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Terre selvagge

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Ai piedi del monte Ros, impassibile nella sua armatura di ghiacci, dimora degli dei, centro del mondo conosciuto, si estende una pianura fitta di boschi e pericoli. In questa terra a sud delle Alpi, disabitata e talmente inospitale che nel 101 a.C. non ha ancora un nome, sono schierati uno di fronte all’altro, su una superficie lunga chilometri, i due eserciti più grandi del continente. Duecentomila uomini pronti a combattere corpo a corpo, a massacrarsi fino allo stremo: a fare la guerra nel modo in cui la guerra veniva fatta oltre due millenni fa. Da una parte un popolo di invasori, anzi di “diavoli”, che ha percorso l’Europa in lungo e in largo, portando distruzione ovunque, ed è dilagato nella valle del Po saccheggiando città e villaggi, mettendo in fuga gli abitanti. È il popolo dei Cimbri, invincibile da vent’anni e deciso, forse, ad attaccare persino Roma. Dall’altra parte c’è il console Caio Mario, l’uomo nuovo della politica, con il suo esercito di plebei ed ex schiavi, l’ultimo in difesa dell’Urbe. Quella che stanno per affrontare non è una battaglia, è lo scontro tra due civiltà al bivio cruciale della sopravvivenza, è un evento destinato a cambiare la Storia. Terre selvagge è un viaggio nel tempo, in un’Italia ancora misteriosa, così vicina e così lontana da quella che conosciamo. È il racconto di una pagina drammatica della vicenda umana, finora avvolta da incertezze, falsità e malintesi. È, soprattutto, un maestoso mosaico di ambizioni e di paure, nel quale è custodita la chiave per capire molte cose anche del presente.

300 pages, Paperback

First published April 2, 2014

102 people want to read

About the author

Sebastiano Vassalli

63 books61 followers
Born in 1941, he was a well known Italian novelist.
Sebastiano Vassalli nasce a Genova nel 1941 da madre toscana e padre lombardo, ma vive a Novara sin da bambino. Dopo il liceo si iscrive alla facoltà di lettere dell’Università di Milano, dove si laurea con Cesare Musatti con una tesi su “La psicanalisi e l’arte contemporanea”. Dal 1965 al 1979 si dedica all’insegnamento in parallelo ad un’intensa attività artistico letteraria.
Partecipa alle vicende della neoavanguardia con il “Gruppo ’63”, il cui intento è abbandonare il mondo critico-accademico per tentare nuove discipline (psicanalisi, strutturalismo, semiologia) e raccogliere l’eredità dell’avanguardia del primo Novecento.
Appartengono a questo periodo alcune prose sperimentali (“Narcisso”, 1968; “Tempo di màssacro”, 1970) e la raccolta in versi e prosa “Il millennio che muore” (1972).
Successivamente a queste sperimentazioni Vassalli si orienta verso una narrazione in cui si delineano storie, trame e personaggi: “L’arrivo della lozione” (1976), “Abitare il vento” (1980) e “Mareblù” (1982).
L’anno della svolta è il 1983: Vassalli pubblica il provocatorio pamphlet "Arkadia", in cui scaglia frecce avvelenate contro i gruppi sperimentali cui aveva preso parte.
È con “La notte della cometa” (1984) che ha inizio il nuovo corso di “letteratura pura”, esplicata nella narrazione della vita del poeta Dino Campana, uomo al di fuori delle norme.
“L’alcova elettrica” (1986) è intervallato da “Sangue e suolo” (1985), nato da un’inchiesta propostagli da Giulio Bollati sul bilinguismo e sul calo numerico degli italiani in Alto Adige: da qui ha inizio l’interesse per certi aspetti connotativi degli italiani - in primo luogo la scarsa memoria - tema che caratterizza anche tutti i successivi romanzi, a partire da “L’oro del mondo” (1987), in cui un omonimo alter ego ascolta i racconti dello zio Alvaro, un sopravvissuto all’eccidio di Cefalonia.
È con “La chimera” (1990) – storia dell’esposta Antonia Spagnolini, arsa come strega a Novara tra i festeggiamenti l’11 settembre del 1610 - che Vassalli trova il gusto dell'intreccio e della costruzione dei personaggi. L’opera è un successo editoriale e di critica, vince vari premi letterari - tra cui il premio Strega - e viene tradotto in molte lingue.
“Marco e Mattio” (1992) è ambientato a cavallo tra Sette e Ottocento. Sullo sfondo storico del passaggio rivoluzionario portato da Napoleone, il protagonista Mattio si automutila e si crocifigge, facendosi artefice di una nuova Passione.
Seguono “Il Cigno” (1993); “3012” (1995) - un romanzo fantascientifico, estraneo agli scritti di questo periodo, forse composto proprio per contestare l’etichetta di “romanziere storico” attribuitagli dai critici – e “Cuore di pietra” (1997) - la storia di una grande casa in una città di pianura e di coloro che l’hanno abitata -.
Nel 1998 Vassalli pubblica “Gli italiani sono gli altri” - una raccolta di articoli polemici scritti per varie testate giornalistiche - e il romanzo “La notte del lupo”, il cui protagonista è Yoshua (Gesù in ebraico), privato di tutti gli aspetti divini e soprannaturali.
“Infinito numero” (1999), invece, tratta del forte contrasto tra la civiltà etrusca, che rifiuta la letteratura e la parola scritta, e quella della Roma augustea, che viceversa fa della scrittura un’ideologia assoluta.
In “Archeologia del presente” (2001), poi, attraverso le vicende di una coppia di giovani, Vassalli ritrae una generazione che sognava di cambiare il mondo.
“Dux” (2002) è la storia dell'ultima battaglia che Giacomo Casanova combatté nel mondo dei vivi, e rappresenta un nuovo capitolo sul carattere degli italiani: Casanova è un tipico italiano, socievole ma non sociale, adattabile e furbo.
Con “Stella avvelenata” (2003) Vassalli torna alle sue grandi storie. Leonardo Sacco, un giovane

