Tragikomisk fortælling om italienske Nicola, der klarer sig dårligt i skolen, bliver mobbet og opbygger derfor en fantasiverden, der får omverden til at betragte ham som en tosse. Han flytter ind på en galeanstalt, hvor han fortæller om livet de næste 35 år.
La paura ,il buio ,chi corre libero nei prati, i matti e le lucciole Bellissimo lo spettacolo teatrale ,è stato bello anche da leggere poetico, disarmante ,vero. la mia copia è impreziosita da un buffo disegnino stilizzato di una pecora nera, con la sua dedica (io adoro i buffi disegnini...) Grazie Ascanio! :)
Léčba elektrošoky, ale i prdící jeptišky, potomci báječných šedesátek a taky ufoni, kterým stačí sníst pilulku s nápisem kuře a je to jakoby snědli celé kuře. Moje vysněná strava od té doby, co jsem přečetla Malého prince - pilulková strava! Nemůžu být jediný člověk na světě, kterého obtěžuje celý proces jedení od začátku do konce, že ne? Mimozemšťané, jsem na vaší straně! Celý příběh se motá okolo blázince, kde se kdysi zavíral snad úplně každý, stačilo špatně mrknout. Tam z něj následně udělali zeleninu a všechno bylo v pořádku. Po dobu čtení jsem si říkala, že by to mohla být poměrně vtipná divadelní hra, což není nic neobvyklého, páč na divadlo myslím nonstop, nicméně nakonec jsem se v doslovu dočetla, že knížka je napsána na základě divadelní hry. Celestini je totiž i dramatik, což mě samozřejmě nadchlo a po chvilce googlení se ukázalo, že přesně za rok bude mít jedna jeho hra premiéru na Nové scéně ND, OHOHO jsem zvědavá a mám radost! Tudíž spíše než názor jste dostali informaci o ND 2018/2019 (SKUTR ♥ budou dělat Kytici ♥ a Balet Kafkův Proces, what?! Boží!). Jejich sezóna je výjimečně zajímavější než moje kecičky a navíc Černou ovci přečtete skoro stejně rychle jako tyto moje žblepty, takže ani není moc co řešit.
bellissimo. trascinante. Una prosa teatrale che non ti da tregua, un tranello banale svelato in unltimo ma gia ravvisato che ti lascia un sorriso e una straziante malinconia. Superbo.
Stupendo. Pagina dopo pagina si ha quasi la sensazione di vivere una serata a teatro con Celestini: con la sua voce così riconoscibile, il suo ritmo narrativo, la sua barba. Si ride, si sorride e ci si commuove. Si pensa.
Doloroso, straziante, convulso. Si legge in un paio di ore ma resta dentro a vita. Grazie al cielo avevo già visto il film così da non rimanere troppo sconvolta e traumatizzata dai colpi di scena. Un libro che in poche pagine riassume una vita in un manicomio italiano.
Libro-intervista ad Adriano Pallotta, ex infermiere al Santa Maria della Pietà manicomio romano, che racconta la sua esperienza nell'istituto mettendo in luce una tragedia delle dimensione dell'olocausto ma consentita dalle leggi dello Stato. Non posso aggiungere nulla su questo libro perché è fatto con la carne delle persone quindi vi lascio solo alcuni estratti: "Gli leviamo i lacci dalle scarpe, la cinta e gli occhiali, bicchieri di vetro, coltello, forchetta e gli diamo il cucchiaio di plastica. Gli leviamo tutto quello con cui si possono fare del male. Mica gli possiamo levare il muro! Se leviamo il muro finisce il manicomio". "Il manicomio mica serve per curare la gente. E' un archivio, serve per archiviarla". "Il manicomio non c'è più perché gli psicofarmaci legano i pazienti meglio delle fasce di contenzione". "Il manicomio manco ci prova a curarli. Ammucchia i rottami di persone fingendo di volerli riparare, ma non è un'officina. E' uno sfasciacarrozze".
Ho letto questo libro a voce alta ed è stata un’esperienza molto forte. Va detto che sono un amante di spettacoli e monologhi teatrali, ma la sensibilità che emerge attraverso la lettura o l’ascolto di quest’opera è tangibile. Se dovessi spiegarlo in due parole direi che è come ascoltare l’intimo di una vita rinchiusa, in un mondo che non la rispetta. Questo si potrebbe allargare a qualsiasi minoranza, che deve essere sempre ascoltata, rispettata e curata.
Nicola e la sua storia manicomiale come la racconta lui, come l'ha capita, come l'ha vissuta. Nicola come molte donne e uomini che hanno vissuto per decenni, entrandovi bambini o adolescenti, la realtà manicomiale, quella prima della riforma Basaglia. Quella fatta di disumanizzazione, violenza, elettroschock, contenzione chimica e fisica, lobotomie... Nicola e tante/i come lui che una volta aperte le porte dei manicomi non provano nemmeno a uscire ché la paura del "fuori" é maggiore di quella che hanno per il "dentro". Nicola e tutti gli altri come lui che iniziano a raccontare la loro storia, che é una storia di soprusi, di oggettificazione, di maltrattamenti subiti e magari inflitti. Celestini in questo suo monologo ci parla come farebbe uno di questi Nicola, con il suo linguaggio, un linguaggio pieno di immagini ma anche prosaico, poetico e comico. Non giudica, non critica, non fa domande Nicola, dice com'é andata, come l'ha vissuta e come é finita la sua vita. Appena possibile mi guarderò anche il video dello spettacolo.
Kdyby to mělo víc stran, zahodila bych to už tak v padesáté, ale říkám si "To je tenké, to nějak dám." Milion věcí se tam opakovalo (z babičky, která rýpala nehtem do vajec jsem už fakt rostla), nemohla jsem se nějak ani vpravit do toho příběhu (ono bylo i těžké orientovat v nějakém časoprostoru) a jako bonus milion product placementu (jako v menší míře ok, ale tady?! totálně u všeho; plus již zmíněné opakování, nope...). Jako jedinou kladnou věc bych zmínila polemizaci nad alieny a jejich pilulkovou stravou /protože to všichni chcem/. Styl psaní mi místy připomínal V melounovém cukru, ale tu knížku miluju, tak nevím, jestli bych to milovala i teď po téhle zkušenosti.
A fast, enthralling read that brought tears to my eyes and sorrow to my heart. It's unbelievable how long madhouses have been open and active before someone even wondered if that was the right way to treat mental illnesses. And the electroshock...I shiver every time I think about that.
Nicola was a fantastic character and I couldn't help but feel pity for him when I discovered his whole story. The writing was compelling, it really made me feel part of Nicola's life.
La Pecora Nera was truly moving, a book I would recommend to anyone willing to face such an important matter.
Un libricino raccontato in prima persona da Nicola, uno delle tante 'pecore nere' che finiscono in un manicomio, a volte quasi per caso, solo perché la vita è andata così. Celestini è sempre bravissimo a raccontare la realtà senza mediazioni, semplicemente descrivendo le situazioni così come avvengono, senza bisogno di spiegare, usare aggettivi o esporre le proprie riflessioni o conclusioni sull'argomento. Il semplice far raccontare una storia dal suo protagonista (senza quindi nemmeno la mediazione del narratore esterno) è sufficiente per colpire il lettore ed indurlo a riflettere, ad approfondire. Oltretutto, l'ingenuità e la genuinità delle persone deboli (in questo caso, un 'matto') consente di portare alla luce scene o frasi che, pur essendo semplici, contengono delle verità che gli adulti solitamente non colgono.