Firenze, tredicesimo secolo. La guerra tra Guelfi e Ghibellini distrugge intere famiglie. Tutta la Toscana è sconvolta, ma le due fazioni non sanno che la loro guerra è solo il pallido riflesso di uno scontro che dura da secoli tra i misteriosi abitanti delle lande dello Spirito. Con ogni mezzo a sua disposizione, Kabal, spirito guida della famiglia Cavalcanti, trama per non soccombere e conquistare il potere. Ha un asso nella manica: il suo nuovo capofamiglia umano, il guerriero e poeta Guido Cavalcanti. Per salvare la sua città e coronare il suo sogno d'amore, Guido dovrà inseguire il sogno di una pace impossibile, e in questo lo aiuterà un giovane e timidissimo poeta, di nome Dante Alighieri... Guerra, tradimenti, intrighi e magia in perfetto equilibrio tra la ricostruzione storica e il fascino di ciò che si cela dietro le quinte dell'umanità. “The Eternal War – Gli Eserciti dei santi” è la risposta fantasy a "House of Cards", con la cornice fiorentina della Divina Commedia.
Livio Gambarini is a philologist and editor, teacher at the creative writing course "Il piacere della scrittura" at the Catholic University of Sacred Heart in Milan (Italy). His works cover a large array of genres, both speculative and realistic, often involving italian Middle Age history.
Livio Gambarini è filologo, editor e insegnante al corso di Alta Formazione "Il piacere della Scrittura" all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. I suoi lavori spaziano dal romanzo storico al fantasy e spesso si focalizzano sulla divulgazione del medioevo italiano.
"Un nobil e gentil imaginare sì mi discese ne la mente mia: in verità (ch'eo alora dormia) el me paria con la mia donna stare in un giardin, baciar e abracciare, remossa ciascuna altra villania. Ella dicea: "tu m'hai in tua balia; fa' di me, o amor, ciò che ti pare".
(Paolo Lanfranchi, "Un nobil e gentil...", quartine)
Piccola premessa: ho conosciuto l'autore all'edizione 2018 di Stranimondi; ma, come risulta essere nelle mie corde, l'incontro si è svolto con la poco edificante costruzione di una simulata violenza rettale - con la spada messa a disposizione dalla CE - per cercare di svezzare il contest fotografico dall'atmosfera rilassata di cui si ammantava. Certo, la dedica apposta sul seguito di questo romanzo ha (in parte) controbilanciato la dignità disintegrata.
E l'opera in questione? Una bella prova d'esordio - mi par di capire - che si avvale di un worldbuilding curato tanto nella componente prettamente fantastica quanto sotto il profilo storico-letterario (il ruolo di Farinata degli Uberti durante la battaglia di Montaperti; la presenza di poeti antitetici e contemporanei a Dante come Filippi e Angiolieri; il ritratto dello stesso Dante e il suo rapporto con Guido Cavalcanti). Risulta oltremodo divertente conoscere una Firenze contesa da ancestrarchi faziosi, particolarmente avvezzi alla gestione di una vasta gamma di risorse - fama, lutto, dicerie e altre declinazioni "energetiche" da cui estrarre o perdere Virtù - per rafforzare il proprio status politico: fine ultimo il controllo della città nonché la salvaguardia della famiglia di cui si è protettori. La pletora di personaggi attorno a Kabal e Guido (con l'unica eccezione di Chiaranima e, in parte, Dante) non godono della medesima attenzione dedicata ai due principali e l'idea stessa su cui si basa l'opera, innegabilmente accattivante, merita un approfondimento maggiore che il seguito, sicuramente, non mancherà di offrire. Bella sorpresa di questo fine anno, senza se e senza ma.
Che posso dire....forse sono troppo severo nella valutazione, ma non mi sento di raggiungere le 4 stelle piene nonostante sia stata innegabilmente una lettura solida e piacevole. Mi frena, nel dare un voto più alto, l'eccessiva brevità del romanzo: un centinaio di pagine in più non avrebbero guastato. Si poteva approfondire qualche aspetto senza fretta e magari inserire qualcosina in più di Dante, che è davvero appena accennato in questo primo libro del ciclo. Oltre a questo ho trovato qualche ingenuita nella scrittura (in particolare nella gestione di alcune conversazioni che avrebbero dovuto risultare molto più incisive) e mi ha lasciato un po' pensieroso il colpo di scena finale...devo ancora decidere se mi ha convinto o no: probabilmente mi schiarirà le idee il secondo libro della trilogia.
In ogni caso un'ottima lettura. Continuerò sicuramente la trilogia di Eternal War.
Questo fantasy non solo è ambientato nell'Italia del tredicesimo secolo, ma si rifà completamente alla nostra storia e alla nostra tradizione per creare il suo mondo fantastico.
E così mentre ci immergiamo negli scontri tra Guelfi e Ghibellini a Firenze, e più in particolare sugli scontri tra la famiglia dei Cavalcanti e quella degli Uberti, scopriamo che dietro a questi scontri c'è altro. Come dietro a questo mondo c'è altro.
Abbiamo il mondo Materiale, e il mondo Spirituale. E nel mondo spirituale vivono, beh, gli spiriti. Si va dai Lari e dai Penati agli antichi spiriti di Roma, eterni come la loro città, per passare alle Muse e arrivare fino ai Santi. Le città hanno i loro protettori, le case hanno i loro protettori... e le famiglie hanno i loro spiriti protettori, che le guidano nel corso delle generazioni prosperando assieme a loro, sempre vicini al pater familias.
I protagonisti di questo libro sono Kabal, lo spirito della famiglia Cavalcanti, di indole mercante, opportunista e ambiziosa, e Guido Cavalcanti, il bambino su cui Kabal ha scommesso tutto nel periodo più nero della sua stirpe. Mentre il secondo cercherà di riportare ai passati fasti la sua famiglia, decaduta dopo la vittoria dei Ghibellini, il primo si troverà non solo a lavorare al fianco di Guido, ma dovrà anche difendersi dagli attacchi dello spirito degli Uberti, desideroso di impadronirsi di Guido, e convincere il più antico e potente santo di tutti a schierarsi dalla loro parte per sconfiggere le truppe Ghibelline, i cui spiriti impiegano magie proibite e santi protettori potenti per prevalere sulla fazione avversaria.
