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Duca Lamberti #4

I milanesi ammazzano al sabato

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Donatella è scomparsa. È bellissima, sembra una svedese, con quei lunghi capelli biondi e quel profilo antico. Ma è debole di mente: per la strada guarda gli uomini, sorride a tutti e, qualunque cosa le dicano, risponde di sì. Perciò suo padre, il vecchio Amanzio Berzaghi, un ex camionista, la tiene nascosta in casa, tra bambole e dischi di canzonette. Ma una mattina l'ex camionista non la trova più... Il caso viene affidato a Duca Lamberti, il medico-investigatore. Alla disperata ricerca della ragazza, Lamberti si spinge nei bassifondi di Milano, tra feroci magnaccia e case d'appuntamento.

175 pages, Paperback

First published January 1, 1969

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About the author

Giorgio Scerbanenco

117 books114 followers
Vladimir Giorgio Šerbanenko was an Italian journalist and writer of Ukranian origin.

He was born in Kiev, in what was then the Russian Empire, on 28 July 1911. At an early age, his family immigrated to Rome (Scerbanenco's father was Ukrainian, his mother was Italian), and then he moved to Milan when he was 18 years old.

He found work as a freelance writer for many Italian magazines, chief among them Anna Bella before becoming a novelist. His first fiction books were detective novels set in USA and clearly inspired by the works of Edgar Wallace and S.S. Van Dine signed with an English-sounding pen name. While Scerbanenco wrote in several genres, he is famous in Italy for his crime and detective novels, many of which have been dramatized in Italian film and television [1]. These include the series of novels with main character Duca Lamberti, a physician struck off the register for having performed a euthanasia, and turned detective (Venere privata - A Private Venus, 1966; Traditori di tutti - Betrayers of All, 1966; I ragazzi del massacro - The Boys of the Massacre, 1968; I milanesi ammazzano al sabato - The Milanese kill on Saturday, 1969), as well as Sei giorni di preavviso (Six Days of Notice), his first novel. He died of a heart attack in Milan on 27 October 1969. As well as in Milan, the writer lived for a long period in Lignano Sabbiadoro, a town on the Adriatic Sea in Friuli-Venezia Giulia. The town holds his archive.

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42 (3%)
1 star
7 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 108 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,459 reviews2,433 followers
July 31, 2024
IL CANTO DEL CIGNO


Frank Wolff è Duca Lamberti e Beryl Cunningham è Herrero la prostituta nigeriana di etnia Bantu che parla con accento romano.

Con la civiltà di massa oggi viene fuori anche la criminalità di massa. Oggi la polizia non può più ricercare un singolo delinquente, indagare su un singolo caso, oggi si fanno dei rastrellamenti con le reti a strascico dei vari nuclei di polizia, nucleo antidroga, nucleo antitratta delle bianche, negre, gialle, nucleo antirapina, antifalsari, antigiocodazzardo, si pesca in questo lutulento mare del crimine e della sozzeria e vengono fuori repellenti pesci piccoli e grossi, e si fa piazza pulita. Ma non c’era tempo di cercare una ragazza alta quasi due metri, del peso di un quintale, minorata di mente, scomparsa da casa, vanificata, in una sterminata Milano dove ogni giorno qualcuno scompare e non si ha la possibilità di ritrovarlo.


Raf Vallone è Amanzio Berzaghi, il padre della ragazza scomparsa.

È così che esordisce Scerbanenco in questo ultimo romanzo della breve serie dedicata a Duca Lamberti (quattro storie): è questo l’incipit del commiato del Duca dai lettori (lo scrittore morì pochi mesi dopo). E mi pare che questo primo breve capitolo setta alla perfezione il clima e l’atmosfera.

Storia anche questa ambientata nella Milano longobarda che accolse il giovane ucraino proveniente da Roma: città, Milano, che fa da sfondo a queste quattro storie, metropoli, capitale morale ma soprattutto immorale, sulla quale Scerbanenco sfoggia ironie spesso e volentieri, a cominciare dal giochino lombardi-longobardi, che è sì il modo per sottolineare una tradizione, ma anche rimarcare come questa tradizione risalga a un passato antico dal quale è difficile prendere distanza.



