Le strade di Maj e Alec, i due ragazzi che hanno acceso i fuochi di rivolta a Europa, si sono divise. Mentre Maj è alla testa dei ribelli nel momento più difficile della loro esistenza, Alec ha accettato l'offerta degli oligarchi di diventare uno di loro, per mostrare al mondo che tutti possono accedere ai gradini più alti del potere. Il volto di Alec è ormai il volto della propaganda dell'Oligarchia e viene trasmesso ventiquattrore su ventiquattro sui megaschermi che campeggiano ovunque, odiato dal Movimento che lo considera un traditore. Ma se Alec si è davvero venduto in cambio di una lussuosa vita in Paradiso, dove gli oligarchi e le loro famiglie vivono accuditi da centinaia di servi e protetti dall'esercito, per quale motivo sembra agire di nascosto dai suoi stessi alleati? E soprattutto, perché vuole a ogni costo andare in America, il continente da poco riscoperto e che è sopravvissuto al cataclisma che ha sconvolto il mondo diventando un impero dedito allo schiavismo? La risposta è nascosta in una mappa che viene dal passato e che è in grado di cambiare i destini dell'umanità. "Paradiso" è la conclusione della trilogia "Canti delle terre divise".
Nato a Milano il 9 luglio del 1980. Laureato in Scienze dei Beni Culturali all'Università Statale di Milano. Nel 2004 pubblica il primo libro: "Io ho fame adesso - come sopravvivere a un frigorifero deserto" (Guido Tommasi Editore), un ricettario romanzato. Nel 2007 arriva l’esordio in Mondadori con "Achille e la fuga dal mondo verde", una storia per bambini che racconta un 'avventura in un mondo parallelo dominato dalle piante. Mentre il 2008 è l'anno del doppio matrimonio Mondadori-Feltrinelli. Escono "Mi piaci così" e "Nel catalogo c'è tutto - per chi va o torna a vivere da solo". Con più di 100.000 copie vendute e i diritti di traduzione venduti in dieci paesi, Mi piaci così" diventa un best seller. Nel 2009 esce "L'importante è adesso". L’ultima uscita è la trilogia dei “canti delle terre divise”: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Una saga mozzafiato, che conquisterà tutti gli amanti del capolavoro di Dante con un intreccio pieno zeppo di colpi di scena. L'escalation di eventi, permeata da un'atmosfera carica di suspense e adrenalina, è poi resa ancor più godibile dalla scrittura dell'autore, il cui stile fresco ed immediato fa sì che questi tre libri si leggano in un batter d'occhio. Ciò che più sorprende, comunque, è il singolare rimaneggiamento del materiale dantesco: l'Inferno e il Purgatorio, se da un lato richiamano per moltissimi versi i Regni originali, dall'altro sono investiti di un senso totalmente nuovo, il quale insiste sui concetti di giustizia e libertà, rafforzando al contempo quelli "tradizionali" di punizione e pentimento. A precedere i due romanzi incentrati sulle prime due tappe del viaggio vi è "Genesi" che, seppur riprendendo passaggi della trama già noti, non fa che confermare la validità e la coerenza dell'architettura del mondo rielaborato da Gungui. Lascia invece a desiderare il ruolo attribuito al Paradiso nello schema delle cose; in più, il volume ad esso dedicato avrebbe potuto concludersi con un finale più significativo. La cura riservata all'ambientazione delle vicende narrate - la parte "tecnica" - trova il suo corrispettivo nell'impegno attraverso il quale vengono resi inconfondibili tutti i personaggi. Stavo per scrivere "anche i minori"... ma come avrei potuto definire tali una Maureen, un Guido o una Beth, che mi sono penetrati sotto la pelle? A molti farà storcere il naso la loro giovane età. Ebbene, non lasciatevi ingannare da questo dettaglio: la maturità di Alec, frutto delle difficili condizioni in cui è vissuto, e la lucidità di Maj, scaturita dal rigetto di un'esistenza lussuosa ma insozzata da corruzione ed ipocrisia, vi faranno sicuramente ricredere. E la loro storia d'amore, inutile dirlo, vi scalderà il cuore con la sua incredibile tenerezza.
