"L'assessore alla cultura e manifestazioni Giordano Derenzi ha relazionato in merito. La Macchia è visibile non solo qui in paese, come ormai notorio, ma risulta un fenomeno di portata mondiale. Essa si posiziona, almeno vista dall'abitato di Magniverne, e precisamente dal balcone frontale del Municipio, quattro virgola sette gradi sopra il cocuzzolo nord della collina del Moro. Ha forma definita fungoidale, con la punta del cappello rivolta a sud-ovest, e contorni sfumati. Di giorno si presenta dello stesso colore e consistenza del tipo di nuvola denominato 'Cirro'. Di notte è maggiormente visibile, e riempita di una luminescenza che ricorda il latte cagliato. Stando ai continui bollettini del CNR, la Macchia appare ferma nel cielo. Nessuno delle migliaia di comitati scientifici che studiano il fenomeno ormai da tre giorni è addivenuto a conclusioni precise sulla sua natura, che pertanto si può considerare ancora sconosciuta". (Collana Eufemia n. 2 - racconto autoconclusivo)
"Se mi chiedessero, a bruciapelo, qual è l'autore italiano di narrativa fantastica che preferisco, risponderei Maurizio Cometto" - Valerio Evangelisti
Maurizio Cometto (Cuneo, 1971). Tra i suoi libri pubblicati, la raccolta "L’incrinarsi di una persistenza e altri racconti fantastici" (Il Foglio 2008), il romanzo per istantanee "Cambio di stagione" (Il Foglio 2011), la raccolta di racconti "Heptahedron" (Acheron Books, 2017), la raccolta di racconti "Magniverne" (Il Foglio, 2018). Ha pubblicato numerosi racconti in antologie, siti internet e riviste. Laureato in Ingegneria Meccanica, vive a Collegno. Valerio Evangelisti ha scritto di lui: “Se mi chiedessero, a bruciapelo, qual è l’autore italiano di narrativa fantastica che preferisco, risponderei Maurizio Cometto.” Sito internet: http://mauriziocometto.weebly.com/
Una macchia nel cielo, dove scientificamente non dovrebbe starci nulla, vista da un paese qualsiasi in cui la macchia comincia a lasciare ricadere effetti sulle persone (percezioni alterate, malattia del sonno). Una realtà che, in certi punti, sembra arretrare nel tempo. L'ho trovato un racconto molto dickiano, collocabile dalle parti del moratorium di Ubik. Un finale inevitabile e, se vogliamo, definitivo: un gran finale, insomma. "Doppio clic".
"Sindaco, buttati nel cesso. Tu sei un'allucinazione collettiva, Magniverne è un'allucinazione collettiva. Solo la macchia è reale. La Macchia è un breve racconto dell'autore emergente Maurizio Cometto nonché la prima opera che leggo di questo scrittore."
L'incipit non mi ha convinta di primo acchito perché vi si trova all'interno uno stile molto particolare.
Superando, però, la lunga frase iniziale, impariamo ad apprezzare questo stile che si conforma perfettamente a ciò che vuole rappresentare: quello di un atto ufficiale redatto dal sindaco. L'autore riesce con facilità a modificare il tono narrativo a seconda di ciò che vuole raccontare, è stato bravo a non esagerare, evidenziando la dicotomia tra la vita pubblica e quella privata con un giusto equilibrio.