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18 (10%)
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8 (4%)
Displaying 1 - 26 of 26 reviews
Profile Image for Malacorda.
598 reviews289 followers
February 26, 2018
Al contrario del libro della Russo appena terminato, in questo romanzo c'è molta storicità e pochissima fiction, la dose di fiction strettamente necessaria per tenere insieme le pagine, forse anche meno. Una storicità preponderante che però non può scendere più di tanto nei dettagli, vista l'incertezza e la scarsità delle fonti.

Vassalli ha scelto di parlare di Storia con i toni e i termini che userebbe un nonno con il suo nipotino, o una maestra con i suoi alunni alla scuola elementare. Inizialmente questo tipo di narrazione mi è risultato amabile: certo, questo vale per me che in tema di storia antica sono parecchio ignorante, e allora ben vengano certe spiegazioncine; chi viene dal liceo e/o riguardo la storia è un po' più ferrato di me, potrebbe trovare la lettura pedante e al tempo stesso insignificante. Per quanto mi riguarda, i numerosi incisi ed esclamazioni con cui Vassalli si rivolge al lettore e con cui espone semplici paralleli tra il giorno d'oggi e il 101 a.C., mi hanno aiutato a vedere con lucidità quanto siamo vicini a quegli uomini di duemilacentoerotti anni fa: ci sono immezzo tanta tecnica e tanta tecnologia, ma dal punto di vista squisitamente evolutivo è uno starnuto. E tuttavia, a lungo andare, quel tono didattico ha finito per diventare ridondante e un poco fastidioso anche per me, povera ignorante ma già da un pezzo uscita dai banchi della scuola elementare.

C'è un uso singolare della punteggiatura, molto frequentemente i due punti sono usati al posto della virgola. Una volta messo a fuoco il meccanismo, non mi ha irritato più di tanto, ma immagino che a qualcuno la cosa possa far venire l'orticaria.

