Giorgia è una sedicenne della provincia di Milano, scrive a Martina, la cugina morta pochi mesi prima in un incidente d’auto. Martina diventa così “un diario”, un’amica invisibile che accoglie tutte le confessioni e gli sfoghi di Giorgia. La prima lettera è datata 5 febbraio 2014 e narra gli avvenimenti accaduti subito dopo la scomparsa di Martina. Nelle lettere successive Giorgia racconta la sua vita: la famiglia, gli amici, gli amori, ma anche le delusioni e le grandi e piccole gioie. La ragazza racconta soprattutto la storia di un viaggio interiore che la porta fino alla liberazione delle proprie paure e incertezze.
In Vuoi conoscere un casino? c’è tutto il mondo dei giovani di oggi, senza filtri e ipocrisie.
Alex Astrid, pseudonimo di Giorgia Pollastri, è nata il 7 giugno 1998. Vive a Inzago, in provincia di Milano. Dopo l'asilo, la scuola elementare e le medie, è approdata sulle sponde del liceo linguistico Simone Weil di Treviglio. Attualmente studia Scienze della Comunicazione all’Università di Bergamo. Nel 2016 pubblica un romanzo YA, Vuoi conoscere un casino?, con Edizioni Il Ciliegio. Con gli estratti del libro ottiene diversi riconoscimenti: miglior autore giovane al concorso "Primavera è donna", organizzato da Circumnavigarte; secondo posto nella sezione giovani scrittori under 21 alla XXVIII edizione premio internazionale "Cinque Terre- Golfo dei Poeti- Sirio Guerrieri"; terzo posto nella sezione giovani del concorso "il Litorale", premio Adriano Godano. Nel 2016 fonda il blog VCUC e nel 2018 inizia l'attività di speaker radiofonica presso Radio People Italy, nel programma VCUC on air.
Quando mi è stata proposta la lettura di questo libro, la sinossi mi è parsa interessante e quindi ho deciso di accettare. La storia è scritta in maniera epistolare: la protagonista, Giorgia, scrive a Martina, sua cugina, che purtroppo è stata uccisa da un pirata della strada. Attraverso le lettere, Giorgia le racconta della sua vita, del rapporto con la famiglia e con gli amici, ma soprattutto parla a Martina del suo rapporto con Riaccardo, "Rubio", che le ha rubato il cuore. Personalmente, adoro i libri scritti tramite lettere. Uno dei miei romanzi preferiti è The Perks of Being a Wallflower, scritto tramite lo stesso espediente, quindi è sicuramente un punto a favore, in quanto mi ha ricordato quello. Mi è piaciuto molto anche il rapporto che si intravede tra Giorgia e sua cugina, che erano molto legate. Martina, per Giorgia, era un punto fermo. Purtroppo a tratti Giorgia mi è risultata antipatica. In particolare, è per il suo atteggiamento da "le altre ragazze sono così e io no", dall'altro sono i suoi gusti molta da... teenager. In parte non posso fargliene una colpa, ma è risultata comunque rompiscatole e a tratti anche arrogante e presa da se stessa. Insomma, è la tipica adolescente, con problemi da adolescente. Ci siamo passati tutti, più o meno. Rubio invece non mi è mai piaciuto. Questa roba del "ragazzo stronzo" non so da dove sia spuntata, ma devo dire che li trovo arroganti, noiosi, manipolatori, tutti uguali. A tratti patetici. Sono rimasta molto contenta della scelta finale di Giorgia, che è sicuramente la migliore. Rubio poteva essere un personaggio interessante, forse, se scritto diversamente, ma per com'è stato scritto l'ho trovato solo rompiballe. Daniele è davvero molto meglio. Importante per Giorgia è anche il rapporto con le sue amiche, in particolare Giulia, che sta attraversando un brutto momento. E devo dire che forse mi sarebbe interessato di più seguire Giulia che Giorgia. Ma alla fine tutti i ragazzi in questo libro sono dei piccoli "casini". Il loro comportamento varia da quelli di bambini a quello di adulti, che è poi quello che sono. Un po' a metà. A tratti stupidi, a tratti sono riusciti a stupirmi. A tratti mi sono chiesta se gli adolescenti parlano davvero in questo modo... Mi sento un po' vecchia. La storia è uno scorcio nella vita di Giorgia, con tutti i suoi disastri e le esagerazioni tipici della sua età, e possiamo vederla anche evolvere man mano che il tempo passa. Nel complesso la lettura è stata davvero scorrevole, uno dei tratti forti di questo libro. Quasi non mi accorgevo di essere arrivata alla fine! Insomma, non mi è piaciuto del tutto, ma ha comunque dei punti di forza che mi permettono di dire che, alla fine, non è male.
