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Els nostres

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Els nostres és l’àlbum familiar de Serguei Dovlàtov , d’una nissaga que abraça tot el segle XX. Una parentela farcida de personatges contundents que s’espavilen de la millor manera en un país caòtic i absurd. Dovlàtov recorda els avis malhumorats i forts, els oncles contrabandistes, la mare sense pèls a la llengua, la tieta correctora que sabia els secrets dels literats, el pare que admira i defensa Stalin, la gossa Glaixa que viu entre dissidents i per això borda als uniformats demostrant un esmolat sentit de la justícia, les estranyes circumstàncies en què va conèixer la seva dona i les converses amb la seva filla, quan ella li fa preguntes com: “I per què no pots publicar?” o “Papa, tu estimes Bréjnev?” just arribats a Nova York.
Cada protagonista té el seu propi capítol que no es sinó el relat de cada vida sota la trista mirada irònica del seu descendent. Dovlàtov s’explica “ell” a través dels altres, com a baula d’un joc de miralls del qual neix un llibre colpidor i íntim que ens corprendrà.

150 pages, Paperback

First published January 1, 1983

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About the author

Sergei Dovlatov

181 books707 followers
Sergei Dovlatov (Russian: Сергей Довлатов) was born in Ufa, Bashkiria (U.S.S.R.), in 1941. He dropped out of the University of Leningrad after two years and was drafted into the army, serving as a guard in high-security prison camps. In 1965 he began to work as a journalist, first in Leningrad and then in Tallinn, Estonia. After a period of intense harassment by the authorities, he emigrated to the United States in 1978. He lived in New York until his death in 1990.

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Displaying 1 - 30 of 131 reviews
Profile Image for Vit Babenco.
1,784 reviews5,785 followers
December 2, 2020
Ancestors and kin… Lives and fates… And Sergei Dovlatov could discern any tiny nuance of relationships and was brilliantly witty.
The life of the grandfather ended tragically…
As I’ve already said, his youngest son, Leopold, had settled in Belgium. Once, a man he knew there came to see the family while visiting the USSR. He was called Monya. Monya brought Grandpa a tuxedo and a huge inflatable giraffe. The giraffe, it turned out, was really a hat rack. Monya railed against capitalism, was enthusiastic about socialist industry, then went home. Soon afterward, Grandpa was arrested and charged with being a Belgian spy. He was given ten years “without correspondence privileges.” What this really meant was that he was shot. Anyway, he would never have survived ten years in a prison camp. Hunger is hard for a healthy man to endure, arbitrary rules and brutality even more so…

The state doesn’t need citizens, it needs slaves and servants…
The uncle knew how to serve so he was successful…
Sometime before the Second World War, my uncle decided to apply to the university to study philosophy, a natural decision for a young man who had no concrete goal as yet. People whose orientation in life is vague and cloudy are often the ones who dream of studying philosophy.

And the father was an actor in everything…
My father always liked to cut a figure, so it’s no wonder he became an actor. Life appeared to him as grand theater…
It was all neither comedy nor tragedy, but drama. In the end, good triumphed over evil. Base impulses were counterbalanced by high passions. Happiness and grief ran in the same harness. The main character would stand revealed in all his stature.
The main character was none other than my father himself.

Life is a sad comedy in which everyone is one’s own protagonist.
Profile Image for Malacorda.
598 reviews289 followers
January 21, 2020
Un autentico album di famiglia. Album classicissimo per quanto riguarda i soggetti ritratti (nonni, genitori, zii, cugini, moglie, figlia, e ovviamente il cane); album originalissimo e inusuale per quanto riguarda le "tecniche pittoriche", oserei dire che si tratta di ritratti cangianti: se li guardi da una certa angolazione sono fotografie, ma se li guardi dall'altra sono schizzi a pastello, o ancora schizzi di caricature oppure vignette. A seconda della luce e dei momenti le immagini sono a colori, o in bianco e nero, o in qualche momento si intravedono ritratti in seppia. Le frasi brevi sono proprio come pennellate o qualche volta persino come puntini che vanno a ricostruire una sagoma, un profilo o un interno. A suo modo postmoderno ma senza svolazzi inutili e senza pretesa di stupire ad ogni costo.
Il dosaggio di ironia e malinconia è perfetto, se si modificassero le dosi di un solo milligrammo o di una sola virgola, allora cascherebbe tutto il castello di carte. Eccezionale esempio di auto-fiction, e l'"eccezionale" lo intendo proprio nel senso di "notevole" perché grazie al dosaggio perfetto di tutti gli ingredienti (i tempi, il tono, i personaggi, la scansione) riesce a rendere piacevole la lettura senza che al lettore freghi un bel niente di niente di cosa è vero e cosa non lo è.