Ho amato l'ambientazione, con la realtà storica inserita alla perfezione nel contesto fantastico del mondo spirituale. Ho amato l'idea di spiriti che permea il libro, che mi ha fatto pensare quasi a una sorta di American Gods in salsa rinascimentale.
Onestamente non riesco a pensare a lati negativi in questo libro, anche la lunghezza ridotta è perfetta per evitare di dilungarsi troppo, mantenendo la narrazione concisa e incalzante.
*Italian review below* Eternal War was a real surprise. I don't often venture into pure fantasy for adults and -I'm sorry to say- even less if it's Italian fantasy. However, there is much to appreciate in this novel. From the beautiful cover, through the good editing (I'll talk about Acheron Books in a separate post because the publisher of this novel deserves mention on its own) and finally to the story itself, I had a very good time reading this book. If I hadn't had the opportunity to read Eternal War, the loss would have all been mine. Gambarini perfectly blends Italian history (its places and customs) with a parallel world of spirit guides... that have absolutely nothing angelic in them. They are ancestors of the prominent Florence families and are indeed social climbers, petty, warmonger. As if the earthly characteristics that had marked them in life not only had not dissolved in death, becoming superficial and useless in the afterlife we usually imagine, but instead are intensified and channeled in a specific direction. The sole mission of these spirits is, in fact, to pursue the family's interests using every means at their disposal, be it physical or metaphysical. Or at least this is what Kabal, the Cavalcanti's family spirit, hase done for centuries, plotting and maneuvering the heads of the family with the purpose to ensure them prosperity and family social growth in the Florence of the Guelfs and Ghibellines. The novel starts with the Montaperti battle where, despite the numerical inferiority, the Ghibellines snatch an unexpected victory over Florence and the Guelphs. A defeat that forces the Guelphs to flee from the beautiful city. Kabal and his faction don't understand how Ghibellines' Saints (or Patrons) who, until not long before, had the same strength as their own have now become so powerful as to allow for such a small group, and poorly positioned on the battleground, to overcome them. Therefore, the Ancestrarchi (as the family spirits are called) decide to leave for a trip that will see them in Rome, in search of the most powerful protector of all. One that will allow them to take their place in Florence back. Eternal War while following a timeline of several years (to better allow the reader to follow the historical events of Florence at the time) is centered mainly on Kabal and, indirectly, on Guido story. Guido is the last head of the Cavalcanti family and Kabal has "brought up and groomed him" to be the most strong and intelligent the family has ever had. During their adventure they will meet Dante Alighieri, which is an unique soul like Guido, as well as other characters who really existed. I am convinced, once finished Eternal War, that the story is just the beginning of an adventure even bigger and I hope the author will continue to write it.
------------------------------------------------ Eternal War è stata una sincera sorpresa per me. Non mi avventuro spesso nel fantasy puro per adulti, quello italiano ancor meno. Ma c'è molto da apprezzare in questo romanzo a partire dalla bellissima copertina, passando alla cura del testo e infine alla storia stessa. In questo caso, insomma, la perdita sarebbe stata tutta mia. Gambarini mescola perfettamente ambientazioni e avvenimenti della storia italiana con un mondo parallelo fatto di spiriti guida... che di angelico non hanno assolutamente nulla. Sono anzi arrampicatori, approfittatori, meschini, guerraioli. Come se le caratteristiche terrene che li avevano contraddistinti in vita non solo non si fossero dissolte in morte, diventando superficiali ed inutili nel piano superiore che siamo abituati ad immaginare, ma si siano invece intensificate e convogliate verso una precisa direzione. L'unica missione di questi spiriti è infatti perseguire gli interessi della propria famiglia, usando ogni mezzo a propria disposizione, fisico o metafisico che sia. O almeno questo è ciò che persegue Kabal, Ancestrarca della famiglia Cavalcanti, che ormai da secoli plotta e manovra i capofamiglia per i propri scopi, solitamente (ma non principalmente) rivolti a garantire prosperità e crescita sociale della casata Cavalcanti, nella Firenze dei Guelfi e Ghibellini. Il romanzo parte proprio con la battaglia di Montaperti dove, nonostante l'inferiorità numerica, i Ghibellini strappano un'inaspettata vittoria su Firenze e i Guelfi. Sconfitta che costringe questi ultimi alla fuga dalla bellissima città. Kabal e la sua fazione non capiscono come i Santi (o Patroni) Ghibellini, che fino a non molto tempo prima avevano la stessa forza dei loro, siano ora divenuti così potenti da permettere ad un gruppo così ridotto, e mal posizionato sul terreno di battaglia, di vincerli. Gli Ancestrarchi partono così per un viaggio che li vedrà a Roma, alla ricerca del più potente protettore fra tutti. Uno che permetta loro di riprendere il giusto posto e onore a Firenze. Eternal War pur seguendo una linea temporale di diversi anni, così da permettere al lettore di seguire gli avvenimenti storici della Firenze dell'epoca, è incentrato principalmete su Kabal e -indirettamente- su Guido, l'ultimo capofamiglia dei Cavalcanti, che l'Ancestrarca ha "cresciuto e coltivato" per essere il più forte ed intelligente che la famiglia abbia mai avuto. Lungo la storia incontreranno Dante Alighieri, anch'esso anima unica come Guido, così come altri personaggi realmente esistiti. Sono convinta, concluso Eternal War, che la storia sia solo l'inizio di un'avventura ancora più grande e spero che l'autore abbia intenzione di raccontarla.
Anche a una seconda lettura, cinque anni dopo averlo letto su kindle, questo libro mantiene tutta la sua bellezza.
Un fantasy storico ambientato nel tredicesimo secolo italiano, nel cuore degli scontri tra Guelfi e Ghibellini, nel cuore pulsante della cultura italiana. La storia segue le vicende di Guido Cavalcanti, e quindi la storia della sua Firenze, delle varie famiglie nobili divise in fazioni opposte e in costante lotta per la supremazia cittadina e globale, del giovane Dante Alighieri e del nascente Stil Novo della poesia.
Ma non è un racconto storico, né una semplice biografia, perché in questa ambientazione di suo affascinante l'autore inserisce l'elemento fantastico. E che elemento! Quello in cui viviamo è il mondo della Materia, ma parallelo al nostro c'è il mondo dello Spirito. Parallelo ma in qualche modo superiore, visto che i defunti poi trapassano nello Spirito e gli viene spiegato che la Materia è come una sorta di veste indossata.
