Scritto dietro lo pseudonimo di Ettore Samigli (solo più tardi lo cambierà nel più noto Italo Svevo), "L'assassinio di via Belpoggio" fu pubblicato la prima volta nel 1890 sulla rivista "L'Indipendente". Questa edizione contiene anche i racconti: "Vino generoso" e "Lo specifico del dottor Menghi".
Dall'incipit del libro:
Dunque uccidere era cosa tanto facile? Si fermò per un solo istante nella sua corsa e guardò dietro a sé: Nella lunga via rischiarata da pochi fanali vide giacere a terra il corpo di quell'Antonio di cui egli neppure conosceva il nome di famiglia e lo vide con un'esattezza di cui subito si meravigliò. Come nel breve istante aveva quasi potuto percepirne la fisionomia, quel volto magro da sofferente e la posizione del corpo, una posizione naturale ma non solita. Lo vedeva in iscorcio, là sull'erta, la testa piegata su una spalla perché aveva battuto malamente il muro; in tutta la figura, solo le punte dei piedi ritte e che si proiettavano lunghe lunghe a terra nella scarsa luce dei lontani fanali, stavano come se il corpo cui appartenevano si fosse adagiato volontario; tutte le altre parti erano veramente di un morto, anzi di un assassinato. Scelse le vie più dirette; le conosceva tutte ed evitava i viottoli per i quali non direttamente si allontanava. Era una fuga smodata come se avesse avuto le guardie alla calcagna. Quasi gettò a terra una donna e passò oltre non badando alle grida d'imprecazione ch'ella gli lanciava.
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Aron Hector Schmitz, better known by the pseudonym Italo Svevo, was an Italian writer, businessman, novelist, playwright, and short story writer.
A close friend of Irish novelist and poet James Joyce, Svevo was considered a pioneer of the psychological novel in Italy and is best known for his classic modernist novel La coscienza di Zeno (1923), a work that had a profound effect on the movement.
בספר מתוארים שני סיפורים קצרים. הראשון הרבה יותר מעניין ומרתק מהשני.
בסיפור הראשון מקבלים תיאור וניתוח פסיכולוגי נהדר על המתרחש בתוככי מחשבתו של אזרח פשוט וחסר כל הנגרר למקרה מצער בעקבות חמדנות ובצע כסף. אי אפשר להיות אדישים ואטומים לתחושה ולמועקה שהגיבור עובר בתוככי עצמו כשקוראים את הסרטים שעוברים לו בראש.
Racconta la storia di Giorgio che decide di uccidere un uomo per sottrargli una grande somma di denaro. Una volta commesso il delitto scappa, ma poi decide di ritornare e nascondersi. Non funzionerà col tempo e molto spetteranno di lui.
É abbastanza scorrevole però quando l'ho finito mi ha lasciato un po' di amaro in bocca dato che non é conclusivo: alla fine non so com'è andato a finire con Giorgio perché lascia il racconto in sospeso per poi parlare di un medico e la sua sperimentazione. Mi é piaciuta questa parte ed é utile per confrontarla con il protagonista perché parla delle angoscie, preoccupazioni e ansia che ha avvertito dopo l'assunzione del siero: si sentiva come se il suo corpo non gli appartenesse e come se la sua stanza fosse sul punto di schiacciarlo. Allo stesso tempo, quando Giorgio ha commesso il delitto cercava di nascondersi, di non farsi vedere per paura che qualcuno lo potesse riconoscere e solo, in quelle 4 mura si sentiva osservato, come se ci fossero tanti occhi puntati su di lui. Queste descrizioni dettagliate mi sono piaciute molto perché l'autore permette di immedesimarsi con le sensazioni dei personaggi. Solo che avrei preferito che lo avesse concluso in modo diverso.
Lo consiglio a coloro che vogliono leggere di un omicidio in modo alternativo, senza seguire il solito schema conclusivo. Pensandoci su non é stato così male perché in questo modo il lettore può immaginarsi e dar spazio alla fantasia su come potrebbero essere andate le cose
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Een mooie collectie korte verhalen. De ordening en de toelichting bij de verhalen zou beter en duidelijker hebben gemoeten: de inleiding is best goed, maar niet alle verhalen worden in de context van Svevo's werk geplaatst. De verantwoording is dermate dun dat je maar moet raden wanneer enkele verhalen geschreven zijn. Aangezien de technologische ontwikkelingen in de 38 jaar die deze verhalen omspannen (1890-1928) nogal enorm zijn is het prettig om te weten of een verhaal vroeg of laat in die periode is. Overigens was het de eerste zin van het eerste verhaal die me de bundel verder deed lezen: "Doden was dus zo gemakkelijk? Hij bleef heel even staan en keek achterom." Niet alles is even pakkend maar er is veel te genieten.
Italo Svevo, ‘’L'assassinio di Via Belpoggio‘’, 1890
Tre racconti introspettivi che indagano le coscienze e danno voce a personaggi vinti. Tre protagonisti che in un modo o nell’altro provano a giustificare a se stessi le proprie scelte. Qui Svevo inizia quell’analisi su coscienza e inettitudine che caratterizzerà i suoi personaggi futuri. Il racconto più interessante è il primo, che dà il nome al libro. Giorgio, il protagonista, ha dei tratti in comune col Meursault di Camus, che però nascerà una cinquantina d’anni dopo, e con i personaggi di Joyce, che però ai tempi doveva avere una decina d’anni. C’è sicuramente del Dostoevskij in questo Svevo.
Este relato me ha parecido un soplo de aire fresco con respecto a los relatos de crímenes. El principal motivo es que es la propia acción del crimen la que desencadena el relato, y acompañamos durante el mismo a una persona trastornada por haber cometido ese delito. Además, queda muy bien definida el tipo de persona que es el protagonista; también podemos ver esos pensamientos de rumiación y esa ansiedad por el miedo no solo a ser capturado, sino a no ser comprendido. Giorgio es un claro reflejo del lector promedio de este relato, todos consideramos que podríamos haberlo hecho infinitamente mejor, pero la realidad es que no hemos estado en esa situación. Lo más probable es que hubiéramos actuado en la misma línea que el protagonista.
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primo racconto di Italo Svevo che ricalca un po' "il cuore rivelatore" di Edgar Allan Poe, carino però forse un po' troppo psicologico e con un linguaggio di difficile comprensione