Greta vive a Milano, Patrik a Roma. Si conoscono quando lei viene ingaggiata dalla Betapharma, la società di Patrik, per occuparsi di un ridimensionamento del personale in un periodo di crisi aziendale. E lui, giovane ingegnere con possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro, è tra quelli destinati a essere messi in mobilità. Quando l’ipotesi diventa una certezza, oltre al posto, Patrik deve dire addio anche alla sua storia d’amore. Greta invece non riesce a troncare un rapporto che non la porta da nessuna parte: Cris, l’uomo con cui ha una relazione, ha una moglie e pare proprio non volerla lasciare. Quando Patrik, ormai fuori dalla Betapharma, decide di concedersi una pausa e andare a trovare degli amici sul lago d’Orta, il caso vuole che incontri proprio Greta, quella che aveva ribattezzato come “la Lady di ferro”…
Il romanzo è affrontato con toni dolci, profondi ma anche simpatici ed esprime un tripudio di sentimenti ed emozioni. La storia narrata dai punti di vista dei due protagonista, ci permette di entrare nei loro pensieri e riflessioni, nei loro sentimenti ed emozioni. I loro litigi fanno divertire il lettore, in particolare la spiritosità di Patrik e l’altezzosità di Greta che diventa successivamente umiltà. L’autrice ha conferito la giusta caratterialità ad entrambi i protagonisti: presuntuosi ma in realtà persone comuni alla ricerca dell’amore. Greta, protagonista del romanzo, è un cacciatore di teste. È una donna determinata e risoluta con un carattere molto forte, ma molto fragile a livello sentimentale. Da tre anni è amante di Cristiano, un uomo sposato che la illude con false promesse e lusinghe. Greta attraversa questa storia d’amore con momenti di gioia alternati a momenti di litigi, pianti e rimpianti per non aver troncato fin dall’inizio questa storia impossibile. Patrik è un semplice impiegato dal carattere sincero e a volte pungente, che dedica dedizione e amore al suo lavoro. Anch’egli ha un carattere molto forte, dice sempre quello che pensa e a volte rimugina sulle cose prima di agire. È fidanzato da alcuni anni con Ludovica, una donna inaffidabile e dalla lingua biforcuta che lavora come fashion blogger. A causa della grave crisi economica, Greta viene chiamata dalla società in cui lavora Patrik per ridimensionare il personale dell’azienda Betapharma...
È inutile i libri di Daniela ti catturano e non riesci a mollarli fino alla fine. In questo nuovo romanzo ha cambiato scenario e il personaggio più forte e antipatico (inizialmente ma poi la capiremo e la ameremo) è senz'altro quello di Greta, tagliatrice di teste in una azienda milanese e indovinate chi sarà lo sventurato?...Patrik. Il destino li farà incontrare di nuovo e le scintille fra i due la faranno da protagonista. La scrittura è sempre quella di Daniela, pulita, sensuale e unica. Le scene d'amore passionali è mai volgari.Non puoi non innamorarti dei suoi personaggi e delle sue storie, semplici ma mai banali. Che dire? L'effetto Volonte' è unico. Lo consiglio senza indugi.
La Volontè sa scrivere. Niente, dopo questa paraculata posso iniziare con le cose che non mi piacciono. Sì sono una bruttissima persona. Dicevo, la Volontè sa scrivere, è evidente. Molto brava, si legge velocemente, non ci si accorge del tempo che passa. Ma a volte è leggermente ripetitiva. Diciamo pure che in questo romanzo le persone per hobby si raddrizzano la schiena. Così. Sempre. Ever. E tendo a farci caso, probabilmente perché comunque ho dei problemi mentali. È il secondo suo romanzo che leggo, mi manca quello d'esordio diciamo. Che prima o poi leggerò, ovviamente.
Partiamo con Patrick. La prima impressione è che sia un coglione. Sarà che sono empatica con Greta, ma lui è uno stronzo. Cocco di mamma, se la tua azienda ha deciso di mandare in mobilità della gente, NON TE LA PUOI PRENDERE CON LA TIZIA CHE HANNO ASSUNTO PER FARLO. BUON DIO. E invece no, smatti come una sedicenne di fronte a degli insulti su Justin Bieber. Idiota. Comportamento veramente stupido, anche perché ti sta mandando in mobilità, il coltello dalla parte del manico lo ha lei, e quanto ti ci vorrà MAI a capire che potrebbe rovinarti la vita? Cioè. QI massimo, menomale sei un ingegnere.
Parlando di Patrick posso passare un attimo a Ludovica. Ricordo Bianca, in "L'amore è uno sbaglio straordinario", come l'incarnazione del male puro. Nessun uomo fatto di sostanza poteva essere così maligno. Ludovica sembra umana. Cioè, sempre stronzetta, sempre egoista, sempre "ma come cavolo fai ad innamorarti di lei?", ma abbastanza umana.
Greta non è esente da qualche errorino di percorso. Sa fare il suo mestiere, ma poi mal giudica l'uomo che dorme nel suo letto. Quasi mi ricorda Vera Clayton di Dieci piccoli indiani della Christie, che ha mandato a morire il figlio dell'uomo che amava, per farla semplice, per averlo tutto per se. Cioè cocca, dopo tre anni di relazione clandestina, a questo si rischia di arrivare. La malattia mentale è dietro l'angolo. E Cristiano è un essere abominevole. Davvero, io boh, proprio cattivo.
Di fondo però apprezzo un inizio della storia con personaggi che non per forza sono single. Da quel pepe in più, e soprattutto rende la trama meglio sviluppabile. Come fai ad accoppiarli, se stanno con altri?
Ora. Per quanto io sia una persona che preferisce una trama degna di nota ad una bella scrittura, Daniela Volontè è diventata tra le mie scrittrici italiane preferite non per la trama (perché, andiamo, sono un po' cose viste e riviste), ma per il modo di scrivere così fresco e brillante. Si divorano le pagine e mettono allegria.
Sicché niente, mi sento sempre di consigliarla, soprattutto in determinati momenti della vita: quelli in cui si ha voglia di qualcosa di leggero e romantico. (Abbiate pietà, il thriller è il mio genere preferito, i romanzi rosa per me sono come due crostini coi fegatelli prima di un bel piatto di tagliatelle al ragù di chianina. Aprono lo stomaco, non mi sfamano mica!) (Sto facendo troppi paragoni col cibo ultimamente. Sono grassa anche quando scrivo recensioni.)
Però, c'è un però. Forse avrei dovuto parlarne prima. Patrick ha dei problemi di bipolarismo piuttosto grossi. No, davvero. Pare una donna prima del ciclo.
"Hai fatto un corso o sei così al naturale?" "Che cosa intendi?" Se risponde ancora ad una domanda con un'altra domanda giuro me ne vado. Mi fa impazzire. No Patrick, questo è un amorevole discorso del cazzo, perché la tua domanda era una domanda retorica, e soprattutto aveva senso solo nel tuo cervello all'interno del tuo ragionamento idiota, quindi è un discorso che non regge. Era normalissimo che ti rispondesse con una domanda. Ora, è piuttosto stupida come motivazione, ma mi ha fatto storcere il naso. Probabilmente perché sono una donna, una di quelle che cercano pretesti per litigare al pari di una maglietta in sconto, quindi un'affermazione simile ha scatenato la vena polemica che è in me.
A volte quest'uomo si comporta come farebbe una donna. O peggio. Per esempio quando sono in Toscana e lui mette il muso E GIURO SU DIO NON HO ANCORA CAPITO PERCHÉ. Cioè, per me è troppo donna, ma a volte è così donna che nemmeno una donna può arrivare a comprenderlo. Sarà che ho conosciuto sempre e solo uomini che congetture mentali non se ne facevano, ma vivo nell'illusione che in effetti loro siano molto diversi da noi.