Il titolo è bello, azzeccato, al limite della perfezione. I milanesi ammazzano al sabato perché è il primo giorno della settimana che non lavorano: il primo giorno utile per potersi vendicare e fare giustizia, visto che la Legge traccheggia.

Oltre al terzetto che compone e anima tutte e quattro le vicende, e cioè il Duca, la bella Livia, dal viso sfregiato a causa del Duca, e il prode Mascaranti, qui Scerbanenco ritrae alcune figure umane che hanno del sovrumano: la vittima, Donatella, corpo statuario di ventotto anni con una mente invece ferma a otto, un metro e novantacinque di altezza per 95 chili splendidamente portati da questa bimba-donna con ritardo mentale, e la predilezione per la compagnia maschile; Amanzio, nome fortemente lombardo-longobardo sottolinea Scerbanenco, il padre della vittima, possente ex camionista passato al lavoro d’ufficio a causa di un incidente, vedovo, che si occupa della sua splendida e enorme creatura con tutto l’amore possibile più anche quello impossibile.


Frank Wolff/Duca Lamberti con Gabriele Tinti/Mascaranti, ben più fascinoso del personaggio descritto da Scerbanenco.

”Brigadiere, per pietà, me la trovi lei, se no, io non so che cosa faccio.” Duca Lamberti non era brigadiere, ma non lo corresse, non gli piaceva correggere nessuno, insegnare a nessuno. Guardò l’uomo anziano, non molto anziano, non doveva avere ancora sessant’anni, guardò quel viso di vecchio bellicoso toro bonario in quel momento deformato da una smorfia di commozione vicino al pianto. “Certo, faremo tutte le ricerche”, gli disse.

Scerbanenco ritorna sul milieu milanese della prostituzione e tra le “signore della strada”, che qui in realtà operano in case chiuse anche dopo la legge Merlin che le aveva abolite, regala qualche figura davvero notevole, come la giovane nigeriana romana.


Il film uscì un anno dopo il romanzo, altro caso di “cotto-e-mangiato”, per le solite machiavelliche regole della distribuzione con il titolo “La morte risale a ieri sera”, diretto da Duccio Tessari.

Dato quanto accade nel finale viene da credere che forse questo sarebbe comunque stata l’ultima storia del Duca Lamberti, anche se Scerbanenco fosse vissuto più a lungo.

La civiltà di massa ha questo pregio, che ciascuno può annegare liberamente senza che gli altri gli diano fastidio nel tentativo di salvarlo. E in fondo una forma di delicatezza e di rispetto dell’opinione altrui di morire da sé.


Nel film scompare il personaggio di Livia rimpiazzato da quello di una moglie di Duca Lamberti, interpretata da Eva Renzi, nome d’arte della tedesca Evelyn Renziehausen. A quell’epoca di doppiaggio selvaggio, non stupisce che anche il protagonista fosse straniero: Frank Wolff era nato a San Francisco, ma raggiunse il successo in Italia, come molti in quel periodo. Una carriera breve, morì a soli quarantatre anni, l’anno dopo l’uscita del film (1928 – 1971): ma nel breve lasso di attività arrivò a girare anche nove film in un anno (!).


L’omaggio della band milanese Afterhours al maestro scrittore milanese d’adozione.
Profile Image for lorinbocol.
265 reviews434 followers
November 19, 2017
altro che virgilio. lo duca mio di cognome fa lamberti, è un medico radiato (verrà riammesso all'albo proprio nel corso di questo romanzo) e collabora con la questura di via fatebenefratelli per casi in cui si finisce (quasi) immancabilmente a inciampare in giri di prostituzione, padri variamente angosciati e sacche di emarginazione sociale. capita anche in questo romanzo, che tra i quattro di cui lamberti è protagonista sta in cima, praticamente ex æquo con il primo in ogni senso, cioè venere privata.
in aggiunta qui ci sono uno dei miei titoli preferiti di sempre (proprio in assoluto), un'amarezza forse più forte ancora che negli altri, e alcuni passaggi di resa di atmosfera milanese per cui a scerba perdonerò sempre qualche ingenuità.
Profile Image for Grazia.
504 reviews219 followers
January 1, 2018
"Guai a coloro che offendono un uomo mite"

Lui umile camionista, indefesso lavoratore, milanese nelle viscere. Lei bellissima ma minorata.
Lui fa di tutto per proteggerla dalla vita, riservandole il trattamento e la cura dei beni più preziosi.