Assonanze: la struttura fatta di brevi racconti però tutti collegati tra loro ricorda l'Armata a cavallo di Babel'; le ambientazioni qui ricostruite, e anche i temi collegati alle vite dei personaggi mi hanno felicemente richiamato alla mente la Storia Russa della Ulitskaja; il tono scanzonato delle facezie, dei non-sense e del prendere la vita con un'alzata di spalle ricorda John Fante (così pure come il tema dell'emigrato/esiliato che si dedica alla scrittura), ma mentre in Fante le spiritosate sembrano per lo più fini a sé stesse, qui c'è la malinconia per la patria perduta a fare da contraltare, a controbilanciare il mix dei sapori che compongono tutta la ricetta. Non solo malinconia per un luogo ormai lontano ma anche malinconia per le cose che sono andate storte e forse, chissà, potevano anche andare diversamente (ricopio dalla postfazione di Laura Salmon: "dietro questa parola [Noialtri] si cela un innegabile amore per il suo paese, per quella Russia sovietica, bistrattata dalla Storia e da uno stuolo di suoi autorevoli colleghi, verso la quale - a dispetto di ogni recriminazione - prevale la nostalgia"); malinconia anche nei confronti di un qualcosa che non è chiaro e immediato da definire: nei confronti del regime la critica non è aspra e definitiva, non è quella di chi vorrebbe ribellarsi quanto quella di chi non comprende, di chi si aspettava di più e di meglio, e nell'attesa di capire o di veder cambiare qualcosa la butta in ridere e chiude il discorso con una battuta (oltre che con una bevuta, ovviamente): ricopio ancora dalla Salmon, "Dovlatov ha offerto un'altra possibilità interpretativa all'oppressione sovietica: ha mostrato innanzitutto che l'"inferno" non appartiene tanto al "mondo" istituzionalmente inteso quanto piuttosto all'"uomo", alla sua natura straordinariamente contraddittoria; ha indicato, in secondo luogo, che Bene e Male (Giusto e Ingiusto) sono concetti meno isolabili e districabili di quanto si possa o si voglia sperare."

Quest'ultimo appunto, la particolare sfumatura nella posizione dell'autore nei confronti del regime sovietico, che non è tutta adulazione acritica ma nemmeno tutta odio e ribellione, nemmeno quando questi sarebbero più che giustificati, questo è forse l'elemento più originale e avvolgente della lettura: in poche paginette riesce a condensare quello che credo non si riuscirebbe a mettere insieme in anni, vivendo sul posto, parlando con le persone e cercando di fare la somma algebrica delle argomentazioni positive e negative e possibilmente cercando di togliersi dalla testa l'impostazione da filmetto di seconda categoria che vuole vedere a tutti i costi buoni-contro-cattivi (dicesi anche: "con noi o contro di noi"). Ma ripensandoci bene, i sentimenti espressi qui da Dovlatov li avevo già avvertiti anche nel libro della Ulitskaja. Mi fa piacere di trovare conferme, e mi fa ancora più piacere ammettere che qui Dovlatov ha una grazia e un'ispirazione istintive che forse la Ulitskaja non ha (motivo per cui l'uno sa dire tutto quel che c'è da dire in poco più di cento pagine mentre all'altra ne occorrono cinquecento e oltre per spiegarsi).

Nota di merito per la traduttrice che ho già citato, la quale nella postfazione (che io invece ho letto come prefazione e posso assicurare che funziona anche così) sa esporre molto chiaramente i punti cruciali del lavoro svolto e dei ragionamenti da lei seguiti, e sottolineare con precisione le peculiarità dei termini chiave del libro. Si sofferma in particolare proprio su quel Noialtri che è il termine da lei scelto per tradurre più da vicino possibile il titolo originale. Da quel che ho potuto capire si tratta della scelta più azzeccata: "resta un concetto connesso al mondo affettivo, psicologico, non a quello geografico e tanto meno a quello etnico".