Mi sembra che ogni tanto, per evitare che la storia finisca dopo metà libro, servano dei motivi per farli litigare, per rimandare l'inevitabile fine del racconto, e questi espedienti non ci vengono raccontati molto. Nel senso. Se si allontanano perché uno dei due si è offeso, leggiamo il punto di vista di quell'altro, che non ha la più pallida idea del perché sia stato allontanato. Più volte Greta si chiede "ma che cavolo vuole Patrick da me" e più volte lui si chiede la stessa cosa di lei. Solo che non lo capisce nemmeno il lettore, perché non ci viene spiegato. Ora, non ho esattamente una mente sveglissima, ma mi auguro di non essere la sola a non capire determinati scatti di bipolarismo. E questo è un grosso punto a sfavore e succede più di una volta nel corso della storia. Da una parte è anche vero che la storia tra loro si sviluppa molto in velocità, perché basta che condividano una stanza per saltarsi addosso.
Il finale, nonostante la velocità, mi è piaciuto molto.
Ultimo interrogativo. Perché "Non chiamarmi di lunedì"? Da un titolo del genere ci si aspetterebbe qualcosa. Qualsiasi cosa, una storia annessa o che so io. Con i libri di Anna Premoli faccio sempre fatica a ricordarmi il determinato titolo a quale storia possa appartenere. Anche perché sono titoli relativamente vaghi. Daniela Volontè invece sceglie titoli particolari. Non trovai molte spiegazioni nemmeno con "L'amore è uno sbaglio straordinario", ma... boh, forse era abbastanza generico per non doverci pensare troppo. Questo invece... Cioè, non è che mi serva molto, ma giusto qualcosa per dire "ah, sì, quel libro parlava di loro due che...". Basta poco ragazzi, basta davvero poco.
Nel complesso però 5 stelline meritate. Ok forse 4.5 perché ho quell'odioso difetto di non amare troppo le scene di sesso, che sono scritte comunque veramente bene. Eh lo so, sono rimasta una delle poche nel pianeta che legge romanzi rosa sperando di non venir travolta da troppe zozzerie. Eh oh, vogliatemi bene anche così, ci sta sia sbagliata io. Comunque vedo in questa scrittrice una crescita notevole e devo dire di esserne davvero molto contenta. (Se non altro perché i suoi libri sono una garanzia!)
Non so bene che cosa mi aspettassi da questo romanzo, ma sicuramente non questo…
È difficile dire quanto mi sia piaciuto questo romanzo, in quanto per quante cose io sia riuscita ad apprezzare ce ne sono state altrettante che proprio non mi sono piaciute. A partire dalla trama: ho trovato la prima parte lentissima, ingranare mi sembrava impossibile, mentre nella seconda metà il romanzo si è ripreso e sono più o meno riuscita ad appassionarmi alla vicenda. Più o meno in quanto ho trovato che molti dettagli siano stati mal spiegati e il tutto mi è sembrato svolgersi all’improvviso un po’ troppo frettolosamente. La storia nel complesso è risultata qualcosa di già visto, carina, ma poco più e a tratti un po’ “fredda” per essere un romance.
Alti e bassi sono anche i personaggi, che a volte ho fatto fatica ad apprezzare mentre altre volte mi sono piaciuti. Non è vero, questo riguarda soprattutto Patrick, che nonostante ad un certo punto abbia fatto delle scelte per me poco felici, in generale mi è piaciuto come personaggio, ne ho apprezzato il carattere da bravo ragazzo con la testa sulle spalle; la storia del suo passato è stata la cosa che più mi è piaciuta dell’intero romanzo. Greta, invece, l’ho trovata insopportabile dalla prima all’ultima pagina, è stata una di quei personaggi di cui avrei fatto volentieri a meno. L’ho trovata troppo fredda e distaccata, bisogna scavare fin troppo a fondo per riuscire a trovare un po’ di dolcezza dietro all’armatura che indossa.
Nel complesso un libro che a tratti mi è piaciuto, ma che non mi ha entusiasmato. Diciamo che speravo in qualcosa di meglio.
Ci sono quei scrittori che riescono ad arrivare al lettore così in profondità che anche solo poche parole di un loro libro riesce a conquistarli.
Per me uno di questi scrittori è senza ombra di dubbio Daniela Volonté, un'autrice che conosco solo da un anno ma che con i suoi romanzi a metà strada tra i più classici romanzi rosa e quel pizzico di modernità dettata dalle tematiche e ambientazioni riesce a catturami in un vortice di sensazioni ed emozioni che difficilmente provo con i romance. I suoi libri non sono solo romance ma romanzi che arrivano al cuore delle persone, parlano di sentimenti sinceri e reali che incidono e colpiscono per la verità di cui si fanno portavoce.
Non chiamarmi di lunedì è l'ultimo romano arrivato in casa Newton di questa autrice, romance, a metà tra un New Adult e un Adult che narra le vicende di Greta e Patrik, due ragazzi agli antipodi ma che insieme riescono ad alleviare le sofferenze e i dolori l'una dell'altro, essere la calma e la serenità dopo la tempesta e gli affanni della vita.
Come i romanzi precedenti anche questo è narrato alternando il PoV dei due protagonisti: Greta, disillusa, autoritaria, severe con se stessa ma soprattutto con gli altri vive una vita senza passione, guidata solo dal desiderio di essere amata da un uomo che la costringe a vivere il suo amore di nascosto perché l'ha rilegata a ruolo di amante e nulla di più; Patrik un ragazzo moderno, giovanile ma non di questa epoca, un ragazzo per il quale una carezza e un abbraccio valgono molto di più delle parole, un ragazzo ferito da un antico dolore che da molto tempo si porta dietro che gli impedisce di essere veramente ferito.
Dopo uno scontro iniziale i due ragazzi si incontreranno e a seguito di un fraintendimento, da parte di uno, e uno scherzo al quale non si è saputo far freno da parte dell'altra, trascorreranno una vacanza in Versilia che li avvicinerà, li unirà in maniera indissolubile, li porterà a patti con ciò che desiderano davvero dalla vita, ma soprattutto con chi desiderano avere al loro fianco.
Non chiamarmi di lunedì proseguendo in maniera lineare ci delineerà la vita dei protagonisti. Come sempre Daniela ci immerge in un mondo incantato dove i due protagonisti dopo un viaggio di crescita riusciranno a trovare l'amore e il lieto fine. Un percorso non sempre rose e fiori ma che tra incomprensioni e i fraintendimenti, desideri e passioni, tra un bacio e una carezza porterà i due protagonisti a superare le paure, gli ostacoli e raggiungere la felicità tanto cercata. Un viaggio che ha portato i protagonisti a rivalutarsi, ricostruire quella parte della loro vita che li ha allontanati da troppo tempo dalla vera felicità
Adoro i romanzi di Daniela perché sono moderni ma hanno un'anima romantica di altri tempi che ti fanno sognare ad occhi aperti, ti fanno battere il cuore, ti rapiscono in un viaggio insieme ai protagonisti, un viaggio che difficilmente si dimentica, sta di fatto che ogni libro di questa scrittrice mi rimane impresso tanto che è un'autentica tortura aspettare la pubblicazione del suo prossimo romanzo.
