“Sarebbe bello se la vita fosse come le crêpes, che puoi farcire come ti pare”C’è una generazione fatta di sms, gavettoni, crêpes alla nutella, professori frustrati; c’è la voglia di essere ascoltati e di giudicare la vita, gli adulti, l’ingiustizia. Ci sono Carlo e stessa classe e, a volte, stesso banco. Lui è meravigliosamente imbranato, senza modelli da incarnare, senza maschere. Lei si sente diversa, non omologata, è uno spirito critico e, al contempo, una sognatrice. Il loro cuore è ancora poco addestrato, bravissimo a sbagliare. E così Alice casca tra le braccia di Giorgio, nascosto e intrigante. Carlo si lascia sedurre da Ludovica, la classica ragazza facile che sa il fatto suo. Diciotto anni. Due ragazzi si affacciano su un mondo adulto che capiscono poco, tanto più se la scuola, la famiglia e gli amici si mettono di mezzo… Ma le stelle quante sono è un romanzo senza peli sulla lingua, schietto, diretto, una freccia che va dritta al bersaglio. Una partita di ping-pong sentimentale. Con una bella ventata di romanticismo. Un libro a due facce. A due sessi. A due voci. Per un amore solo.
Ho letto Ma le stelle quante sono da ragazzina e me ne sono innamorata subito. È uno di quei libri che ti rimangono dentro, e per questo lo consiglierei a tutti gli adolescenti in cerca di una storia capace di emozionare. La particolarità è che la vicenda viene raccontata da due prospettive: all’inizio attraverso gli occhi della protagonista femminile e, verso la fine, dal punto di vista del protagonista maschile. Questo doppio sguardo permette di scoprire sfumature diverse e di capire fino in fondo la bellezza e l’intensità della loro storia d’amore. Alla fine ti ritrovi con il cuore pieno, come se avessi vissuto accanto a loro ogni singolo momento.
Alice è la parte di me che sogna, scrive sui muri ciò che prova e cerca libertà. Carlo è la parte di me che cerca di cambiare, crescere, essere. La Carcasi ha preso le parole e me le ha buttate in gola, facendomi masticare quei sentimenti che già sentivo miei. Uno dei miei libri preferiti, vissuto fino alla fine.
Con este libro me he encontrado una historia realista, creíble y cotidiana que te puede hacer volver a aquellos años en los que te encontrabas nerviosa por un examen, o tenias que salir corriendo para no llegar tarde. Vamos, una historia que describe a la perfección los miedos e inquietudes de los adolescentes, los primeros amores, los errores que se cometen…
Aunque tiene un aire parecido a Moccia, no sé si porque ambos son italianos o algo así (xD), me ha agradado la prosa de Giulia en momentos sencilla y a ratos casi poética y dulce, con citas preciosas, cartas para recordar y acontecimientos maravillosos llenos de ternura y amor.
Los personajes son cercanos y bastante perfilados, en ellos se ve una evolución pausada y verosímil a lo largo de la historia, a alguno le he cogido cariño.
non sono riuscita a leggere la parte di Carlo..è già tanto se sono riuscita a finire quella di Alice xD la gente di questo libro me ne ha parlato benissimo ma boh, o sarò strana o non lo so, mi ha fatto cagare. troppe cose raccontante velocemente, troppe cose lasciate in sospeso e ancora non chiarite. la protagonista è troppo superficiale, troppo bambina. i ragazzi d'oggi.. ma un conto è viverle queste cose un conto è leggerle..spero di non apparire anche io così all'esterno :/ se potete evitare non lo leggete, non vi perdete niente, anzi tanto di guadagnato. Solo alcune frasi molto, molto carine come quella che ho pubblicato prima.
Molto modesto come romanzo. Ma non è che mi aspettassi molto, in verità. Non so neppure perché l’ho comprato. Rientra in quel tipo di acquisti che mi ritrovo quasi involontariamente a fare tutte le volte che, in un luogo qualsiasi (supermercato, autogrill, aeroporto, edicole), mi capitano davanti dei libri. Molto sciocco da parte mia, ne convengo.
