Italo Calvino was born in Cuba and grew up in Italy. He was a journalist and writer of short stories and novels. His best known works include the Our Ancestors trilogy (1952-1959), the Cosmicomics collection of short stories (1965), and the novels Invisible Cities (1972) and If On a Winter's Night a Traveler (1979).
His style is not easy to classify; much of his writing has an air reminiscent to that of fantastical fairy tales (Our Ancestors, Cosmicomics), although sometimes his writing is more "realistic" and in the scenic mode of observation (Difficult Loves, for example). Some of his writing has been called postmodern, reflecting on literature and the act of reading, while some has been labeled magical realist, others fables, others simply "modern". He wrote: "My working method has more often than not involved the subtraction of weight. I have tried to remove weight, sometimes from people, sometimes from heavenly bodies, sometimes from cities; above all I have tried to remove weight from the structure of stories and from language."
La partecipazione politica cosi' come la vita stessa, hanno senso e dignita' solo se vissute con piena consapevolezza delle proprie azioni? Una riflessione esistenziale profonda e difficilissima da portare avanti e forse impossibile da concludere, prende il via dal soggiorno del protagonista, Amerigo, scrutatore di estrazione comunista, presso un seggio elettorale collocato in un ricovero gestito da ecclesiastici, in occasione delle elezioni politiche del '53 (quelle della "Legge Truffa"). Le insoddisfazioni personali, le frustrazioni, i fallimenti di una "vita normale", quasi monotona, acquistano uno strano e nuovo valore di fronte al dolore assoluto, all'oblio, alla completa dipendenza dagli altri dei malati del ricovero chiamati a votare. Strumentalizzati ma accuditi, sfruttati per secondi scopi ma in fin dei conti sottratti ad un destino ancor piu' infausto, questi malati finiscono per essere la metafora sociale, anzi politica, dell'incapacita' e dell'impossibilita' di gran parte di noi di gestire, non solo i meccanismi politici, ma anche e soprattutto le leve esistenziali della propria vita. La noia di una giornata "di impegno" si trasforma cosi' con Calvino in occasione per una breve quanto lucida analisi sull'essere dediti ad una causa (politica o religiosa che sia) e sull'essenza della piena cittadinanza.
Ogni volta che mi accingo a leggere un libro di Calvino, son sempre con la curiosità alle stelle, perchè è un autore tra i più particolari che io abbia mai letto. Infatti, anche questo: "La giornata d'uno scrutatore", non fa eccezione. Un libro più di riflessioni che di fatti, come commenta lo stesso Calvino a fine libro. Il racconto ci porta in giro per la Città con un personaggio assai curioso: lo scrutatore. Lo scrutatore in un giorno, quello delle elezioni, si trova a vedere ed interloquire con una infinità di persone. Ma qui Calvino vuol dare rilievo ad una questione annosa e non così facile, sia da districare che da elaborare, magari non lo sarà mai. Comunque le persone del "Cottolengo" posso votare? Posso essere considerate umane? Cosa vuol dire essere un essere umano? C'è chi è più umano di un altro? Si può veramente parlare di persone "normali" e "menomate", sia fisicamente che psichicamente, oppure è puro concetto semantico? Chi siamo noi "normali" per elevarci a Dio a riguardo delle persone "non normali"? La vita è unica o divisa in classi? Perchè si devono fare sempre delle divisioni? Come detto, questo libricino di neanche 100 pagine è un profluvio di riflessioni sociali, politiche e soprattutto filosofiche! Da recuperare, questo libro e per estensione, Calvino.
به نظرم یک کتاب متفاوتی از کالوینو بود. او نوشته که به عنوان ناظر انتخاباتی در انتخابات شورای شهر کار کرده و با اینکه ایدهی داستان را از قبل در سر داشته ولی ترجیحش این بوده که ابتدا آن را تجربه کند و بعد این داستان کوتاه را بنویسد که به نظرم موفق بوده و به هدفش پیرامون به چالش کشیدن اندوه، نوع بشر درد و مسئولیتپذیری در قبال انسانهای دیگر .... رسیده است.
Το προσπάθησα μια, το προσπάθησα δυο, το προσπάθησα τρεις φορές, στο τέλος το κατάφερα. Όσο και αν μου άρεσε το αυτοβιογραφικό αυτό βιβλίο, σε σημεία χανόμουν τελείως από την συνειρμική γραφή και έπιασα τον εαυτό μου να το διαβάζει λίγο διεκπεραιωτικά, που είναι κρίμα, γιατί το συγκεκριμένο θέμα είναι πολύ σημαντικό και παραμένει επίκαιρο.