La storia è costruita seguendo alcuni dei più comuni tratti della letteratura del genere che porta in determinate parti del libro a prevedere in largo anticipo come si evolverà la trama ma non per questo il libro non risulta altrettanto bello e intrigante. La trope principale, due ragazzi che partono dal detestarsi reciprocamente per poi innamorarsi è organizzata con cura, ogni aspetto vien ben spiegato e calibrato all'interno della storia, nulla è troppo pesante o ridondante mantenendo il libro sempre una lettura leggera ma che si fregia comunque di caratterizzarsi per dei temi d'impatto che incidono sul carattere dei personaggi di cui leggiamo e che influenzano positivamente il giudizio che il lettore ricava dalla storia.
Uno stile giovanile, moderno ma che è caratterizzato da inflessioni passate che portano l'autrice a posarsi e riflettere con cura su gli aspetti di vitale importanza per protagonisti.
Un romance, dolce romantico ma anche passionale, travolgente che non solo investe in pieno i due protagonisti che non sanno come comportarsi ma anche il lettore che è portato a divorare le pagine del libro perché incuriosito dalla storia e da quello che sa che accadrà ma che non vede l'ora di leggere.
4,5 Stelle ad un libro straordinario che sono sicura rileggerò presto.
Questo è il primo romanzo dell'autrice che leggo, e non ho quindi termini di paragone per comprendere se il suo stile si è evoluto o se ha scritto storie più originali di questa.
La storia inizia a Roma, quando i due protagonisti si incontrano e scontrano. Greta è una tagliatrice di teste e lavora per un'azienda che per tentare di salvare ditte ormai sull'orlo del fallimento, mette in mobilità o in cassa integrazione i suoi dipendenti.
Patrik è un ragazzo mulatto, dipendente della Betapharma, una delle prime vittime di Greta.
Il romanzo è narrato alternando i punti di vista dei due protagonisti, e devo dire che la sensibilità muta a seconda del sesso, e che l'autrice è convincente sia quando narra la storia attraverso il punto di vista maschile che attraverso quello femminile.
Sia Greta che Patrik sono protagonisti con un dramma nel loro passato che impedisce loro di essere felici del tutto, incastrati in vite incomplete.
Non posso dire che la trama sia molto originale, perché non lo è. Sono interessanti i contrasti che l'autrice crea tra i protagonisti, destinati a incontrarsi di nuovo e a dare vita al cambiamento. Patrik ha la pelle scura e Greta chiara; Patrik ha perso il lavoro per mano di Greta; Greta è asociale e fredda, Patrik è gioviale e belloccio.
In questo romanzo ci sono tutti gli ingredienti per far nascere una storia d'amore tra due persone apparentemente agli antipodi. Nonostante ciò, l'ho trovato tiepido. Carino, ma non troppo; convincente, ma non troppo.
Sono pochissime le autrici italiane che riescono a eguagliare i romance americani, autrici come la Harmon, Karen Swan, Kasie West... non ho ancora capito se il problema sia la scarsa originalità della storia, o una composizione stilistica sciatta, a volte scialba.
Questo romanzo non mi ha trascinato in una storia d'amore intrigante; non mi ha fatto sospirare e non mi ha impedito di metterlo da parte anche per ore senza avere l'urgenza di continuarlo.
Per cui lo consiglio a chi ha voglia di una lettura di evasione al 100%, una lettura senza infamia e senza lode.
Romance and Fantasy for Cosmopolitan Girls Greta è una “tagliatrice di teste”, come viene simpaticamente definito il suo ruolo, ovvero si occupa di ridimensionare (o ristrutturare) il personale di aziende che si trovano a navigare in cattive acque.
Il suo lavoro la spinge a viaggiare in tutta Italia, e si ritrova così a Roma per il ridimensionamento del personale della Betapharma, azienda per la quale lavora Patrik e il cui posto di lavoro è in concorrenza con quello di un suo collega più anziano. Dopo qualche settimana ad aver visionato schede e già dato la notizia a parte del personale, anche Patrik si ritrova a essere messo in mobilità poiché considerato giovane e in grado di inserirsi nuovamente nel mondo del lavoro. La notizia non viene ben presa, e l'ingegnere riversa addosso a Greta tutta la sua frustrazione e la sua rabbia, descrivendola come priva di sentimenti e essere umano morto dentro; parole che sembrano avere un grande impatto sulla nostra protagonista. Alla base del loro carattere e delle frasi dette in quel contesto si trova una situazione ben più complicata. Greta è una donna cresciuta dai nonni e con un rapporto di odio/amore con la madre; non ha mai conosciuto suo padre, morto in un incidente d'auto prima che lei nascesse e con una vita sentimentale un po' disastrosa. A differenza della madre che continua a scegliere ragazzi più giovani, lei invece si butta su uomini più grandi e (forse) maturi. Si frequenta da tre anni con Cris, un uomo sposato che non ha ancora trovato il coraggio di lasciare la moglie per via dei figli, e, nonostante ogni volta provi a mettere un punto a questa relazione che non sembra condurla da nessuna parte, si ritrova sempre più coinvolta.
Oggi va così, con questo strano umore e il cuore più sereno, ma so già che presto tornerò a essere la solita Greta, quella che vede il bicchiere mezzo vuoto, perché così è sempre preparata al peggio. Quella che non si fida mai degli altri, perché troppe volte lo ha fatto e si è ritrovata da sola. E fa male. È un dolore che non voglio riprovare mai più.
Dall'altra parte Patrik ha una storia passata che vorrebbe dimenticare, divide l'appartamento con Ludovica, una giornalista che sta facendo carriera soprattutto nel campo della moda, alla quale sembra interessare tutto quello che gravita intorno alla sua figura. Così possiamo dire che la mobilità lavorativa di Patrik viene vista come un modo per cambiare aria, rimettersi in gioco e voltare pagina verso un futuro migliore. MA... perché c'è sempre un ma... la vita è veramente strana e Patrik si ritroverà a servire birra fredda a Greta mentre si trova in vacanza sul lago d'Orta, procurandole una bella sbronza e cercando di approfittare della situazione per far sentire la “Lady di Ferro” in colpa per avergli fatto perdere il lavoro... tanto che, al suo risveglio, gli farà una proposta che non potrà rifiutare...
“Perché quando ami una persona, non vuoi vederla soffrire e, a costo di stare male da morire, la lascia andare se hai la certezza che sarà più serena lontano da te.”
La storia si annoda e si snoda meravigliosamente; è ironico al punto giusto e carico di romanticismo. I POV si alternano ritmicamente facendoci conoscere due storie totalmente diverse, ma è l'epilogo che darà la botta finale al suo lettore. Ho apprezzato la costruzione di entrambi i personaggi. Greta è una donna forte e fragile allo stesso tempo; al lavoro indossa la sua maschera, o meglio la sua armatura, facendo in modo di non farsi ferire dalle persone che le stanno intorno; cosa che però non riesce a fare con il suo amante Cris, che continua a rigirarsela tra le mani come un burattino usando la carta del romanticismo e con promesse che si porterà via il vento. È bello anche leggere del rapporto che aveva con i nonni, di quanto fosse loro legata, e la rabbia che prova nei confronti della madre per come gestisce il patrimonio ereditato; ma anche in questo caso si assisterà a un'evoluzione, e il ruolo della madre verrà ampiamente rivalutato. Patrik... che dire di questo bell'uomo, dolce, romantico e passionale??? Lui è per metà italiano e per metà svedese; la sua è una famiglia numerosa e nonostante i genitori siano separati, tra loro continua a esserci dialogo, affetto e stima reciproca. Ha subito una perdita che lo ha profondamente segnato, ma forse la cosa che lo ha ferito è sentirsi tradito dalla persona che ha veramente amato e alla quale aveva affidato il suo cuore. Il fatto di aver perso il lavoro non lo fa restare con le mani in mano, anzi, si dà subito da fare e forse i suoi sforzi verranno ampiamente ripagati; ma alcune spine rimarranno conficcate nel suo petto e passerà del tempo prima che possano spuntare nuovi fiori.
