Amedeo Consonni, il tappezziere pensionato protagonista di avventure rocambolesche e di investigazioni paradossali, è morto. Non di morte naturale, però. Ma come si è arrivati a quell’esito fatale? Occorre tornare un po’ indietro. Angela, la professoressa Mattioli vicina di casa e matura fidanzata del tappezziere, ufficialmente è andata a Bruxelles dalla figlia, ma è via anche per certi affari misteriosi. Un po’ immalinconito, Amedeo si trova ad affrontare la solitudine e prende una di quelle sbandate senili per una giovane barista, una bella ragazza dell’Est, che sembra in cerca di un padre o non è insensibile verso chi la tratta con antica cavalleria. Consonni si strugge d’amore. Intanto la vita della Casa di ringhiera procede nella micro malignità di tutti i giorni: il vecchio De Angelis tende le sue trappole al cagnetto che gli lorda la BMW e al suo padrone, l’ex alcolizzato e detossificato Claudio subisce le angherie della finta invalida signorina Mattei-Ferri, Donatella è incalzata da un corteggiatore, i peruviani del secondo piano diffondono chiasso festaiolo. Tutto come al solito. Questo piccolo teatro della crudele normalità è scombussolato dall’irrompere di due intrecci criminosi. La passione trascina Consonni in una storia infame di sfruttamento e traffici schiavistici di giovani donne, mentre un cospicuo panetto di droga, nascosto da due spacciatori di via Padova, viene scoperto da alcuni inquilini della ringhiera, proprio quelli che non avrebbero dovuto farlo. Ne segue l’entropico procedere, segnato da umorismo nero, dei gialli-non gialli di Francesco Recami, fino allo scioglimento finale del mistero. Con una sorpresa provvisoria ma definitiva. Quasi più che negli altri polizieschi anomali della Casa di ringhiera, questa avventura è dominata dall’equivoco, dal sospetto, dalla maldicenza, dal disagio. Un fatto normalmente innocente diventa misfatto colpevole agli occhi degli inquilini impiccioni, sempre pronti a considerarsi vittime di complotti orditi dal prossimo e altrettanto pronti a ordirne di propri. Dopodiché, di malinteso in errore la faccenda monta, e si trasforma in delitto come una profezia che si autodetermina. Alcuni dicono della condizione attuale del noir che «il confine tra il crimine e la vita quotidiana non esiste più». Per verificare la correttezza di tale affermazione potrebbero immergersi, anche solo per dieci minuti, nelle agghiaccianti vicende che hanno portato Amedeo Consonni dove si trova adesso.
Francesco Recami è uno scrittore italiano. Dopo un'iniziale esperienza nella redazione di testi divulgativi e guide di montagna, esordisce come scrittore per ragazzi con i romanzi Assassinio nel paleolitico (Mondadori, 1996) e Trappola nella neve (Le Monnier, 2001). Nel 2006 inizia a collaborare con la casa editrice Sellerio, con cui pubblica L'errore di Platini, Il correttore di bozze (2007) e Il superstizioso (2008), con cui entra nella cinquina finalista del Premio Campiello. Nel 2009 pubblica Il ragazzo che leggeva Maigret, che gli vale il Premio Scrittore Toscano, mentre un anno dopo esce Prenditi cura di me, che entra nella dozzina pre-finalista del Premio Strega e viene selezionato anche per il Premio Castiglioncello e il Premio Capalbio. Seguono poi La casa di ringhiera (2011), Gli scheletri nell'armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014). Nel 2015 pubblica L'uomo con la valigia e la raccolta di racconti Piccola enciclopedia delle ossessioni, che si aggiudica la vittoria al Premio Chiara. Ha inoltre pubblicato scritti e racconti per varie antologie edite da Sellerio dal 2009 in poi.
Stavolta la storia mi è apparsa un po' forzata, eccessiva. Droga, prostituzione, sesso con ventenni. Un po' troppo dai! E poi alla signora Angela fa schifo Nesbø? Indovinate che cosa mi leggo adesso? Esatto!
Adoro leggere le strampalate storie di Recami e conoscere le avventure degli abitanti della casa di ringhiera. Ormai mi sono davvero affezionata ai suoi personaggi, soprattutto al Consonni e al De Angelis, ma ultimamente faccio davvero il tifo per il signor Claudio, nonostante i suoi difetti! L’autore ha, a mio avviso, la singolare capacità di far sorridere (a volte proprio ridere) anche parlando di avvenimenti angoscianti e tragici come la tratta delle schiave prostitute dall’est Europa, tanto da far sentire in colpa il lettore ogni volta che sorride. In questo episodio le vicende del Consonni sembrano raggiungere un epilogo definitivo, ma cosa accadrà agli altri personaggi della casa di ringhiera? Chi è il misterioso personaggio in giacca rossa? Spero davvero che le avventure di via *** 14 non siano finite qui e che l’autore ci riservi qualche altra sorpresa, come sembrerebbe dal suo racconto presente nella raccolta Viaggiare in giallo. Ho apprezzato parecchio anche la presenza, sul ballatoio della casa di ringhiera, di un certo personaggio in loden e Clarks… chi legge altro della casa editrice Sellerio capirà! Comunque decida di comportarsi Recami, a noi resta il piacere di un autore simpatico, colto e intelligente, che si legge volentieri per prendersi una pausa rilassante, ma senza assolutamente spegnere il cervello.
Ben scritto, meglio di alcuni precedenti nella serie. In un paio di passaggi si ride parecchio, per la situazione demenziale in cui si infila il Consonnj. La storia del vicequestore romano in Clarks è un tantino fumosa: uno scivolone
MORS OMNIA SOLVIT.......questo racconto, che chiude la serie della casa di ringhiera, mi e' piaciuto, senz'altro piu' dei recenti scritti del Recami. La storia, ambientata come al solito nel vecchio condominio milanese, scorre abbastanza veloce, 'che tanto la fine e gia' annunciata dal titolo. Non ci sono approfondimenti, notazioni letterarie a margine, belle pagine ricche di lirica. Non fanno parte della dotazione dei racconti di questa saga. Ma i fatti sono ben narrati, coinvolgenti, spesso sorprendenti ma verosimili. Si ha l'impressione di osservare, dalle finestre privilegiate di un abbaino, lo scorrere di una vita, oltremodo avventurosa ma piacevolmente intrigante. Tutti i tanti personaggi, seppure poco piu' che abbozzati, sono tratteggiati con cura, e ci accompagnano adeguatamente nel percorso del libro. Complimenti, un libro consigliato per la lettura estiva, non profondo ma piacevolmente coinvolgente.