In una giornata piovosa del 1953, Amerigo Ormea, iscritto a un partito di sinistra, si reca al seggio elettorale istituito presso il Cottolengo, le strade torinesi non gli sono familiari in quel quartiere, e alle cinque del mattino rimugina sul fatto che neanche la pioggia sarà un deterrente in uno Stato dove “l'organizzazione per far votare tutti funzionava sempre”, soprattutto nell’anno della “legge truffa”, quella che avrebbe concesso i due terzi dei seggi alla coalizione che avesse guadagnato il 50% +1 dei voti. Quella legge che i partiti all’opposizione sapevano essere una trovata di De Gasperi volta a garantire il perfetto centrismo contro le minacce della destra e della sinistra. La Dc subì insieme a i partiti di centro una pesante sconfitta, si susseguirono i governi Pella e Scelba mentre Fanfani successe a De Gasperi alla guida della segreteria politica della Dc. Amerigo non è però un politico, né un attivista, gli è stato chiesto di dare una mano e lui si avvia presso il grande istituto religioso a controllare la regolarità delle operazioni di voto, la sua unica preoccupazione sembra addirittura essere quella di avere le scarpe bagnate e di doverle tenere ai piedi tutto il giorno. È un uomo mite, un piccolo uomo, un divertente rovesciamento, oserei direi, del comunista impegnato. Nei panni del piccolo uomo qual è, è dunque schiacciato dalle preoccupazioni spicciole di un mondo conosciuto e dal quale non sia aspetta niente, mentre vive con ansia il dover trascorrere la giornata “al di là delle frontiere del suo mondo”. Sarà nella culla dei “cutu”, di quelli che internati il mondo civile dimentica, lui comunista tiepido, non al passo con i tempi, ma pur sempre ottimista anche se disincantato rispetto alle logiche di potere. Lì ad osservare la mesta macchina democratica dopo i fasti fascisti, in una sezione elettorale squallida e grigia come quelle del resto d’Italia. Lui, un rappresentate semmai “d'una religione laica di dovere civile”. Un civis? Un portatore di civiltà? O un nostalgico credulone di una rinnovata democrazia? Quella senza l’apparato burocratico, quella che si serve dell’uomo, del civis appunto. La giornata lentamente trascorre tra le adempienze tipiche del seggio, schede, incrocio dei dati, conferma di identità e accoglienza. Qui tutti votano: idioti, deformi, è l’uguaglianza dei diritti civili fatta carne per volere della Chiesa, ora giustamente ripagata del suo umanesimo. Il compito di Amerigo è quello di frapporsi all’estensione generalizzata del diritto di voto a esclusivo vantaggio di una parte, ma rimpiange di aver ceduto il suo tempo al dovere civile, avrebbe potuto benissimo trascorrere la domenica con Lia, la bellezza richiamata alla mente dopo una sovraesposizione al brutto del mondo. “La sua battaglia legalitaria contro le irregolarità e i brogli non era ancora cominciata e già tutta quella miseria gli era calata addosso come una valanga”. Lui è un comunista tiepido, lo abbiamo già detto, il suo dubbio ideologico si sposa con il suo avvertirsi uomo: “Non sapeva cosa avrebbe voluto: capiva solo quant'era distante, lui come tutti, dal vivere come va vissuto quello che cercava di vivere”. Il Cottolengo con la galleria dei casi umani lo ridimensiona più di quanto già non lo fosse entrandoci al mattino presto. I dubbi esistenziali lo accompagnano per tutto il tempo, la riflessione unisce il fisico al metafisico, ad annullare politica, progresso e storia, ad annullare le differenze, a rimarcare la vanità del tutto. La vanità della storia. A ciò si aggiunge la riflessione sul suo rapporto con Lia della quale non conosce nemmeno l’orientamento politico e che non si cura certo di avvicinare al partito, a lui non tange la propaganda e il proselitismo. Lia gli rivela di essere in attesa proprio durante la pausa della sua giornata da scrutatore, quando tornato a casa si è rifugiato nelle sue certezze, e ciò ha per lui dello sconvolgente perché è fermamente convinto che lui non possa in prima persona addossarsi la colpa di procreare, quella stessa colpa che critica e che, secondo le sue teorie, sta alla base della deriva umana verso l’imperfezione e il male del mondo. Le suggerisce l’aborto mentre lei rivendica il suo diritto al controllo del proprio corpo. Il pomeriggio lo riporta al contatto con la realtà, con la sofferenza, con la pietà umana e perfino con l’amore, le sue riflessioni acquistano finalmente un equilibrio etico e morale, un opportuno allargamento di orizzonte. Onestà intellettuale. Adoro Calvino.
