Братът на мълчаливия вълк

by Klára Jarunková, Панайот Спиров (Translator)

12-14 anni, l'età dei ragazzi della scuola media: un'età psicologicamente difficile, fatta di ansie e di attese, di selvaggi pudori, di inattesi problemi, di gioia di vivere e di "magiche" malinconie. Un mondo difficilissimo da capire anche nella chiave dei nostri ricordi lontani.
IL VENTO SULL'ERBA NUOVA, quattro volte premiato sul piano internazionale, è il libro nel quale Klara Jarunkova, riesce a trasformare in romanzo, nella toccante vicenda di due fratelli, l'atmosfera dell'adolescenza. Una vicenda lontana dalle megalopoli, lontana quindi da innaturali condizionamenti e conseguentemente vista nel quadro ottimale dell'età evolutiva.
IL VENTO SULL'ERBA NUOVA è, in fondo, il nostro libro autobiografico, specchio di adolescenze diverse, un facile modo di comunicare con i ragazzi; un libro di poesia scritto senza sbavatura sentimentale, stringato, vero.
"Un libro fatto per i ragazzi dai 12 ai 14 anni che si ritroveranno nei sentimenti e nei problemi mai sbandierati", ma affrontati con una semplicità e una naturalezza che accomuna nel racconto, esseri umani, animali, natura, in una vita spesso dura, talvolta feroce, sempre piena di dignità e di coraggio. Una vita sincera.

Genres: Fiction

189 pages, Hardcover

First published January 1, 1967

Reviews

[samuels · Rating 5 out of 5]

Túto knihu som čítal keď som mal asi desať rokov a prečítal som ju tak osemkrát za sebou, pretože som nemal nič na čítanie a toto mi nahrádzalo všetky žánre, ktoré som v tom veku čítal. Perfektné. Dodnes mi to príde tak spletité a hlboké, že mám chuť si prečítať opäť tento príbeh zložený z toľkých zápletiek v jednom. Komunizmom poznačené prostredie s detailne preštylizovanými postavami vypovedá o dobe nielen vtedajšej, ale v mnohom priam kriticky a nadčasovo poukazuje na dnešok. Dobrodružstvo, etika, dospievanie, výchova, láska, to všetko a ešte viac sú témy tejto nevýraznej a zdanlivo chudobnej knižky. Stačí neprestať čítať po prvej kapitole :)

[Elisa · Rating 4 out of 5]

La narrazione in prima persona e la focalizzazione interna rendono questo racconto coinvolgente e struggente: sentiamo le emozioni del protagonista come se fossero quelle che ci trovavamo addosso da ragazzini. Ogni emozione è amplificata sotto lo sguardo carico di promesse dei giovani ragazzi che ancora non sono uomini, ma che pian piano lo diventano.
Lo spettacolo di questo romanzo sta proprio in questo: il punto di vista del giovane Juro viene rispettato per tutto il tempo, senza far trasparire neanche per un attimo un sentimento di infantilità. Il lettore viene riportato a quella dimensione adolescenziale di stare sul filo del cambiamento e tutto viene preso tanto seriamente quanto si consideravano solenni tutte le quotidiane questioni a quell'età. La mente è piena delle bellezze della natura, delle cose leggere e delle novità da imparare. E il cuore intanto è carico di desiderio per l'affetto che si fa consapevole e che assume profondità.
La dimensione del gioco cambia e si fa più intenzionale. Quella dell'amore cambia, e si fa più sentita e partecipata. Quella dell'empatia, anche, si evolve, e rende il fanciullo un uomo capace di affrontare i propri sentimenti in favore di una necessità più grande.
Una bellissima narrazione sul terminare definitivo dell'infanzia, sulla montagna e sulla potenza della vita e della natura.

[Diletta Nicastro · Rating 3 out of 5]

Più che una storia è uno spaccato di vita. Il protagonista del romanzo è Juro, un ragazzo di dodici anni che vive in un rifugio in montagna in Repubblica Ceca. La storia va dall’inizio dell’estate all’aprile successivo. Vengono raccontati aneddoti e storie di montagna, passeggiate, temporali, clienti cacciatori. La vita di un bambino che d’estate vive la sua terra e d’inverno deve andare a scuola.

La parte più bella è l’ultima frase. Quel ‘Solo, ma non abbandonato’, descrivendo di come Jaro segua nascosto Lupo che torna in primavera sul luogo della morte di Jana. Non si fa scorgere, ma vuole restare accanto al fratello, per farlo, appunto, sentire solo, ma non abbandonato.
Un bel messaggio.

[Baboushka · Rating 5 out of 5]

24.10.2019
Milej Ninke,
na pamiatku venuje,
Babi Vierka

07.11.2023
Neviem vyjadriť akú radosť mám z tejto knižky. Už som si ju druhýkrát prečítala a vždy sa počas toho zasmejem (aj si zaplačem). Vďaka za mimoriadny darček Babi! Pozdravujem vás lesy, hory…a púšťam sa do ďalšieho príbehu!

[Nina · Rating 2 out of 5]

Pôvodne som chcela dat 3/5, ale ku koncu som už tak nenávidela postavu despotického otca, že som sa nevedela dočkat, kedy kniha skončí. Otec celý príbeh nerobí skoro nič iné, iba tyranizuje rodinu a bije psov, pričom ho autorka stavia do roly obdivuhodného človeka, ktorého celá rodina uctieva ako Boha a synovia napodobňujú. Matka je vyobrazená ako submisívna šedá myš a slúžka rodiny bez práva na názor a vlastné potreby, čím dotvára obraz charakteristickej slovenskej rodiny (bohužiaľ nielen v danom období). Kniha vyšla v roku 1967, takže si uvedomujem, že takéto postavenie a správanie muža bolo vtedy obvyklé, ale obyčajne čítavam knihy z dávnejšej minulosti a dlho som žiadnu postavu nenenávidela tak, ako otca v tomto príbehu. Takže tí, ktorí máte problém s despotickými mužmi, sexizmom a týraním zvierat, radšej túto knihu nečítajte. Aby som povedala aj niečo pekné, príbeh je zasadený do krásneho prostredia Nízkych Tatier a plný živých opisov prírody.