Lui, Armazio Barzaghi. Lei, la figlia Donatella. Una grande storia d'amore paterno.

Nonostante tutti i meccanismi di protezione che un genitore possa mettere in atto, i figli hanno una vita che ad un certo punto da loro esula. E passare da oggetto di culto a oggetto di lucro, in questo caso è un attimo.

È tenero e sporco, questo noir.
I buoni sono buoni e vorrebbero solo essere lasciati in pace.
I cattivi sono proprio cattivi e basta. Cattivi e senza remore.
È un romanzo politically scorrect, in cui ci sono alcune inverosimiglianze di trama. Ma non è questo ad importare. Scerbaneco descrive due personaggi indimenticabili.

Solo alla fine si capisce il senso del titolo. Per tutti i milanesi che hanno letto, vi riconoscete nella motivazione? ;-)
Profile Image for Ettore1207.
402 reviews
February 26, 2018
Prendete i personaggi di Simenon e sostituite la provincia francese con la Milano anni '60. Aggiungete un po' di noir di Izzo, tanta ironia, uno stile personalissimo e una trama lineare ma avvincente. Ne esce questa gran lettura per gli amanti del genere.

L'incipit:
Con la civiltà di massa oggi viene fuori anche la criminalità di massa. Oggi la polizia non può più ricercare un singolo delinquente, indagare su un singolo caso, oggi si fanno dei rastrellamenti con le reti a strascico dei vari nuclei di polizia, nucleo antidroga, nucleo antitratta delle bianche, negre, gialle, nucleo antirapina, antifalsari, antigiocodazzardo, si pesca in questo lutulento mare del crimine e della sozzeria e vengono fuori repellenti pesci piccoli e grossi, e si fa così pulizia. Ma non c’era tempo di cercare una ragazza alta quasi due metri, del peso di un quintale, minorata di mente, scomparsa da casa, vanificata, in una sterminata Milano dove ogni giorno qualcuno scompare e non si ha possibilità di ritrovarlo.
Profile Image for Sandra.
964 reviews334 followers
July 18, 2015
Ho già scritto che Scerbanenco è un grande giallista. Oramai lo conosco bene, ho letto diverse sue opere.
Anche questo romanzo è uno della serie di Duca Lamberti: un medico, un poliziotto, un uomo intelligente del quale spicca la dolcezza, la sensibilità e la grande umanità.
In questo giallo metropolitano Scerbanenco pone l’accento non tanto sull’inchiesta poliziesca, quanto piuttosto sullo squallido ambiente criminale di prostitute e protettori, nonchè
sulle figure delle vittime: la bellissima Donatella Berzaghi, eterna bambina a causa di un ritardo mentale, e suo padre Amanzio, un ex camionista, milanese doc, che si trova in mano la soluzione del mistero della morte della figlia e si comporta come la sua coscienza gli impone.
Un bel libro.
Profile Image for Gaetano Laureanti.
491 reviews75 followers
June 28, 2016
Prima mia lettura di un romanzo di Giorgio Scerbanenco, nato a Kiev ma vissuto a Milano dall’età di 16 anni, questa storia, la quarta della serie, vede come protagonista l’investigatore Duca Lamberti, poliziotto nella Milano degli anni ’60.

Un giallo senza raffinate e argute deduzioni, senza inseguimenti e sparatorie, piuttosto una discesa nella miseria dell’animo umano, sullo sfondo di una Milano cinica, dura, popolata da squallidi personaggi come anche da grandi lavoratori che hanno contribuito allo sviluppo economico della città nel periodo del boom.

Il titolo allude proprio a questo attaccamento al lavoro del milanese doc, al punto che, se deve fare qualcosa al di fuori dalle regole, lo farà di sabato per non sprecare una giornata di lavoro. E gli avvenimenti narrati rispecchieranno, fino all’estrema, assurda, esplosione di violenza, questa verità… incredibile!

