà del libro. Mi è piaciuta? Sì e no. Mi ha stupito? Certamente sì. Ne avrei fatto a meno? Sarò forse un po' tradizionalista, ma sì. Non voglio raccontarvi troppo di questa storia, perchè è l'unica veramente inedita, qualcosa di nuovo, qualcosa di oltre i vecchi racconti e leggende, qualcosa che davvero non ci si aspettava e il cui finale è tutto una sorpresa.. forse però, il tutto è stato un po' troppo azzardato. Era davvero il caso? Non che questa storia non mi sia piaciuta, anzi, ho ammirato come sempre la capacità della Troisi di mescolare così tanti elementi, tanti personaggi, tempi diversi, storie diverse, facendo filare tutto alla perfezione, come in un puzzle. Non sono mancati nemmeno i colpi di scena, decisamente inaspettati e ben riusciti, ma forse a disturbarmi è stata la scelta di un finale aperto, uno di quei finali in cui intuisci ciò che succederà, ma non lo sai davvero, e potrebbero succedere altre mille cose, abbastanza da riempirci un altro libro. E le Cronache del Mondo Emerso devono finire qui. E' stata una bella avventura, un tuffo nel passato e nei ricordi. Una di quelle avventure che portano gioia, dolore, sofferenza, magia.. una di quelle avventure che non puoi dimenticare. Come è impossibile dimenticare Nihal, non solo una guerriera, ma una donna, una figlia, una moglie, una madre, un'amica. Un'eroina che ha sempre messo la salvezza delle persone a cui voleva bene davanti alla sua, che ha lottato per ciò che voleva, che non si è fatta scoraggiare, nè abbattere, mai. E' stato bello reincontrarti, cara Nihal.
In diesem Buch werden 3 Geschichten erzählt, die mit Nihal (unserer Protagonistin aus "Die Drachenkämpferin") zu tun haben, allerdings gibt es auch eine Rahmenhandlung, innerhalb derer diese Geschichten erzählt werden. Die erste Geschichte erzählt von Nihals Eltern - offen gestanden hat mir diese von allen Geschichten am wenigsten zugesagt, da ich kein großes Interesse für Nihals Eltern aufbringen konnte, da diese ja im Verlauf der Drachenkämpferin-Triologie ja keine wirkliche Rolle mehr spielen. Die zweite Geschichte dagegen spielt nach den Geschehnissen der Trilogie. Spoiler-Alarm für alle, die die Trilogie noch nicht gelesen haben! Weiterlesen auf eigene Gefahr!
Die zweite Geschichte erzählt vom Leben von Nihal und Sennar außerhalb der aufgetauchten Welt. Diese Story hat mir besser gefallen als die erste über Nihals Eltern, allerdings hat mir hier das aus der Trilogie bekannte Zusammenspiel zwischen Nihal und Sennar gefehlt. Es fühlte sich einfach nicht gleich an. Ich für meinen Teil hab die alte Verbundenheit der beiden hier einfach nicht mehr gespürt, erst nachdem Nihal sich aufmacht in die Elfenstadt, um Hilfe für Sennar zu holen. Was Sennar angeht, so hatte ich erst bei der Verhandlung am Ende über Nihal und ihre Taten das Gefühl, er sei wieder der Sennar, den ich aus der Trilogie kannte. Zuvor war er für mein Empfinden sehr auf seine Studien fokussiert, was zwar auch zu seinem Charakter passt, allerdings hat man in der Trilogie von ihm nie den Eindruck gewonnen, er würde dafür seine Familie und Nihal hintanstellen, was er im Laufe der Geschichte tut. Dadurch fühlte sich die Dynamik zwischen Nihal und Sennar leider nicht mehr so an wie in der Trilogie, am Ende allerdings hat man wieder einen Blick darauf erhascht, wie es zwischen ihnen eigentlich war und eigentlich auch noch ist.