L’intera storia si presenta al lettore come un enorme flusso di coscienza in cui ogni descrizione fa parte di ciò che Giorgia ha davvero vissuto intensamente nei giorni in cui compilava le pagine di quel diario diventato poi libro. Trovo che sia intenso e coraggioso da parte di Alex l’aver trovato uno sfogo a tutto ciò che le è successo nello scrivere un diario, anzi, direi che chiamarlo diario forse non sia nemmeno completamente corretto. ‘Vuoi conoscere un casino?’ è molto di più!
Ogni capitolo di ‘Vuoi conoscere un casino?’ è scritto a e per Martina, e lo scrivere si sa è per molti un momento intimo e catartico, ma Alex ha superato tutto questo e ha deciso di condividere con noi lettori ciò che ha imparato scrivendo e ha superato continuando a vivere e a crescere.
Vi racconto di questo romanzo autoconclusivo, di Alex Astrid, autrice italiana emergente che ci ha voluto raccontare com'è avere sedici anni... http://www.vivereinunlibro.it/2018/01...
Ho avuto la fortuna di vincere questo romanzo nel lontano dicembre 2017, ma solo ora ho avuto l’occasione di leggerlo. Sono sempre convinta che ogni romanzo ha il suo tempo per essere letto. Vuoi conoscere un casino? Parte subito mostrando un momento di vita quotidiana. Lo stile di scrittura di Alex Astrid è subito coinvolgente, ti cattura dalle prime righe, facendoti ritrovare in lacrime dopo neanche qualche pagina. E come ho sempre detto, se un autrice o un autore riesce a farti commuovere e riesce a catturarti fin da subito, sai che quel romanzo sarà veramente fantastico. Perché è riuscito ad emozionarti. Tra l’altro quando ha scritto questo romanzo, aveva se non sbaglio tra i 15/16 anni. Tanto per farvi capire il suo talento. . Il lettore si ritrova a scoprire la storia di Giorgia attraverso il suo diario. Diario che usa come sfogo, come porto sicuro in cui far uscire tutte le sue sofferenze per la perdita dall’amata cugina ma anche come un modo per comunicare ancora con lei in qualche modo. Fondamentalmente noi dei personaggi non sappiamo nulla, nulla del loro passato, della loro vita, dei loro trascorsi e pensieri più profondi. E non veniamo a saperlo neanche dal momento in cui inizia il racconto, perché la protagonista stessa omette dei dettagli. Giorgia scrive solo le sue sensazioni riguardo a quello che sta vivendo nei giorni di cui scrive il diario. E quindi non si riesce a capire completamente tutto dei personaggi. Il lettore non riesce ad avere un quadro completo, riesce solo a percepire quelle poche cose che sente Giorgia, che Giorgia decide di mettere nero su bianco. . In parte il lettore riesce ad entrare in sintonia con Giorgia fin dalle prime righe, in parte no. Ci sono dei momenti, delle frasi che mi sono entrate dentro, frasi che sembra aver tirato fuori dalla mia testa, anche se per motivi diversi dalla protagonista. Ma allo stesso tempo in parte non si riesce, per il semplice fatto che la narrazione non è lineare, non si sa tutto di una scena, ma si legge solamente le parti che la protagonista condivide tramite il suo diario che scrive per la cugina che ha perso. Si ha la sensazione di aver appunto trovato letteralmente un diario, e di leggere quello che accade in quei giorni, senza sapere nulla della vita dei protagonisti. . Mi è piaciuto lo stile, ma non il metodo di racconto. Sapevo a cosa andavo incontro quando ho partecipato al giveaway, sapevo che sarebbe stato come leggere un diario, però solamente una volta iniziata la lettura mi sono accorta che come stile di racconto non mi piace molto. Però ho amato lo stile leggero, senza filtri, non ricercato come di solito lo si trova in un romanzo. Sono letteralmente i pensieri di un adolescente di quell’età, così, chiari, senza andare alla ricerca di uno stile da romanzo.. . Da una parte non si possono giudicare i personaggi, non completamente, non sapendo nulla di loro. Ma ho apprezzato i suoi migliori amici e come le sono stati vicino nei momenti in cui lei aveva più bisogno di loro. Anche senza parlare, ma solo standole accanto in silenzio. L’hanno aiutata, sostenuta e ci sono sempre stati per lei. Invece Riccardo come personaggio non mi è