Il tema centrale del libro è la battaglia combattuta dai Romani contro i Cimbri presso i Campi Raudii. Intorno a questo argomento, le considerazioni di Vassalli spaziano in maniera trasversale rispetto a tutte le materie: storia e storiografia, società e religione, politica, geografia, ecologia, toponomastica.
Più che un racconto della battaglia, è una lunga presentazione di quelle che furono le premesse della battaglia stessa, attraverso le spiegazioncine didattiche o attraverso brevi episodi e cammei che vedono come protagonisti i comandanti dell'uno o dell'altro schieramento o anche un qualche signor nessuno inventato per l'occasione dalla penna di Vassalli. Suggestive le riflessioni che cercano di contenere in un unico abbraccio la vecchia Europa nelle sue tre dimensioni (lunghezza, larghezza e profondità dei secoli), ma tolte queste rimane poco altro. Le tre stelle rappresentano una sufficienza stiracchiata e mi ricordano che il miglior Vassalli è quello de La chimera e Marco e Mattio.
Profile Image for Marica.
413 reviews210 followers
April 23, 2019
I Campi Raudii
Vassalli fa un esperimento Superquark. Ci racconta un momento importante della storia di Roma , la guerra di Mario contro i Cimbri e ci informa correttamente del fatto che purtroppo non ci sono fonti storiche dirette, a parte gli scritti di Silla, che era avversario politico di Mario e ha alterato la verità; quindi Vassalli scrive un romanzo, riprendendo le informazioni di Tito Livio e Plutarco e dando voce a personaggi reali e immaginari, ma comunque realistici. Si trattò di un momento molto importante, perchè tutte le legioni furono impegnate e la vittoria non era affatto scontata. Se l'esercito fosse stato sconfitto la repubblica romana sarebbe stata travolta.
E' affascinante pensare al Piemonte e vederlo progressivamente scivolare indietro nel tempo, rimboschirsi, vedere i corsi d'acqua aumentare di portata, i ponti sparire e riformarsi le paludi. I condomini scompaiono, e riemergono i piccoli borghi abitati dai Galli. Ci sono i boschi sacri dei Druidi e i Cimbri sono una popolazione barbarica e feroce, con spadone che si impugnano a due mani.
Mi è piaciuto, ha incontrato il mio desiderio impossibile di conoscere il passato, non solo in termini di eventi importanti ma di persone, coi loro pensieri e vita quotidiana. L'operazione di Vassalli è ben riuscita, dà prospettiva storica ai suoi personaggi anche attraverso i loro turbamenti: il Gallo protagonista comprende che dopo la grande battaglia dei Campi Raudii su quel territorio si è accesa l'attenzione di Roma. Le paludi verranno bonificate, il terreno lottizzato e venduto e i boschi sacri si ritireranno sempre più in alto. La Cimbra scampata ha una nuova vita, ma ha sempre al fianco il vuoto lasciato dal suo popolo scomparso.
Profile Image for Frabe.
1,197 reviews56 followers
September 25, 2017
Trasponendo in romanzo gli elementi di un’attenta ricostruzione storica, Vassalli racconta l’epico scontro fra romani e cimbri del 101 a.C.: i “barbari”, scesi dal nord Europa alla ricerca della loro “terra promessa”, eventualmente decisi anche a raggiungere Roma, in quell'anno furono fermati e annientati dall’esercito di Caio Mario ai “Campi Raudii”, le “terre selvagge” oggi localizzabili nel Piemonte orientale, tra il novarese e il vercellese.
L’autore narra tutto in modo semplice e preciso, come farebbe un nonno al nipote bambino: questa, si sa, è la forma di Vassalli - qui forse di una chiarezza più ostinata che mai… a rischio d’eccesso; la sostanza, indiscutibilmente rilevante, è costituita da un pezzo di storia italica in gran parte dimenticato - o travisato - che riemerge, riacquista il suo peso e, più di duemila anni dopo, rivive.
Profile Image for Tyrone_Slothrop (ex-MB).
843 reviews113 followers
August 8, 2017
Quanto in ValSesia si odiva l'urlo: "Odinoooo!"