”Guai a coloro che offendono un uomo mite.”

riassume l’epilogo della storia di Scerbanenco che mi ha tenuto attaccato al libro con la sua narrazione asciutta, scarna, ma coinvolgente, dura ed inquietante.

I personaggi sono reali, dallo squallido criminale per niente intelligente - Perché i criminali non sono mai intelligenti. - alla prostituta nera gestita dai razzisti, fino ai protagonisti Duca, con la fidanzata Livia (si è ispirato a lei Camilleri?) ed il fido collega Mascaranti, “terrone” emigrato al nord insieme a tanti altri.

Più vicino a Maigret che a Poirot o Sherlock Holmes, Duca Lamberti, ex-medico, conquista il cuore del lettore con la sua umanità e le sue storie personali passate, qui soltanto accennate.

Come ho ormai imparato a mie spese, è bene leggere le serie in ordine cronologico… ;-)
Profile Image for Dvd (#).
513 reviews93 followers
September 19, 2025
16/09/2018 (****)

Come in Venere privata, si conferma anche qui quale grandissimo narratore sia stato Scerbanenco e come l'ambientazione noir amplifichi il notevole talento con le parole dello scrittore milanese.
Nella sua brevità e asciuttezza, non c'è nulla in questo breve romanzo che manchi o che sia stato trattato in maniera sbrigativa: siamo insomma lontani mille miglia dai thriller di cattivissima letteratura che riempiono scaffali di innumerevoli librerie, spacciandosi per letteratura gialla o noir.
Qui siamo molto più in zona Fruttero&Lucentini, con tutto quel che ne consegue in termini di qualità.

L'ambientazione è la solita: la Milano rampante degli anni Sessanta esplorata nei suoi turpi vizi, soprattutto sessuali. Diciamo che all'epoca c'era almeno l'ipocrisia, o la morale tarlata, a fare da foglia di fico a tali afflati di decadenza, a tutti noti e da nessuno millantati: oggi nemmeno più quello. Il che è anche meglio, da un certo punto di vista, ma ci lascia scopertamente visibile (e anzi, addirittura motivo di orgoglio) il caotico, inestricabile, devastante declino - anche morale - in cui siamo sprofondati.

Anche se la morale la fa chi comanda, è chiaro, ed è frutto primariamente della proprio epoca, in questo sfilacciamento e sbrindellamento non si riesce più a distinguerla nemmeno vagamente. Tutto a pezzi, spesso in contraddizione fra loro.