Ad ogni modo, un pregio l’ha anche avuto. Mi ha fatto ripensare ai miei anni di liceo. Bellissimi. Mi sono ritrovata a perdermici con un sorriso sulle labbra.
Mi sono divertita come una pazza a quei tempi. Ne abbiamo combinate una cifra di cazzate, allora, io e i miei compagni di classe. Ve ne racconto una, così, tanto per il piacere di rammentarla. Una mattina, subito dopo l’appello, che nella nostra mitica III B valeva proprio la pena di vedere e ascoltare, tanto perfezionato era diventato il meccanismo che ci faceva balzare in piedi compatti e intonare a squarciagola “Azzurro” ogni volta che il professore di turno chiamava quel nostro compagno che, accidentalmente, di cognome faceva Celentano oppure quando arrivava a Ciammella, un ragazzino timido, foruncoloso e ripetente che, essendo quelli tempi totalmente privi di una correctness di qualsivoglia natura, veniva invariabilmente accolto da una serie di “culo”, pronunciati a più riprese e da diverse persone nelle più differenti intonazioni o a Ferrari, cognome che, come immaginerete, dava la stura a rumorose riproduzioni vocali di motori in riscaldamento, di derapate e di curve affrontate al limite della tenuta oppure a Lupo, una piccoletta cicciottella, il cui nome scatenava immantinente una bordata di ululati da far invidia al miglior sottofondo sonoro di un film horror oppure Majno, che si ostinava tutte le mattine a portare il giornale in classe nonostante sapesse benissimo che, in un modo o nell’altro, gli sarebbe stato sottratto e solennemente stracciato al momento dell’appello, con l’accompagnamento di un collaudatissimo coro di “Mai dire no” da parte dell’intera scolaresca o Scalzotto, che non si sa come riusciva sempre a svegliarsi per tempo dal sonno profondo in cui cadeva appena arrivato in classe, dato che di sera faceva il DJ, per lanciarsi nella più perfetta imitazione di una sirena di autoambulanza che io abbia mai udito …
… urca, mi sono di nuovo, piacevolmente persa nei ricordi. Volevo narrarvi di quella volta che, dopo l’appello, abbiamo indetto la “giornata dell’aviatore”, che è stata la prima di molte altre memorabili “giornate”, ma ho finito per divagare e smarrire il filo del discorso. Vabbè, ve lo racconterò la prossima volta che, casualmente, leggerò un altro romanzo di questo tipo.
PS: la “giornata dell’aviatore” è stata una figata pazzesca. Ci è costata un giorno di sospensione per via dei “bombardieri”, che forse hanno un tantino esagerato, ma ne è valsa la pena.
PPS: Tutto sommato, un grazie anche a Giulia Carcasi. Sia pur involontariamente, mi ha regalato alcuni momenti di serenità.
Beh,che dire è orribile.Frasi troppo.corte,descrizione inesistente troppe cose spiegate male nel giro di due pagine... Non ho letto nemmeno interamente la parte di Alice e non ho nessuna intenzione di leggere quella di Carlo. Perfortuna che me l'hanno prestato altrimenti avrei speso soldi inutilmente! Sconsigliato!E' stato il primo libro che ho odiato tra tutti quelli che ho letto!E spero di non trovarli mai piú...poi parolacce inserite alla cavolo....Marche di borse,scarpe... Ma cos'è un libro o uno spot pubblicitario? Poi molte volte viene ripetuto 'il mio vestito da 350' ok!Abbiamo capito hai speso molto...ora vuoi il risarcimento?Veramente disgustoso!
As seen in the title and on the cover, this version of the book is translated into Romanian, my first language and the language I've read this book for the fist time. I believe there are a few languages that this book was translated into, but I had the privileged to read it in my own. I loved it. I adored it. I was blown away by it. Written from two perspectives of young adolescents who fall in love, this book makes me believe in true love. It is crazy beautiful. There are no words in this world to describe how beautiful this book is; and I will not try to find them. This book is worth 10 stars out of 10. It is that good.