“L'amore ha una doppia faccia. Ti porta a toccare il cielo con un dito, ma ti fa tremare forte per la paura di perdere chi ami. Eppure è meglio rischiare di essere felici che non provarci affatto.”
Questo romanzo è quello che ci vuole per staccare dalla solita routine, una lettura scorrevole, agevolata non solo dai POV alternati, ma da capitoli abbastanza brevi che ti fanno desiderare di andare avanti e continuare a leggere fino a incontrare la parole “fine”... o almeno, questo è quello che è successo a me. Sono poco d'accordo sulla scelta del titolo, anche se il lunedì sembra rivelarsi una giornata particolare per entrambi i protagonisti; mentre per quanto riguarda la cover, avrei fatto più attenzione ai dettagli, sopratutto perché... eh no, toccherà leggere il romanzo, e forse anche voi darete ragione a questa mia piccola obiezione. Ammetto che questo è il primo libro che leggo di questa autrice, e non posso che farle i più sentiti complimenti perché è una storia che porta a riflettere e che è in grado di rubare una lacrima anche ai cuori più duri.
Greta e Patrik sono i protagonisti di questo romanzo. Lei una taglia teste di professione, lui uno dei lavoratori che verrà messo in mobilità. Il caso li porterà a reincontrarsi e come in ogni romance i due si innamoreranno. È il secondo libro che leggo della Volontè, e devo dire che non mi ha entusiasmato come 'Non basta dirmi ti amo'. È stata comunque una lettura piacevole, a mio parere l'autrice scrive molto bene e non è per nulla scontata. Ho trovato interessante la trama di fondo, anche se rispecchia il tipico modus operandi che vede i due protagonisti odiarsi all'inizio per poi arrivare ad innamorarsi. Mi ha molto colpito il protagonista maschile perché a mio parere non corrisponde ai soliti stereotipi che troviamo in questo genere letterario. Infatti è un uomo che ha metà origini africane e metà irlandesi, quindi ha una pelle scura e degli occhi azzurri. Inoltre non è il solito tenebroso, è invece un ragazzo con dei valori che viene tradito dalla ragazza e che non vuole prendere in giro Greta. In questo romanzo sembrava quasi più lui la 'donna' che Greta per il modo che avevano di comportarsi. Per questo motivo ho molto più apprezzato il suo personaggio. Inoltre l'alternanza del punto di vista dei personaggi mi ha fatto capire meglio i suoi pensieri e le sue emozioni, così come quelle di Greta.
Molto dolce, divertente e positivo per la voglia di continuare nonostante le avversità. Lui è un personaggio che prendi subito in simpatia e che incoraggi nelle sue scelte, una persona che si vorrebbe anche solo conoscere; lei dopo un primo impatto brusco si ammorbidisce e abbassando la corazza si mostra con le vulnerabilità. Ho apprezzato i cambi di ambientazioni che hanno movimentato la storia.
Due protagonisti costretti a fare i conti con i loro demoni e con i tasselli della loro vita che sembrano non voler andare al posto giusto. Una storia che prima di arrivare all'amore passa per l'odio e la negazione. Greta Rovati, 35 anni, di professione tagliatrice di teste, nella vita privata è, suo malgrado, l'amante di un uomo sposato che sfoggia con orgoglio la sua fede. Ha lasciato Milano per trasferirsi a Roma per lavoro. Dovrà selezionare il personale della Betapharma da mandare in mobilità a causa di una ristrutturazione aziendale. Patrik Perri è un ingegnere e lavora come senior controller alla Betapharma, è fidanzato con Ludovica, una ragazza tanto bella quanto frivola che scrive articoli di moda per un giornale. I due convivono da tre anni ma negli ultimi tempi Patrik ha il sentore che qualcosa non funzioni più come una volta. Le loro vite si scontreranno violentemente quando Greta sarà costretta a dargli la brutta notizia: è stato scelto per la mobilità, è un uomo in gamba, con un curriculum di tutto rispetto e non avrà difficoltà a trovare un nuovo impiego. Sarà costretto a riprogettare tutta la sua vita e scoprirà di avere al suo fianco una donna egoista. Il filo conduttore che li lega è il tradimento. Greta è l'amante di Cristiano: notti focose, interi giorni passati a nascondersi dal mondo in una camera d'albergo, un rapporto statico e immobile che non va mai nella direzione in cui Greta vorrebbe. Patrik scoprirà di essere stato tradito e finalmente riuscirà a spiegarsi tutti i regali costosi e le ore di lavoro extra della sua Ludovica. Capitoli alternati, brevi, che ci introducono immediatamente nella vita dei protagonisti, o forse sarebbe più giusto dire nelle loro vecchie vite. I primi capitoli sono pregni di insoddisfazione e scontento. Il malessere dei protagonisti arriva al lettore in maniera prepotente, ed è chiaro che siamo di fronte ad un uomo e una donna semplici, persone più che personaggi. Fanno i conti con delusioni d'amore e lavorative che hanno ben poco di artefatto. È facile entrare nella loro vita in punta di piedi, farsi coinvolgere dalle loro sensazioni e delusioni. Ed è altrettanto facile riuscire a rinascere insieme a loro, quando la vita prenderà una piega assolutamente inaspettata. Il legame così particolare e instabile che si instaurerà tra i due procederà a tentoni, lentamente. Sembrerà tutto così naturale e normale. Un romanzo, sì, ma di vita reale. Non ci sono colpi di scena né imprese titaniche. Greta e Patrik scopriranno di amarsi soltanto nelle ultime pagine, il percorso che li ha portati al raggiungimento di questa tappa è stato un'evoluzione naturale, come se fosse stato scritto nelle stelle che sarebbero finiti insieme, come se non ci fosse altra scelta. Scopriranno di essere fatti l'uno per l'altra, di non avere scampo. Daniela Volontè continua a stupirci e a regalarci storie di vita reale, semplicità che diventa, tra le pagine, eccezionalità. Amo i suoi lavori perchè hanno la capacità di entrare con disinvoltura nell'anima. Le delusioni, le sensazioni, le percezioni dei protagonisti diventano del lettore, calzano alla perfezione, come un abito cucito su misura. Non chiamarmi di lunedì non è il romanzo più emozionante di Daniela; è il romanzo della consapevolezza, dell'amore che nasce, cresce lentamente, godendo di ogni tappa, ogni pausa, ogni sospiro, ogni battuta d'arresto, e poi raggiunge il culmine. Un romanzo che si beve a piccoli sorsi, senza fretta e senza corse. Un romanzo che si assapora e che si fa, sempre più, proprio. E al centro, indiscusso, c'è l'amore salvifico, quello che riesce a far sbocciare un fiore anche lungo un percorso dissestato, pieno di spine, salite e ostacoli. Riuscite a immaginare la bellezza e la straordinarietà di questo fiore, lì, dove nessuno si aspettava potesse crescere qualcosa di bello? Grazie, Daniela, per questa ennesima conferma.