Comunque, il rapporto dello Spirito con la Materia è in qualche modo simbiotico: nello Spirito esistono le personificazioni di tutto ciò che nella Materia è esistito abbastanza a lungo da gettare ombre importanti intorno a sé, più è antica la cosa e più potente risulta. Nello specifico, ci interesseremo degli Ancestrarchi, gli spiriti delle famiglie.
Kabal, il protagonista, è l'Ancestrarca dei Cavalcanti. E' sempre stato al loro fianco fin dalla nascita di questa stirpe, guidando i vari pater familiae che si sono susseguiti, cercando di migliorarne costantemente la stirpe e di renderla potente e nobile. Questi spiriti possono influenzare gli stati d'animo dei loro famigliari e guidare direttamente alcune azioni dei capi famiglia, si nutrono della virtù e della fama che le loro famiglie generano e vivono in costante competizione con i propri simili, in un mondo dello Spirito che è un vero caos, disseminato di pericoli risalenti al passato, ombre di spiriti un tempo potenti o venerati o temuti, ora rimasti in vita come terrificanti minacce per chiunque gli capiti a tiro. Non a caso Roma si rivelerà a questo riguardo uno dei posti più pericolosi al mondo, infestato da infiniti spettri del passato a caccia di vita.
E se nel mondo reale i guelfi e i ghibellini lottano senza esclusione di colpi per difendere il papato o il potere imperiale, affrontandosi nei vicoli cittadini o in campo aperto alla guida di eserciti, nel mondo Spirituale lo scontro è lo stesso, con il Pontifex, spirito guida della Chiesa, contrapposto al minaccioso Imperator, lo spirito dell'Impero. I guelfi hanno subito una sonora sconfitta a Montaperti, cedendo ai ghibellini il dominio di Firenze e il vantaggio nella regione. Ma non si danno per vinti, e i loro Ancestrarchi hanno un piano per ribaltare la situazione... la Storia si interseca con la Storia dello Spirito, con la storia di Guido Cavalcanti e con i piani di Kabal, che guidato dall'ambizione ha scommesso tutto sé stesso e tutto il futuro della sua famiglia nel piccolo Guido fin dal suo concepimento.
Una storia intrigante, un'ambientazione affascinante. L'unica pecca è probabilmente la sua brevità, che porta a far passare in secondo piano e a tratteggiare abbastanza sommariamente buona parte dei comprimari.
Un fantasy storico peculiare e sensazionale, difficilmente vi troverete di fronte a qualcosa di talmente originale e coinvolgente. Gli elementi del fantastico sono descritti ad arte, assolutamente innovativi e si inseriscono in un contesto ben conosciuto a noi italiani, valorizzandolo: i protagonisti sono caratterizzati benissimo, lo stile è impeccabile e io mi sono innamorata di quest’atmosfera magica e della distinzione tra Spirito e Materia, tra Ancestrarchi ed esseri umani. Romanzo davvero bellissimo e super consigliato!
Qual è il sogno di un'aspirante medievista? Leggere un fantasy storico ambientato nella fine del 1200 in Toscana, nelle lotte di fazione. Ma non ci siamo ancora. Il tema del libro è estremamente interessante: senza fare spoiler, le azioni dei più famosi uomini di un tempo sono guidate dagli spiriti guida delle loro famiglie e, interagendo tra di loro, determinano la riuscita o il fallimento di fondamentali imprese. Originalissimo, tutto molto bello, e allora dove sono i problemi?
Per prima cosa la scrittura. Troppo superficiale, troppo veloce, i dialoghi non hanno incisività e rimangono un po' lì, come se a parlare fossero attori impegnati in una fiera di revival medievale, tra un 'Deh' e qualche 'babbo' piazzati lì (e 'babbo' si alterna con 'papà' qualche volta... ). La mia anima da storica chiedeva più spazio alle battaglie e alle strategie, ma forse avrebbero annoiato molti. Non sono sicura che questa sia una scrittura adatta a un romanzo ambientato nel Duecento, ma magari sono troppo pignola io...
Seconda cosa i personaggi. Allora, se l'autore si dà il permesso di manipolare la storia (ragazzi, lo Strozzi è un palazzo rinascimentale! Cosa ci faceva negli anni 80 del 1200 a Firenze?!, le tenzoni poetiche aperte da una presentatrice in stile Maria de Filippi?) allora come minimo mi aspetto che ad alcuni personaggi sia dato uno spessore che la storia non gli ha dato. Bice Portinari è noiosa, tutti i personaggi femminili sono noiosi (e ce ne stanno due, eh...) ; il nostro eroe Guido Cavalcanti, che nel libro è esempio di virtù, nella vita reale era un vero pezzo di merda, rissoso come pochi tanto che certe liti le iniziava lui! Ma magari sono troppo avanti con la storia, e i libri successivi parleranno di questo suo aspetto. Il suo approccio alla poesia è trattato con troppa, troppa leggerezza.
Aspetti positivi ce ne sono? Certo: lo spirito dei Cavalcanti Kabal è simpatico, si distingue dal resto degli altri Ancestrarchi guerrieri per la sua natura da mercante, cosa che lo rende incapace con le armi; i nomi di tutti questi spiriti sono scelti con cura e con espliciti rimandi ai cognomi delle famiglie; le varie gerarchie spirituali sono molto affascinanti e ti lasciano con la voglia di scoprire ancora questo mondo ultraterreno. Anche Dante è simpatico, tutto timido e impacciato: chi non ha cenni storici sulla sua figura lo troverà un rovesciamento di personalità molto geniale.
Però, alla fine del salmo, non è tutto rosa e fiori. Leggerò il secondo? Credo di sì, ma non nell'immediato. In ogni caso, kudos all'autore che ha scelto di trattare un tema del genere, nella marea di fantasy "storici" di oggi. Bravo.
A mio parere una delle caratteristiche principali da riconoscere in un fantasy ben scritto è la credibilità, indipendentemente se essa si concretizzi in un assurdo mondo immaginario o nella versione alternativa di una realtà conosciuta.