La facilità con la quale si legge questa storia è la ragione per la quale lo consiglio. Facilità che sta nello stile della sua autrice e nella maniera con la quale tratta sia argomenti spinosi senza farli essere pesanti, sia temi più "normali" senza farli apparire scontati. Lo volevo leggere da qualcosa come dieci anni e mai avevo trovato il tempo. Due ore di treno e l'ho iniziato e finito. Di una dolcezza struggente.
Οι αφηγήσεις των ιστοριών δύο εφήβων που διαπλέκονται και διασταυρώνονται. Οι πρώτοι αμήχανοι έρωτες και η διάψευσή τους, τα οικογενειακά δράματα και η αποκάλυψή τους, η τυραννία του λυκείου, η μουσική του συρμού και μια πρέζα από ποίηση και λογοτεχνία και ίσως ίσως μια μεγάλη αγάπη που ξέρεις να την αναγνωρίζεις γιατί με αυτήν όλα έρχονται εύκολα. Όλα αυτά λίγο πριν την αυγή της ενηλικίωσης. Δύο νέοι πολύ συνειδητοποιημένοι και συγκροτημένοι μέσα στην ανακατωσούρα του εφηβικού τους εαυτού και παρόλα αυτά μια αγωνία σε πιάνει όταν τελειώνεις την μία ιστορία και πας να καταπιαστείς με την άλλη. Θα ισχύει το ίδιο και για τον άλλο ή θα απογοητευτείς;
ENDLICHHHhh! mengisch team alice mengisch team carlo aber meistens team niemert🤕 'Io ti guarderò vincere e sarò fiera di te. E forse, anche di me' sing besser🎤🎤🎤🎤🎤🎤🎤 E NON MI IMPORTA SE NON MI AMI PIÙÙÙÙÙUUUUUU E non mi importa se non mi vuoi bene Dovrò soltanto reimparare a camminare Dovrò soltanto reimparare a camminare denn isch guet!
I enjoyed the book and probably would have liked it even more if I had read it when I was the protagonists' age. Reading both of their perspectives on the events was pretty cool.
La portada (tengo que decir que me ha parecido de lo más original, cuidada y bonita) y el título de Las estrellas se pueden contar ya anunciaban una bonita historia de amor a la italiana. Y puedo decir, muy satisfecha, que así ha sido. Su historia recuerda a los relatos juveniles de autores ya de sobra conocidos como Federico Moccia y Francesco Gungui. Espero que Giulia Carcasi se haga también un hueco entre ellos y las editoriales se animen a traducir más novelas suyas.
—Ya, de pequeña pensaba: cuando encuentre el amor lo podré hacer todo, incluso contar las estrellas.
—¿Y ahora?
—Ahora pienso que hay demasiadas estrellas.
El libro está dividido en dos partes: el relato de una misma historia de amor y desamor a través de los ojos de los dos protagonistas. La primera está contada por Alice. Es una chica normal de 18 años, abriéndose a la vida, a la que le gustan las mismas cosas que a las demás, que tiene problemas familiares y que está descubriendo lo que es estar desenamorada.
Lo malo de los corazones rotos es esto: no puedes echarles agua oxigenada por encima y soplar mientras las burbujitas caminan por la herida; solo puedes guardarte los pedazos.
Y no hay operaciones ni medicinas que los puedan curar; te tienes que quedar con tu corazón así, roto.
Carlo pasa de ser un cero a la izquierda a ser el chico más popular y salir con la chica más conocida del insituto. Sin duda, la adolescencia es una época de cambios y rebeldía pero, ¿qué le está pasando por la cabeza a Carlo?
