Maailmankuulun filosofin romaani naisesta runoilijoiden, boheemien ja kurtisaanien maailmassa.
Punainen pioni kertoo sirosta kiinattaresta, joka murtaa aikansa tradition ja etsii kokemusta ja tarkoitusta elämälleen Pekingin ’kielletyn kaupungin’ liepeillä. Pioni, sankaritar, ei itke miehensä hautajaisissa. Hän herättää pahennusta, ihmiset puhuvat hänestä. Mutta he tuntevat myös myötätuntoa, sillä Pioni on nuori ja kaunis ja perinne kieltää häneltä uuden avioliiton. Tavanomainen mukautuva elämä ei ole kuitenkaan Pionia varten. Purjehtiessaan Jangtse-jokea pitkin värikkäiden maisemien ohi hän kohtaa laivalla Mengtšian, tiedemiehen joka on kuuluisa loistavasta älykkyydestään, ja tämä kohtaaminen on alkuna yhtä henkevälle kuin mahdottomallekin rakkaudelle. Se johtaa väistämättömään räjähdykseen, kolmiodraamaan. Kärjistyviä ihmissuhteita ja sähköistä tunnelmaa luo tämä säkenöivän levoton nainen kaikkialla minne menee. Ja hän harhailee – liikkuu kaupungin arkisesta vilinästä lyhtyjuhliin sisäjärville, viettää tiukkoihin housuihin pukeutuneena tuntikausia teehuoneissa, kohtaa kaikenlaisia ihmisiä, tarttuu elämään sellaisena kuin se virtaa hänen ohitseen.
Lin Jutang luo 1800-luvun loppupuolen Kiinasta ja harvinaislaatuisen viehättävästä päähenkilöstään elävän ja ilmeikkään, mieleen jäävän kuvan.
Prolific writer of a wide variety of works in Chinese 林语堂 and English; in the 1930s he founded several Chinese magazines specializing in social satire and Western-style journalism.
Lin, the son of a Chinese Presbyterian minister, was educated for the ministry but renounced Christianity in his early 20s and became a professor of English. He traveled to the United States and Europe for advanced study; on his return to China, he taught, edited several English-language journals, and contributed essays to Chinese literary magazines.
In 1932 Lin established the Lunyu banyuekan (“Analects Fortnightly”), a type of Western-style satirical magazine totally new to China at that time. It was highly successful, and he soon introduced two more publications. In 1935 Lin published the first of his many English-language books, My Country and My People. It was widely translated and for years was regarded as a standard text on China. The following year he moved to New York City to meet the popular demand for his historical accounts and novels. In 1939 he published his renowned English novel Moment in Peking. The Wisdom of China and India appeared in 1942.
Although he returned to China briefly in 1943 and again in 1954, Lin both times became involved in disputes stemming from his stand in favour of literature as self-expression rather than as propaganda and social education. In addition to writing books on Chinese history and philosophy, he made highly acclaimed English translations of Chinese literary masterpieces, such as Famous Chinese Short Stories Retold (1952).
Una donna insegue un ideale d'amore che non esiste. In ogni tempo ed in ogni cultura una tematica eterna (che poi la protagonista faccia più danni della grandine e semini insoddisfazione e tormento è un corollario inevitabile).
Peonia Rossa di Lin Yutang, riflette sulla condizione della donna alla fine del secolo in Cina: Che non avrebbe potuto neanche risposarsi a seguito di una vedovanza, ma avrebbe dovuto restare a compiangere il marito defunto per il resto dei suoi giorni vivendo a casa dei suoceri e occupandosi di loro nella vecchiaia.
Ma Peonia è una protagonista che come Madame Bovary sfida le convenzioni, eppure, pur non avendo lo stesso finale tragico, rimane un senso di vuoto e di rammarico perché il finale ha un sapore più amaro che dolce, perché la protagonista riflette su cosa sia effettivamente l' amore, il più delle volte per lei spesso fugace, effimero ed inconsistente, destinato a svanire in pochissimo tempo, quando ogni desiderio e brama sull'oggetto amato venga appagato.