I libri della Volontè riescono a catturare l'attenzione perchè sono storie che riguardano spaccati di vita quotidiana, di gente che potrebbe tranquillamente essere vicina a te, o addirittura essere te. Questo nuovo romanzo non fa eccezione e ci ha colpito per la storia, che non è molto diversa da quello che capita oggi, in questa vita frenetica e ricca di problemi. Un licenziamento, una crisi coniugale, il tradimento, la bella ma debole ragazza che non riesce a mollare il marito di un'altra... Come dicevamo, ognuna di noi potrebbe rispecchiarsi, anche un minimo, nei personaggi descritti dalla Volonté. I protagonisti di questo nuovo romanzo si conoscono quando la "Lady di ferro" riceve l'ingrato compito di selezionare i lavoratori da spedire in mobilità, proprio nell'azienza dove lavora Patrik, il che implica un licenziamento assicurato per quelli che finiranno nella sua lista nera. Greta è una tagliatrice di teste maledettamente brava, riesce a svolgere il suo lavoro senza rischiare di lasciarsi impietosire o di farsi scrupoli morali che potrebbero far "cantare" la sua coscienza. Ed è per questo che sa di non essere una persona amata da tutti, anzi quasi sicuramente i lavoratori che ricevono la "bolla papale" preferirebbero sopprimerla. Dopo tre settimane di accertamenti,il designato del licenziamento è ovviamente Patrik, che non prende molto bene la notizia e, anzi, attacca con parole crude e sottili la nostra Greta, che ci rimane, con sorpresa, malissimo. Entrambi i nostri protagonisti hanno un vissuto molto particolare, entrambi sfortunati in amore e in un certo senso segnati al punto tale da diventare quasi acidi l'uno col l'altra. Ma complice un bar, un "cameriere affascinate" e tanto alcool, i due si rincontreranno e... "Ci scapperà una proposta indecente"... Una proposta che li catapulterà l'uno nella vita dell'altra e li porterà a vivere gomito a gomito per alcuni giorni, e in questi stessi giorni entrambi scopriranno qualcosa che li farà sospirare e ricredere. Ovviamente per scoprire cosa combineranno i nostri giovani casinisti dovrete leggere questo carinissimo libro, non possiamo raccontarvelo tutto, anche se ci piacerebbe. Come già anticipato, i nostri due personaggi sono l'emblema della vita quotidiana, lei è una finta dura che internamente vive il dissidio di esser vista come una stronza acida e cattiva da tutti quelli che è costretta a licenziare o da chi non la conosce bene. In realtà a primo impatto questa descrizione le si confà, perché è veramente irritante, saccente e arcigna ma quando conosce Patrik e si sente apostrofare con quelle dure parole, è come se e svegliasse, è come se l'autrice avesse messo in atto la sua trasformazione, dandole una scossa. Finalmente iniziamo a leggere del "risveglio emozionale" di Greta che la renderà più umana ai nostri occhi. Patrik ci è piaciuto da subito, è fermo ma dolce, è caparbio, sa tirar fuori umorismo e ironia, ma è anche uno di noi, una persona che vede andare in frantumi le sue sicurezze lavorative e sentimentali ed è per questo costretto a rimettersi in gioco, per l'ennesima volta. PER CONTINUARE A LEGGERE LA RECENSIONE CLICCA QUI: http://newadultedintorni.blogspot.it/...
La prima parte non mi ha fatto impazzire... Patrik che sta insieme a una stronza e Greta che fa l'amante di un uomo sposato con figli non è il massimo. Anche invitare uno semi-sconosciuto in vacanza per 2 settimane, tutto spesato, mi ha lasciato un po' perplessa. Il libro si riprende alla fine anche se il tutto mi ha dato l'impressione di essere un po' frettoloso, si poteva approfondire un po' di più forse. Comunque una lettura gradevole e molto veloce.
Ancora una volta, nel suo nuovo libro “Non chiamarmi di Lunedì”, Daniela Volonté ci racconta una storia di normale quotidianità, uno spaccato della nostra società con problemi reali e personaggi che potremmo incontrare ogni giorno. Ci ritroviamo così alla Betapharma, una società in crisi che, per tentare di salvarsi, deve mettere in mobilità e licenziare il personale, e per farlo si è rivolta alla HR, una società che “aiuta” nelle ristrutturazioni aziendali. È esattamente questo il mestiere della nostra protagonista, Greta Rovati, che si presenta così:
“Faccio il tagliatore di teste e sono dannatamente brava nel mio lavoro.”
Va da sé che il personaggio non si presenta in modo molto simpatico: Greta è una giovane donna che dimostra al mondo un atteggiamento freddo e determinato, e non sembra rendersi conto dell’impatto che la sua decisione avrà sulla vita di un’altra persona. A renderla ancora meno simpatica, almeno per quanto mi riguarda, si aggiunge il fatto che, da anni, lei ha una storia con Cristiano, un uomo più grande e sposato. Sono ormai tre anni che Cristiano si divide fra una moglie che lo tradisce (almeno è questo che le racconta) e Greta; e lei, anche se ogni tanto lancia un ultimatum perché lui prenda una decisione, pur di non perderlo si rassegna agli appuntamenti mancati e al doversi nascondere senza poter mai andare in nessun posto insieme. Questa situazione e il suo lavoro rendono Greta una persona solitaria e anche i rapporti con la madre, unico famigliare che le è rimasto, non sono proprio idilliaci. Patrick Perri lavora per la Betapharma come ingegnere, ha un padre italiano e una madre svedese e l’autrice ce lo descrive così: bello, aitante, mulatto e con la particolarità di avere gli occhi azzurri… e qui, dovete perdonarmi, ma come ho letto la descrizione, automaticamente il personaggio ha assunto le fattezze di Sterling Saint Jacques! Le ragazze giovani non sapranno chi è, ma le donne della mia età lo ricordano sicuramente, e non sono più riuscita a figurarmi Patrick diversamente (gran bei ricordi, grazie Daniela!). Patrick è davvero un bravo ragazzo, convive da anni con Ludovica, una giornalista che si occupa di moda, ma ha la sensazione che il loro rapporto, ultimamente, si sia raffreddato; Ludovica non sembra accorgersi dei problemi che il giovane sta avendo sul lavoro, né del suo stato d’animo, e da abili accenni dell’autrice capiamo che non è solo il lavoro che rende Patrick malinconico e insoddisfatto, ma qualcosa accaduto nel suo passato e che lo ha segnato profondamente. In questo clima pesante, sia sul piano sentimentale che lavorativo, il ragazzo riceve la comunicazione che tutti in ditta temono: essere convocati dalla dottoressa Rovati e dalla sua assistente Matilde. Quest’ultima è invece un personaggio che risulta subito simpatico, lavora con Greta, ma non è certo adatta a questa professione: lei prova rimorso nel dover dire alle persone che stanno perdendo il posto di lavoro e, quando si trova di fronte Patrick, non riesce a parlare. Così è Greta che comunica con parole ben studiate la situazione e, per la prima volta, lei si trova di fronte a un atteggiamento assolutamente imprevisto, perché, con grande sarcasmo, il giovane le dice in faccia ciò che pensa di lei:
“Lei non parla con nessuno e non guarda in faccia nemmeno le persone che le rivolgono la parola.” “È convinta di avere potere sugli altri, invece è soltanto patetica.”
