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558 pages, Paperback
First published September 1, 2011
Ogni tanto, per un istante, gli è dato di vedersi da fuori: un uomo-ragazzo timoroso, che parla a fior di labbra, così insignificante e ordinario da non meritare neppure una seconda occhiata. Questi lampi d'intuizione lo turbano; anziché aggrapparvisi, cerca di seppellirli nelle tenebre, di dimenticarli. L'io che intravede in questi momenti è solo quello che appare, o è quello che è veramente? E se Oscar Wilde avesse ragione e non ci fosse verità più profonda dell'apparenza? È possibile essere insignificanti e ordinari non solo in superficie, ma anche nel profondo, e tuttavia essere artisti? T. S. Eliot, per esempio, potrebbe essere segretamente insignificante nel profondo, e la sua affermazione secondo cui la personalità dell'artista è irrilevante ai fini della sua opera potrebbe non essere altro che uno stratagemma per nascondere la propria natura insignificante?