La narrazione riprende dal colpo di scena finale del secondo volume, con il tradimento di Alec. Ma sarà davvero un tradimento o sarà un doppio gioco pericoloso nella tana del nemico? E’ questo che il lettore subito si chiede durante la lettura. Perché il lettore ha imparato a conoscere il personaggio di Alec e non solo, a differenza degli altri personaggi all’interno della storia, il lettore ha sentito quello che Alec ha detto a Maureen alla fine del secondo. La storia riprendere qualche mese dopo Purgatorio, Alec è il nuovo Oligarca e sembra aver tradito tutti i suoi principi, famiglia, amici e anche Maj. Tutti lo odiano, intanto lui indaga e segue passo dopo passo quello che trama Marvin. Alec sa che deve fare attenzione, perché sa che sta giocando un gioco molto pericoloso. Nel frattempo Maj è diventata il capo del Movimento e la loro lotta continua per le strade di Europa e Paradiso. In un colpo di scena dietro l’altro, Alec e Maj si ritroveranno uno contro l’altro. Le scoperte fatte durante il viaggio in America, porteranno ad una vecchia mappa antica. Ma questa mappa, che cos’è? Che cos’è successo nel 2026? Questa data continua a saltar fuori. E che cos’è questo “Vero Paradiso” di cui tutti parlano? In un crescendo di scoperte, amicizia, famiglia, lotta per la libertà, tradimenti e ritrovamenti. Il lettore riceverà tutte le risposte alle domande iniziate durante il primo romanzo. Lettura scorrevole e dal finale sorprendente che non deluderà il lettore. L’unica nota negativa a parer mio, è il finale si sorprendente ma troppo breve, quasi sbrigativo. Ha risposto alle mie domande, ma non completamente. Ammetto che avrei voluto sapere qualcosa in più, ma tutto sommato resta un bel finale. Un finale che insegna molto, se si fa attenzione. Consiglio a tutti questa meravigliosa trilogia.
Una saga che dalla trama promette una storia avvincente, e nasce da un'idea davvero particolare: costruire una storia avendo come riferimento la Divina Commedia, un'ambientazione perfetta per un fantasy dispotico. Peccato che l'idea in questione non è stato sviluppato nei migliori dei modi. Partendo proprio dai personaggi, privi di una vera propria caratterizzazione, abbastanza piatti da non trovare distinzione tra protagonisti e personaggi secondari. Proseguendo poi alla narrazione stessa, alternando sequenze lente e anche monotone con altre rapide e minimizzate, sprecando occasioni che potrebbero essere approfondite sia per il bene della trama sia per creare spessore ai personaggi. Insomma, invece dell'ennesima scena in cui i protagonisti manifestano il proprio amore (anche nei momenti più tragici), avrei preferito qualche loro riflessione e/o approfondimento. Ho voluto completare la letture dei tre libri prima di esporre un giudizio finale proprio nella speranza che uno di questi punti a sfavore trovasse un margine di miglioramento; purtroppo questi hanno trovato solo una conferma. Forse ho preferito il secondo volume, grazie ai colpi di scena che più o meno hanno tenuto alto il livello di attenzione rispetto agli altri due. Una storia che ha tanto potenziale e, per chi è senza pretese, può essere anche una buona lettura.
E probabile che il finale non si proprio una grande bomba però non mi ha deluso. Il mio preferito resta il primo però con questo ultimo volume ho compreso e messo insieme i pezzi mancanti. E alla fine un viaggio per comprendere che il viaggio è la nostra vita, dobbiamo viverla compiere delle scelte, svolgere delle azioni e avere fiducia e fede. Aggiungo un punto per quel cucciolo di Joseph che mi resterà nel cuore e Guido rimane l'amore mio.