Vassalli è unico nel rendere appassionante e viva la storia anche di oltre 2000 anni fa: il panorama delle orde dei Cimbri che calano dal Brennero verso le piane padane quasi toglie il respiro, così come la descrizione attenta e competente della "selvaggia" ValSesia e Lomellina. Allo stesso modo lo scontro tra Romani e Cimbri assume tutta la valenza storica negata con dolo dalle fonti storiche vittime delle manipolazioni di Silla. Molto godibile il passaggio in cui si mostra la comicità del particolare anti-storico in cui i Cimbri avrebbero concesso l'onore delle armi a Silla per il suo valore in battaglia. E quindi una grande lezione anche di come approcciarsi alla storia, di come applicare il dubbio e una sana diffidenza alle pagine di chi pensa di poter "ricreare la storia": come si applica tutto questo alla sterminata produzione di cosiddetti "romanzi storici" di dubbia qualità! Peccato solo per i sottili commenti dell'autore sui "mala tempa" di oggi contrapposti al passato - specie quando la vittoria dei Romani introduce bonifiche e riforme agrarie nelle Terre Selvagge, Vassalli sembra quasi rammaricarsene - preferire i Cimbri ai Romani mi sembra un po' eccessivo e anche un pelo anacronistico!
Profile Image for LauraT.
1,386 reviews94 followers
July 25, 2017
Gran libro "storico". Scritto al solito magistralmente da Vassalli, con un occhio attento al passato, ma tutto il viso rivolto al futuro
Profile Image for La mia.
360 reviews33 followers
May 7, 2014
Ho acquistato questo libro con un certo entusiasmo, perché mi ricordavo un Vassalli con una prosa ricca (e già da tempo meditavo di rileggere “La Chimera”; perché mi affascina la nostra storia sconosciuta e la lettura prospettica della nostra storia attraverso l’impatto che ha avuto su ciò che siamo oggi; infine perché subisco la seduzione dei libri che parlano di luoghi che conosco, da cui arriva una parte della mia famiglia.
Ho trovato invece un libro piuttosto didascalico, senza anima, che alterna la narrazione storica e quella romanzata senza mai riuscire ad integrarle, molto ripetitivo ma poco profondo nel suo cercare di entrare nella testa e nei cuori di chi partecipò agli eventi descritti. Tutto piuttosto freddo, e la narrazione romanzesca è talmente poco curata da risultare assolutamente inutile all’obiettivo del libro. Aver scelto il punto di vista di un Gallo che non solo non è parte in causa, ma vive gli eventi “da lontano” avendo come unico osservatorio il transitare di profughi (prima lontano dalla battaglia, poi di ritorno verso casa) è una scelta singolare, che a mio avviso non ha prodotto un risultato efficace.
Infine, la prosa di Vassalli, per quanto formalmente ineccepibile, ha un che di “scolastico” (sembra a tratti di leggere un libro per ragazzi scritto da un vecchio professore) e un uso dei due punti che alla lunga infastidisce.
Insomma, tutto sommato una delusione.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Ilmatte.
365 reviews19 followers
October 11, 2017
chissà se Vassalli sapeva che questo sarebbe stato uno dei suoi ultimi libri. non sappiamo quando lo scrisse, sappiamo solo che è stato pubblicato un anno prima della sua morte. viene da pensare di si, perché per la prima volta la precisa, ostinata ricerca storica non è stata velata dietro una storia umana, e il saggio storico non si è completamente trasformato in romanzo. sembra che Vassalli sapesse di non avere il tempo necessario per ampliarlo, per appoggiarci più personaggi, più storie, per renderle struggenti invece che solo abbozzare, per dare l'umana dimensione della storia. che comunque, sempre, anche per duemila anni, è fatta da persone.
Profile Image for Anto_s1977.