Die dritte Geschichte (immer noch Spoiler!!!) spielt bereits nach Nihals Tod. Sie hat mir von allen Geschichten tatsächlich am besten gefallen, da man hier beobachten kann, wie Nihal mit ihrem eigenen Legendenstatus konfrontiert wird, aber auch mit allem, was ihr Handeln hervorgerufen und bewirkt hat - Positives wie Negatives.
Nach Ende der dritten Geschichte geht es übrigens mit der Rahmenhandlung weiter und man erfährt, warum diese Geschichten überhaupt erzählt wurden und wie sie in Zusammenhang stehen.
Insgesamt komme ich zu folgendem Ergebnis:
1. Geschichte: für mich 2 Sterne, da mangelndes Interesse meinerseits. 2. Geschichte: für mich 3 Sterne, da wieder Nihal und Sennar als Akteure (und Oarf nicht zu vergessen!!!), allerdings echtes Nihal-Sennar-Feeling eher noch zum Schluss. 3. Geschichte: 4 Sterne, da Nihal als Protagonistin und Konfrontation mit Dingen, die bereits nach ihrem Tod geschehen sind.
Insgesamt ergibt sich für mich durch die Rahmenhandlung, die die Geschichten sinnvoll abrundet eine Gesamtwertung von 3,5-4 Sternen.
Sono passati tanti anni da quando ho letto le ultime vicende del Mondo Emerso, e posso capire anche Licia Troisi nel voler avuto scrivere questi racconti narrati da un menestrello in una locanda di Salazar. Storie che nessuno conosceva, storie su Nihal, l'eroina di tutti i tempi, la nostra mezz'elfo dagli occhi viola e i capelli blu. I miei ricordi sui personaggi dopo tanto tempo erano un po' sbiaditi, come se ci fosse stata della polvere sopra, come un libro di fotografie che non apri da un po' di tempo. Nel corso della narrazione, che ho trovato come sempre molto scorrevole, i ricordi tornano tutti a galla, le emozioni provate ma anche le sofferenze. Ho provato malinconia nel ri-leggere di Nihal, uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, ma ne sono stata anche contenta perché è stato un po' come riscoprirla, sapere come ha vissuto dopo la Grande Battaglia contro il Tiranno, scoprire chi erano i suoi genitori. Anche io, come i mercanti incantati dal menestrello ascoltavo queste storie con un po' di perplessità. Nelle ultime pagine tutto torna chiaro, un sorriso si forma sul volto del lettore che può chiudere il libro con un senso di sollievo e dire, stavolta, davvero addio a questo bellissimo Mondo, che in un futuro spero se ne parli ancora.
"Quando ti diedi il talismano, speravo che portasse pace nella tua vita. A quanto pare, però, non l'hai ancora raggiunta."
Anche se certe storie, come questa, meritano la loro fine e certi personaggi la loro pace.
Ledwo przeciętnie, w polskiej wersji z powiewami na słabo.
Mały zbiór trzech historii zaliczanych do Kronik Świata Wynurzonego, ale tak naprawdę nawiązujących do wszystkich trzech trylogii z tego uniwersum. Pierwsze z nich to ctrl+c, ctrl+v z Kronik wzbogacone o kilka zdań - w skrócie nikomu ono niepotrzebne. Drugie, chyba najlepsze, faktycznie przyjemnie uzupełnia wiedzę czytelnika o wydarzeniach z Wojen Świata Wynurzonego. Trzecie z kolei jest przewidywalne jak niskie temperatury zimą - ale czego innego można się spodziewać od zlepku motywów oklepanych aż do bólu. Natomiast czwarte... Ej! Była mowa o trzech! Jakie czwarte?!
Czwarta historia jest pretekstem do opowiedzenia przez wędrownego grajka trzech poprzednich oraz ich podsumowania. Ale nie ma co marzyć o czymś wspaniałym. Już od pierwszego zdania wiadomo, jak to się potoczy i kto jest wspomnianym bardem, a z każdą kolejną stroną finał staje się coraz bardziej przewidywalny... ziew...
