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La guerra d'Etiopia: 1935-1941
Il 3 ottobre 1935 il regime fascista attaccò l'Etiopia. Dopo sette mesi di combattimenti, nell'isolamento internazionale, nel maggio 1936 truppe italiane entravano in Addis Abeba e Mussolini dichiarava costituito l'Impero, l'Africa Orientale Italiana. Ma la conquista di fatto non fu mai portata a termine: dal 1936 al 1940 si susseguirono continue operazioni militari di "pacificazione coloniale". Poi il Corno d'Africa divenne uno dei teatri della seconda guerra mondiale e nel 1941 fu il primo territorio perso da un regime dell'Asse. In fondo, la guerra d'Etiopia non era finita nel maggio 1936: finì con la sconfitta italiana del 1941. Nel frattempo però all'AOI, alla nuova colonia italiana del fascismo, erano state imposte una legislazione ed una normazione razziste.
- GenresHistory
271 pages, Paperback
First published October 15, 2015
19 people want to read
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Community Reviews
Displaying 1 - 3 of 3 reviews
August 11, 2025
LA MACCHIA UMANA
La mia coscienza non mi permette di andare a sparare a mio fratello o a qualche altra persona con la pelle più scura... E sparargli per cosa? Non mi hanno mai chiamato ‘negro’, non mi hanno mai linciato… Non hanno mai stuprato o ucciso mia madre e mio padre.
Muhammad Ali, 28 aprile 1967
https://www.youtube.com/watch?v=B9LFm...
Italiani brava gente?
La mia coscienza non mi permette di andare a sparare a mio fratello o a qualche altra persona con la pelle più scura... E sparargli per cosa? Non mi hanno mai chiamato ‘negro’, non mi hanno mai linciato… Non hanno mai stuprato o ucciso mia madre e mio padre.
Muhammad Ali, 28 aprile 1967
https://www.youtube.com/watch?v=B9LFm...
Italiani brava gente?
April 2, 2016
Non è stata una lettura piacevole questa: è stata una tortura. Non dico che Nicola Labanca sia un incapace, anzi, si vede benissimo che sa di cosa sta parlando. Ma è talmente innamorato della sua voce che parla, parla, parla...
Purtroppo non è capace di scrivere in maniera semplice: le sue frasi sono dei percorsi ad ostacoli, piene di incisi e subordinate. Ci sono casi di frasi da almeno dodici righe, con la povera principale relegata alla sesta riga. Roba da apnea, purtroppo! Con uno stile diverso, questo libro sarebbe stato una chicca. Presentato così, invece, perde la maggior parte del suo fascino.
Una tiratina d'orecchie anche alla casa editrice, però. Da un lato offre al lettore una sola, malfatta cartina dell'Etiopia in cui non sono nemmeno nominati tutti i luoghi di cui parla Labanca. Nel terzo capitolo, inoltre, si parla di etnie; credo che una cartina con una distribuzione di questi gruppi etnici avrebbe aiutato l'esposizione. Anche perché lo stesso autore ammette che questo libro non è altro che un'introduzione. Visto che si tratta di un libro per principianti, allora, le cartine sarebbe state d'obbligo. Non si può pretendere che una persona che si avvicina per la prima volta alla guerra d'Etiopia conosca i molti gruppi etnici che compongono quello stato africano.
Una seconda tiratina d'orecchio per la mancanza di una bibliografia alla fine del volume. Non si può pretendere che il lettore torni indietro a cercare la nota che parla proprio di quella fonte che vorrebbe consultare. L'indice dei nomi mi ha fatto girare un po' le scatole: infatti, presenta anche i nomi di autori presenti nelle note. Credo sia la prima volta che mi succede una cosa del genere: l'assenza di una bibliografia completa, compensata dalla presenza dei nomi degl autori nell'indice. Continua a sembrarmi una mancanza di rispetto nei confronti del lettore.
Insomma, ci ho messo quasi due mesi a leggere meno di trecento paginette. È stata una faticaccia e non so se in futuro mi sentirò abbastanza coraggiosa da affrontare un nuovo libro di Nicola Labanca. Che purtroppo, sa di cosa parla ma non è capace di presentarlo in forma scritta.
Purtroppo non è capace di scrivere in maniera semplice: le sue frasi sono dei percorsi ad ostacoli, piene di incisi e subordinate. Ci sono casi di frasi da almeno dodici righe, con la povera principale relegata alla sesta riga. Roba da apnea, purtroppo! Con uno stile diverso, questo libro sarebbe stato una chicca. Presentato così, invece, perde la maggior parte del suo fascino.
Una tiratina d'orecchie anche alla casa editrice, però. Da un lato offre al lettore una sola, malfatta cartina dell'Etiopia in cui non sono nemmeno nominati tutti i luoghi di cui parla Labanca. Nel terzo capitolo, inoltre, si parla di etnie; credo che una cartina con una distribuzione di questi gruppi etnici avrebbe aiutato l'esposizione. Anche perché lo stesso autore ammette che questo libro non è altro che un'introduzione. Visto che si tratta di un libro per principianti, allora, le cartine sarebbe state d'obbligo. Non si può pretendere che una persona che si avvicina per la prima volta alla guerra d'Etiopia conosca i molti gruppi etnici che compongono quello stato africano.
Una seconda tiratina d'orecchio per la mancanza di una bibliografia alla fine del volume. Non si può pretendere che il lettore torni indietro a cercare la nota che parla proprio di quella fonte che vorrebbe consultare. L'indice dei nomi mi ha fatto girare un po' le scatole: infatti, presenta anche i nomi di autori presenti nelle note. Credo sia la prima volta che mi succede una cosa del genere: l'assenza di una bibliografia completa, compensata dalla presenza dei nomi degl autori nell'indice. Continua a sembrarmi una mancanza di rispetto nei confronti del lettore.
Insomma, ci ho messo quasi due mesi a leggere meno di trecento paginette. È stata una faticaccia e non so se in futuro mi sentirò abbastanza coraggiosa da affrontare un nuovo libro di Nicola Labanca. Che purtroppo, sa di cosa parla ma non è capace di presentarlo in forma scritta.
May 19, 2021
Argomento molto interessante. La lettura non sempre avvincente ma il libro è assai documentato
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