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La Coppa di Apollo

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Come appariva New York nel 1952 a un promettente scrittore giapponese di ventisette anni? “Per dirla in breve, è Tokyo fra cinquecento anni.”
Alla luce di quanto è poi accaduto nel mondo, la previsione di Yukio Mishima oggi può sembrarci azzardata. Occorre, però, inquadrarla nel contesto che la provocò: quel dopoguerra intriso, per il Giappone, di brucianti mortificazioni, percorso a un tempo dalla spinta decisa verso la più esasperata modernizzazione e dal timore di smarrire definitivamente la propria identità, segnato dal ricordo di una tragedia immane, le cui conseguenze sugli uomini non avrebbero cessato per molti anni di avere una tangibile evidenza ammonitrice.
All’epoca Mishima aveva già pubblicato le scandalose Confessioni di una maschera, e il suo posto nella cultura letteraria giapponese era quello di un “isolato” di successo, aristocraticamente lontano dal sentimento comune della sconfitta, che sarebbe più tardi prevalso col clamoroso suicidio rituale nel 1970. Resoconto di un’avventura in continenti lontani, La Coppa di Apollo – proposto per la prima volta in Italia insieme ad altri due inediti posteriori – è un inanellarsi di emozioni contrastanti e profonde suggestioni: gli scenari rutilanti delle Hawaii, l’esplosiva immensità del Brasile, la frenetica New York, la magnetica atmosfera dell’Europa, con Roma e Atene, apoteosi di bellezza e sintesi dei valori estetici della classicità occidentale.
Pagina dopo pagina, in uno stile ora colloquiale, ora più stringato e giornalistico, le riflessioni di viaggio diventano spunti per affrontare le tematiche che hanno caratterizzato tutta l’opera di Mishima: la vitalità della natura, la bellezza, la morte, la mitologia, il legame sottile che unisce Europa e Giappone. Così, questo volume viene definendosi soprattutto come il diario di un viaggio dentro se stesso, di una confessione i cui esiti sono ignoti perfino a chi scrive, imprevedibile e profetica.

254 pages, Hardcover

First published September 1, 1952

22 people want to read

About the author

Yukio Mishima

466 books9,253 followers
Yukio Mishima (三島 由紀夫) was born in Tokyo in 1925. He graduated from Tokyo Imperial University’s School of Jurisprudence in 1947. His first published book, The Forest in Full Bloom, appeared in 1944 and he established himself as a major author with Confessions of a Mask (1949). From then until his death he continued to publish novels, short stories, and plays each year. His crowning achievement, the Sea of Fertility tetralogy—which contains the novels Spring Snow (1969), Runaway Horses (1969), The Temple of Dawn (1970), and The Decay of the Angel (1971)—is considered one of the definitive works of twentieth-century Japanese fiction. In 1970, at the age of forty-five and the day after completing the last novel in the Fertility series, Mishima committed seppuku (ritual suicide)—a spectacular death that attracted worldwide attention.

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Profile Image for Sephreadstoo.
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May 8, 2021
Il libro racchiude una serie di articoli pubblicati tra il 1951 e 1967 dove Mishima ha voluto parlare dei suoi viaggi all'estero, svelando quello che lo ha più colpito, in positivo e negativo, dei luoghi che conosceva solo attraverso la lettura.

L'opulenta e contradditoria America, il cui divario tra ricchi e poveri lo ha scosso, l'antica e magica Europa, che gli ha riempito gli occhi di meraviglia ma anche deluso, i rituali caraibici, la natura selvaggia delle Hawaii... Mishima ha dato il suo punto di vista con il suo tono sferzante e ironico che non sovente si ritrova nelle sue opere narrative.

Per un'amante dei viaggi come sono, mi è piaciuto molto (e quanto ho riso, anche dei suoi preconcetti!).
Un piccolo appunto all'edizione: note e postfazioni davvero interessanti e dettagliate che ho apprezzato, ma un bel po' di errori di editing che non me lo hanno fatto godere al 100%.

Da recuperare assolutamente!
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