796 reviews36 followers
August 8, 2020
"Terre selvagge" di Sebastiano Vassalli è un romanzo storico ambientato nel 101 a. C. nei Campi Raudii, dove si tenne lo scontro definitivo tra il popolo dei Cimbri e i Romani.
I Cimbri, provenienti dalla Scandinavia, avevano attraversato tutta l'Europa, sostenuti anche dall'alleanza con Teutoni ed Ambroni, ed erano giunti al cospetto del monte Ros, monte sacro per i Galli, alla ricerca di una sorta di terra promessa in cui stabilirsi definitivamente. Erano un popolo di guerrieri molto forti, ma poco organizzati nelle tattiche militari, eppure erano stati in grado di sconfiggere l'esercito romano, arrecando loro un numero grandioso di perdite.
Ed era per questo che, Caio Mario, l'uomo nuovo, aveva convinto il Senato di Roma ad integrare l'esercito con servi ed italici.
Caio Mario, ricostituito l'esercito, era deciso ad annientare i Cimbri e a riconfermare la potenza di Roma. Si diresse, quindi, verso i Campi Raudii, l'attuale Piemonte, per ottenere il suo obiettivo.
La zona era allora paludosa e selvaggia, poco adatta ai Cimbri, i quali erano abituati ai climi più freddi. L'impresa per i Romani non fu semplice e la lotta durò 4 giorni interi, procurando vittime da entrambe le parti. I Cimbri furono annientati e le donne si occuparono di uccidere gli ultimi superstiti, che non erano state in grado di proteggerle, i propri figli e loro stesse, contribuendo così all'annientamento totale del proprio popolo.
In questo contesto, Vassalli racconta anche la storia del fabbro Tasgezio e di Sigrun, figlia di uno dei più valorosi capi tribù dei Cimbri, che scampano alla morte perché destinati dai loro rispettivi dei ad una vita comune.
Il libro è sicuramente istruttivo perché tenta di ricostruire un episodio cruciale della storia antica, smascherando, da una parte, le bugie del resoconto fatto da Silla, acerrimo nemico di Caio Mario e dall'altra accompagnando il lettore in quei luoghi desolati con le sue descrizioni dettagliate dei paesaggi e degli insediamenti militari.
L'ho trovato, però, un po' troppo ripetitivo per i miei gusti e poco centrato sui due giovani personaggi, che lui stesso definisce "i protagonisti di questa storia".
È comunque un libro che sento di poter consigliare a chi ama la storia di Roma e le sequenze descrittive.
Profile Image for Cristina (Cricci) Casanova.
144 reviews34 followers
February 16, 2021
È il primo libro di Vassalli che leggo e se dovessi giudicare l’autore da questo testo lo boccerei a priori. Non aderisce alle aspettative che avevo, visto che mi è stato suggerito da chi l’autore lo conosceva e lo aveva apprezzato tantissimo per La Chimera.
La delusione è proporzionale al grado di irritazione che mi ha provocato a tratti la lettura, a cominciare dall’uso della punteggiatura: parentesi come se piovessero, con uso insolito, per non dire arbitrario dei due punti al posto della virgola. Ma perché?
Un altro aspetto che ho trovato fastidioso è l’ammiccare, il continuo interrompere la narrazione per rivolgersi al lettore. E poi la pedanteria: ripetizioni su ripetizioni, spiegoni dietro spiegoni, considerazioni e parallelismi che lasciano il tempo che trovano. Non c’è profondità, non c’è introspezione. Non è un romanzo storico, né un saggio.
I “nostri personaggi” restano delle macchiette, bozzoli di qualcosa che alla fine della lettura restano piatti e fumosi. I veri protagonisti della storia, o della Storia, Silla e Caio Mario, non si avvicinano minimamente ad altri protagonisti indagati altrove e fanno quasi pena, povere stelle. Penso alla grandezza dell’Adriano della Yourcenar o Augustus di John Williams. Eppure, so che Vassalli è un autore di tutto rispetto, quindi perché?