Poco più di cento pagine per riflettere sulla società, sulla partecipazione alla vita politica di ogni cittadino, sull'emarginazione di chi, come i ricoverati del Cottolengo - ma quanti di noi hanno sempre nominato il Cottolengo solo per offendere senza sapere esattamente di cosa si trattasse? -, non rientra nei canoni del cittadino modello e dovrebbe essere tutelato e soprattutto non manipolato nelle consultazioni politiche. Ma qual è il cittadino modello, chi può dirsi a pieno diritto "un uomo del proprio tempo", così come mi chiedeva di raccontare il mio tema della Maturità nel lontano 1983? Il pretesto per fermarsi a pensare e lanciare il suo j'accuse, e per raccontare l'incontro avvenuto in due differenti circostanze all'interno della Piccola Casa della Divina Provvidenza, «ammesso che tutti sappiano la funzione di quell'enorme ospizio, di dare asilo, tra i tanti infelici, ai minorati, ai deficienti, ai deformi, giù giù fino alle creature nascoste che non si permette a nessuno di vedere», è per Italo Calvino la descrizione della giornata di Amerigo, scrutatore alle elezioni politiche del 1953, rappresentante di quella democrazia appena conquistata, proprio tra le mura del microcosmo a lui sconosciuto del Cottolengo. Amerigo, che un po' alla volta si trova, come per rispetto al nome che porta, ad esplorare luoghi e territori, soprattutto dell'anima, nei quali mai aveva pensato di addentrarsi prima. Amerigo, comunista, pessimista e ottimista allo stesso tempo, ma soprattutto, come ci tiene a evidenziare lo è la maggior parte degli italiani, scettico, che più che far valer le ragioni del partito che rappresenta, si trova lì a ragionare, tra "idioti" e "nani", tra preti e monache, tra cittadini, uomini e finalmente anche donne, e quella Democrazia Cristiana che vuole appropriarsi del diritto di decidere cos'è giusto, su cos'è il bene per chi ormai è solo un brandello di vita. Amerigo, che s'interroga, sull'amore, sul suo potere, sul suo senso di giustizia, sull'impegno civile. E sulla vita, che spunta anche quando non te l'aspetti.
L'Italia che fa da sfondo, quella che racconta Calvino, grigia e burocrate, è una giovane Repubblica, mossa finalmente dalla possibilità sconosciuta per decenni di poter decidere; è un'Italia divisa in due, un'Italia compresa in due anime: quella democristiana e quella comunista, due anime che, «come il pessimismo e l'ottimismo [degli italiani] erano, se non la stessa cosa, le due facce della stessa foglia di carciofo.»
«Ora eccoli che sciolgono con dei fiammiferi la ceralacca per sigillare l'urna e poi non sanno come tagliare lo spago che avanza e decidono di bruciarlo coi fiammiferi… In questi gesti, in questo immedesimarsi nelle loro provvisorie funzioni, Amerigo era pronto a riconoscere il vero senso della democrazia, e pensava al paradosso d'essere lì insieme, i credenti nell'ordine divino, nell'autorità che non proveniente da questa terra, e i compagni suoi, ben coscienti dell'inganno borghese di tutta la baracca: insomma, due razze di gente che alle regole della democrazia avrebbero dovuto dargli poco affidamento, eppure sicuri gli uni e gli altri d'esserne i più gelosi tutori, d'incarnarne la sostanza stessa.»
Ancora una volta esco dall'incontro della domenica con Don Fabrizio con un titolo in tasca. Ancora una volta Calvino.
Inutile dire che per tutta la durata delle cento pagine lette, ieri non ho fatto altro che canticchiare questa canzone.
«Ecco, pensò l'Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.»
Un Calvino diverso da quello finora letto e ammirato tanto, de Il castello dei destini incrociati o de Le città invisibili, un Calvino a metà strada tra saggista e narratore, con echi di autobiografia. Comunque un Calvino che non ti lascia come ti trova, per le riflessioni che provoca, le domande che stimola con il racconto di una giornata ai seggi di Amerigo Ormea. Certo non è un seggio qualunque quello in cui Amerigo, intellettuale comunista, svolge le funzioni di scrutatore, è il Cottolengo, istituto torinese che raccoglie una umanità derelitta. In quell’unica giornata non ci sono accadimenti speciali, il libro è costituito dalla minuziosa descrizione delle persone che si avvicendano al seggio e dalle meditazioni che ciò provoca in Amerigo. Così gli stimoli di riflessione spaziano dalla politica alla filosofia, la religione, la bellezza, la giustizia, la responsabilità della procreazione, la condizione femminile. Tante sono le domande che nascono in Amerigo, le certezze che si sgretolano, ed anche per il lettore sorge finalmente il dubbio, l’incertezza e la necessità di interrogarsi su convinzioni alle quali si è creduto dogmaticamente. Il cittadino cosciente e responsabile e l’idiota ricoverato al Cottolengo sono ambedue cittadini votanti, uguali davanti alla legge, ma per il secondo che senso hanno l’uguaglianza, la libertà, il progresso, la legge, tutti princìpi che valgono per i sani, per quelli privilegiati? Non è il diritto, non la giustizia, non la democrazia che creano un ponte tra i due mondi, solo l’amore come quello di un padre che passa tutte le domeniche al Cottolengo a guardare fisso il figlio che mangia. “L’umano arriva dove arriva l’amore; non ha confini se non quelli che gli diamo”.
Italo Calvino'nun "Sandık Gözlemcisinin Uzun Günü", minicik bir novella. Bir genel seçimde görevli olan muhalif / komünist Amerigo Ormea'nın seçim gününe dair gözlemleriyle siyasete ve topluma dair düşüncelerinden oluşan bir anlatı. Kısacık ama içeriği yoğun, Calvino'nun bunu daha hacimli bir roman olarak ele almasını, ortaya koyduğu bazı fikirleri zenginleştirmesini çok arzu ederdim, epey ilginç şeyler anlatıyor çünkü bence.