La parte de Alice es mas extensa, todo está contado con más detalle y haciendo especial hincapié en los pensamientos y sentimientos de la protagonista. Sin embargo, la parte de Carlo está contada con más desenfado, más agilidad y sin repetir lo que ya ha explicado Alice, por lo que no se hace en absoluto pesado. Al contrario, es súper ágil: con sus trescientas y pico páginas, me lo leí casi en una noche. Me ha gustado ver las dos narraciones de los hechos, pero sobre todo esta segunda parte porque estamos muy acostumbrados a leer novelas en las que el personaje principal es una chica y es un soplo de aire fresco conocer la versión masculina, para variar.
Sabes, de vez en cuando me asalta la duda: ¿vale la pena amar si corres el riesgo de estar peor?
Ahora me parece que no.
Ahora me parece que todas esas sonrisas a medias no son suficientes.
Es una historia de primeras veces y de primeros sentimientos. Las palabras de la autora te hacen sentir la euforia de volver a tener 17 años, con el mundo a tus pies, dispuesta a devorarlo a bocados y a apurar hasta la última gota de cada experiencia que la vida te presente. Es una vuelta a la ingenuidad de aquella edad, a la emoción desbordante frente a lo desconocido, a la ilusión por las primeras veces, a la imprudencia y al miedo ante el rechazo.
—Sí, ya lo veo, pero quiero decir que aunque ahora te escueza, ya verás que dentro de poco desaparecerá. Ahora llegas a casa y te lo aclaras con agua, y ya verás cómo se te pasa. Todo se acaba pasando...
—¿Incluso el amor se acaba pasando, papá? ¿El amor también?
Quiero destacar la particular prosa de la que hace gala la autora. Me ha llamado poderosamente la atención la peculiaridad de sus letras. Es sencilla en las descripciones de situaciones y sentimientos, pero tiene un don para ilustrar con metáforas increíblemente originales que decoran con elegancia la novela. Su estilo es sin duda original y llamativo. Además, tiene frases verdaderamente preciosas. Aquí he recogido unas cuantas, pero me dejo muchísimas más en el tintero.
¡Mira a tu alrededor!
Ese alguien no está tan lejos de ti.
Es la otra mitad del libro.
No pierdas el tiempo escribiendo más páginas...
¡Búscalo!
El resto lo escribiréis juntos.
Porque no hay nada más perfecto que dos historias que se entrelazan.
Ler este romance, que saiu para as nossas livrarias em Agosto, foi como voltar de novo à escola secundária. Regressar de novo a um tempo em que tudo é grande e intenso, qualquer pequena zanga, qualquer paixoneta ganha ali dimensões apocalípticas e nós sempre preocupados, sempre querendo viver tudo ao mesmo tempo;voltei a uma época em que não pensamos, não vivemos, simplesmente "adolescemos"...
Alice e Carlo contam-nos em primeira mão todo o seu percurso pelo 12º ano até à entrada na faculdade. Acompanhamo-los nesta viagem repleta de amores frustrados, de desejo de experimentar, de necessidade de aceitação, de problemas com os pais entre outras coisas tão típicas desta fase da vida que nos molda e nos torna naquilo que seremos mais tarde.
A escrita é simples como se espera de uma narrativa na primeira pessoa, ao estilo "diário" e pontuada com pensamentos com os quais me identifiquei bastante (revendo aquilo que fui e pensava) principalmente em relação à Alice. O humor e os episódios que nos fazem rir povoam toda a narrativa, tornando-a leve e bem disposta até nos momentos que parecem mais penosos para os personagens. Um aspecto que me agradou bastante nesta edição, não sei se aconteceu o mesmo com a edição italiana, foi o facto de o livro estar dividido em duas partes podendo ser lido como dois livros em separado - até o sentido de ambos está invertido, isto é, o livro de Carlo está "de pernas para o ar" em relação ao de Alice - até as capas são diferentes.
Recomendo a quem tenha filhos adolescentes (talvez os compreendam melhor), aos próprios adolescentes (para que vejam que "adolescer" é igual em praticamente todo o mundo e as coisas não lhes acontecem só a eles). Desaconselho a quem não gosta de livros virados para um público mais adolescente e/ou com uma linguagem marcadamente jovem.