Questo sfogo colpisce molto Greta tanto che le ritornerà in mente anche una volta che sarà rientrata a Milano e avrà ripreso la sua relazione con Cristiano. Patrick, nel frattempo, deve fare i conti con la ricerca di un nuovo lavoro e prendere una decisione sulla sua relazione con Ludovica, che però gli faciliterà la cosa. Solo dopo qualche tempo, e per puro caso, Greta e Patrick si rincontrano: lui sta aiutando un amico, proprietario di un bar, e si trova così dietro a un bancone a servire caffè, mentre Greta pensa erroneamente che il giovane sia stato costretto a un lavoro molto al di sotto delle sue capacità. Accortosi di questo, Patrick ne approfitta, facendole credere di essere costretto a fare ben altro. Sarà a partire da questa bugia e dalla successiva proposta di Greta, che assisteremo alla nascita di un’amicizia, perché è questo che avviene, un avvicinamento graduale di due persone che prima si detestavano, per poi arrivare a sostenersi l’un l’altra; lei, per uscire dalla sua relazione e lui per sfuggire dalle grinfie di una donna del suo passato. Pian piano, poi, scoprono di avere molto in comune: assistiamo al graduale cambiamento di Greta, alla sua dolorosa consapevolezza di essere stata ingannata e di avere dimostrato un’ingenuità davvero incredibile. La vediamo maturare, diventando ben diversa da come appare all’inizio del romanzo e, pagina dopo pagina, scopriamo anche il doloroso segreto di Patrick. Assisteremo anche al rifiorire di una rosa, ma qui non posso dire altro e leggendo il libro capirete. È una storia verosimile, ben scritta, anche se a tratti è un po’ lenta, ma è difficile mantenere avvincente il ritmo quando gli eventi si dipanano in molti giorni. È comunque un racconto con scene d’amore dolci e delicate, piene di romanticismo, e personaggi che vi ricorderanno le persone che siete soliti incontrare tutte le mattine, quando andate a lavorare o quando siete al bar a prendere un caffè, e anche questo è un pregio non da poco.
Ancora una volta mi sono fatta trasportare dai libri di Daniela Volonté.In tutti i suoi libri emerge la delicatezza e dolcezza, l'amore come nelle favole che questa scrittrice riesce a farti percepire con quello che scrive nei sui libri.
Ed eccomi qui emozionatissima a parlarvi del nuovo libro di Daniela Volontè in uscita oggi grazie alla Newton Compton Editori. Chi di voi ha già letto i romanzi di questa autrice, conosce già il suo stile unico nella scrittura, uno stile che rapisce completamente il lettore e lo catapulta all’interno della storia, riuscendo a farlo isolare dal mondo che lo circonda o almeno è quello che succede a me ogni volta.
La prima cosa di cui mi sono resa conto è che Daniela è molto brava a scrivere, ma questo lo sapevo già, avendo letto “Buonanotte amore mio”. Ho comprato il romanzo perché mi ispiravano cover e titolo e proprio perché mi fidavo del suo stile. Peccato che, a parte un vago accenno ai problemi lavorativi da affrontare il lunedì mattina, secondo me il titolo non abbia un gran senso. E nemmeno la copertina, perché Rik è di colore, mentre sul volume campeggia un fustacchione biondo. Dettagli a parte, dividerei la storia in due livelli: il prima e il dopo. Ove il punto di svolta consiste nel primo bacio fra Rik e Greta. Il “prima” l’ho trovato un po’ noioso, ma va detto che non amo leggere storie tristi. Conosciamo i protagonisti mentre sono impegnati entrambi in rapporti ormai privi di senso e leggerne mi ha dato l’angoscia. È innegabile che sia una base da cui partire per capire l’interazione fra i personaggi, ma avrei preferito che tutto questo durasse meno di cento pagine. Il “dopo” mi è piaciuto di più. Quello che più ho amato sono il senso di ironia di Patrik e il suo sorriso. Daniela è molto brava nel descrivere i personaggi, tanto che Patrik potrei – se non fosse un’invenzione – riconoscerlo per strada. Greta mi è piaciuta meno, ma il suo ruolo è quello dell’antipatica. Non a caso lui la ribattezza “Lady di ferro”. I dialoghi sono strepitosi e i battibecchi fra i due li ho adorati. È qui che Daniela mi entra dritta nelle corde. Anche i vari tira-e-molla fra i due sono stupendi (pur facendo arrabbiare! Li avrei presi a cazzotti entrambi ogni tre per due!) perché sono realistici. Non sempre tutto ciò che accade è rosso o blu, le varie sfumature nel mezzo sono in fondo quello che rende la vita gioiosa. Sono solo 280 pagine, ma pare di leggere di una vita intera (e lo dico in senso buono). Una frase di Rik su tutte mi ha fatto sbellicare: “Mi sento un cioccolatino avvolto nella carta argentata.” Ho già detto che lui è di colore, ma il perché di questa frase non ve lo svelo. Per saperlo dovete leggere!
Rilettura. E… niente: lei è così. Si insinua sotto pelle, silenziosa e tenace, lasciando scorrere i suoi racconti e le sue favole e facendole diventare tue. Racconta storie complicate con semplicità. Non è facile come si potrebbe supporre. Si tende a fare tanti giri di parole per raccontare un’emozione, mentre più spesso basterebbero una parola, o un gesto. Bisogna azzeccare solo quello giusto e lei ci riesce. Perché chiunque è capace di raccontare di un ragazzo dalla pelle scura e dagli occhi azzurri, ma farci leggere cosa c’è “dietro” quegli occhi, spiegare quanto una razza diversa - sotto la pelle - abbia lo stesso cuore, raccontare i clichè e gli stereotipi contro cui si scontra chi si trova in minoranza e quindi si fa notare pur volendo nascondersi, non è da tutti. Poi, i nomi, che trovo azzeccati (la prima volta che l’ho letto non ci ho pensato). Lei si chiama Greta, che si sposa molto bene all’aggettivo “gretta”. Si presenta così, in effetti, all’inizio del romanzo, e Lui la definisce “patetica, morta dentro”. Lui si chiama Patrik (più spesso Rik) che si sposa molto bene all’aggettivo “ricco”. Infatti Lui è così: generoso, tranquillo, pronto a donare. Mi è piaciuto così tanto che il mio giudizio sale al top. Una cosa sola da recriminare (alla Newton, non a Daniela): ma perché diamine sulla copertina il Lui è caucasico e biondo?
Rilettura (da 5 a 2 stelle). Quello che mi colpisce più di tutto in questo romanzo è la totale incongruenza fra la storia di Daniela e il titolo, ma soprattutto la copertina. Il protagonista, Patrik, è un meticcio afro-scandinavo con la pelle color caffelatte e gli occhi azzurri. Non c’entra assolutamente nulla con il tizio della foto. Non parliamo poi del titolo, che non spiega proprio niente. Si poteva anche intitolare “La tagliatrice di teste”, “Il tralcio di rovi”, “L’amore respinto”! Sarebbero stati scemi uguale, ma almeno avrebbero avuto senso con la trama. Ma questo è probabilmente merito della Newton, più che dell’autrice. L’abilità di Daniela nel raccontare storie è innegabile, quello che a volte non apprezzo appieno sono certe trame. Lei lo licenzia, lui scopre che la fidanzata lo tradisce, lei vorrebbe troncare con l’uomo sposato che frequenta da anni, lui soffre per la perdita della gemella, lei è acida, lui uno zuccherino. Battute al vetriolo (grandissime!), ma così se ne vanno quasi un centinaio di pagine. Finalmente la svolta e sull’onda di un “enorme malinteso” (cito la Tenino, qui) si fa strada un rapporto fra Greta e Rik che è un continuo tiramolla e fatico a reggerlo. Poi finisce tutto bene, ma che ansia! Non so proprio come ho fatto a valutarlo con il massimo del punteggio l’ultima volta che l’ho letto. Mistero.
rilettura (da 2 a 3 stelle). avevo questo romanzo e me ne sono liberata, l'ho ritrovato adesso dopo anni e per curiosità l'ho letto di nuovo, non si sa mai. due cose mi sono piaciute: la domanda "cosa vuoi da me"? riproposta spesso con la frase "fammi la domanda". è una cosa molto carina e si trascina per parecchie pagine. l'equivoco per il quale Greta crede che Patrik sia un gigolò. tutto il resto è parecchio deprimente. sarà perchè i rapporti di coppia tossici mi sono ostici (e ce ne sono parecchi). sarà che non si parla granchè di contraccezione come se i preservativi fossero magici. sarà che i protagonisti hanno comportamenti che non ho granchè approvato. ma la penna di daniela merita lo stesso. libero. di nuovo. - media 4 stelle
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Bella storia narrata con maestria, come in tutti i libri di questa incredibile scrittrice. I personaggi sono unici e la loro storia vi farà ridere e sognare!!