İktidarın türlü oyunları ve iktidardakilerin davranış biçimlerine dair çok tanıdık şeyler bulacaksınız içinde. Daha önce sandık görevlisi olduysanız birebir aynısını yaşadığınıza emin olduğum didişme hikayeleri okuyup gülümsemeniz de olası. Ama kitap bundan ibaret değil; demokrasiye, özgürlüğe, aşka, çoğalmaya dair de çok sözü var. Bence seçim öncesi harika gider kısacası. Şu alıntıyla bitireyim:
"Demokrasi yurttaşların karşısına bu gösterişsiz, renksiz ve basit kıyafetlerle çıkıyordu. Amerigo bazen bunu olağanüstü güzel bulurdu; her türlü debdebe, şatafat ve gösterişin önünde eğilip dalkavukluk edilen İtalya'da, bu manzara ona dürüst ve ağırbaşlı bir ahlak dersi gibi geliyor, bunu, süs püsten uzak dış görünüşü yüzünden demokrasiyi aşağılayabileceklerini düşünen faşistlerden sessiz ve sonsuz bir öç alma sayıyordu. O faşistler artık bütün sırmaları ve püskülleriyle gözden düşüp saygınlıklarını yitirmişken, demokrasi sadece nasırlı, titrek ellere tutuşturulan kalemleri ve birer telgraf gibi katlanmış kağıt parçalarını içeren yalın, gösterişsiz törenleriyle kendi yolunda ilerlemekteydi."
Cada cuatro años acudo resignada a cumplir con mi deber como jurado electoral. Toda una jornada que se vive como un eterno bostezo. Me sorprendió que alguien haya decidido escribir sobre una experiencia tan monótona y gris, y encima hacerla atractiva. Me resultó igual de sorprendente las enormes similitudes entre las jornadas electorales actuales y las de Italia de los cincuenta. Así que, en la lectura hubo mucha identificación y me vi a mí misma reflejada en muchos episodios del libro, guardando las distancias por supuesto. Amerigo asiste como interventor, es decir, voluntariamente. Yo, soy esclava de la democracia, penalizada si no cumplo con el sagrado deber. Esta jornada del interventor electoral no es solo un ejercicio descriptivo, porque además de contarnos cuestiones prácticas y estrategias viles para arañar votos, Calvino hace una aguda reflexión sobre la política y la democracia. Manifiesta el desencanto de la izquierda, surgen cuestiones morales en torno a discapacitados y al poder de la iglesia. Es breve, así que nos ofrece todo eso en unas cuantas páginas.
Biraz gündemden uzak kalayım dedikten sonra okuduğum kitap Brexit sürecini, grafik roman Tunus devrimini anlatınca ve muazzam bir demokrasi hayaliyle başladığım Civilization’da teokrasiye yenilince artık kaçınmayı beceremeceğimi anlayıp gündeme yakın bir kitaba dönmek çok daha mantıklı geldi.
Sandık Gözlemcisinin Uzun Günü 75 sayfalık oldukça kısa bir roman. Ancak aynı zamanda Calvino’nun kişisel deneyimleri, gözlemleri, fikirleri, soru işaretleri ve çıkarımlarıyla dolu 10 yıllık bir çalışmanın ürünü.
Komünist Parti üyesi Amerigo Ormega 1953 seçimlerinde; zihinsen ve ruhsal olarak zayıf ya da artık hayatın son durağındakiler için bir bakım evi görevi gören, ancak siyasi açıdan Hristiyan Demokrat Parti’nin kalesi konumundaki bir kilise kurumu olan Cotolenga’da sandık görevlisidir. Torino içinde adeta ayrı bir şehir gibi kurulmuş, tamamen kendi düzeni ve işleyişi hatta dünyası olan bu “dini kurum”da geçirdiği koca bir seçim gününün üzerinde yarattığı etkileri okuyorsunuz. Gerek romanın kısalığı gerekse düşündürdüklerinin kişiselliği açısından çok uzun uzun yazmayacağım. Çünkü sevgili @eylulgormus ve @cemalpan1 bu kitaba dair çok iyi yorumlar paylaştı. Ben de onların yorumlarıyla okumaya karar verdim zaten. Ancak tam da seçim sürecindeyken, anlatının gerçekçiliği ve benzerlikleriyle okurken duygudan duyguya geçeceğiniz uyarısıyla birlikte; demokrasi, oy hakkının kullanımı ve özgür ifade üzerine düşünecek çok şey verecek. Bir noktada - milletvekili ve cüce arasındaki iletişim noktasında- acaba politikacılar seçmenlerine tıpkı İtalyan politikacıların Cotolenga’nın dışlanmış sakinlerine uyguladıkları oy avcılığı iç güdüsüyle mi yaklaşıyor diye düşünmenize o yüzden seçimlerinize ne kadar dikkat etmenize sebep olması muhtemel. O yüzden elinize varsa özellikle de şu dönemde mutlaka okuyun bence.
