Le suggestioni della fotografia nella letteratura tra Otto e Novecento. Uno dei film più celebri di Michelangelo Antonioni, Blow Up, ha per protagonista un giovane fotografo di moda interpretato da David Hemmings: pochi sanno però che la sceneggiatura di Tonino Guerra è basata su un racconto di Julio Cortázar, Le bave del diavolo, acuta riflessione sull'ambiguità della fotografia. Figure storiche e personaggi inventati, ritratti come prove e ritratti come amuleti, da Thomas Hardy a Nathaniel Hawthorne, da Maupassant a Italo Calvino, da Adolfo Bioy Casares a Cortázar. La fotografia e i fotografi, tra celebrazioni e scomuniche, hanno fornito materiale ad alcune delle più affascinanti pagine della letteratura mondiale tra Otto e Novecento e permeato la riflessione sull'immagine contemporanea.
Non mi aspettavo un libro costruito da parti di diversi altri testi, narrazioni, libri scritti da altri. Ho trovato questa raccolta interessante, in quanto sembra un archivio di ciò che l'immagine fotografica è stata per la società in diversi periodi storici, così fondamentale e d'impatto da dare l'occasione anche a scrittori e registi di raccontare delle storie. Lo trovato un po' pesante in certi momenti, perché alcune storie parevano molto lente, ma in sé non è un libro che sconsiglio, anzi. Se siete amati della fotografia e dello sviluppo analogico in camera oscura, è sicuramente la raccolta che fa per voi.
Cercavo "Avventura di un fotografo di Calvino" e trovare qui questo racconto mi ha dato l'opportunità di leggere una piccola antologia di narrativa che fa i conti con l'impatto della fotografia sulla società e dunque anche sul modo di raccontare il nostro rapporto con le immagini del mondo e dell'uomo. C'è un forte valore storico - e un indubbio piacere - nello scoprire "La casa dei sette abbaini" di Hawthorne come il primo racconto (1851) a utilizzare la fotografia come soggetto narrativo. Piacevole è anche la lettura dei successivi racconti, che sono però solo dodici: resta quindi un po' di rammarico rispetto all'occasione perduta per un'antologia più ricca e curata.