“Eternal War - Gli esercito dei Santi” di Livio Gambarini è un fantasy talmente credibile che mentre mi trovavo immerso nella lettura, avevo la sensazione che tutto potesse realmente svolgersi intorno a me. Siamo nel contesto storico e geografico delle guerre tra guelfi e ghibellini che hanno animato la Firenze del XIII secolo, in una realtà duplice (un po’ alla Stranger Things) costituita da Materia e Spirito. La prima è la realtà che noi conosciamo, nella quale si svolgono gli intrighi di corte, gli scontri armati e la quotidianità toscana. La seconda, invece, è abitata da Spiriti di famiglia, demoni e santi protettori, suddivisi in una rigida gerarchia sociale. Pur essendo due realtà autonome sono, però, inscindibilmente connesse tra loro tanto che sono proprio gli Spiriti di famiglia a determinare le azioni dei loro umani, sfruttando le iridescenti gocce di Fama e Virtù e avvolgendoli in drappi colorati per gestirne le emozioni.
Kabal è lo Spirito della famiglia Cavalcanti e si troverà costretto a stravolgere ogni sua certezza per riportare lustro e vittoria alla città di Firenze, sconfitta e impoverita. Si affiderà alla magia, evocherà Santi e affronterà i demoni pagani di Roma, tutto per fare di Guido Cavalcanti, oggi tra i padri della letteratura italiana, un eroe. Ad affiancarlo ci sarà un introverso Dante Alighieri, anch’egli accompagnato dal suo particolarissimo Spirito di famiglia.
Non entro nel merito della contestualizzazione storica e letteraria di questo primo volume di una quadrilogia, perché le mie uniche competenze si limitano, purtroppo, a quanto studiato dai libri scolastici, però posso definirmi molto felice e soddisfatto di aver effettuato il mio rito di iniziazione al fantasy italiano proprio con Livio Gambarini e il suo assurdo, poetico e a tratti inquietante, mondo.
(Ah, adesso potrò dare la colpa al mio Spirito di famiglia ogni qual volta prenderò una decisione sbagliata)
Gambarini mi ha dato quello che cerco in un fantasy: l'immersione in un mondo originale, ma descritto in maniera così razionale da potermi illudere che tale mondo possa esistere davvero.
- Gambarini crea un mondo del tutto originale - Gambarini ha l'idea geniale di fondo e non descrive semplicemente un mondo uguale al nostro, ma diverso solo per quel dettaglio. No, lui riflette e immagina come il nostro mondo cambierebbe sotto ogni punto di vista se quel dettaglio fosse vero - Sistema magico spiegato scientificamente, eludendo ogni accusa di deus ex machina - Magia con limiti ben precisi che la rendono ancora più interessante dato che i personaggi che la usano non sono onnipotenti - Tutto è stato studiato nel dettaglio nella trama, tutto torna magnificamente nel finale
La pecca fondamentale del libro sta nel protagonista: eroe perfetto ed infallibile (pecca che verrà curata nei volumi seguenti).
3.5/5 (mannaggia a Goodreads e al tabù delle mezze stelle!) Chiamiamoli pregiudizi, ma ho sempre un po' di timore quando mi approccio al fantasy nostrano: e se poi è una trashata? Invece questo primo romanzo della saga mi ha convinto molto! Prosa agile, sistema magico coerente, sfondo storico trattato con precisione... mi ha stupito, davvero. Attenzione, eh: nessuna caratterizzazione da strapparsi i capelli, nessuna particolare profondità nella trama, ma è un libro che promette intrattenimento e che mantiene l'impegno senza sforzo. Daje così, mi fiondo sul secondo!
I received this copy from the publisher in exchange for an honest review. Let's go :D
The Story (Goodreads’ blurb)
In 13th century Florence, the war between the Guelphs and Ghibellines is destroying entire families. Every corner of Tuscany has been drawn into the conflict, but little do the two sides realise their war is but a pale reflection of a battle between the mysterious inhabitants of the spirit world, lasting a thousand years.
The spirit that guides the Cavalcanti family, Kabal, uses every any means at his disposal to make sure his family is not torn to shreds and eventually comes out on top. The true ace up his sleeve is the new head of his family, the warrior and poet Guido Cavalcanti. Guido is driven to seek an impossible peace as he strives to save his city and marry the girl he loves. He is helped by a young, exceptionally shy poet known as Dante Alighieri…
It is a story of war, betrayal, intrigue and magic that is woven skilfully together to create a wondrous combination of historical accuracy and the fantastic world that lies behind human endeavour. “The Eternal War – Armies of Saints” is an innovative historical fantasy set against the backdrop of the Florence of the Divine Comedy. It has already conquered Italy and now, with the English translation, it is set to take the world.
The Analysis Just remembering that those were my impressions and opinion as a reader :)
I was highly intrigued by this novel when Samuel contacted me. I have a weakness for Italy – in special, Florence, as I mentioned on this post – and I couldn’t wait to see what Eternal Wars was about. The thing is that it wasn’t exactly what I expected. It was a really different and enchanting story (so much that I read it on a single sitting), but I got highly confused in the beginning thanks to the narrative style and I couldn’t really relate to any of the characters. That’s why it is a three stars book for me: satisfactory and entertaining, but my heart ended the book intact.
The narrative style was my biggest in the book – and no, it wasn’t first person styled. Stop haunting me. It was third person styled with switching point of views. So far, so good? Wonderful, this is my favorite kind. The problem is that there are too many main characters and two distinct sets of narrative points of view: the “real” world and the spiritual world. I personally am really bad with names – I have to take notes in books like Lord of the Rings, Harry Potter (judge me) and Game of Thrones. I wasn’t expecting to have to take notes on Eternal Wars as well, but oh well.
The switching between worlds and main characters and time passages drove me nuts, as I was always lots and didn’t really like Kabal, the spirit that protected the main-main-main family.
The plot was very complex and developed, full of action and mystery, on both worlds. It was interesting to see Gambarini’s descriptions of war, cities and of the spiritual ways. How the saints manipulated everything, for good and bad. Usually, I don’t like books that contain too much religion and are not didactic (for example, a book telling the history of an x religion), but this worked to Gambarini’s advantage, as it was an interesting historical fiction :)
I really liked how the characters were built, but I couldn’t relate to any of them. I mean, Cavalcante had an awesome quote in the beginning that had me laughing out loud and I made a point of writing it down on my quote notebook:
“ (…) life is like disease. As long as you have it, at least enjoy the bed!”
HONESTLY, THIS IS JUST BRILLIANT!
Ahem, back to the characters.
