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348 pages, Hardcover
First published May 12, 2016
Odio il potere che hanno gli eventi di plasmare le persone.
Dovremmo riuscire tutti a farci scivolare le cose addosso. A decidere la nostra personale politica di felicità e a non lasciare che nulla la turbi.
A mollare, santo cielo, per una volta nella tua vita!, i soliti libri e a farsi una bella corsa, che qui l’aria è così buona.
Vani lo trova antievolutivo. Una volta ha provato anche a dirlo: è antievolutivo. I nostri precursori correvano per scappare, o per acchiappare, o per raggiungere. Non avrebbero mai concepito l’idea di correre per correre. Il progresso è una scrivania: una comoda, grande scrivania con tanti libri sopra.
Sto guidando verso la collina, oltre il ponte di corso Regina Margherita (o corso Regina e basta, come lo chiamiamo noi torinesi, che chiamiamo anche corso Giulio Cesare semplicemente corso Giulio, e piazza Vittorio Veneto piazza Vittorio, come se una vecchia confidenza ci autorizzasse a mozzare loro il nome).