"Ho capito cosa siamo, Greta. Due anime fragili che si cercano." Un libro che racconta la storia di Patrik e Greta, due anime ferite, con la paura di amare che il destino ha deciso di far incontrare... Patrik si trova all'improvviso senza lavoro, scopre che la fidanzata Ludovica lo tradisce e nel suo profondo c'è una ferita che è perennemente aperta, quella per la scomparsa della sua sorella gemella Lisbeth, è un ragazzo affascinante,con la pelle color cioccolato e gli occhi di un azzurro glaciale, gentile, legato profondamente alla sua famiglia, che spesso si incupisce e che ha una certezza: lui non è capace di amare! "...cicatrizzare le ferite provocate dalle spine." Greta indossa una corazza che nessuno deve scalfire, perché lei non vuole soffrire mai più, già troppe volte nella sua vita è stata abbandonata, prima alla nascita dal padre, poi dagli adorati nonni che l'hanno cresciuta, ha una madre stravagante ed assente e tanto per complicarsi ulteriormente la vita ha una storia d'amore con Cris, un uomo sposato, un rapporto dal quale non otterrà mai niente, che la fa vivere in una costante alternanza di emozioni e che la getta sempre più nelle sue insicurezze d'amore! "Inizio a far segni rossi su quei fogli, calcando la mano a tal punto da incidervi dei solchi. Contro tutti. Sono io, contro tutti. Sono venuta al mondo così e morirò così, ne sono certa. Ma non lo farò senza lasciare un segno fosse anche negativo. Proprio un fastidioso segno rosso come questo, che adesso si sta trasformando in un enorme buco." "La vita a volte è proprio strana e il destino si diverte un mondo a mischiare le carte sparpagliandole sul tavolo senza logica...." e questa volta ha deciso di far incontrare Patrik e Greta, in maniera divertente inizieranno a frequentarsi, c'è subito una grande attrazione fisica e ci metteranno molto tempo, prima dovranno mettere da parte le loro fragilità e poi alla fine l'amore trionferà. "Cosa vuoi da me? Voglio che tu sia tutto nella mia vita. Il sole che mi faccia ridere o piangere. La persona con cui voglio condividere il mio letto, Rik, voglio che tu sia mio. Sono già tuo, Greta. Lo sono da tempo, avevo solo paura di dirtelo, ma il mio cuore ti appartiene da quando lo hai guarito dalle ferite delle sue spine." La Volontè racconta questa storia alternando ogni capitolo con i pensieri e le sensazioni dei due protagonisti, ha uno stile leggero e scorrevole, ci sono continui battibecchi tra i due e scene spesso divertenti, Patrik è un ragazzo del quale è facile innamorarsi e Greta è una ragazza piena di insicurezze che nasconde dietro una facciata da Lady di ferro, la passione tra loro è travolgente, un libro da leggere se si vuole essere partecipi di una bella storia d'amore, ricca di emozioni e sentimenti puri. Ah, dimenticavo ho amato questo libro per un altro motivo, mio personale, nel suo interno ho trovato un richiamo alla mia splendida città di Lucca: "Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere in mezzo a una strada dove potrebbe passare tranquillamente un camion, mi avvicino al parapetto e il panorama è davvero suggestivo. In corrispondenza dei torrioni principali la strada si allarga a dismisura e ci sono spazi adibiti a parco giochi oppure ad aree pic-nic. Lo seguo incamminandoci lungo il viale alberato, alla mia destra c'è il centro della città e a sinistra scorgo la natura con le sue colline verdeggianti."
Dopo la delusione del libro precedente volevo qualcosa che mi facesse far pace con il mondo dei libri e soprattutto volevo una protagonista che non mi facesse venire i nervi. Per fortuna sulla scrivania mi aspettava il nuovo libro di Daniela Volontè. Avevo già avuto il piacere di leggere il primo libro di questa scrittrice Buonanotte amore mio ed ero felice di ritrovarla (anzi devo recuperare assolutamente il secondo. che mi sono persa per strada..). In questa nuova storia facciamo la conoscenza di Greta, una tagliatrice di teste rigida e battagliera, e di Patrick, un'ingegnere che si ritrova senza un lavoro proprio grazie a Greta. In realtà per Patrick inizia un periodo di grandi cambiamenti, perde il lavoro, molla la fidanzata di sempre e si trasferisce da Roma a Milano. Naturalmente le loro strade si incroceranno di nuovo.
Ok, non vi dico niente di più sulla trama perchè il bello di questo libro sta proprio nel seguire Greta e Patrick nei loro mille spostamenti alla ricerca di una vita felice. La storia è naturalmente una storia leggera e divertente, in cui ironia e romanticismo convivono senza sovrastare. Insomma, non è un racconto da sole cuore e amore, grazie anche alle frecciatine che i due protagonisti continuano a tirarsi e alle situazioni in cui si imbattono. C'è l'amore? Si. C'è la melassa? NO! Si legge in un boccone, pagina dopo pagina. Grazie allo stile dell'autrice e all'idea dell'alternare continuamente i punti di vista il lettore si sente molto coinvolto nella storia e nelle vite di Greta e Patrick.
Parliamo proprio dei due protagonisti. Prima le signore. Greta è inizialmente, ma giusto nelle prime pagine, una di quei personaggi un po' freddini, a tratti antipatici, insomma una che se la tira parecchio. Ma è tutta apparenza perchè in breve tempo tira fuori le unghie ma anche il suo lato più fragile e pazzo. Eh si perchè Greta infondo tutta dritta non è, però piace proprio per questo! E' strana, stressata, parla da sola (o almeno lo fa nella sua testa), vuole rispetto e odia il maschilismo del suo capo, ma intanto intrattiene da anni una relazione con un uomo sposato che non lascerà mai la moglie. Mi è piaciuta! L'ho trovata divertente e interessante, capace di mutare come un camaleonte a seconda della situazione. Basta protagoniste lagnose e diamo spazio a ragazze che magari sbagliano e inciampano, ma che almeno non si fanno scorrere la vita addosso come niente fosse! Patrick prima di tutto colpisce per la bellezza particolare, per la sua pelle color cioccolato e gli occhi azzurri. Diciamo che un uomo così non passa inosservato neanche tra le pagine di un libro. Forse come personaggio mi ha stupito meno rispetto a Greta, ma mi ha riempito il cuore il suo rapporto con la sorella.
Sicuramente Buonanotte amore mio rimane il mio libro preferito, se non altro perchè l'ho trovato più fresco ed immediato e con qualche cliché in meno. Tuttavia in Non chiamarmi di lunedì ho trovato quello che cercavo, amore, ironia e un po' di sana pazzia. Se anche voi li state cercando, beh, questo libro vi conquisterà!
Piccola nota: con titolo e copertina ancora non ci siamo... :/
Greta è una taglia teste che ridimensiona il personale nelle varie aziende in crisi nera, convoca i lavoratori in esubero e senza pietà dichiara loro il futuro licenziamento. E' all'apparenza cinica e senza cuore...ma tutto questo è solo in apparenza. Aldilà dei tallieur austeri e degli occhiali messi solo per intimidire di più, si nasconde una ragazza sola, a volte debole (non riesce a mollare il marito di un'altra), una finta dura che sa di risultare agli occhi di chi non la conosce solo una stronza arcigna e cattiva. Tra questi c'è Patrick, l'ingener Perri...