"...ho deciso di ricorrere alla parola "noialtri", a questo piccolo residuato, un poco dialettale e un poco arcaico, ma opportunamente rafforzativo e delimitativo [...] allude all'essenza più intima, psicologica dell'appartenenza al "gruppo" [...] esprime tutto un mondo di comunanze, affetti e nostalgie".

Dopo quel disastro psicofisico che è stato il libro di Manook, questo Dovlatov è stato un vero tonico, che piacere quando i libri sono così rinfrancanti.
Se avevo valutato quattro stelle e mezza la Storia russa della Ulitskaja, per l'ampiezza del respiro della sua narrazione; allora devo valutarne quattro e mezza anche quest'altra storia russa, che invece di rivolgersi al macro preferisce guardare al micro, che sa stringere in una sola parola tutto il tempo di quattro generazioni più tutto lo spazio che passa da Vladivostok al Caucaso e poi da Leningrado a New York passando per Vienna.

"Naši è infatti una retrospettiva "epica" sul mondo familiare, affettivo, presentata secondo la formula inattesa dello humor. Pur nelle sue numerose soluzioni, l'umorismo sembrerebbe contraddire alla stessa possibilità di convivere con l'epos, ma nella realtà artistica, il talento è spesso proprio la capacità di coniugare aspetti apparentemente incompatibili."
Profile Image for Jolanta (knygupė).
1,272 reviews232 followers
June 27, 2020
Dvylika trumpų (auto)biografinių/šeimyninių apsakymų. Vienas - apie autoriaus šunytę Glašą, be abejonės - svarbią šeimos narę. Skaitant rinkininį, į akis krinta dažni pasakojimo pasikartojimai (akivaizdu, kad rašyti apsakymai buvo ne rinkiniui), bet kažkaip neerzino tai manęs. Puikus autoriaus humoro jausmas labiau sustiprino beviltiškumo ir absurdo nuotaikas tvyrojusias tuometineje TSRS...Skaitysiu jo daugiau.


Sergei Dovlatov with his daughter Katya, 1985

''Старшие братья тянулись к литературе, к искусству. Младший, Леопольд, с детства шел иным, более надежным путем.
Леопольд рос аферистом.''

"И да здравствует сон! Ибо сон — бездеятельность. А бездеятельность — единственное нравственное состояние. Любая жизнедеятельность есть гниение... Чао!.."

"Разумеется, тетка переживала, когда мучили Ахматову и Зощенко. А когда травили Пастернака, она даже заболела. Она говорила:
— Это политически неверный ход. Мы теряем свой престиж на Западе. Частично перечеркиваем завоевания двадцатого съезда..."

"Есть в газетном деле одна закономерность. Стоит пропустить единственную букву — и конец. Обязательно выйдет либо непристойность, либо — хуже того — антисоветчина. (А бывает и то и другое вместе.)
Взять, к примеру, заголовок: "Приказ главнокомандующего".
"Главнокомандующий" — такое длинное слово, шестнадцать букв. Надо же пропустить именно букву "л". А так чаще всего и бывает.
Или: "Коммунисты осуждают решения партии" (вместо — "обсуждают").
Или: "Большевистская каторга" (вместо — "когорта ").
Как известно, в наших газетах только опечатки правдивы."

"Перед вами — история моего семейства. Надеюсь, она достаточно заурядна. Мне осталось добавить лишь несколько слов. 23 декабря 1981 года в Нью-Йорке родился мой сынок. Он американец, гражданин Соединенных Штатов. Зовут его — представьте себе — мистер Николас Доули.
Это то, к чему пришла моя семья и наша родина."
Profile Image for Ana Cristina Lee.
766 reviews401 followers
July 1, 2022
Esta colección de breves retratos sobre el escritor y sus familiares se lee en un vuelo y nos da una aproximación a la realidad rusa a lo largo del siglo XX. Desde las purgas de Stalin que sufrió su abuelo, hasta la represión sobre los intelectuales en los años 70, que el autor narra con desenfado. Finalmente tuvo que emigrar a Nueva York en 1978, ya que estaba señalado por sus escritos críticos con el régimen soviético.