A mimo to autorka potrafi jakoś utrzymać uwagę przy lekturze. Może to kwestia sentymentu do wcześniejszych jej utworów (równie przeciętnych). A może po prostu odpowiada za to moja chwilowa potrzeba odmóżdżenia
Na koniec kijem po polskim wydaniu. Jest ono bowiem kolejnym przykładem, że polscy wydawcy w ostatnich latach chyba unikają korekty tekstów jak politycy prawdy w zeznaniach podatkowych. Ilość literówek i liter w ogóle uciekających przeraża. Jest nagminna i wybija zbyt często z rytmu czytania.
Das Buch bitte nur mit Vorkenntnissen lesen. Und am Besten alle drei Trilogien lesen. (Die Drachenkämpferin, Die Schattenkämpferin und Die Feuerkämpferin) Es enthält nämlich so einige Spoiler, besonders natürlich zu Die Drachenkämpferin. Die der anderen beiden Reihen kann man verkraften. Ich habe diese nämlich noch nicht gelesen.
Das Buch besteht aus vier kleineren Geschichten. Einmal der Hauptstrang: In dem geht es um einen geheimnisvollen Reisenden der in einer Herberge über Geschichten aus Nihals Leben singt. Die anderen drei Geschichten sind dann eben diese Erzählungen. Ich fand alle sehr schön und spannend, eine tolle Ergänzung zu der Trilogie. Ich warne an dieser Stelle auch mal: Manche Geschichten könnten einige Fans vielleicht traurig stimmen oder ihr Weltbild (der aufgetauchten Welt) etwas zerstören.
Trotz dessen gibt es von mir eine klare Leseempfehlung.
Un sequel ambientato più di 100 anni dopo L'ultima battaglia. Premetto di aver letto il libro prima delle saghe successive (Guerre e Leggende) ed essermi così spoilerato alcuni dettagli, ma ciò che dirò prescinde da questo. Il vero problema è che anche se ho apprezzato l'aver conosciuto il destino di Nihal e alcune scelte stilistiche, questo libro non aggiunge nulla di nuovo al personaggio che conoscevamo, anzi è semplicemente un ripetersi dei suoi tratti caratteristici in un tempo diverso. Come succede in questi casi, si cade nella forzatura solo per far tornare un protagonista senza un reale bisogno. Nonostante ciò, ho amato la parte di storia con Sennar e Tarik e non posso non consigliare di darci una lettura ma DOPO le altre saghe.
Scritto 10 anni dopo la conclusione della relativa trilogia, questo capitolo finale è la ciliegina sulla torta, e una chicca per tutti gli appassionati. Godibile anche separatamente dai libri precedenti (ovviamente si perde molto del sotto-testo), la narrazione nettamente suddivisa in macrocapitoli non risulta ripetitiva né stancante: il lettore affezionato ritroverà una vecchia amica che non vede da molto tempo, e godrà nel sentirsi raccontare la sua vita nel tempo trascorso dall'ultima avventura. Si percepisce la maturazione di Nihal come donna e figura eroica così come dell’autrice in stile e consapevolezza.
Si salva il pezzo iniziale suoi genitori di Nihal e poi quello sulla vita di Nihal e Sennar dopo la caduta del tiranno. Per il resto è un grande no, un tentativo forzato di riportare in vita un personaggio che evidentemente a Licia spiaceva fosse morto, e il finale lo dimostra in maniera piuttosto evidente. Le mie 3 stelle non sono 2 solo perché fino a metà è anche piacevole da leggere e scorre senza intoppi. Peccato davvero per questa insistenza nel non voler considerare Nihal come parte del passato.
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Devo dire che, anche se nemmeno qui tutto fila liscio al cento per cento, ho visto proprio la crescita della scrittrice, sia dal punto di vista stilistico che di trama. Da dire: non volevo continuare con i suoi libri, essendo partita mettendo in lista anche le altre due trilogie e avendo poi abbandonato l'idea dopo essere rimasta delusa dalle Cronache del Mondo Emerso. Però, quest'ultimo libro mi ha fatto tornare un po' di curiosità...