I liked Guido and Bice, they were a cute couple. Also, it was cool that Guido was a poet – if a good-looking guy said that I looked like an angel, I would be taken just as Bice was, haha! I can’t deny that all Gambarini’s characters are really real (haha), but I just couldn’t connect, I don’t know. Oh, and I enjoyed far more the “real” world than the spiritual parts. I felt them massively unnecessary on the big picture :(
Bonus point: Cavalcante. Yes, you read it correctly. He was brilliantly built and positioned. His ways made his son Guido decide to not be a typical middle-aged man in 13th century Italy. All the vices, the traumas, fornication and sodomy YASSSS and drugs. It was fairly common for men from certain social positions on that time to overindulge in all the pleasures of life. As if many things had changed.
Overall, I really enjoyed the battle scenes and Guido’s adulthood, as he was an interesting man. If you like medieval set stories, specially Italian ones, full of action and mind-blowing ends, you should pick up Eternal Wars!
That’s it, thank you for reading! And, once again, thanks to Acheron Books for sending me this book :D
"Life is filled with doing terrible things and those who want to survive definitely have to do the worst of them."
*** A copy of this book was kindly provided to me by Acheron Books in exchange for an honest review. Thank you! ***
P.S. Find more of my reviews here.["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>["br"]>
Fenomenale. Un intreccio perfetto di storia, folklore, mito e fantasia. Un fantasy declinato all'immaginario italiano. Basta un paragrafo per capirne l'originalità: quando alla battaglia di Montaperti compaiono Tristi Mietitori, Serpi Regolo, Santi e numi tutelari a fianco dei due schieramenti. Un mondo dello Spirito che vive a fianco di quello della Materia e lo influenza, dotato di regole complesse e assolutamente credibili. Uno stile incalzante, un'umorismo sottile che si mostra all'improvviso a strappare un sorriso (quando compare Dante, per esempio). Un intreccio magistrale e uno stile incalzante. Alcune scene che hanno la forza di un sogno o una visione (l'arrivo a Roma, per citarne una). Un romanzo che chiunque dovrebbe leggere. Consigliatissimo.
Finalmente riesco a iniziare questo libro che stava ad aspettare sul mio comodino da Stranimondi! Trovo che sia un peccato che il libro sia così breve: il mondo degli Ancestrarchi e gli Ancestrarchi stessi, per la maggior parte, ne escono comunque abbastanza ben delineati, salvo alcune figure poco approfondite (Circo, per esempio, che pure dovrebbe essere un caro amico di Kabal), ma rimangono ancora tantissime domande e la sensazione che quello che viene descritto non sia abbastanza. Per contro, la controparte umana di Kabal, Guido, è piatta, perfettina, banale. Schiatta, nonostante la sua presenza molto più breve, ne usciva come un personaggio molto meglio delineato. Gli altri personaggi umani sono per ora poco più che comparse (si salva Dante, perché nonostante le poche scene in cui compare è un personaggio meglio sviluppato di Guido). Inoltre, penso che la storia si appoggi troppo al fatto che tutti dovrebbero conoscere la Firenze dei tempi - che ci sta, però qualche descrizione in più - sui luoghi, ad esempio - non avrebbe certo guastato. Peccato anche per la battaglia finale: a parer mio avrebbe meritato spazio maggiore, ed invece è stata descritta in fretta e furia, nemmeno l'autore avesse avuto smania di finire al più presto. E queste le note dolenti, che non sono poche, ma il punto è che il resto funziona davvero bene. Lo stile è essenziale e scorrevole, la descrizione delle scene cinematografica e incalzante, soprattutto nelle scene d'azione. Kabal è un personaggio carismatico, da solo tiene in piedi il libro, e gli Ancestrarchi secondari - Portinum, Alagaira, Chiaranima - sono spalle sufficienti a consentirgli di svilupparsi. Ma la vera bellezza del libro (che gli vale le quattro stelle, anche considerando che si tratta il primo libro della saga) è l'idea di base: gli eserciti con stormi di Santi Patroni a dargli forza? MA CHE FIGATA. E tutto il mondo dello Spirito non fa che riservare una sorpresa dopo l'altra: spiriti degli edifici, Roma che è una sorta di campo minato, tra zombie e diavoli... insomma, uno spettacolo, e molto divertente.
La vicenda è narrata in terza persona ed è ambientata nella Firenze del tredicesimo secolo, in piena lotta tra Guelfi e Ghibellini. Nello specifico l’Autore pone al centro dell’attenzione il conflitto tra le famiglie Cavalcanti e degli Uberti. A differenza di molti scrittori odierni, i quali sostengono la difficoltà di introdurre elementi magici nelle loro storie senza ricorrere ad escamotage in stile D&D, a deus ex machina, ovvero a cadere nel banale; Livio Gambarini riesce ad inserisce il soprannaturale in maniera originale ed accattivante. In Eternal War infatti abbiamo due differenti piani di esistenza: quello materiale in cui vi sono gli umani e quello spirituale dove interagiscono i fantasmi. Questi ultimi tuttavia influenzano grandemente la psiche dei loro protetti umani attraverso molteplici artifici magici e combattono tra loro per la conquista del potere. Come se non bastasse, in questa guerra senza confini dimensionali entrano in gioco anche i santi della Chiesa cattolica, i genius loci, gli Estinti, i demoni e i titani. I personaggi principali sono Guido, il nuovo capofamiglia dei Cavalcanti, il quale cerca con impeto e arguzia di riportare gloria alla sua stirpe e Kabal, lo spirito guida dei Cavalcante, che lo agevola nel suo intento. Entrambi presentano una buona caratterizzazione e un solido profilo psicologico. Eternal War, Gli Eserciti dei Santi è un romanzo fantasy avvincente con uno stile scorrevole, vivido e conciso, senza inutili fronzoli volti solo ad allungare il brodo. Livio Gambarini è uno scrittore maturo e un degno rappresentante del movimento new pulp italiano.
La storia inizia nel XIII secolo, ci troviamo a Firenze, e la guerra tra guelfi e ghibellini è in corso. Nel primo volume ci sono due eventi storici realmente accaduti che fanno da cornice alla storia: la battaglia di Montaperti del 1260 e la battaglia di Campaldino del 1289. Ovviamente l’autore per quanto abbia cercato di seguire la Storia, quella con la s maiuscola, ha dovuto fare dei cambiamenti e degli adattamenti. Quindi, nella realtà la guerra è durata molto di più, e nella realtà è stato molto importante anche lo scontro di Benevento accaduto nel 1266 che non è stato menzionato nel libro. Mi è piaciuto molto, mi ha intrattenuta dall’inizio alla fine, l’ho divorato in due giorni. Ho trovato tutto molto interessante, dall’idea di base a com’è stata sviluppata.