Es una lectura fácil porque todo está relatado sin amargura, con un humor ligero pero corrosivo y lleno de anécdotas sobre su pintoresca familia.
Profile Image for LW.
357 reviews93 followers
January 4, 2019
Naši / Noialtri

Naši è il titolo russo tradotto in italiano con Noialtri
Una parola un po' arcaica e un po' dialettale (la usano ancora i vecchi dalle mie parti e a me piace molto)
che esprime tutto un mondo di affinità , di vicinanza affettiva e di nostalgia.
Sfogliamo un originale album di famiglia ,con quattro generazioni di ebrei russi da Vladivostok a New York, e con esso la storia russa ,nell'arco temporale che va dagli Zar fino all'esilio dall'Unione Sovietica.
C'è molta ironia affettuosa (a volte amara), ritratti vivaci e intensi
la zia era una donna che si notava.Nella sua calda bellezza armena c'era qualcosa di artificioso.
Come in un paesaggio montano o nei versi romantici di Lermontov.

Aneddoti assai divertenti come quello del nonno arcigno che incuteva un terrore mistico (MAVANCÙ!) o quello di zio Roman,il colonnello
Nei miei confronti lo zio Roman provava un sincero disprezzo.Al mattino non facevo ginnastica ,non facevo la doccia gelata.E in generale detestavo i movimenti bruschi.E se mi insultavano accettavo compromessi.Del resto sono stato offeso piuttosto raramente.In tutta la vita tre volte. E tutte e tre le volte è stato lo zio Roman.

Anche l'incontro con l'imperturbabile e taciturna Lena è chiosato con il consueto humour dovlatoviano
Non era amore. Ma neppure una cosa passeggera. Era un tentativo di difendermi dal caos .

E c'è pure autoironia: di se stesso e del suo cane Glasa dice
Siamo simili. Siamo due forestieri attempati, irritabili e complessati ...che fregano in combutta il salame dal frigo ...
Profile Image for flaminia.
452 reviews129 followers
March 25, 2022
grazia, bellezza e arguzia.
Profile Image for Megan.
193 reviews10 followers
August 12, 2009
This book is a poem.

Let me be clear. It is not poetry, or even fiction. Purportedly, it is memoir. But Sergei Dovlatov, a Russian emigre to the United States, writes such brief and enchanting vignettes about various members of his family; he is so selective of the events and characteristics that he portrays, that the stories slip from the status of mere fact and slide into a world of myth and dreams. Like this:

"Finally I was discharged. I began to work for large daily newspapers. I kept changing jobs. On top of everything else, I began writing short stories. Naturally these stories were not published. I started drinking more. Masquerading as an unrecognized genius somehow made existence easier."

Just when you think you've pinned down the purpose of a paragraph (his employment; no, writing; no, drinking), he nails you with a non-definitive statement that renders all the sentences leading up to it as seemingly dazed ramblings. And maybe living in Soviet Russia in the '60's and '70's was a daze. After all, one of his grandfathers was "disappeared" and shot for unclear reasons, and arrests (of friends, family, and Dovlatov himself) were not uncommon.

Only a writer like Dovlatov can say things about his own daughter like, "That was the year she was not pretty at all," and come across as tender. His deceptively stark turn of phrase is actually pregnant with ambition, disappointment, longing and revelation.
Profile Image for Strasna Mera.
185 reviews24 followers
June 1, 2020
I druga pročitana. Divan je Dovlatov i divne su ove priče o njegovoj neobičnoj porodici. Naizgled jednostavne, duhovite, tople, a ustvari odlično ispripovedane, ubedljive, samokritične. Definitivno moj novi omiljeni pisac :)
Profile Image for Vanja Šušnjar Čanković.
371 reviews139 followers
July 26, 2020
Dovlatov zanimljiv i zabavan kao uvijek. Roman u pričama o članovima porodice i drugim bližim i daljim krvnim srodnicima, viđenim kroz prizmu zdravog, njemu svojstvenog, humora. Ogoljeni nisu samo ljudi i pojedinačno događaji iz njihovih života, nego i društveno-političke prilike u Rusiji u to doba. Smiješni, istovremeno, tako bliski likovi.
Profile Image for Artemisia.
145 reviews
January 22, 2012
Un giorno la mia ex coinquilina mi ha detto "spesso occorre tempo per abituarsi ai volti delle persone". E non si riferiva al carattere o ai modi di fare ma esattamente alle facce: si passa dal disagio all'affascinamento in maniera lenta, impercettibile e quindi inesorabile. E ti ritrovi a voler bene ad uno sguardo un po' fosco, a delle orecchie sporgenti, a dei capelli di un colore indefinito, ad una piega della labbra così insolita. E con Dovlatov è stato così. Questo signore non è, palesemente, il mio tipo...ma che ci posso fare se con Noialtri sono rimasta a guardare il suo volto (a leggere le sue frasi) senza nessun pudore, in maniera così insistente e diretta (rapita, l'aggettivo giusto è rapita)?