موقعیت داستانی فوقالعادهای بود. خود موقعیت برای به چالش کشیدن مفهوم احمقانهی دموکراسی عصر حاضر کفایت میکرد. اما اینکه کتاب بر اساس یک موقعیت واقعی بود از ارزشهاش برای من کم کرد. چرا کهبهنظرم این مساله باعث شدهبود نویسنده سعی کنه تا حد امکان به واقعیت وفادار بمونه و خبری از موقعیتهای فوقالعاده و طنز جنونآمیز کالوینو نبود. روایت داستان بیش از اندازه ذهنی بود، کنش زیادی نداشت و نویسنده به عمد به کُنشها نپرداختهبود و حتی نثر هم خیلی خیلی کم قصهگو بود. حجم زیاد توضیحاتِ در پرانتزها (که در همهجا بسیار تکرار میشدن) تقریباً تمرکز من رو از اصل موضوع ميگرفت. دغدغههای نویسنده، به عنوان دغدغههای ناظر انتخاباتی، تا جایی به کار سنجاق شدهبود و خیلی در کار حل نشدهبود. در کل همهی اینها باعث شد که ریتم داستان کند باشه و خیلی جاها برای من حوصلهسربر و کُند. و البته توقعها از کالوینو هم بالاست و برای همین آثار متوسطش ممکنه آزاردهنده بهنظر بیاد ترجمه روان بود، اما در جاهایی کاملاً سکته داشت و خیلی جاهاش فارسی خوبی نداشت و بوی ترجمه میداد.
کالوینو دموکراسی را در بوته نقد می آزماید..زمانی که برابری هر انسان خود دستاویزی جهت تبعیض می شود..کالوینو هوشمندانه ساکنان کوتولنگو را به تصویر می کشد..جماعتی از معلولان،بیماران و عقب مانده ها..آنان که مرتبه انسانی شان همواره مادون نگاه داشته شده اینک در شروع انتخابات ارج و قربی دیگر می یابند..ناگهان مقام انسانیت می یابند..چرا که اینک رای شان ارزشمند شده ست..برای کلیسا که آنان را مشمول مرحمت الهی می داند و برای هر که به جای نابینایان میبیند و برای ناشنوایان می شنود.. عید یک روزه این مردم در پایان انتخابات به پایان می رسد..آنها را به فراموش خانه ای که از آن آمده اند می سپارند،تا چندین سال این زندگی های محزون فراموش می شوند..تا زمانی که استفاده ای دیگر برایشان پیدا شود..تا بار دیگر مورد "مرحمت الهی" قرار گیرند..
Seguendo il progetto, iniziato con “La speculazione edilizia” e poi abbandonato, di creare un ciclo narrativo che fosse in grado di dare un affresco dell'Italia degli anni '50, Calvino pubblicò nel 1963, dopo aver impiegato dieci anni a scriverla, anche “La giornata d'uno scrutatore”, che racconta, come dice il titolo, un'intera giornata di Amerigo Ormea, intellettuale comunista che si presta a fare da scrutatore durante le elezioni del 1953, quelle successive alla nuova legge elettorale, la famosa “legge truffa” fortemente voluta dalla DC. La sezione alla quale viene assegnato Amerigo si trova all'interno del Cottolengo di Torino, il famoso istituto di carità che dà assistenza, tra gli altri, a moltissimi disabili fisici e mentali.
Il contesto sociale del 1953 è quello di un'Italia che, passati gli iniziali entusiasmi della fine della guerra, e dopo il forte impegno civico all'unità ed alla solidarietà nazionale per far rinascere la democrazia e ricostruire il Paese, comincia a sperimentare le prime delusioni politiche, i primi tradimenti degli ideali e i primi scontri tra i due grandi blocchi, quello democristiano e quello comunista.
Accanto alla narrazione, quasi giornalistica, della giornata da scrutatore, apparentemente limitata a pochi fatti, vengono a dispiegarsi tutti i pensieri, tutte le riflessioni e tutti i dubbi di Amerigo, che assiste, quasi impotente, ad una serie di gravi episodi di ingerenza politica e di complicità silenziosa, in grado di mettere in crisi gli ideali in cui egli, da intellettuale illuminista e marxista, ha sempre creduto.
In un'intervista rilasciata appena dopo la sua pubblicazione, Calvino presentò così la sua opera: “È un racconto ma nello stesso tempo una specie di reportage sulle elezioni al Cottolengo, e di pamphlet contro uno degli aspetti più assurdi della nostra democrazia, e anche di meditazione filosofica su che cosa significa il far votare i deficienti e i paralitici”.