“Aveva sempre saputo di non essere come tutti gli altri. Non era solo l’altezza del suo intelletto o la velocità delle sue membra. Era qualcosa di profondo. Che cos’era?” http://www.ilariapasqua.net/apps/blog...-
Poeti del Dolce Stil Novo che rompono culi a destra e a manca? Una meccanica magica che ha senso? Tenzoni poetiche e botte da orbi tra Guelfi e Ghibellini? Questo e molto altro. Il mio nuovo libro preferito.
Questo libro punta tutto sull'ambientazione e sull'idea del sistema magico. Infatti, entrambe queste cose sono interessanti, l'aver mescolato alcune figure del nostro medioevo con delle figure fantasy immaginarie è curioso da leggere. Il worldbuilding magico è stato lasciato secondo me di proposito un po' fumoso (salvo uno spiegone che arriva decisamente troppo tardi nella storia, quando ormai il lettore ha capito la dinamica) ma in ogni caso crea un'atmosfera che funziona durante il corso della trama, lineare e tranquilla ma con tutti gli elementi ben bilanciati.
Il mio problema sono i personaggi, perché ho trovato impossibile interessarmi a loro. Guido Cavalcati, e in generale tutta la compagine umana, è poco più che un mezzo per la trama dei personaggi fantasy, il che comporta che li vediamo solo a spizzichi e bocconi, con diversi salti temporali e interruzioni quando sarebbe il momento di seguirli. Per dire, a una certa c'è un punto di trama* discretamente importante (anche per lo sviluppo di Guido) e viene evitata una scena che a mio parere sarebbe stata fondamentale per immedesimarsi in Guido, invece nulla. Questa cosa mi ha del tutto alienato l'interesse. E non aiuta che per molti dei personaggi secondari le loro azioni vengano influenzati dai personaggi fantasy, per cui le decisioni non sono mai davvero loro. Non si possono quindi considerare veri personaggi (Guido si salva solo in parte, ma troppo poco). D'altro lato, nemmeno i personaggi fantasy mi hanno convinta del tutto. Benché interessanti nelle loro interazioni, non sono comunque riuscita ad affezionarmi perché le loro intenzioni, nella fumosità del worldbuilding, mi sono sembrate non abbastanza pregnanti. Kabal, il protagonista, agisce in determinati modi per un determinato scopo, ma questo scopo non è mai approfondito e pare comune a tutti gli spiriti come lui, quindi non qualcosa di unico che lo faccia spiccare. Devo dire che l'unico personaggio che mi è risultato simpatico è San Pietro e compare per mezza pagina.
Continuerò comunque a leggere la storia perché sono curiosa di vedere se migliora: se si riesce a dare più agency ai personaggi e ad approfondire il worldbulding potrebbe venirne fuori una lettura molto interessante.
*Nota: questa particolare scelta di trama mi ha incuriosita e sono andata subito a cercare la storicità, ma non ho trovato nulla in internet (purtroppo non ho bibliografie a portata di mano) e questa cosa mi ha un po' deluso. Diciamo che da un fantasy storico mi aspetto accuratezza sulle vicende e una cosa così "ardita" non me la sarei aspettata se non avesse avuto qualche spunto di verità. E' vero che non ho nemmeno trovato come le cose sono andate in realtà, quindi può darsi che l'autore si sia sentito libero di immaginarla così (legittimo) ma a me non ha convinto tantissimo a meno che non ci sia qualche spunto storico dietro che non sono riuscita a trovare. Se qualcuno ne sa di più fatemelo sapere che sono curiosa!
Non è stato molto facile entrare nell'ottica di questo mondo, all'inizio. È totalmente nuovo e ho dovuto capire i meccanismi, che però sono stati spiegati molto bene, in modo intuitivo e senza annoiare.
Kabal non è il tipo di persona che nella vita reale troverei simpatica o che vorrei avere nella mia cerchia di amici, però non ho potuto fare a meno di entusiasmarmi per la sua missione di rendere grande la famiglia Cavalcanti.
Ero onestamente più attirata dalla presenza di Dante, in questa storia, ma ho scoperto di essermi rapidamente affezionata anche a Guido Cavalcanti.
Sicuramente se avessi potuto leggere questo libro ai tempi del liceo, studiare letteratura e storia sarebbe stato molto più divertente!
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Ammetto di essere partito un poco prevenuto a leggere questo libro. Ho sentito pareri negativi su un altro libro dello stesso autore ed è il primo di questa casa editrice che leggo, per cui non sapevo bene cosa aspettarmi.
Devo ammettere che i miei timori si sono rivelati infondati, anzi è un libro che mi è piaciuto. Non tanto per la sua parte storica che, eccetto le battaglie, è scarsamente presente, ma soprattutto per tutta la parte degli ancestrarchi e di questa forma di "spirito", che mi ha lasciato incuriosito.
Livio Gambarini, il sedicente professore universitario di scrittura creativa che detiene un corso online con simili finalità, seppur maggiormente orientato sul lato marketing. Ho avuto modo di vedere qualche suo video su youtube e diciamo che, a fronte di una personalità che odio, porta una competenza degli argomenti nella maggior parte dei casi più che valida. Il romanzo è scritto da manuale: il ritmo è calzante, il pretesto narrativo più che interessante e coerente con sé stesso (seppur con qualche eccezione), e il susseguirsi di eventi funziona anche se lineare e banale. Il pregio però è anche il suo peggiore difetto: è scritto da manuale… COME un manuale: 1) La necessità di rientrare a tutti i costi nel genere per accontentare una nicchia di lettori. Questo ha reso i colpi di scena e il finale scontato, i protagonisti il Tony Stark e il Jack Sparrow della vicenda; i punti cardine col quale avrebbe dovuto gestire la loro evoluzione sono appena accennati e fin troppo semplici, onde evitare di uscire dal proprio orticello. Il risultato è che non c’è stata alcuna evoluzione. Inoltre, ad una buona ricostruzione storica ha affiancato qualche stucchevole pagina di politically correct così da far contenti un po’ tutti. 2) La necessità di contenere le descrizioni per non risultare didascalico e pedante. In realtà è una cosa che apprezzo e che consiglio, ma non quando mascheri quelle necessarie per la comprensione del mondo con i famosi dialoghi da “professorone” pieni di lezioni all’ignorante, talvolta creando intere sequenze unicamente con questo scopo. 3) La necessità di rendere gli eventi scorrevoli e il ritmo calzante li rende anche molto freddi; a parte i protagonisti, nessuno ha una personalità “vera”, sono tutti caratteri diversificati (un po’ troppo dentro gli archetipi), ma anche fini a se stessi e senza approfondimento. 4) E soprattutto la necessità di contenere il romanzo sotto le famose 250 cartelle editoriali. Il terrore del creativo. Se uno ci pensa è alla base di quasi tutti i problemi degli aspiranti scrittori, molti di questi già soprascritti. Infine, ci tengo a dire che io sto solo giudicando quello che è stato e non quello che sarà. Livio mi ha sempre dato l'idea di essere una persona intelligente e in continuo automiglioramento, e questo è un libro del 2014. Per questo sono sicuro che nei sequel(ce ne sono 3) abbia già risolto molti di questi problemi. Già che sono più lunghi è una buona cosa. Resta comunque un libro valido, se non altro per avere un buon esempio di quello che è la scrittura creativa. È fondamentale avere delle basi da cui partire, altrimenti non si potrà costruire poi la casa nel quale le nostre pagine dovranno abitare. Dovrebbe essere questo il senso di tutti i corsi di scrittura creativa.