P.S.
E alla domanda "tè o caffè?" io, piuttosto che rispondere, sarei rimasta a guardare il volto tranquillo di Lena piegarsi su di me.
Profile Image for Ivana.
104 reviews8 followers
Read
January 7, 2024
Uzela sam ovu knjigu s police jer je kratka, jer mi se učinilo da je izuzetno dobro LOMovo izdanje (iako su me tri tačke na svakih pet rečenica ubile, ali to nije LOMova krivica) i jer je Dovlatov lep(?), a dobila sam udarac u stomak, da ne kažem veoma popularnu temu međugeneracijske traume, ali kondenzovanu i, u nekim delovima, veoma duhovitu.

Na talasu Saše Stanišića i Đurđice Čilić iz mog čitalačkog iskustva, ali mnogo jezgrovitije u momentima.

Potpuno sam zaintrigirana početkom veze njega i njegove žene - manifestujmo.
193 reviews6 followers
July 30, 2022
Dovlatov je uvek koketirao sa autobiografskim detaljima, ali ovde je takav od početka do kraja. I on je onaj stari, odličan Dovlatov, kratke rečenice, puno dijaloga, inteligentan humor, britak i oštar prema komunizmu i Rusiji u doba kad je tamo živeo.
Iako nije na nivou "Kofer"-a (moj omiljen njegov naslov), Naši je još jedna u nizu odličnih knjiga. Preporuka za sve.
Profile Image for Ophelia Avetisian.
7 reviews9 followers
August 25, 2018
Нет слов...Это именно та книга, с которой стоит начать знакомство с творчеством, да и самим Довлатовым. Особенно если вы - родом из ушедшей эпохи Совета или дитя Постсоветщины. Семья - самая крепкая из цепей, приковывающих нас к миру и жизни. А кому-то особенно везет родиться в семьях интересных, незаурядных, других. Именно такой, уже немолодой человек делится историей "своих", искренне, с ноткой горечи и патриотизма.
Profile Image for Dragan.
104 reviews18 followers
February 26, 2019
Odlično! Druga knjiga od ovog pisca kiju citam na ruskom. S blagim humorom i nekom sjetom koja dira dušu Dovlatov piše o svojoj porodici, sebi ali i o SSSSRu. Pisac kojem ću se definitivno vratit.
Profile Image for Verce Hristovska.
187 reviews5 followers
May 3, 2021
Serjoza Dovlatov za mene e novo otkrovenie. koj preku kratki raskazi ja dolovuva biografijata na sopstvenata familija, a kako sto kazuva samiot i preku familijata na simbolicen nacin ja prikazuva biografijata na povoena Rusija. Tuka ke sretnete raelni likovi, koi cel zivot se birat za svoite ideali, nekoi razocarani ke si otidat na drugiot svet, drugitr itri, visoko inteligentni ubavinata ke ja baraat vo egzibicionizmot, vo adrenalinot da se zivee na ivicata od zivotot, celo vreme da se predizvikuva zivotot, za da se custvuvaat ispolneti. Treti, megu koi i pisatelot, otkako ke bide staven na crna lista poradi tri pecateni raskazi na Zapad,zivotot go prodolzuvaat vo emigracija. Nema nakitenkst vo negovite dela, nema filigranski ukrasi, epiteti, gi nema poznatite Tolstoevski narativni opisi. Samo ima surova realnost videna iprikazana preku negovite oci.
Profile Image for Samson Martirosyan.
110 reviews8 followers
October 17, 2016
Мне кажется, что "Наши" - лучшее что есть от Довлатова. Это настолько жизненно, что сразу можно почувствовать довольно близкую связь с нашими, они все действительно за короткий срок становятся нашими, своими, родными. В книге столько всего, и, главное, столько всего абсурдного. Читал и думал, неужели советская Россия действительно была такой, люди были такими, режим, Ленин, Сталин, Брежнев, Бродский, все, люди, номенклатура, издатели, писатели, художественные деятели, уборщицы, неужели я чувствовал отголоски этого всего самого, когда гулял по Москве или катался в московском метро?
"Наши" настолько задевает за живое, что думается, что такой простой и общедоступный стиль Довлатова на самом деле очень сложный литературный прием.
Понравилось, и очень, я как будто уже знаю его историю жизни и лично знаком с Довлатовым и всей его семьей.