piaciuto. All’inizio si, sembrava tanto carino, dolce, gentile, il ragazzo perfetto. Ma mano la sua perfezione è crollata agli occhi del lettore, ma non agli occhi di Giorgia. A Giorgia non recrimino il suo non vedere subito Riccardo per quello che era, perché tutti siamo stati giovani, tutti abbiamo avuto la nostra prima cotta. Per lei è ancora peggio, perché con Riccardo ha intrapreso una storia e quindi il suo coinvolgimento è stato maggiore. L’ha idealizzato troppo, talmente presa dai suoi sentimenti per lui, che non riusciva a vedere i suoi difetti, i suoi errori. Tende sempre a perdonarlo, a trovargli una giustificazione anche quando una giustificazione non ce l’ha. Molte volte si sente in colpa anche quando colpa sua non è. Ecco, questo secondo me è un esempio di amore sbagliato, non sano. Giorgia è sempre lei a cercarlo, a chiamarlo. Riccardo a volte prende e ha questi momenti in cui prende e scompare anche per settimane intere, senza farsi vedere o sentire, mai, nemmeno un secondo. E lei lo aspetta standoci male, pensando che sia colpa sua per qualcosa che ha detto o fatto. Giorgia ha sbagliato a fare di Riccardo tutto il suo mondo, arrivando addirittura a litigare con le persone accanto a lei. Non bisogna mai secondo me fare di una persona tutto il proprio mondo. E’ importante ricordarsi di non permettere mai a nessun ragazzo o ragazza che sia, in base ai gusti, di diventare il proprio tutto. Perché la famiglia e gli amici sono importanti. Riccardo ha sbagliato a comportarsi in quel modo, la vita difficile che ha con il padre non giustifica il suo trattare male così Giorgia. A me il suo comportamento non è piaciuto, se una persona non è pronta per avere una relazione, non dovrebbe iniziarne una. Non è giusto per nessuno dei due. . Però è sicuramente un romanzo che consiglio, soprattutto agli adulti che tendono a dimenticare come sia essere giovani, essere adolescenti. Perché nessun romanzo può essere più vero di quei sentimenti di questo, almeno per ora tra quelli che ho letto io. Perché l’autrice aveva la stessa età della protagonista quando l’ha scritto, e chi meglio di un’adolescente può capire, scrivere di emozioni, sentimenti, scleri, stupidate che si provano a quell’età, (almeno per la maggior parte degli adolescenti, non siamo tutti uguali), se non un adolescente stessa? Dico questo, perché sicuramente se il romanzo lo scrivesse adesso per la prima volta, sono sicura che sarebbe inevitabilmente diverso. Perché si, anche se uno ricorda com’era essere adolescente, inevitabilmente pensi da adulto ormai e sono sicura che alcuni passaggi sarebbero diversi. Quindi se volete entrare letteralmente nella testa di una ragazzi di 15/16 anni, leggete questo romanzo. Perché è proprio così, almeno per la maggior parte degli adolescenti. Certo, alcune situazioni le ho trovate esagerate per le mie corde, ma questa è una sensazione mia personale. Mi riferisco ad una scena di gelosia, personalmente non sopporto la troppa gelosia, non in alcuni frangenti, ecco. E’ lunga da spiegare. Però altre situazioni, altri pensieri, mi hanno ricordato il passato. Altre invece mi hanno fatto pensare ad alcune cose che mi sono persa io nella mia adolescenza, per tanti motivi. . Questo romanzo a parere mio rappresenta sicuramente i 2/3 degli adolescenti che vivono l’adolescenza in modo spensierato e senza problemi. Senza alcune situazioni che fanno si che altri adolescenti non riescano ad avere un’adolescenza spensierata. La mia è stata sicuramente diversa in molti passaggi rispetto a quelli della protagonista. Mentre Giorgia va a scuola felice e tranquilla, perché ha una bella classe. Io alla stessa età odiavo la mattina, odiavo la scuola per via dei compagni di classe. . L’unica cosa che secondo me manca, è la storia del suo rapporto con la cugina. Mi aspettavo di venire a sapere di più del suo legame con la cugina e invece si viene a sapere davvero poco. . Per il resto ripeto che vi consiglio la lettura di questo romanzo. Perché al giorno d’oggi molti, troppi adulti hanno dimenticato cosa vuol dire essere adolescenti e tendono a giudicare troppo severamente gli adolescenti di oggi.
