Da tutti è conosciuta come Donna Rachele, la moglie del Duce. Per Edda Negri Mussolini è semplicemente "la nonna": la persona che l'ha cresciuta dopo la morte prematura della madre Anna Maria (ultimogenita di Benito e Rachele). In questo volume emerge la dimensione umana della storia: quella vera, capace di rendere unico e inedito il racconto di Edda. A parlare sono i sentimenti e le emozioni verso coloro che la Storia ci ha abituato a giudicare da un unico punto di vista.
Come voler fare propaganda attraverso un libro? Ecco qui. Questo reportage storico è diviso tra parti raccontate da Edda Negri, nipote di Benito Mussolini e Rachele Guidi, e parti analizzate da una giornalista, tale Emma. Ebbene le parti di Edda ovviamente sono tenere... Racconta i ricordi della sua famiglia, in particolar modo della nonna materna e ovviamente sono ricordi belli. Nulla da dire. Peccato che la maggior parte delle pagine siano scritte dalla giornalista, la quale è molto di parte. E quando dico molto vuol dire MOLTISSIMO. Ne esce così un Benito martire, ucciso dalla pazzia della gente che lui stesso amava alla follia. Buono. Gentile. Democratico. Insomma una storia diversa da quella che si legge sui libri di storia. La storia del Duce, dice lei, è stata manovrata. Lui era un martire. Peccato che la vicenda salti ampiamente molte parti... Di Matteotti manco a parlarne. Delle leggi razziali nemmeno. Facile riscrivere una biografia omettendo alcune parti. Indagando, si scopre che la giornalista che scrive è di destra. Ovviamente. Considerazioni finali: interessante abbastanza. Troppo ma troppo troppo di parte. Fino al ridicolo. Ripenso a tutti gli ebrei del ghetti di Milano, Roma, Venezia. Ai treni partiti da stazione centrale. A Primo Levi. Ai racconti di mio nonno. Come si può dire che il Ventennio non è stata una dittatura. Come?! È inaudito, irrispettoso.
Piccola premessa.... Leggo moltissime biografie per il gusto di conoscere il lato più umano e intimo di personaggi che sono passati alla storia ed ho una particolare propensione per le figure femminili. La politica in sé non mi ha mai appassionata, per cui non ho pregiudizi in questo senso e per di più i miei "studi" adulti mi hanno fatto capire ben presto che a scuola spesso la storia viene trattata in modo estremamente edulcorato (vedi Unità d'Italia). Quindi sono la lettrice ideale per questo volume. Bene, le parti scritte da Edda Negri le ho trovate molto interessanti. Sono episodi che sua nonna le ha raccontato e lei li condivide con noi in modo semplice e diretto. Sono la testimonianza di una donna che è stata tutt'altro che la remissiva moglie del Duce e che ha saputo gestire tutte le tribolazioni che la vita le ha destinato mantenendo contegno e dignità, una persona straordinaria . Attraverso lei conosciamo i suoi figli e i tanti aspetti domestici di una famiglia che scoprimo essere lontana dai fasti e dalla mondanità che ci aspetteremmo. Ora, il tasto dolente. I racconti di Edda sono "messi insieme" dalla narrazione di Emma Moricone che li contestualizza in modo totalmente di parte. Non c'è traccia degli orrori fascisti. E grazie. Ho trovato estremamente fastidioso il fatto che in molti passaggi la giornalista ha un atteggiamento di disprezzo verso chiunque metta in discussione il Duce. Perché giustamente piazzale Loreto (indubbiamente una pagina orribile della storia) è vergognoso ma i campi di concentramento no, le repressioni politiche no, l'omicidio Matteotti e gli squadristi no, le violenze del colonialismo no, le leggi razziali no. Tutti questi aspetti sono completamente omessi. Si arriva a negare l'esistenza della dittatura. Lei ha la verità in tasca, tutti gli altri sono ciarlatani o creduloni. Bisogna essere onesti. Mussolini "ha fatto anche cose buone" come si suol dire e ne ha fatte molte. Ma ha fatto anche molti errori e per questi errori tante anime innocenti hanno pagato con la vita. È un dato di fatto. Chiarire alcuni aspetti negandone altri semplicemente non ha senso. Mussolini sotto tanti aspetti è stato diffamato sí, ma da qui a dire che è stata solo una vittima in balia degli eventi ce ne passa...