Arrivata alla fine della prima parte, ovvero quella scritta da Alice (perché il libro è diviso in una parte raccontata dalla ragazza, e un'altra raccontata dal ragazzo. In sostanza è la stessa storia sotto due punti di vista differenti), ho pensato che questo fosse uno dei libri più inutili che io abbia mai letto. Quando l'ho terminato mi sono chiesta "a cosa mi è servito leggere questo libro? Avrei dovuto trascorrere momenti di dolcezza assieme ai protagonisti, e invece sulla lingua ho il sapore amaro della delusione." Questo libro, e in particolare la protagonista, mi hanno irritato in una maniera incredibile. È troppo studiato, scritto appositamente per colpire i giovani con la retorica. Si fanno continui riferimenti a marche, band musicali, libri, film, scarpe, vestiti che andavano di moda in quel periodo (il libro è stato scritto e pubblicato nel 2005) come se l'autrice volesse costantemente sbatterci in faccia la sua preparazione e la sua conoscenza della moda del momento. La protagonista, Alice, si fa delle seghe mentali assurde e non ne capisco il motivo! All'improvviso la narrazione si ferma e partono dei presunti soliloqui in cui si capisce che Alice sta scrivendo una specie di lettera/diario per la sua sorellina Camilla (ancora molto piccola), e raccontandole la sua "storia", vuole metterla in guardia dai "pericoli" dell'adolescenza. Questa cosa mi ha fatto abbastanza ridere, vi giuro che quando racconta sembra una soldatessa appena tornata dalla guerra che cerca di convincere la sua sorellina che lei sta passando ancora dei bei momento e che non ha idea della sofferenza che l'aspetta quando verrà arruolata anche lei. L'autrice ci fa vedere l'amore e il periodo adolescenziale come un tremendo travaglio.
Sono stata letteralmente rapita nella lettura di questo libro. Una storia splendida, realistica in ogni dettaglio. La scrittura scorre e coinvolge al massimo. La storia è raccontata sia da Alice che da Carlo; sono stata colpita da come vengano rese perfettamente le differenze tra la narrazione femminile, più ricca di dettagli, e quella maschile, sempre intensa ma più asciutta. Da ragazza con una età vicina a quella dei protagonisti, posso dire che è molto facile identificarsi nel mondo da loro descritto.
"Eu penso que quando se perde alguma coisa, é porque não se tratou bem dessa coisa, porque quando gostas mesmo da coisa, tens muito cuidado."
"...quando se apaga o amor entre duas pessoas e já não há combustível, mais vale ir embora. Qual é o interesse de se guardar um ao outro e se ficar juntos à viva força? É como quando deixamos comida fora do prazo dentro do frigorifico. Mais vale deitá-la fora, pelo menos evita-se o mau cheiro. Evita-se o silencio de duas pessoas que já não têm nada para dizer."
"...na vida não conta o que se escreve mas o que se faz."
perchè è istintivo pensare che se corri avanti ti sarà più facile non voltarti indietro. perchè pensi che più vai lontano e più vedrai piccolo e distante quello che ti sei lasciata alle spalle. ma le regole della prospettiva non sono valide in amore.
є mi ritrσvσ αncσrα qui α pαrlαrє αl ciєlσ.hα lє вrαcciα grαndi є il sσrrisσ chє sα di scintillє.è vєstitσ di tuttσ puntσ.è vєstitσ di stєllє.є vσrrєi cσntαrє lє stєllє,pєr cσnσscєrlσ mєgliσ,pєr scσprirlσ αmicσ.mα lє stєllє quαntє sσnσ? tαntє.trσppє.