Profile Image for Maša.
16 reviews10 followers
February 17, 2019
Dovlatov je genije. Ne stignem da se oporavim od jedne, kratke, ubitačne rečenice, a već ide druga, još bolja. Piše o sebi i svojima, odnosno našima, nježno i sa toplim, iskrenim podsmjehom.
Profile Image for Netta.
185 reviews146 followers
March 4, 2023
First time I read this book in 2018 and absolutely loved it. Almost six years later I tested this love and it still thrives. Brodsky called Dovlatov’s prose “a soft music of common sense”, frankly, I’ve nothing to add. A soft music of common sense, so much needed in this crazy world.
Profile Image for Francisca.
565 reviews152 followers
December 13, 2024
Qué cosa más maravillosa. Un retrato familiar muy cuidado y cínico y entrañable. Me está encantando conocer a Dovlátov.
162 reviews25 followers
November 21, 2019
Roman sastavljen od priča o članovima porodice koje vezuje krvna veza i prokletstvo istorijskog trenutka, tačnije - ruskog dvadesetog vijeka. Zanimljivo, duhovito, stiče se utisak da je pisano sa nevjerovatnom lakoćom (ili se makar sa lakoćom čita).

Ipak.
Jedna zvjezdica manje zbog meni nesvojstvenog pristupa, to jest kritikovanja sopstvene zemlje, pa kakva je da je (a dobra, naravno, nije), tokom boravka u drugoj, suprotstavljenoj i neprijateljskoj. Eto, samo to. Naravno, ovo se nije ni moglo objaviti u Rusiji osamdesetih, ali svejedno, prosto mi ne prija takav pristup i kritika, bez obzira koliko bila opravdana, u takvim okolnostima.
Profile Image for Andrijana.
88 reviews3 followers
March 29, 2020
Pitko i zanimljivo piše Dovlatov. Dopala mi se ova knjiga o članovima njegove porodice. Ipak, „Strankinja" mi je duhovitija, zanimljivija. Zato 4****
Profile Image for Pekka Mukkala.
319 reviews14 followers
July 10, 2022
Sergei Dovlatov on uusi tuttavuus minulle ja tutustuin Meikäläiset teokseen työkaverini annettua kirjan lainaan. Kirja on sarja tarinoita, jossa Dovlatov käy läpi perhettään. Hänen teksteissään huokuu välillä Gogolin huumori, mikä miellytti erityisesti. Mutta huumorin ohella Dovlatov kuvailee neuvostoyhteiskuntaa terävästi ja nuo kuvailut tuntuvat kesällä jotenkin tutuilta, kun Putin kiristää koko ajan otettaan kansalaisyhteiskunnasta. Lukemisen arvoinen kirja. Pisteet 9/10.
Profile Image for Nandes.
275 reviews51 followers
March 4, 2016
Dolor, humor negre, ironia, misèria, censura...
Amb quina mestria Dovlàtov m'ha fet somriure i esgarrifar alhora... la mateixa mestria que li permet unir en un llibre la crua realitat de la seva vida i del seu país amb anècdotes surrealistes i hilarants.
Profile Image for Luba.
58 reviews3 followers
August 23, 2012
смешно, грустно и попросту чудесно. как, собственно, и все у Довлатова.
Profile Image for Marat M. Yavrumyan.
258 reviews46 followers
June 4, 2013
Մայրական պապի մասին պատմող հատվածը վերջն է։ Մորաքույրը՝ տիպիկ հայկական մորաքույր է։)
Profile Image for Iina.
190 reviews9 followers
November 27, 2016
Dovlatov on älyttömän hauska kertoillessaan Neuvostoliiton absurdiudesta.
Displaying 1 - 30 of 131 reviews

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