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493 pages, Paperback
First published January 1, 2013
Mi sono trascinata nella lettura di questo romanzo storico/saggio per molto, forse troppo, tempo; questo motivo potrebbe non avermi fatto apprezzare fino in fondo la lettura, soprattutto se a ciò aggiungiamo il fatto che è pieno di nomi ostici (per chi, come me, non mastica molto di cultura norrena) e che è zeppo di tantissime supposizioni, ma poche certezze.
La parte più interessante, a mio parere, è quella che viene dedicata alle ragioni economiche che hanno reso grande il Vichingo Nero: la caccia al tricheco, la commercializzazione di materiali derivati dall’arte navale vichinga, la tratta degli schiavi catturati da Scozia e Irlanda, senza i quali il suo successo economico non sarebbe certo stato possibile; tutto questo è uno spaccato notevole e affascinante del saggio, che ci restituisce un’immagine veritiera di quello che era la vita nel IX secolo nel nord. Ho trovato, invece, particolarmente noiose e ostiche le parti in cui l’autore interveniva con la toponomastica, anche perché qualche volta le mappe allegate non si sono rivelate esplicative quanto avrebbero dovuto.
Insomma, un tentativo interessante e stimolante a tratti, ma, personalmente, non troppo agevole.