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Un'ottima lettura con la quale tornare agli anni dell'adolescenza, assolutamente consigliato se volete passare in leggerezza delle vacanze o se volete occupare i fugaci attimi di tempo libero nell'arco della giornata lavorativa. La struttura di romanzo epistolare in tal senso viene in aiuto, permettendo sia una completa immersione, leggendolo tutto d'un fiato, sia una lettura più fugace e sporadica. Essendo un diario di una ragazza di sedici anni presenta tutti i limiti del caso, tuttavia è un ottimo romanzo d'esordio per l'autrice che confeziona un lavoro con tutti i crismi. Assolutamente consigliato sia ai ragazzi, che potrebbero trarre dei buoni suggerimenti per affrontare le sfide del loro periodo di vita, sia a tutti quei genitori che, mossi da un impeto nostalgico, volessero ricordarsi cosa significa/ ha significato vivere quell' età tanto complessa quanto meravigliosa che è l'adolescenza.
Volete conoscere un casino? Allora dovete conoscere Alex Astrid (pseudonimo di Giorgia Pollastri... ma chiamatela Gio con la "o" chiusa, altrimenti si arrabbierà ;) ), ma se mi seguite da un po' la conoscerete senz'altro, le avevo fatto anche un'intervista. Alex è una studentessa, ha iniziato da poco un tirocinio, ha scritto un romanzo, è una bravissima bookblogger (http://www.vuoiconoscereuncasino.it/) e conduce un fantastico programma radio sempre a tema di libri, dove presenta soprattutto autori e autrici emergenti. In più lei e lo staff di VCUC vogliono trasformare il blog in un'associazione culturale (e se volete aiutarli potete donare anche pochi euro). Più che un casino io non so come faccia a trovare il tempo per far tutto :) Ma di cosa parla il suo libro? Scritto sotto forma di diario segreto, è la storia in cui molti di noi (se non tutti) possiamo rispecchiarci per vari motivi. Una storia di adolescenti che cercano il loro posto nel mondo, perennemente in preda alle emozioni, che sembrano più grandi di loro, si destreggiano tra scuola, famiglia, amici, amori e passioni. La protagonista Giorgia ha da poco perso la cugina Martina, lei era la sua migliore amica, la sua prima confidente, il suo punto di riferimento. Ora Giorgia si è come persa e per cercare di ritrovarsi inizia a scrivere un diario, come se tornasse a parlare con Martina, infatti il discorso è molto diretto proprio come se ci parlasse davvero e fosse lì con lei in attesa di rispondere alle numerose domande e commentasse gli eventi che capitano alla protagonista. Giorgia cerca di tornare alla normalità, di andare avanti, di tornare a vivere... e forse è quando tutto va male che il destino mette sulla nostra strada un angelo. L'angelo di Giorgia risponde al nome di Riccardo, un ragazzo conosciuto casualmente grazie ad amici in comune. Subito Giorgia ne è attratta, gli piace fisicamente, ma anche caratterialmente, qualcosa la spinge sempre verso di lui, a reclamare le sue attenzioni, i suoi sguardi, i suoi pensieri. Riccardo è però un tipo strano e per certi versi complicato: è interessato a Giorgia, e glielo dice, gli piace, le vuole bene, vuole uscire con lei, vuole abbracciarla, baciarla, ma nulla di più. Non vuole una storia, come se lui non volesse amare e soprattutto non volesse essere amato. Cosa succederà tra i due? Non siete curiosi di scoprirlo? Vi consiglio di leggere questo libro perché è una storia che suscita molte emozioni e fa riflettere sui sentimenti, sulla vita, sui casini degli adolescenti... ma i problemi di amore non hanno età, anche adulti potrebbero trovarsi in quella situazione. Una storia non solo ricca di sentimenti, ma anche di colpi di scena che inducono il lettore a continuare a leggere per capire come finirà. Lo stile dell'autrice è molto lineare e diretto, infatti il libro si legge in fretta, io ad esempio l'ho letto in due giorni. Mi è piaciuta molto l'idea di scrivere questa storia come se fosse un diario. Non è divisa appunto in capitoli, come la maggior parte dei romanzi, ma è diviso in base al giorno in cui la protagonista ha annotato i suoi pensieri e la sua storia, con la data e anche l'ora. Come ogni diario infatti la protagonista non scrive tutti i giorni, ma lo aggiorna solo con gli eventi più significativi, oppure quando le emozioni arrivano al massimo e sente il bisogno di sfogarsi. I personaggi sono molto ben descritti, sopratutto Giorgia e Riccardo e specialmente dal punto di vista emotivo. Anche i personaggi secondari sono ben descritti, ma in maniera inferiore rispetto ai protagonisti. Mi sarebbe piaciuto saperne di più anche su di loro, ma essendo un diario personale non vengono spiegate nel dettaglio le dinamiche degli amici dei personaggi, come i problemi di Giulia ad esempio. Anche le descrizioni dei luoghi sono molto belle, sembra proprio di essere con i personaggi. Un storia davvero interessante adatta a tutti. Grazie tantissimo Alex per avermi fatto conoscere il tuo libro, sei gentilissima e complimenti ancora per tutto ciò che fai.