I fatti narrati all'interno de “La giornata d'uno scrutatore” sono autobiografici: Calvino presenziò al Cottolengo durante le elezioni del 1953, le stesse che vengono raccontate, in qualità di candidato del Partito Comunista, e anche durante quelle del 1961, come scrutatore: “Le immagini che avevo negli occhi, di infelici senza capacità di intendere né di parlare né di muoversi, per i quali si allestiva la commedia di un voto delegato attraverso al prete o alla monaca, erano così infernali che avrebbero potuto ispirarmi solo un pamphlet violentissimo, un manifesto antidemocristiano, un seguito di anatemi contro un partito il cui potere si sostiene su voti ottenuti in questo modo”.
Si può affermare che questo racconto sia una sorta di romanzo di formazione condensato in una sola giornata: l'esperienza da scrutatore cambia profondamente Amerigo, che vede andare in crisi tutti i valori filosofici, politici, etici e civici in cui credeva. Gli ospiti del Cottolengo, tra cui vi sono molti minorati mentali, incapaci di intendere e di esprimere una coscienza politica, vengono fatti votare, mediante l'assistenza, non priva di interessi politici, dei religiosi, che si prendono cura degli infermi ma che hanno anche gioco facile nel manipolarne il voto. Ecco che le secolari battaglie civili per la democrazia, l'uguaglianza, il suffragio universale, che hanno portato all'acquisizione di valori positivi nella società, vengono strumentalizzate e sfruttate a scopi di interesse politico.
Accanto alla denuncia contro le storture e le assurdità della vita politica e civica di quegli anni, e al dibattito sulla possibile strumentalizzazione delle conquiste democratiche, dall'eguaglianza al diritto di voto, “La giornata d'uno scrutatore” tocca anche temi più filosofici e universali, come quello dell'infelicità di natura, del dolore, del rapporto con la malattia fisica e mentale, dell'amore gratuito e caritatevole e dell'empatia verso gli altri, della solidarietà verso gli ultimi, della responsabilità della procreazione.
Un'altra, l'ennesima, opera breve ma intensa di Calvino, che ha molto da dirci ancora oggi, e che è in grado, come sempre, di aprirci gli occhi e farci riflettere ben oltre il tempo della sua lettura.
İdealist ve devrimci Amerigo'nun sandık görevlisi olarak akıl hastalarının ve engellilerin yaşadığı bir hastaneye (Cottolengo) atandığı bir günde başından ve aklından geçenleri anlatmış Calvino. Kendi deyimiyle daha önce yazmaya cesaret edemediği üreme sorumluluğu, doğanın mutsuzluğu gibi konulara bu kez derinlemesine olmasa da el atmış. Kısa olması da aynı gün içinde başlayıp bitirmeye olanak sağlamış. Bir pazar gününde neden okunmasın mesela?
Επίκαιρο και διαχρονικό βιβλίο ως προς τα ζητήματα που βάζει. Ο ήρωας του βιβλίου (alter ego του Καλβίνο) προσπαθεί να ξεπεράσει τις εσωτερικές του αντιφάσεις και να παραμείνει άνθρωπος, όσο μπροστά του παρελαύνει μια φαρσοκωμωδία.
Amerigo Ormea rappresenta l'ultimo baluardo di impegno civico di fronte al disfattismo politico e alla sfiducia verso i partiti degli anni '50. Durante la sua giornata da scrutatore, egli declina il proprio ruolo in un' azione silenziosa. Amerigo compirà una vera e propria crociata verso le modalità di votazione riservata ai disabili, lottando per quei corpi che sono privi di intenzione politica. In lui l'ottimismo di chi crede nel cambiamento e il pessimismo dell'epoca si fondono in scetticismo consapevole: tutti i cambiamenti sono destinati a rimanere solo tentativi di cambiamento, soprattutto, quando a fare la politica sono le materie organiche, i corpi senza intenzione e volontà civile. La sua conclusione è l'amara considerazione che l'amore, sotto forma di aiuto altruistico, non può e non deve trasformarsi nella manipolazione delle scelte degli altri.
Meu primeiro contato com Calvino e suas reflexões puramente políticas poderia ter sido melhor, como não me agradou a história tediante, espero ler outras mais que reflitam melhor seu pensamento.
Contanto, portanto, uma breve história acerca do dia de um escrutinador, Calvino utiliza-se do servidor para narrar a hipocrisia de um sistema político, da fraude que o ronda, da ética que lhe é suprimida, para desembolcar na questão primordial do que faz ao personagem e a nós cidadãos dentro de um ambiente fascista. No mais, o escritor também conversa acerca da dignidade, democracia e liberdade; sendo uma pena o romance ser tão enfadonho e o personagem principal carecer de personalidade. Não foi uma boa leitura.
Difficile. O sono io davvero mal equipaggiato a capirlo. Lui (grande Calvino) ci ha messo dieci anni a scriverlo, a me non sarebbe bastata una vita; non l’avrei partorito nel ‘63 manco fossi nato quando c’erano Pangea e Pantalassa. É un racconto più di riflessioni che di fatti annota Calvino. Non so come, in 100 pagine ho sentito: la politica, gli anni ‘50, l’amore, il caso, l’eutanasia, la “faciloneria” della procreazione. Crisi, le crisi. L’inutilità di attaccare il telefono quando ormai si é dentro al dramma.