Al di là di queste tirate da vecchio petulante, il libro e Scerbanenco meritano sempre una lettura e garantiscono ore di piacevole intrattenimento, dal punto di vista intellettuale non fini a sé stesse.
Profile Image for Marina.
898 reviews185 followers
July 28, 2017
Sicuramente uno dei più bei gialli mai letti, e non esagero. La componente umana e sociale di questo romanzo lo rende una spanna superiore agli altri, e la scrittura di Scerbanenco è nitida e pulita, oserei dire perfetta.
Dello stesso autore avevo già letto soltanto Il Centodelitti, che mi era piaciuto molto, e ho voluto provare a vedere se Scerbanenco mi piacesse anche come romanziere, non solo come scrittore di racconti. Una prova riuscita su tutta la linea. Devo assolutamente leggere gli altri libri dell'autore.
Profile Image for Teresa.
364 reviews46 followers
April 26, 2019
Il mio primo Scerbanenco. Mi sono piaciute la scrittura asciutta e affilata e l'analisi psicologica dei personaggi di "contorno", primo tra tutti il padre di Donatella, definiti attraverso piccole minuzie comportamentali e lessicali.
La trama non è da vero giallo, nel senso che non contiene un vero e proprio enigma che l'investigatore deve risolvere; ma forse il libro nel suo complesso ne guadagna.
Profile Image for Dolceluna ♡.
1,265 reviews154 followers
August 6, 2017
Era un sabato, un meraviglioso e imprevedibile sabato novembrino, per niente freddo, per niente nebbioso... E' proprio in un imprevedibile sabato milanese, per niente freddo e per niente nebbioso, simile a quello in cui si conclude la storia, che ho divorato questo libro, il romanzo per me finora più bello e amaro di Scerbanenco. Una storia infelice e disperata, ambientata in una città cinica e sfruttatrice, che mi ha lasciato in bocca tanto amaro e tanto sgomento. La protagonista è Donatella, un donnone biondo di 28 anni e due metri per 90 chili, di una bellezza statuaria e mozzafiato, classica preda di qualsiasi persona di sesso maschile se la trovi davanti passando per strada. Ma non siamo nelle favole. E Donatella ha un solo, terribile difetto: è una minorata mentale. Il suo cervello è pari a quello di una bambina di 5 anni, e, senza sapere cosa voglia dire, in tutta la sua innocenza, lancia in continuazione sguardi eloquenti e vogliosi agli uomini che vede, anche solo dalla finestra. Per questo motivo, il padre, Armanzio Berzaghi, ex camionista, la tiene al sicuro in casa, telefonandole e facendole visita più volte al giorno, durante il lavoro, per assicurarsi che tutto vada bene. Poi, il prevedibile: un brutto giorno Armanzio torna a casa e Donatella non c'è più. Verrà ritrovata solo qualche mese dopo, sulla statale fra Milano e Lodi, cadavere. Intuendo cosa può essere accaduto, Duca Lamberti si spinge nel mondo della prostituzione, fra case d'appuntamenti e magnaccia senza scrupoli, e scoprirà una sconvolgente verità. Perchè per me è stato il romanzo più bello di Scerbanenco? Semplice: perchè è quello che ha toccato più profondamente le corde delle mia anima. Un dramma personale e sociale, un cumulo di dolore, una storia che mette al suo centro quella piaga tanto sottile, spesso nascosta, spesso confondibile, che è l'egoismo. E' l'egoismo il vero motore della tragedia narrata da Scerbanenco, e che non risparmia proprio nessuno, gli assassini, i complici, i personaggi "collaborativi" (come lo stesso Franco Baronia il buono, che, pur sapendo, tace per paura che gli tolgano il suo ristorante), persino la polizia, perchè da quando Berzaghi denucia la scomparsa a quando Duca si rimbocca seriamente le maniche pare inspiegabilmente passare un bel po' di tempo. Tutti pensano a sè, al loro guadagno, e nessuno pensa a Donatella, tranne suo padre, il cui amore tuttavia non riuscirà a salvarla. Insomma, un quadro triste e cinico, dove l'io conta più dell'altro, dove l'avere conta più dell'essere. Così vero, e così triste. E Scerbanenco ha fatto nuovamente centro, confermandosi un autore di indubbie qualità.
Profile Image for Claudia.
103 reviews23 followers
August 1, 2024
L'inizio del romanzo sembra quasi una canzone di Guccini degli anni Settanta, ma l'atmosfera cambia presto. 

Un modesto vedovo sessantenne, coscienzioso impiegato di una società di trasporti europea, insiste con Duca Lamberti affinché la polizia ritrovi sua figlia, una bellissima bionda di oltre un metro novanta, quasi trentenne, che soffre di un ritardo mentale.

La scomparsa era avvenuta cinque mesi prima, ma dopo aver chiamato la stazione di polizia locale e insistito più volte, non era successo nulla. Duca Lamberti prende comunque le cose molto sul serio, con l'aiuto dell'amica Livia. L'indagine meticolosa e anticonvenzionale al centro della storia avrebbe potuto farne un classico romanzo poliziesco con un forte tono sociale.

Ma un venerdì sera di novembre, un granello di sabbia si infila negli ingranaggi della storia, portando a un epilogo inaspettato. 

Ogni romanzo della serie di Duca Lamberti è diverso - non ho ancora letto Traditore di Tutti - e questo è particolarmente ben strutturato. I capitoli presentano epigrafi - quelli qui sono citazioni di una frase chiave del testo. Una certa nota di disperato umorismo, colto e anticonformista, attraversa questo racconto nerissimo.

"Guai a coloro che offendono un uomo mite".