La protagonista si trae in errore nel credere che l' amore vero e più autentico sia quello non consumato e vissuto pienamente, perché non logorato dal tempo, dalla conoscenza profonda e intima degli amanti sia nei loro pregi che nei loro difetti.
Ma questo meccanismo sicuramente ai tempi si innescava molto più facilmente perché non si poteva cercare nell' amore una connessione più profonda, ma era tutto estremizzato ogni infatuazione era vista e percepita come amore, soprattutto per le donne che non erano libere di soddisfare semplicemente i loro desideri sessuali più intimi, e così si lasciavano sprofondare nell' inganno che quello fosse il vero amore, quando semplicemente si trattava decisamente di altro.
Peonia alla fine si rassegna e capisce di non poter mai trovare l'uomo che amerà per il resto della vita , perché qualsiasi uomo finisce per stancarla giungendo ad una conoscenza più intima e profonda , e soprattutto quando ogni desiderio venga soddisfatto, si accorge di perdere del tutto interesse. In realtà si potrebbe dire che Peonia abbia amato tutti i suoi amanti e allo stesso tempo nessuno, ma con ognuno aveva una connessione profonda differente, forse in fondo con il cugino Mengchia c'era un sentimento vero e intenso nutrito da una complicità intellettuale, ma anche con An Tonien non era meno, mentre con gli altri amanti si ricorreva ad una pura intensità sessuale e fisica, ma restava comunque poca cosa da niente. Forse Peonia non ha trovato l' uomo che le potesse piacere in tutti i suoi aspetti, o semplicemente come Madame Bovary era troppo appassionata e confondeva l' infatuazione con l' amore. Fatto sta che alla fine del romanzo, la protagonista finisce per adeguarsi alle convenzioni e alle regole, sposa un uomo pur sapendo di non amarlo, pur sapendo che l' infatuazione si è già assopita nell' atto nuziale.
Tuttavia, a differenza di Madame Bovary lo scenario è differente, forse potremo pensare più che "ad un adeguarsi alle convenzioni" , forse Peonia è maturata sotto un piano emotivo e ha cominciato a capire che l' amore non è come quello dei romanzi , non è mai soltanto pura poesia, ma che debba avere delle basi solide e concrete, e che la magia a lungo andare si spegne sotto l' influsso della conoscenza, della legittimazione matrimoniale e non più nei rapporti con sconosciuti misteriosi ed enigmatici attraverso relazioni illecite, adultere con uomini sposati , poi incestuose con il cugino, e comunque tutte proibite. Si può vedere sotto due aspetti differenti , ma comunque Lin Yutang decide di dare una conclusione più semplice , senza esagerazioni , non sfociando negli eccessivi drammi e tragedie a cui ci hanno abituato Flaubert in Madame Bovary o Tolstoj in Anna Karenina, e questa magnamita e comprensione verso la propria protagonista mi ha sorpreso molto, da parte di uno scrittore cinese mi aspettavo in realtà anche qui una tragedia dopo l'altra, e invece, Lin Yutang decide solo di condannare la sua protagonista a fare i conti con la realtà che non si può vivere solo di amore passionale estetico e poetico , ma che bisogna fare i conti con l'appassire di questo sentimento di vederlo scemare sotto al peso della routine coniugale.
È un finale che si sposta più sul piano del razionale e della concretezza dell'amore, piuttosto che sfociare nel sentimentalismo tragico ed eccessivo , e mi ha sorpreso e piaciuto molto.
Poi in effetti un' altra chiave di lettura potrebbe essere che l' amore per un uomo è fugace , vacuo, ma quello per un figlio, destinato a perdurare per sempre, e se pensiamo a cosa è disposta a fare Peonia per gli affetti, rinunciare alla passione per Mengchia in prospettiva della felicità della sorella Jasmine, possiamo concludere che decida di preferire di legarsi affettivamente all' amore di un figlio piuttosto che a quella di un uomo, poiché spesso dice alla sorella "Il mio vero amore sarà il mio bambino".