Riassunto, sto così: ”Ecco, uno esce un momento a fumare una sigaretta e gli prende una crisi religiosa.”
Çok güzel bir pasajla açılıyor, belki de anlatılan "kent" olabilecek -olmaması daha iyi olur- o yer için en anlamlı cümleyle son buluyor. Ama çok fazla siyasi. Hatta o kadar siyasi ki her şey üstünkörü anlatılmak zorunda gibi bir his uyandırdı. Derinliğinden şüphe duyulmayan Calvino içerikte sözü edilen konulara şöyleee bir değinip geçmiş. Ancak seçimde görev aldığımdan ve birebir aynı şeyleri yaşadığımdan tahayyül etmekte zorlanmadım diyebilirim. (Ve anlatılmak istenen sıklıkla parantez içine gizlenmiş, ilgi çekmek için iyi bir yöntem gibi geldi)
İtalo'nun en sevdiğim kitaplarını en başta okuduğum ve neler yapabileceğini gördüğüm için diğer yazdıkları ile bağ kurmam zorlaşıyor. Bu kitabı biraz politik düşünceler ve kaygılarla yazmış sanırım, İtalo'ya has oyunlar yok Sandık Gözlemcisi'nde. Yine de; politik kaygılarla yazılmış herhangi bir kitaba tercih ederim tabii ki. Önceden okuduğum kitaplarıyla kurduğum kişisel bağlar bile yeterli.
Kısa bir roman, biraz politik biraz psikolojik irdelemelerle örülmüş. Rahat okunuyor ancak uslup ve kurgu Calvino’yu tam olarak yansıtıyor mu emin değilim. Neticede bir Calvino novellası okumak iyi gelir.
“Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d’essere è l’amore. E poi: l’umano arriva dove arriva l’amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.”
bir kış gecesi eğer bir yolcu'suna hayran kaldığım italo calvino'nun rastgele seçtiğim bu kitabını 7 haziran 2015 genel seçiminden önce okumuş olmam pek manidar oldu. koltuk, güç veya iktidar uğruna vermeyecekleri bir şey olmayanların yaptıkları ne kadar mide bulandırıcı her yerde. faşistlerin bütün iğrençliklerinin yanısıra gözlem sırasında hayatı, ideolojileri ve kendini sorgulayan amerigo aracılığıyla sıradışı fikir ve tespitlerini sunan calvino'yu okumak, yine yeniden çok keyifliydi.
demokrasi ile ilgili şu tespit beni benden aldı:
"demokrasi yurttaşların karşısına bu gösterişsiz, renksiz ve basit kıyafetlerle çıkıyordu. amerigo bazen bunu olağanüstü güzel bulurdu; her türlü debdebe, şatafat ve gösterişin önünde eğilip dalkavukluk edilen italya'da, bu manzara ona dürüst ve ağırbaşlı bir ahlak dersi gibi geliyor, bunu, süs püsten uzak dış görünüşü yüzünden demokrasiyi aşağılayabileceklerini düşünen faşitlerden sessiz ve sonsuz bir öç alma sayıyordu. ... uzun lafın kısası, demokrasinin kurallarını pek önemsemeyen iki ayrı kesimdiler ama her ikisi de onun en tutkulu bekçileri, en somut örnekleri olduklarına inanmıştı."
ve sözde özgürlüklerimizle ilgili cümleler:
"amerigo, bu insanlara, zorla kabul ettirilen sözde özgürlükte, acaba gerçek özgürlüğün habercisi bir kıvılcım var mı, diye içinden geçirdi. yoksa bu yalnızca bir yanılsama, ancak bir an için kendini gösterip bir adı olduğunu tanıtlama mıydı?"
calvino'nun önsözünde de bahsettiği üreme sorumluluğu ile ilgili fikirler, çıkmazlar:
"insanların büyük bir kayıtsızlıkla üreyip çoğalmaları kadar onu sinirlendiren başka bir şey yoktu, üstelik aç ve geri kalmışlıklarına oranla daha çok çocuk yaparlardı; hem istedikleri için değil, doğanın işine karışmama alışkanlıklarından, ihmal ve dikkatsizlikleri yüzünden."
sonuç: demokrasiye, seçimlere, faşitlere, komunistlere, marx'a, hegel'e, sorgusuz sualsiz üreyip duran insanoğluna, 'ya hep ya hiç'çiliğie çaktığı selamlarla cüssesinden * fazlasıyla ağır olan bir kitap.
hep başıma gelen, ama şimdiye kadar hiçbir kitapta, filmde karşılaşmadığım durumun ifadesi:
"hani bazen, her şeyi anladığımızı sandığımız anlar olur ya, ama daha anladıklarımızı dile getiremeden aklımızdan geçenler uçar gider."
ve hayatımın özeti olan şu satırlar:
"her zaman aşırıya kaçan, en uç noktaları bağdaştırmaya çalışan amerigo hem durmadan çatışmak ve savaşmak hem de aynı zamanda, her şeyin ötesindeki bu dinginliğe kavuşmak istiyordu.. ne istediğini o da bilmiyordu; sadece herkes gibi kendisinin de, sürmeyi arzuladığı yaşamdan ne denli uzak olduğunun bilincindeydi."