Non è forse questa la parte d'anima russa-ucraina di Giorgio Scerbanenco?
Profile Image for Paola.
761 reviews157 followers
December 14, 2010
I Milanesi ammazzano il sabato, scritto nel lontano 1969.
Fanno 41 anni fa.
La malavita, le puttane, i puttanieri di quarant'anni fa.
Scerbanenco che scriveresti oggi? nell'era delle escort e dei trans?
Se ti schifavi ieri mi domando oggi...
A parte un certo spiffero moraleggiante qua e là (senz'altro frutto di quel tempo) questo romanzo (giallo?) di GS si legge d'un fiato, atmosfere, personaggi, storia, tutto sta in perfetto equilibrio.
E poi non meno importante: un italiano che incanta.
E poi niente computer, telefonini, internet, polizia scientifica e tutto il loro armamentario tecnologico, autopsie e contenuti dello stomaco delle vittime, dissertazioni varie sulle armi per uccidere e tutto il resto dell'ambaradan...
Solo una piccola, scarna, e miserabile storia raccontata però con stile ed eleganza.
Profile Image for Ajeje Brazov.
951 reviews
October 21, 2017
Una buona scoperta, beh non ho scoperto l'acqua calda, Scerbanenco è molto conosciuto e molto apprezzato da molti, però nicchiavo molto, tante volte lo prendevo su ma poi lo lasciavo, non so c'era quell'aura di pessimismo che volteggiava su di esso. Ma mi sono deciso l'ho iniziato, un inizio interessante, poi un qualcosa nello stile dello scrittore mi ha fatto storcere il naso, mi sembrava un po' ripetitivo nell'esporre gli avvenimenti, ma da metà in poi si è ripreso alla grande con anche momenti di grande riflessione, specialmente sulla situazione di degrado in una Milano violenta di fine anni 60.
Punto di forza: quasi assenza di luoghi comuni e non è poco, almeno per me.

‎"La delinquenza è una forma di sordida e pericolosa idiozia, nessuna persona, appena appena intelligente fa il ladro, il rapinatore, l'assassino."
Profile Image for Ermocolle.
472 reviews44 followers
June 27, 2021
Una storia avvincente ma tanto tanto triste.
Lo sfruttamento della disabilità è mostruoso, l'abbandono di una persona fragile è condannabile e il senso di ingiustizia pervade fortemente la lettura.
Un padre con una responsabilità enorme, una figlia che lo adora ma che chiede di poter seguire sogni e inclinazioni personali.
E tanta solitudine.
Anche questa volta il Duca si trova impantanato in una brutta storia di delitti e prostituzione, una ragazza sfortunata con il corpo di una donna e l'animo di bambina sparisce misteriosamente dalla sua casa e per suo padre, ex camionista e vedovo, inizia una lenta discesa agli inferi in attesa di scoprire cosa è successo alla sua fragile "bambina".

Una storia che non si dimentica.
Profile Image for Librielibri.
267 reviews113 followers
February 19, 2021
"La civiltà di massa ha questo pregio, che ciascuno può annegare liberamente senza che gli altri gli diano fastidio nel tentativo di salvarlo. È in fondo una forma di delicatezza e di rispetto dell'opinione altrui di morire da sé."

La scrittura severa, con punte di intelligente ironia, di Scerbanenco mi affascina.
Duca Lamberti, medico radiato ora poliziotto, che ho già conosciuto in Venere privata, è un uomo ruvido, di gran cuore.
Amo l'atmosfera che si respira in queste pagine. La Milano d'altri tempi.
Profile Image for Gibson.
690 reviews
August 14, 2021
Il settimo giorno, Dio si riposò

Il titolo del romanzo ha una sua triste ironia. La si capisce al termine di questa storia malata, così come malata è la protagonista, Donatella, una bellissima 'donna' di 28 anni, dal peso di 95 chili e l'altezza di 195 cm, che ha problemi mentali: è rimasta una bambina che ama giocare con le bambole, accudita con amore dal padre, ma con tendenze ninfomani tali da costringere il padre a farla vivere chiusa in casa.
Donatella viene rapita e ritrovata morta dopo qualche tempo, bruciata in un campo.

Le indagini di Lamberti svelano un giro si prostituzione e altre bassezze umane che toccano il cuore pensando alle sorti di Donatella, una creatura indifesa alla mercé di magnaccia della peggior risma.
Il suo impegno per arrivare al colpevole è alto, sì da dare al padre di Donatella un po' di pace.
Ma la pace spesso vive sul sangue, e del sangue verrà versato in maniera drammatica.