CITAZIONE "Ha la pelle color caffelatte, i capelli corti e neri. Quello che mi lascia senza fiato non è ovviamente il colore del suo incarnato, quanto la tonalità di azzurro degli occhi. Credo di non aver mai visto una tale miscela di sfumature in vita mia. È un uomo che non passa certo inosservato".
Il loro incontro è più uno scontro in realtà. Greta comunica a Patrick il suo licenziamento. Lui sfoga su di lei tutta la sua rabbia, attraverso parole taglienti che la toccheranno nel profondo e la risveglieranno fino a renderla molto più umana.
CITAZIONE "Immagino che lei penserà che io sia un perdente, e sinceramente non sono molto interessato alla sua opinione, ma una cosa gliela dico: Lei è morta dentro."
Si voltan le spalle a vicenda, convinti che non si rivedranno mai più ma il destino li farà rincontrare e li catapulterà l'uno nella vita dell'altro. Tante scintille, ripicche, un equivoco, una proposta "indecente", la pazzia di volersi... allontanarsi e ricercarsi, e in mezzo tradimenti, matrimoni traballanti, passati dolorosi da dimenticare... tutto questo e tanto altro c'è all'interno di questo libro.
Amerete Rick e Greta, come coppia e come singoli. Sono, come dice lo stesso Patrick, "due anime fragili che si cercano" e per fortuna si trovano e si danno pace a vicenda. Una storia delicata, ricca di passione e sentimenti intensi. Una lettura che ti tocca il cuore. Mi ha colpito la delicatezza che Daniela ha messo nel descrivere la sofferenza di Patrick legata a una sua perdita, il tatuaggio, le spine che stringon il cuore, l'amore di Greta che lo aiuta, placa il dolore e fa rifiorire rose e speranza.
Che dirvi... leggetelo! Ne vale la pena. Lo consiglio a chi cerca una lettura leggera, dolce, piacevole. A chi vuol emozionarsi e tuffarsi una storia i cui protagonisti potremmo esser proprio noi perchè in questo libro c'è tanta semplicità, sofferenza, dolcezza, e realtà. Grazie Daniela per averci regalato un'altra bellissima storia d'amore. ;)
Un solo appunto: il titolo! non ho capito l'attinenza con la storia, ho scoperto è stata una scelta della CE... bha! *perplessa* non parliamo della copertina! carina ma Patrick dovè?! Insomma una strigliata alla CE che dovrebbe prestare più attenzione alle storie dei libri che pubblica!
Ciao a tutte, oggi vi parlo di "Non chiamarmi di lunedì" di Daniela Volonté, edito dalla Newton Compton Editori. La Volonté è una delle poche autrici che riesce sempre a strapparmi sorrisi, lacrime e fortissime emozioni, riesce a farmi provare di tutto nei suoi racconti e con questo libro ha lasciato il segno ancora! Conosciamo Greta Rovati, milanese, che incontra Patrik quando lei, "tagliatrice di teste", viene chiamata per ridimensionare il personale alla Betapharma. Lui
è uno dei giovani che, secondo il parere di Greta, ha più possibilità di reintegrarsi in un nuovo lavoro. Entrambi sono impegnati sentimentalmente, vedremo Patrik chiudere una storia di sei anni con la stronza Ludovica e Greta accontentarsi di una storia in cui ottiene solo briciole di passione con un uomo che la illude di continuo. In questa storia conosceremo un uomo che in passato ha sofferto per una delicata situazione familiare ed una donna che è sempre stata abituata a cavarsela da sola; ma si sa, le cose a volte cambiano e ci ritroviamo a rimuginare sulle scelte che abbiamo fatto chiedendoci se fossero giuste oppure sbagliate. La lettura si presenta fluida e senza intoppi di smarrimento, tutto è descritto alla perfezione e pur non conoscendo i vari luoghi dove si svolge la storia li vedrete attraverso la lettura. Rik, come lo chiama Greta, si rivela un uomo tormentato dal dolore che riuscirà a trovare la pace solo stando accanto a Greta. Greta, allo stesso modo, si sentirà completa solo grazie alla presenza di Rik. Non mancheranno i momenti dove vorrete spronare lui o dire a Greta: "Dai, buttati, è il tuo momento". Ci saranno situazioni familiari tormentate all'inizio ma che finiranno con chiarimenti e rivelazioni speciali. Greta, nominata la "Lady di ferro" da Patrik, si rivelerà una donna dolce e premurosa ma con tanto bisogno d'amore.
Amo molto il modo di raccontare della Volonté perché riesce a far entrare nella sua storia, provocando sensazioni reali. Già nei suoi libri precedenti, intitolati "Buonanotte amore mio" e "L'amore è uno sbaglio straordinario", era riuscita ad incantarmi così. Care lettrici, avrei voluto leggere la storia all'infinito, ho iniziato a leggerla in tarda serata dicendomi "un paio di capitoli e vado a letto", ma mi sono ritrovata a chiudere il libro alle 4 del mattino, con gli occhi gonfi di lacrime e pieni d'amore per questi due personaggi che avranno il loro lieto fine e un meraviglioso epilogo. Avrei voluto leggere di loro molto di più ma solo perché quando ho finito di leggere sono rimasta male per il dover lasciare due personaggi che mi hanno fatto innamorare di loro per ogni loro azione. Una storia straconsigliatissima. Alla prossima, Alba.
Chi ama i lunedì? Nessuno! E tanto meno Greta, una bellissima ragazza che veste sempre in maniera austera, con gli occhiali che la rendono ancora più severa e il massimo della sua espressione facciale è un’alzata del sopracciglio un pò schifata quando parla con chi verrà licenziato: Greta è una taglia teste. Lei si occupa di ridimensionare l’organico e il personale nelle varie aziende in crisi nera; in pratica lei convoca i lavoratori in esubero e senza pietà dichiara loro il futuro licenziamento. Greta è abituata ad essere senza sentimenti, ad essere senza pietà e senza cuore... tranne quando si intromette Cristiano, un artista e un uomo molto sposato che la lusinga a parole, ma i fatti sono che lei in realtà è un’amante... e sola. Patrik è un bellissimo ingegnere mulatto, un mix di etnie e con due occhi azzurri che spezzano i cuori. Peccato che l’unico cuore rotto sia il suo... in breve tempo perde lavoro (merito di Greta) e fidanzata (merito di Ludovica) ma essendo di natura un uomo che vede sempre positivo, non si abbatte e coglie l’occasione per riprendere in mano la vita che gli era sfuggita. Le loro strade si incrociano e subito si trasformano in un sentiero tortuoso, pieno di buche e pericoli ma poi pian piano il percorso si fa più tranquillo e dopo tanta salita.. si trasforma in una strada da vivere insieme forse in discesa! Non vi svelo di più perchè la loro storia va letta e assaporata. I due protagonisti hanno davvero due personalità forti e molta comicità da regalarci ma allo stesso tempo sono due anime sole e fragili, ferite ed impaurite. Greta la si adora perchè fa tenerezza e viene da lottare con lei, ad un certo punto, contro il bastardo di Cristiano e a gioire per le sue rivincite; Patrik ovviamente fa innamorare dal primo istante per la sua semplicità e per la sua sensibilità e allo stesso tempo fa ridere da pazzi il siparietto che crea con Greta. Continua a leggere la recensione su: CrazyForRomance