2.5 estrellas. He sido miembro de mesa unas cuatro veces y está bien descrita la situación en esta novela corta, que más bien es una especie de ensayo-crónica con muchas reflexiones sobre política y filosofía a lo largo de un día de comicios en que el protagonista es un escrutador (algo así como un personero) del Partido Comunista y relata la miseria de la mesa que le tocó, ubicada en una beneficencia donde prácticamente obligaban a votar a la gente que se encontraba ahí, incluidas personas muy ancianas y gente que casi no puede moverse (cualquier parecido con la realidad...). El mismo día se entera que va a ser padre, curiosamente la relación entre esto y las elecciones es una idea que fui desarrollando a lo largo del año, pues me pasó algo parecido.
Bellissimo. In questo romanzo breve Calvino tocca diversi temi, attraverso le riflessioni del suo protagonista, Amerigo Ormea, che si ritrova ad essere scrutatore per un giorno in un seggio elettorale posto all'interno del Cottolengo. Qui Amerigo si ritrova faccia a faccia con la "miseria umana" e come scrive Guido Piovene nella postfazione del libro, si interroga su diversi quesiti: "Si ha il diritto di usare come uno strumento passivo, a scopo elettorale, esseri non pensanti?" "Ma fino a che punto si è uomini e a che punto si cessa di esserlo?" "Dove si colloca la linea divisoria?" "Da quale punto si può dire: questa miseria non è più nostra, non ha il diritto di contribuire a decidere? Oppure l'uomo è fatto dalla ricchezza di tutto ciò che esiste, e l'umano ha i confini che noi gli diamo, di volta in volta, con l'amore?" Commovente è anche la scena vista da Amerigo tra un padre contadino che è in visita al figlio al Cottolengo. 5 stelline!
goygoy olsun diye almıştım ama beklentimin ötesinde bir novella oldu. zekice kurgulanmış bir eserde çok zor konular için bile öyle yüzlerce sayfaya ihtiyaç yok. pek de ehliyeti olmayan insanların oy verdiği bir dini/tıbbi kompleks, komünist partili sinik sandık görevlisi, onun apolitik sevgilisinden gelen ve karakterin iç tartışmasını iyice çetrefilli hale getiren haber yetiyor. arada casually 1789 ideallerine, marx'ın komünist toplum tahayyüllerine ve homo faber'e uğruyoruz. her ne kadar kitabı okuduktan sonra bizim seçimde sandık müdafaasına koştursam da demokrasiyle alıp veremediklerim var. hele temsili demokrasi tüylerimi diken diken ediyor ve bu kitap bana iyi geldi. siyasal düşünce derslerinde münazara zemini oluştursun diye okutulabilir :)
Μια φίλη συγγραφέας μού είχε πει κάποια στιγμή όταν τη ρώτησα πώς θυμάται τόσες λεπτομέρειες για πρόσωπα, πράγματα και γεγονότα, ακόμη και από τα παιδικά της χρόνια, ότι η φωτογραφική μνήμη είναι ένα από τα βασικά προσόντα του συγγραφέα. Διαβάζοντας αυτή τη νουβέλα του Καλβίνο σκέφτηκα πόσο δίκιο έχει· εδώ ο Ιταλός συγγραφέας, ανασυνθέτει σε μία αφήγηση όσα είδε σε δύο διαφορετικές εκλογικές αναμετρήσεις ως εκλογικός αντιπρόσωπος του ΚΚΙ στο Κοτολένγκο, ένα γιγάντιο άσυλο ανιάτων υπό την επίβλεψη της Καθολικής Εκκλησίας. Δεν μένει όμως στο οξυδερκές και άγρυπνο βλέμμα που καταγράφει τα πάντα γύρω του, αλλά, παίρνοντας αφορμή από αυτά, στοχάζεται πάνω στην πολιτική, τη δημοκρατία, την ανθρώπινη υπόσταση, την εκκλησία, την ευτυχία, τον έρωτα, την αναπηρία και την αρτιμέλεια. Απαισιόδοξος και αισιόδοξος μαζί, δεν αφήνει ήσυχη καμία από τις βεβαιότητες που κουβαλά ως κομμουνιστής, ως διανοούμενος, αλλά και ως άντρας. Μπορεί να πρόκειται για ένα από τα ελάσσονα έργα αυτού του μείζονος συγγραφέα, αλλά ακόμη κι εδώ βλέπουμε, σε κάθε σελίδα, πόσο σπουδαίος ήταν ο δημιουργός των Δύσκολων Ερώτων, του Αν μια Νύχτα του Χειμώνα ένας Ταξιδιώτης και των Αόρατων Πόλεων, τις οποίες μάλιστα προοικονομεί στην τελευταία φράση του βιβλίου αυτού.