All' inizio si pensa che si riferisca alla giovane età del suo amante, ma quelle parole in relazione al finale possono a questo punto significare che abbia rinunciato all' amore passionale , per scegliere e ottenere piuttosto quello materno più incondizionato e persistente.
1⭐️ soltanto perché trovato nella libreria di mia nonna, arrivato lì dalla collezione della mia prozia; non mi dilungo a commentarlo qua per risparmiarmi il tempo (già ampiamente buttato su [gesticola vagamente indicando il libro]) e lo sbatti to go through l’inc4zzatura again 🚶♂️
Ez a könyv Petúniáról, akarom mondani Peóniáról szól. Ez a hosszú könyv akár lehetett volna mindössze 2 oldal is, aminek első lapján összegyűjti az író azokat a kínai hagyományokról szóló információkat, amiket nagyon gyéren elszórt ugyan ebben a terjengős sztoriban, de nem vitte túlzásba. Majd a másik oldalon egy mondatban lerendezi az értelmesebb szereplők bemutatását, sok nincs belőle és sajnos a terjengős változatban sem tudunk meg róluk többet. A maradék rész pedig Petúniának szentelhető, bár nagyon röviden mondhatná róla azt is, hogy : „A kínai nő, aki az első szembejövővel elmegy, és ezt olyan hisztik közepette teszi, hogy önmaga is elhiszi, hogy ezt hívják szerelemnek.” Sokkal több esemény, fordulat nincs a történetben, az egyetlen csillag, amit adtam az a szedésnek és a borítónak szól. A szedés nagyon gyorsan olvashatóvá teszi ezt a mérhetetlen ostoba lánykáról szóló unalmas könyvet, a borítóról meg nagyon szép legyezők köszönnek vissza. Elnézést, ha a fanokat sértette az értékelésem, nem állt szándékomba, de nem ajánlom senkinek.
La storia di una giovane donna ribelle nella Cina dei primi del Novecento, che non ci sta a sottostare alle convenzioni sociali e cerca l'amore dappertutto. Se si trattasse solo delle convenzioni sociali ok, ma la protagonista è una gattamorta egoista, ipocrita, meschina, che usa le persone e quando se ne stufa le butta via come cose vecchie, salvo poi stupirsi se costoro non sono più interessati a lei. Avrei anche tollerato una protagonista odiosa se non fosse che l'autore cercava di difenderla a tutti i costi con la scusa della gioventù e della ribellione. La descriveva sempre con aggettivi positivi, che però non avevano riscontro nelle azioni di lei. Stile piatto, dialoghi melensi e noiosi. Bocciato.
The English of a native Chinese speaker is charming and his descriptions convey the setting very nicely.
The characters were interesting, except Jasmine, who has no flaws at all.
At one point I was very frustrated with the length and the way the MC flitted from one lover to the next. It seemed like a giant pointless saga with no structure.
Some plot points were just too easy and predictable, like the farmer guy just happening to show back up at just the right time. I get the feeling that this is normal for Eastern Writing.
But I did keep reading to the end, which was slightly satisfying.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Auttamatta vanhentunut sanoma, vaikka jotain universaalia Pionin rakkauskiemuroissa onkin. Ei kuitenkaan millään muotoa voi kuvata vetäväksi tarinaksi saatikka järin kauniisti kirjoitetuksi.
Peonia, giovane vedova felice della libertà ritrovata, è uno spirito libero e insaziabile, alla ricerca continua di un amore perfetto. Una Madame Bovary "made in China", ma indifferente alle costrizioni sociali e alla ricerca attiva della propria felicità. Consapevole della propria fisicità e delle proprie emozioni, talvolta crudele nel suo essere totalmente sincera con gli altri e con se stessa, Peonia si fa beffe della "forma" e segue il proprio cuore, non i dettami di una società tradizionalista ed estremamente formale come quella cinese del diciannovesimo (?) secolo. Mi aspettavo un lieto fine: tutto il romanzo tendeva verso una conclusione felice per Peonia. In un certo senso, le mie aspettative sono state rispettate. In un certo senso.