Achei este livros muito interessante e original no sentido em que é composto por duas capas e duas partes - dois relatos que se complementam: um representa a perspetiva de uma rapariga, Alice e o outro a perspetiva de um rapaz, Carlo, ambos com dezoito anos e no último ano do ensino secundário. Ao longo do livro são assaltados por inúmeras emoções e percalços típicos da fase da adolescência.
Um livro interessante e original que recomendo! :)
Ce ne sono tante di stelle in questo libro, anche di più di quelle che tenta di contare la protagonista. Un libro con un linguaggio tutto suo, con riflessioni e considerazioni che si vorrebbe portare con sé per sempre. Un piccolo ritratto di vita con tanto amore dentro vissuto in modi diversi da Alice e Carlo; un amore che finisce per compenetrarsi, per incastrarsi alla perfezione come certi giochi di pazienza.
ho dovuto leggere questo libro per la scuola. non so cosa abbia avuto in testa la mia prof di italiano quando ci ha detto di leggerlo. all’inizio ero contenta di leggere una storia di due adolescenti, almeno non dovevo leggermi un classico noioso o altro, ma ho subito cambiato idea. alice passa da un problema all’altro nel giro di 1/2 pagine, senza approfondire niente o senza avere dei pensieri personali. si lascia con giorgio e subito dopo esce con carlo, così senza avere un momento per stare male visto che alludeva al fatto di avere il cuore spezzato e altre cazzate del genere. in mezzo a tutto questo c’è il padre che tradisce la madre, e anche lì lei non dice niente, come se fosse una cosa normale. una parte che mi ha fatto molto ridere è stata quando ha dato lo schiaffo a carlo per “proteggerlo da malari” e nella pagina dopo viene detto che sono lì a suggerirsi a vicenda durante la prova di maturità, come se niente fosse. poi così a caso lei dice di star scrivendo questo libro per la sorella camilla, anche se per tutto il libro non se la caga mezza volta. il libro di carlo ancora peggio, tutto velocizzato, forse anche più di quello di alice. sta con ludovica solo per il sesso e quando la lascia dice anche lui di avere il cuore spezzato. imbarazzante. carlo poi alla fine del libro scrive sul tema del padre assente che non gli ha insegnato nulla nella vita, e anche qui come alice, carlo non ha mai cagato il padre, ne detto nulla su di lui. in generale i libri sono pieni di frasi fatte, spesso molto sforzate e pieni di marche, nomi di canzoni ecc
non lo consiglio per niente, fate prima a leggervi storie su wattpad che sono anche gratis.
Un libro che sa di adolescenza come pochi, in maniera positiva e in maniera negativa. Leggerlo alla soglia dei 30 anni rende difficile non riscontrare un po' di infantilità nei personaggi, ma è sicuramente piacevole ricadere nell'adolescenza e nelle esperienze dei primi amori raccontati in queste pagine. Alcune parti potevano essere maggiormente sviluppate, come ad esempio il finale di Carlo. Mi è sembrato come se il personaggio di Alice fosse stato sviluppato di più rispetto a lui, che invece ha avuto una evoluzione meno dettagliata. Al contempo alcune parti di Alice raccontate anche nella storia di Carlo sono state completamente perse e altre parti sono state riscritte quasi uguali, perdendo nel primo caso un punto di vista che sarebbe stato interessante approfondire, e nel secondo caso rendendo la lettura una noiosa rilettura. Grande pecca sono le cose buttate a caso all'interno della storia, come il diario per la sorella Camilla (inesistente nel resto della storia), il discorso al padre nel tema della maturità di Carlo, del quale non si parla mai per tutta la storia, o varie incongruenze di trama che fanno molto storcere il naso e pensare ad una immaturità nella scrittura dell'autrice. P.s. spoiler: sarebbe stato bello approfondire l'argomento della separazione dei genitori di Alice, magari con motivazioni e conseguenze sui figli; messo così, raccontando che il padre è andato via da un giorno all'altro e la madre è depressa per la situazione, non rende minimamente l'idea. Ci si passa quasi sopra, come se non inficiasse nella vita di ognuno dei protagonisti.