«Una donna spiritosa, brillante, estroversa, sicuramente affascinante, conscia del suo ruolo e del suo peso sociale, che aspirava a conquistarsi sempre e comunque un proprio spazio nel quale, civettando, primeggiare: dalla frequentazione dei cenacoli letterari a quella dei circoli politici, dai salotti della ribellione generazionale a quelli, più insidiosi, della sotterranea opposizione al regime e al sistema. Tutto le era permesso, e dovunque si muovesse la seguiva un folto stuolo di corteggiatori che ne stimolava l’orgoglio e ne suscitava la vanità. Contestatrice del padre e del suo ipocrita mondo di valori, non si accorse in tempo del baratro in cui sprofondava, giorno dopo giorno, spostandosi da posizioni di fronda a quelle di aperta congiura»: è Giulia, non una donna qualunque, è l’unica figlia del primo ‘imperatore’ di Roma. Una donna discussa, criticata, indomabile, musa di poeti e insieme intrigante cospiratrice. È lei Corinna, la donna cantata da Ovidio negli Amores? E perché era così affascinata dall’Egitto: gusto dell’esotico o fatale attrazione verso forme ellenistiche di potere e dispotismo? Quale era la natura della sfida tra lei e Livia, la terza moglie di Augusto? Quale era l’intreccio tra pubblico e privato nei suoi comportamenti eversivi? Questa è la storia della vita di Giulia, dal primo accordo di matrimonio stipulato dal padre quando aveva due anni fino alla morte, avvenuta – chissà se per caso – lo stesso anno di Augusto.
Pur essendo una biografia, avvincente, ben documentata e con attenzione alle fonti, alla ricostruzione del periodo storico e della vita non solo di Giulia ma anche dei vari personaggi che gravitavano intorno a lei.
Ho iniziato a leggerlo per curiosità... dopo qualche pagina è diventato il movente della mia tesi. Mi ha totalmente incuriosito tutta la questione di Giulia e conoscere questa persona. Devo dire che ha anche uno stile molto fluido l’autore di questo libro. Lo consiglio a chiunque sia appassionato di storia romana come me e ha voglia di andare oltre le notizie da manuali scolastici.
L'autore ha presentato in maniera dinamica e interessante i fatti. A volte sembrava che gli stessero antipatiche tutte le persone che citava..
Fatti dal libro: Giulia fu eisliata a Ventotene (usata anche da Napoleone e fascisti) e Reggio Calabria. Era una grande fan di Alessandro Magno e dell'Egitto, che probabilmente voleva governare con Iullo.
Messaggi in alfabeto diverso tra Gaio Cesare e Augusto.
Scribonia accompagna "volontariamente" la figlia.
Non fu condannata alla damnatio memoria perché il suo crimine "non era contro lo stato". Di lei però abbiamo pochissime immagini, se non monete.
Caligola, suo nipote, la accusò di incesto Con Augusto. Non festeggiò il memoriale della battaglia di Azio, come non fece Augusto, perché all'epoca di Augusto Giulia aveva organizzato il patricidio in quell'evento.
Augusto aveva fatto adottare a Tiberio, suo erede, Germanico, che però morì. Al suo posto: Agrippa, figlio di Giulia, ma Livia non voleva e lo fa esiliare. Tacito ci dice che è senza colpe.
Anche la figlia di Giulia fu esiliata (a San Nicola). Anche Ovidio, per il suo rapporto con lei.
Poco prima della sua morte, Augusto si riconcilia con Agrippa Postumo.
Augusto non lasciò informazioni chiare sul suo successore. Quando stava pensando ad Agrippa era ormai tardi.
Augusto non voleva le due Giulie al museo di famiglia.
Può essere che Livia abbia fatto uccidere Augusto, Agrippa e Giulia per fare andare al potere Tiberio.
Dopo Tiberio salì al trono Caligola, figlio di Agrippina (figlia di Giulia) e Nerone.
Lorenzo Braccesi ci offre una biografia di Giulia che, però, diventa anche a tratti la biografia di altri membri della sua famiglia, in particolare del suo amante Iullo Antonio e dei figli Gaio, Lucio e Agrippa Postumo. La vicenda personale dell'unica figlia di Augusto si intreccia con le ambizioni di Livia, col progetto di una unificazione del sangue delle gentes Giulia e Claudia e con le congiure ordite ai danni del princeps, tutte sventate. Proprio su quest'ultimo punto di concentra lo storico, che esplora in particolare l'attività del circolo di Giulia, quel gruppo di letterati fra cui spicca Iullo Antonio, di cui fece parte anche Ovidio e che coltivò probabilmente, al di là di intenti estetici e artistici, dei progetti politici incompatibili con il principato così come lo aveva costruito Augusto. Fra le pagine del libro, Giulia si sottrae alle vicende puramente scandalistiche per affermarsi come una pioniera della libertà sessuale e, insieme, come una rivoluzionaria. https://athenaenoctua2013.blogspot.co...