Parliamo della nostra letteratura fantastica, quella che forse non ci meritiamo e che troppo spesso rimane appesa allo scaffale.
Scrittore, docente, sceneggiatore: Livio ci ha elargito un regalo di cui noi, lettori capricciosi, dovremmo fare tesoro, perché mica tutti i giorni ci capiterà di leggere un’opera moderna che ha sullo sfondo la Firenze dantesca e che allo stesso tempo miscela un periodo storico fondante per il nostro bagaglio culturale con un sistema magico ben congeniato (roba che solo Sanderson è riuscito a fare di meglio). One does not simply.. direbbe Boromir.
E ve lo dico io, oggi, perchè avete (abbiamo) ancora un giorno a disposizione per dare un soldino ai nostri scrittori, quelli nati in Italia, cresciuti nella regione accanto, che hanno studiato la stessa nostra Storia: sul sito di Acheron Books ci sono tantissime storie digitali super scontate, ve lo dico perché io non credo di aver mai speso meglio le mie monetine come in questa occasione.
Toss a coin to your authors O Italian readers O Italian readers, oouooh
IL SISTEMA MAGICO IN ETERNAL WAR: MATERIA E SPIRITO Vi presento un sistema magico che tale non è, quanto piuttosto una condizione dell’esistenza umana e non umana, cioè il Mondo della Materia e il Mondo Spirituale. Le personalità fatte di carne e ossa si muovono nel primo; le entità non materiali ad esse legate, invece, si muovono nel secondo, non viste e non attivamente percepite. Chi ha letto Sanderson udirà l’eco della dimensione degli spren, solo che gli Ancestrarchi (il nome delle entità che esistono nel Mondo Spirituale) non si manifestano visivamente agli occhi dei mortali, seppur ne influenzano in maniera attiva la condotta, i pensieri e le pulsioni.
Nessuna connotazione è posta in alcun luogo per caso: perfino gli edifici hanno un’identità propria, che si manifesta nel Reame Spirituale, i gens loci, entità astratte che impersonano le dimore dei Pater Familias.
È in questo modo che Livio Gambarini infonde “Vita Nova” ad ogni piccolo elemento narrativo nella scacchiera di oggetti e personaggi che si sono succeduti nell’arco storico del nostro Paese. Da Guido Cavalcanti ad un inedito e sociopatico Dante Alighieri, da Farinata degli Uberti alla figlia Beatrice, dalla famiglia Pazzi alla competizione per singolar tenzone.
Le reminiscenze del liceo rivivono oggi nel reame letterario e non è possibile accettare che tutta questa ricchezza non diventi anche vostra, nostra, di nuovo, stavolta con un altro spirito, più consapevole.
Avete presente quando qualcuno vi consiglia un libro e pensate che non sia molto inerente ai vostri gusti a prima occhiata, ma poi vi fa cambiare totalmente idea?? Ecco è quello che mi è capitato con questo bel libro historical fantasy scritto da Livio Gambarini. Un paio di amici in paese sono diventati suoi grandi fans da quando l'hanno visto dal Bepi e da quel momento me ne hanno parlato a più riprese fino a che non ho deciso di dargli una possibilità e ho letto Le colpe dei padri. Bello, anzi bellissimo... Non solo parla dei luoghi nei quali siamo cresciuti ma li dipinge con una maestria e con uno stile raffinatissimo che non si direbbe il primo suo libro e invece è così. Poi ora è uscito Eternal War che è il fantasy italiano che ho sempre desiderato ma che non ho trovato da nessuna parte... Con questa storia il Gambarini si fa largo in mezzo a una marea di scrittori anonimi e dimostra che per scrivere un buon fantasy all'italiana ci vuole "solo" impegno, determinazione, convinzione... e forse anche quel poco di abilità che solo Madre Natura dona a pochi fortunati. Gambarini solleva alta la bandiera del nostro paese che produce tanta roba che può essere tranquillamente ignorata e qualche chicca come questo Eternal war e il precedente Le colpe ddei padri che possono essere esportati anche all'estero senza sfigurare davanti alle nuove leve del fantasy sulla scena mondiale. Lì dentro c'è tutta la nostra cultura più classica e la nostra identità nazionale e in più c'è anche il divertimento e la tensione che il Gambarini mette in scena con una attenzione per i particolari e per la psicologia dei personaggi da mettere i brividi. Ci vedrei bene un bel gioco di carte collezionabili o anche un RPG vecchia scuola, perché sinceramente per come ha organizzato il tutto, si presta alla perfezione per un adattamento di questo tipo. O anche un film... Perché non si attrezza lo stesso autore per realizzare una web serie, con attori reali... Sarebbe un successo stratosferico. Intanto gli auguro di continuare la sua carriera a mille e chi ben comincia....!! Però aspetto una continuazione per Kabal, che è il numero uno: miglior personaggio inedito dell'anno 2015! KABAL RULEZ!!!