Scerbanenco e la sua cupa Milano... un'altra piacevole macabra storia.
Profile Image for HelloB.
350 reviews7 followers
May 24, 2023
Mi è piaciuto quasi quanto "venere privata"!
Profile Image for Fabio.
467 reviews56 followers
November 17, 2017
Quarta indagine di Duca Lamberti, ex-medico radiato dall'Ordine per eccesso di buon cuore ( ovvero, eutanasia ), reinventatosi poliziotto sulle orme del padre e grazie al supporto del monolitico Càrrua, attenzione a non sbagliare l'accento.

Come le precedenti, si tratta di un'indagine sui generis, dagli sviluppi molto fortuiti. E Duca appare ancora più in secondo piano rispetto al passato; pure la straordinaria Livia Ussaro è meno incisiva - pardon, lapsus - del solito. L'idea è che a Scerbanenco Duca serva per denunciare le brutture dell'Italia a lui contemporanea, anzi: della Milano "lutulenta", melmosa, piena di insidie e minacce all'ordine costituito e alla morale comune a ogni angolo, in ogni via, in ogni palazzo. Qui, come altrove, l'obiettivo dell'autore è il vasto mondo del meretricio, dagli sfruttatori ai clienti, passando per le povere malcapitate oggetto di compravendita. Al solito, Scerbanenco non va analizzato con la sensibilità di oggi, ma cercando di calarsi nell'Italia dei suoi anni: il lessico potrà quindi infastidire i paladini del politicamente corretto.

Vero protagonista della vicenda narrata, e personaggio sulle cui azioni il lettore è spinto a meditare, è Amanzio Berzaghi, padre di Donatella, ragazza straordinariamente bella, matura fisicamente ma non mentalmente e con una certa tendenza alla ninfomania. La ragazza viene rapita, introdotta in un circuito di prostituzione "riservata" e altamente redditizia, finché gli aguzzini non troveranno più semplice liberarsi di lei in modo definitivo. Il Berzaghi si ritrova a vestire i panni del vendicatore, volente o nolente, a causa da un lato dello scarso impegno delle forze dell'ordine ( Duca e compagnia esclusi, naturalmente ), dall'altro del desiderio di scoprire perché. Perché l'adorata figlia sia stata non solo rapita, seviziata e sfruttata, ma anche brutalmente uccisa. Si ritrova sulle spalle, come se non bastasse, il peso dell'omicidio dei tre aguzzini, ma non cerca scuse, capisce la sua colpevolezza - e in ogni caso, la sua volontà di vivere è ormai azzerata - e non tenta di giustificare la vendetta. Ma mette sul piatto, indirettamente, alcune domande ritornate negli ultimi anni in primo piano: come accettare che la punizione dei criminali sia demandata a uno Stato inefficiente? Fino a che punto giunge il limite della legittima difesa? Basta così, è meglio.

