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280 pages, Hardcover
First published January 12, 2015
Arianna e Argentina non potrebbero essere più diverse. La prima ha appena diciassette anni, ama leggere e gli unici amici che ha sono dei nickname sul PC. Argentina ha ottant'anni, è autosufficiente ma la figlia Monica vuole che qualcuno le faccia compagnia. La convivenza forzata tra le due si rivela difficile in un primo momento e fondamentale verso la fine. Argentina è vecchia, sì, ma ha voglia di rivedere il suo paese per un'ultima volta e incontrare di nuovo Rocco, l'uomo di cui si era innamorata da giovane. Arianna e Argentina partono alla volta di Grassano, alla ricerca di un amore perduto e di uno che deve ancora nascere.
Dopo Verrà il vento e ti parlerà di me torniamo di nuovo in Basilicata, a Grossano questa volta. E ancora una volta il racconto di queste terre mi ha incantata. Michela Tilli è riuscita con le sue parole ad appassionarmi sempre di più a ogni pagina. La voglia di leggere Ogni giorno come fossi bambina è stata più forte dell'emicrania, più forte anche dei lampi e dei tuoni che mi hanno fatto compagnia in questa triste giornata.
Argentina è una sognatrice, si sveglia ogni giorno come se dovesse ricevere una sorpresa e rende ogni giorno speciale. Sa che il tempo a sua disposizione è poco, mi ha ricordato ancora una volta mio nonno. Ancorata ai sogni di ragazza, ricordando l'amore della sua vita decide di partire un'ultima volta. La sua tenacia e poi la paura di non farcela, mi ha commossa. Mi ha commossa fino alle lacrime. Ma Argentina in fondo è una persona che sa ridere, di se stessa e della vita. In lei, ho rivisto mio nonno. A volte senza la dentiera, che si copre la bocca con una mano. Ma il sorriso restava negli occhi, quegli occhi verdi che a me mancano terribilmente.
Arianna è obesa, mangia per noia e per necessità. Sa benissimo che è sbagliato, si pente e un attimo dopo si pente di essersi pentita. Il cibo la fa star bene in quel momento ma alla sera, rivendendosi allo specchio, si schifa di se stessa. Non va a scuola, non ha amici reali. Ha amici virtuali, che si dimostrano essere più reali di quelli reali. Un po' mi rivedo in lei, in certi atteggiamenti. Nel suo carattere, vedo me. La sua clausura l'ha resa quasi agorafobica, passa le sue giornate a leggere e scrivere. Praticamente è me! Argentina la cambierà profondamente, così come la sua storia ha provocato un cambiamento anche in me.
Michela Tilli non è una novellina. Sa fare il suo mestiere, scrivere le riesce bene. Sa come rapirti, sa come coinvolgerti, sa come commuoverti. E quando con poche pagine un'autrice riesce a rimescolare tutto quello che hai dentro, facendoti riflettere, non puoi far altro che ringraziarla. Per Arianna. Per Argentina.