Gli spiriti guida delle famiglie controllano il destino del mondo degli uomini e in modo particolare le azioni dei discendenti della loro dinastia. Tutto questo in una Firenze insanguinata e teatro di conflitti dove le fazioni si sfidano e guerre eterne tra anime immortali. Gli spiriti sono i veri attori che dominano da dietro le quinte. Uno stile duro che non risparmia scene cruente e sorprese che cambiano le carte in tavola e il destino finale dei protagonisti.. Aggiunto a intermezzi che non disdegnano l'humor e il divertimento si fa più leggero sempre con l'ombra del dramma di fondo. Gli scambi di dialogo sono realistici e rendono l'idea non solo dei progetti che inseguono i personaggi ma anche del loro carattere (a volte proprio disturbato!!)... Quello che rimane più impresso è Kabal che è un importante spirito e che ha le parti più coinvolgenti dove l'autore ha dà il meglio di sè stesso. Lo stile della scrittura è scorrevole e funzionale e fa coppia con la fantasia che non manca di certo e che promette un seguito sicuro. Di questo e dell'altro, che ha scritto, che mi è stato consigliato ma non è fantasy ma uno storico serio.... quindi non so perchè a me piace l'elemento fantasy condito su una base anche aderente alla storia. Credo che comunque una letta è da dare perché in fondo merita questo autore e gli voglio dare fiducia. Leggendo questo fantasy ho avuto come l'impressione di trovarmi a assistere gli eventi raccontati in quanto presenta con poche ma buone descrizioni l'intera azione, senza perdersi e facendo luce su dettagli chiave per il lettore. Una tecnica di scrittura che direi molto veloce ma anche con improvvisi cambi di ritmo perfettamente soppesati. Per chi non l'ha letto ancora: questa estate sotto l'ombrellone con Livio Gambarini Eternal War gli eserciti dei santi (che nn vi sbagliate!).
Ho letto questo libro con estrema sofferenza perché l’autore ha la mia età ed è, a spanne, almeno tre volte più bravo di me. Prima di parlare del romanzo, parliamo un po’ dell’editore. Acheron è una realtà abbastanza nuova nel panorama italiano (un paio di anni, forse meno), ma sin da subito ha avuto un’impronta fortissima e una grande personalità. La loro mission è pubblicare letteratura fantastica con un setting rigorosamente italiano da tradurre subito per l’estero, ragion per cui il sito è tutto in inglese e i romanzi escono bilingui. Gambarini è il loro autore più giovane e ha fatto della scrittura il suo mestiere, dato che insegna scrittura creativa all’Università Cattolica di Milano. Si intuisce che è un professionista da piccoli dettagli, come lo show don’t tell perfetto o il cambio di registro che avviene nei due filoni in cui è suddiviso il romanzo. Al di là dei tecnicismi, il romanzo è proprio figo. Si tratta di un fantasy storico ambientato a Firenze nel 1200, e a che cosa si pensa subito? È facile, guelfi e ghibellini e Dolce Stil Novo. In effetti, il protagonista umano è Guido Cavalcanti, il famoso amico di Dante (che pure fa una capatina nel romanzo). L’idea del fantastico sta in questo: le azioni degli umani sono guidate da spiriti che agiscono su un diverso piano dell’esistenza e sono in guerra tra loro. Si tratta di numi tutelari, una via di mezzo tra angeli custodi e penati romani. Il protagonista vero del romanzo, quindi, è Kabal, lo spirito guida della famiglia Cavalcanti. È un bellissimo libro, di più non ho da dire. Peraltro ho scoperto per caso a Chiari che Gambarini ha esordito con un romanzo storico, quindi c’è già esperienza in questo che si ritrova nella ricostruzione dell’ambientazione.
Il mondo degli spiriti sovrasta quello dei comuni mortali, da lì eserciti di anime eterne giocano alla guerra usando gli uomini come pedine. Ciascuno di questi spiriti appartiene a una casata e questa non è che il riflesso ultraterreno delle famiglie più antiche della città di Firenze. Impossibile negare il fascino di questo fantasy storico, a cominciare dalle premesse. Livio Gambarini costruisce una realtà multilivello con intelligenza e pignoleria, creando delle regole e un ordine preciso per le tante idee contenute in questo romanzo. Diventa estremamente preciso e dettagliato nel collocare i vari ranghi della gerarchia del mondo degli spiriti che ha inventato e spiegare come possono interagire sulla Terra dei vivi. Naturalmente il libro racconta una storia e non è un trattato sull'aldilà fantasy, anche se stupisce la scrupolosità dell'autore nell'organizzare il mondo degli spiriti, come mai nessuno ha tentato prima, lasciando perdere il solito bestiario di genere piuttosto abusato. Una strada nuova e originale, imboccata da Livio Gambarini e ci auguriamo che da adesso in poi tanti scrittori gli vadano dietro. Peccato solo che sia un caso isolato e pure piuttosto corto. Non saprei dire nessun autore o libro fantasy contemporaneo italiano non per forza superiore ma che almeno lo eguagli o ci vada vicino. Tutto quello che viene da pensare è ANCORA! Ho portato questo libro in valigia preparandomi per la partenza per le vacanze estive e ho dovuto fare una selezione con altri titoli perché tutto non ci stava. Ho scelto bene e lo consiglio a tutti.
Senza mezzi termini, ci troviamo di fronte a un libro che si staglia di diverse spanne sopra la massa delle pubblicazioni. Oltre ai pregi che ci si aspetta da un'opera eccellente (stile, costruzione della trama, contenuti), sono molti gli aspetti ulteriori di assoluta originalità che fanno di questo romanzo un unicum. Il concept è innovativo e intrigante: dietro la vita degli uomini, in un infinito "dietro le quinte" astrale, c'è un mondo di spiriti familiari, numi tutelari e santi che ordiscono le loro trame, delle quali gli eventi storici che conosciamo sono il risultato; l'accuratezza nella ricostruzione del periodo è ottima e il valore divulgativo del romanzo enorme; quest'ultimo aspetto merita un plauso particolare, in quanto alla valenza didascalica di un romanzo storico troviamo unito il potenziale d'intrattenimento di un (ottimo) fantasy, un binomio che rende facile, naturale e gradevole la riscoperta di periodi storici di norma solo sfiorati a pelo di pagina nei libri scolastici e qui, invece, resi vivi e reali come vi si fosse immersi. Al di là di ogni ulteriore considerazione teorica, comunque, Eternal War è un romanzo intrigante, efficace e coinvolgente, in cui una pagina chiama l'altra senza soluzione di continuità e che ha, inoltre, il pregio di poter essere letto come opera a sé stante, pur essendo il primo romanzo di una serie. Il che, se non si fosse capito, è davvero una gran bella notizia.