Un numero imprecisato di stelle, invece, per la spiegazione del particolare titolo del romanzo: I milanesi ammazzano al sabato, infatti, perché durante il resto della settimana sono coscienziosamente sul posto di lavoro. Ed è proprio la casualità che danna definitivamente il Berzaghi: è proprio nel giorno libero dagli impegni inderogabili del lavoro quotidiano che viene a conoscenza dell'identità degli aguzzini, e decide di affrontarli, come detto non con l'intento dichiarato di vendicarsi, ma per conoscere la verità.
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Profile Image for Feseven.
101 reviews46 followers
March 23, 2016
Non conoscevo questo autore e l'ho scoperto (come molte altre mie letture attuali) qui su GR. Devo dire che, anche se in alcuni punti mi è sembrato un po' arzigogolato, mi piace molto il modo in cui scrive e penso che leggerò altro. Anche perchè questo è il 4° libro di una serie di 5 e forse mi sono spoilerata anche qualcosa rispetto alla vita privata dei personaggi ricorrenti :)
La storia è molto semplice: un padre disperato chiede aiuto alla polizia per ritrovare la sua "bambina" scomparsa da casa in una Milano un po' irriconoscibile per chi ci vive oggi (Il libro è stato scritto nel 1969). Chi lo aiuterà è Duca Lamberti, un investigatore che vuole arrivare per forza alla verità. La ricerca lo porterà nei bassifondi milanesi, nei bordelli e nei bar alla ricerca di "magnaccia" della prostituzione.
Ma la più bella figura di questo giallo, quella per cui Scerbanenco riserva le parole più poetiche e malinconiche, è il padre della ragazza, il libro andrebbe letto solo per questa figura.
Sicuramente una bella sorpresa questo autore, il libro si legge in poco tempo anche perchè la curiosità e il modo di scrivere tengono incollati (ho letto persino camminando per strada... :D).
Profile Image for Emanuela.
932 reviews2 followers
October 5, 2019
41 anni e non li dimostra!
Un libro che tocca il mondo della prostituzione e che lascia addosso un senso di profonda malinconia. I personaggi di Scerbanenco ti entrano nel cuore, sempre molto semplici, umani; sono personaggi veri, ognuno con i propri pregi e difetti.
Anche in questo romanzo lo stile è essenziale ed elegante, una trama semplice che inizia lentamente e diventa avvincente soltanto nell'ultima parte, comunque molto molto coinvolgente. Si fa così fatica a staccarsi dalla lettura!
Troppo bello il titolo, la scelta si capirà soltanto nelle ultime pagine, Scerbanenco infatti
Peccato che sia l'ultimo della serie :((
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Lupurk.
1,103 reviews34 followers
February 5, 2017
Mi è piaciuto, nonostante lo stile a volte ridondante (penso volutamente, ma l'effetto poetico a volte sembra solo una ripetizione). I personaggi sono ben delineati e le vicende, anche senza grandi colpi di scena, lasciano col fiato sospeso. Ho provato tenerezza per la povera Donatella e una grande pietà per il padre. Bellissimo il personaggio del Duca...sarei curiosa di leggere anche gli altri
Profile Image for Sandro.
337 reviews23 followers
November 8, 2021
Confermo che il primo libro della serie è quello che mi è piaciuto più di tutti.
Ma anche questo non è male e come il secondo e il terzo merita le 4 stelle.
Consiglio la lettura di tutti e 4 i libri agli amanti del genere noir.
E non dimentichiamoci che sono stati scritti negli anni '60 (per l'epoca erano davvero all'avanguardia!).
Profile Image for Kittaroo.
355 reviews38 followers
April 1, 2013
Ma perchè io, fino ad ora, non avevo mai letto nulla di Scerbanenco? La brutta notizia è che ho sprecato un sacco di anni, la bella è che adesso lo so! E' scritto divinamente, alcune frasi sono pura poesia... Uh, quanti titoli mi aspettano;-)..
Profile Image for venticinque_lettori.
126 reviews21 followers
March 28, 2016
"La civiltà di massa ha questo pregio, che ciascuno può annegare liberamente senza che gli altri gli diano il fastidio nel tentativo di salvarlo. È in fondo una forma di delicatezza e di rispetto dell'opinione altrui di morire da sé". Già.
Profile Image for Walter Lazzarin.
Author 5 books11 followers
May 20, 2019
Prime e ultime pagine magistrali; in mezzo, però, il caso si risolve con troppa facilità. Da leggere e rileggere le descrizioni dei personaggi secondari che dànno colore al romanzo, da censurare invece l'uso delle virgole. 6,5.
Profile Image for Emmapeel.
131 reviews
August 11, 2017
C'è gente che sa tutto sui commissari greci e i detective turchi, e non ha letto una riga di Scerbanenco. Cosa si perdono.
Profile Image for Osvaldo Reyes.
Author 30 books100 followers
November 25, 2021
Excelente novela de un maestro de la literatura negra italiana (aunque el autor nació en Kiev, se estableció en Italia a muy temprana edad). Recomendada.
Profile Image for Chiara.
34 reviews
April 2, 2022
Carino, è scritto in modo semplice e scorrevole, la trama non è delle più originali ma è comunque piuttosto avvincente.
Profile Image for Sara Serrao.
35 reviews1 follower
July 13, 2022
Carino. Ma abbastanza ripetitivo. A volte la ripetizione funziona, e aggiunge un senso poetico. A volte non funziona, e le pagine diventano un po’ lunghe…
Displaying 1 - 30 of 108 reviews

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