Giorgia ha 15 anni, vive alla periferia di Milano, ha una sorella più piccola con la quale condivide la passione per la pallavolo, è una brava studentessa e non ha alcun problema apparente senonché la sua vita viene completamente stravolta dalla perdita di Martina, sua cugina, morta in un incidente stradale.
Per uscire dall’apatia che la opprime da quando è scomparsa la cugina, Giò inizia a scrivere lettere a Martina sotto forma di diario.
Le racconta tutto ciò che le accade, i sentimenti che prova, le nuove esperienze. Le racconta della sua storia d’amore col biondo Riccardo, un ragazzo problematico che però non è ciò che lei crede. Il diario che scrive ogni giorno l’aiuta a razionalizzare il dolore e mostra a noi la sua trasformazione, la sua crescita.
L’autrice ci mostra il viaggio interiore di un’adolescente alle prese con le emozioni causate dai primi innamoramenti, quelle emozioni che non si sanno spiegare, bisogna solo provarle.
L’autrice ci mostra, inoltre, in modo molto realistico quello che è oggi il mondo degli adolescenti che vivono in una grande città in modo abbastanza imparziale mostrando il bello e il brutto di quell’età e contemporaneamente quanto un ambiente familiare sano o meno sano possa influire sulla loro crescita.
Un romanzo carino, una lettura non molto impegnativa ma molto piacevole che consiglierei a quei lettori che cercano una storia che riporta un po’ alla propria adolescenza.
"Può una storia finire per una stupidissima, minuscola e insignificante frase?"
Vuoi conoscere un casino? è il romanzo d'esordio di Alex Astrid, pseudonimo scelto dall'autrice per la pubblicazione, ed è edito da Il Ciliegio.
Si tratta di un diario in cui la protagonista, Giorgia, si sfoga e racconta tutte le emozioni che non può lasciare trapelare, in tutta la loro intensità, con le persone che le stanno intorno. L'idea le nasce, infatti, davanti a uno dei dolori più grandi che si possano sopportare in giovane età: la perdita di una grande amica (nonché cugina). È a lei, Martina, che la ragazza si rivolge, cercando in questo modo di mantenere vivo il legame che, a causa della morte prematura, sarebbe altrimenti stato scisso dal tempo.
Questo libro è carino, ha un'idea carina, una scrittura scorrevole e semplice, divertente e abbastanza veloce, adatta ai ragazzi. Decisamente è un libro dedicato ai ragazzi, scritto per i ragazzi da una ragazza e questo si sente, sia nello stile un po' acerbo sia nella costruzione e nelle scene un po' troppo elementari. Forse se siete appena 18enni potete ancora leggerlo, ma dopo direi di no. Perché dopo diventa un po' stucchevole, un po' banale ma comunque piacevole. Sono comunque soddisfatta della lettura, quindi tre stelle meritate.
3 stelline per un romanzo epistolare che ha il pregio di raccontare in maniera vera i pensieri e le azioni di un'adolescente alle prese con i primi amori. Lo stile è scorrevole e lineare, si divora in poco più di un pomeriggio. Tante le emozioni descritte, ma tanti anche i difetti, qualcuno scusabile per un romanzo d'esordio. Nel complesso, molto piacevole!
Vuoi conoscere un casino? è costruito come se fosse un diario, lettere che la protagonista scrive alla cugina morta in un incidente d'auto. Riusciamo a leggere, senza alcun filtro, l'adolescenza con i suoi alti e bassi, i primi amori e le prime delusioni. Un libro per ragazzi scritto da una ragazza, motivo per cui è così reale e riuscito. Se l'autrice fosse stata un'adulta, il risultato sarebbe senz'altro stato differente: sarebbe stato, forse, un tentativo di comprendere e rappresentare i ragazzi d'oggi, ricordando un'adolescenza vissuta forse troppo tempo prima. Questo romanzo riesce, invece, a cogliere l'essenza dell'avere sedici anni proprio perchè scritto da qualcuno che li ricorda ancora bene. È proprio lì, però, che Vuoi conoscere un casino? trova i suoi limiti.
Bello. L'ho letto volentieri. Una bella scrittura fresca, capace e profonda nello stesso tempo. Una bravura nel descrivere le emozioni e far arrivare il pensiero. Ti coinvolge. Un'ottima autrice. Stile moderno e contemporaneo. bello bello e bravissima. Lo consiglio assolutamente.