Il tono da professore di scuola media, mi ha fatto procedere nella lettura pensando tutto il tempo ai miei nipotini, che magari leggendolo potrebbero interessarsi alla Storia. La voce di Vassalli e il suo interagire con il lettore, il rimandare al già detto, il ricordare un episodio o un nome, è tipico di un nonno che racconta. Interessanti, sotto questo punto di vista, le informazioni sugli usi e i costumi, l’etimologia di qualche parola, episodi verosimili, seppur di fantasia, mescolati ai fatti reali riportati dagli storici dell’epoca, le citazioni. Forse con meno ridondanza, più introspezione, meno vaghezza, più coerenza di linguaggio e attenzione ai dettagli avrebbe potuto essere un buon romanzo storico.
Alla fine, lo salvo proprio per quei piccoli aneddoti, per lo studio e la ricerca che c’è dietro e per il tentativo di voler appassionare in qualche modo i più giovani alla storia del passato.
Due stelline e mezzo e la promessa di leggere La chimera.
Profile Image for Matteo Negro.
205 reviews33 followers
July 27, 2020
In passato avevo apprezzato moltissimo La chimera e pertanto ho deciso di leggere un'altra sua opera. In questo romanzo storico l'autore ripercorre la battaglia che avvenne nel 101 a.C. tra l'esercito romano e le tribù germaniche dei Cimbri, che attraverso il Brennero giunsero nella penisola italiana con l'obiettivo di conquistare Roma. Il luogo in cui avvenne la battaglia veniva chiamato dai romani Campi Raudii e corrisponde alla pianura, un tempo occupata da boschi planiziali e acquitrini, che si estende tra Novara e Vercelli. La ricostruzione della guerra, dei paesaggi selvaggi e delle vicissitudini umane di entrambi gli schieramenti è meticolosa e dettagliata. Consigliatissimo!
Profile Image for LaCitty.
1,040 reviews185 followers
February 4, 2018
Non lo definirei in senso stretto un romanzo. Vassalli in questo libro rievoca la battaglia dei Campi Raudii che ha visto i Romani opporsi ai Cimbri tra Vercelli e Novara, ma nel fare questo, cita le fonti, riprende brani di Plutarco, Tacito e Tito Livio e in generale delinea il quadro storico della battaglia in modo molto preciso.
A me è piaciuto molto, ma se uno si aspetta un romanzo storico (pur essendoci parti chiaramente romanzate) può rimanere deluso.
Profile Image for Catta.
101 reviews1 follower
July 14, 2024
E' vero che il libro resta un po' a meta tra divulgazione storica e romanzo storico-avventuroso.
Però a me tutto sommato è piaciuto molto.
Immaginare la pianura padana di oltre duemila anni fa, con il suo paesaggio così diverso dall'attuale, le sue sanguinose vicende, la polvere della battaglia, il fumo dei cadaveri bruciati... mi sembra una storia che valesse la pena di essere riscoperta.
Profile Image for Lia H..
10 reviews1 follower
December 30, 2019
Non è un romanzo nè un documentario, ma una via di mezzo tra i due. L'esperimento è affascinante e tornano alcune meccaniche che avevo già visto ne La chimera, ma a volte il meccanismo si inceppa e rende la lettura poco scorrevole.
Profile Image for ecii_popcorn.
95 reviews
March 24, 2021
Di solito i libri storici sono un romanzo nel corso della grande storia del tempo. Qui no. Qui c'è la grande storia del tempo, su un leggerissimo sfondo di romanzo.
Un fatto quasi sconosciuto, una popolazione che ha fatto la storia per Roma, ma che oggi quasi nessuno ricorda.
Si può dire che questo libro ha un solo protagonista, uno dei più grandi e potenti, che sopravvive ancora oggi: la guerra. Questa è la storia della guerra dei Cimbri contro Roma, della battaglia dei Campi Raudii.
A questa sono collegate le storie dei personaggi secondari, gli uomini, che ne raccontano i punti di vista e le sfaccettature.
Da Stazio, che quella notte è uscito a cercare l'amico Decio Valerio nel campo di battaglia, ai circensi, che sono stati uccisi dalla paura per i Romani. Due storie all'inizio completamente distaccate, quelle di Tasgezio e Sigrun, si intrecciano indelebilmente. Ma soprattutto si ha l'occasione di analizzare Caio Mario e Lucio Cornelio Silla, l'uomo nuovo e il pazzo, il comandante e l'oratore, colui che divideva la placenta con i suoi soldati e colui che non si sarebbe mai avvicinato a loro di propria volontà.
Ma soprattuto si osserva il popolo dei Cimbri:

"La cosa più importante per i Cimbri era la libertà. La libertà per noi è più importante della vita stessa."

un popolo che come l'esox si è fatto trascinare dalla corrente che credeva lo portasse alla libertà, mentre invece l'ha intrappolato in un laghetto, facile da catturare e ancora di più da uccidere.
Profile Image for Clara Mazzi.
777 reviews46 followers
August 23, 2014
Molto deludente. Vassalli, quello che ha scritto “La chimera”, tanto per intenderci, pubblica adesso con Rizzoli e non (più?) con Einaudi. Scende di livello e il suo scritto lo conferma appieno. Testo didascalico, anche se non parte con queste intenzioni, che si rivolge costantemente (interrompendo il transfer) al lettore, come se esso fosse, per di più, un perfetto ignorante (con banalissime spiegazioni del tipo: la moglie di Mario era della gens Giulia, i Kennedy del passato, oppure: questo modo di comunicare era come la posta elettronica dell’epoca e molti altri ancora). Lungi quindi dal trasportarci nei Campi Raudii e di immergerci nelle tensioni delle battaglie, nei pensieri dei generali piuttosto che di qualche soldato o di seguire delle vicende minori ma non meno umanamente importanti, Vassalli cita e quota a man bassa Tito Livio, Plutarco, Tacito e compagnia bella, facendo sicuramente prova e di grande cultura come di ricerca, ma di scarsa inventiva. Un libro che poi sulla battaglia stessa offre scarsi cenni e che si sofferma ora troppo ora troppo poco sia su Mario che su Silla lasciando il sospetto che neanche l’autore avesse messo ben a fuoco cosa volesse davvero raccontare. Vassalli è ben lontano dalla Yourcenar e dal suo magnifico “Memorie di Adriano”.
Profile Image for benedetta.
25 reviews35 followers
August 30, 2015
Avevo l'occhio su Terre Selvagge da quando ho assistito alla presentazione (assieme all'autore, peraltro) al Salone del Libro del 2014. Quando è arrivato a casa il pacco di Amazon con tutti gli ultimi acquisti di mio papà (che compra libri come se stesse all'ingrosso, praticamente) mi ci sono fiondata su.
Dunque. È vero che è nel perfetto stile di Vassalli, e quindi non solo romanzesco, ma anche didascalico, pieno di spiegazioni e digressioni che pesano un po' sulla parte di introspezione (l'unica cosa che proprio non mi è mai piaciuta, nemmeno nella Chimera o in altri libri di Vassalli), ma il libro merita, secondo.
Forse sono anche un po' di parte, perché la battaglia dei Campi Raudii è avvenuta praticamente fuori da casa mia (abitando io esattamente tra Novara e Vercelli).
Quindi, io lo consiglio. Certo, forse non è allo stesso livello della Chimera, ma è un libro che scorre piacevole e leggero.
Profile Image for Giovanna Barbieri.
Author 28 books67 followers
January 1, 2016
Ho sempre amato la Storia romana e Vassalli in questo romanzo/saggio storico tratta un evento della Storia non molto noto: la fine di un popolo, quello dei Cimbri.
Gente orgogliosa, nata per combattere e che non ammetteva sconfitta. Scritto molto bene (anche se alcune parti sono un po' pesanti). Lo consiglio a coloro che amano la Storia dalla quale si può capire come evitare gli stessi errori. Come l'autore ha scritto in conclusione: " ci sono dei periodi, nella nostra storia, in cui per guardare avanti bisogna voltarsi".
Profile Image for Paola Opi.
11 reviews
July 31, 2015
Non ho letto altri libri di questo autore recentemente scomparso.
Devo dire che ho trovato la lettura interessante e scorrevole. Ricco di riferimenti storici, è stato in grado di romanzare un avvenimento accaduto più di 2000 anni fa. Ho gradito la descrizione dei luoghi e dei panorami a me vicini. Con l'incontro/scontro di tre culture (Romani, Galli e Cimbri) ci porta al suo congedo che vuol essere un augurio.
Profile Image for Carmine Vilardi.
66 reviews1 follower
September 27, 2014
Lo sfondo storico sul quale si stagliano le vicende personali di alcuni personaggi storici è molto interessante e ben ricostruito, ma sono proprio le vicende personali che non riescono mai ad assumere spessore. Il risultato è che questo libro somiglia (pericolosamente) più a un libro di storia che a un romanzo. Un libro di storia gradevole, ad ogni modo.
Profile Image for Gabriella.
134 reviews1 follower
August 18, 2016
Un libro che ha del particolare, raccontare una sfida dell'epoca romana romanzata.
Le glorie dell'impero romano alle prese con i barbari ai piedi del monte rosa, nella regione Piemonte! dovizia di particolari ed emozioni uniche! per chi ama la storia e l'antichita'
Profile Image for Mario Grella.
57 reviews1 follower
April 23, 2025
Ed io che pensavo di vivere in una terra di nessuno; invece è stata una terra di proprietà di un sacco di gente...
Profile Image for Marco Cerbo.
288 reviews4 followers
September 12, 2015
Bel saggio romanzato per raccontare la battaglia tra Cimbri e Romani. Ben scritto e interessante.
3 reviews
January 19, 2016
Un racconto molto piacevole... un tuffo nella storia con tanto amore per i luoghi in cui ha vissuto
Displaying 1 - 26 of 26 reviews

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