Il peggiore dei tre. Si apre con un wtf?!?! E ho fatto una fatica tremenda a continuare. Si riprende un po' dopo diversi capitoli e si chiude con un finale ok ma poco entusiasmante. Dopo tante energie spese per trovare la voglia di finirli mi domando perché io mi sottoponga a tali torture invece di lasciar andare certi libri. Forse una lezione di vita dopotutto.
Ci ho messo un’eternità a finire il terzo libro. Ho dato 4 stelle e non 3 perché pensavo mi deludesse molto il finale… non dico che mi abbia sorpreso ma almeno non mi ha delusa. Decisamente “lungo” da leggere ma carino. Ho preferito i primi due libri.
tra le 3.5 e le 4 stelline, sicuramente più bello del secondo ma non del primo... nel complesso non pensavo la storia avrebbe preso questa direzione... io volevo morte e distruzione!
I primi capitoli del libro mi avevano quasi fatto sperare che i personaggi avessero finalmente acquisito una personalità, ma da come le cose sono andate avanti, penso di essermelo immaginata. Libro totalmente piatto.
Non si può certo dire che siamo di fronte a un finale di trilogia di quelli col botto, ma nemmeno che sia stato deludente! La storia si sviluppa in maniera abbastanza prevedibile, rispetto ai primi due volumi, e spesso le relazioni tra i personaggi appaiono poco credibili, troppo frettolose o superficiali. Se nei precedenti libri abbiamo assistito a una crescita dei personaggi principali, in questa parte è stato dato maggior peso ai comprimari, specie a Guido. Avrei letto con molto piacere qualcosa di più sulla vita da amazzone della mamma di Alec e Beth, che è stata accennata solo marginalmente ma che mi ha intrigato parecchio.
La descrizione dei vari scenari in cui si muovono i protagonisti invece l'ho trovata molto interessante, evocativa e ben congegnata.
Qui vediamo un ragazzo di nome Alec, un abitante di Europa, dove vige la potenza politica chiamata “Oligarchia”, Europa è un posto grigio dove la gente non fà altro che vivere giorno dopo giorno senza un minimo scopo ed è un luogo pieno zeppo di drogati e furfanti, chiunque commetta un crimine viene spedito all’Inferno, una prigione lontana da Europa, ad ogni crimine corrisponde la propria pena. Le immagini del contrappasso vengono proiettate nelle cattedrali dove tutti i cittadini possono vederle e rendersi conto di cosa potrebbe succedergli se ci finissero. Alec, con la madre e con la sorellina Beth viene mandato nei quartieri Paradiso, i quartieri dei ricconi per intenderci, come lavorante. Qui vive Maj, una ragazza che è sempre stata chiusa nella sua gabbia di cristallo ma che ora vuole conoscere il mondo, così quando Alec, abitante di Europa, del mondo che lei non ha mai visto, và a lavorare nella sua casa, subito in lei scatta qualcosa e i due saranno legati da un’amore profondo. Accusata ingiustamente di tradimento Maj viene spedita all’inferno, dover crescerà moralmente e fisicamente e Alec la seguirà per salvarla. Non voglio rivelarvi altro sulla trama, perciò passiamo a ciò che ne penso. Il primo capitolo della trilogia mi è piaciuto da morire, l’ambientazione e la rivisitazione dell’Inferno dantesco sono alquanto eccellenti, ho trovato affascinanti ed intriganti molte storie dei personaggi secondari. Ma ho anche trovato un pò carente qualche personaggio che secondo me si poteva fare a meno, forse perchè questo personaggio in questione non mi sta particolarmente simpatico. Ma nel complesso il primo libro l’ho letto tutto d’un fiato e molto volentieri. La scrittura è molto piacevole anche se a volte perdevo un pò il filo, ma questo è un mio difetto perchè mi distraggo facilmente e magari voglio leggere più in fretta. Qualche scena esplicita si poteva evitare, visto comunque le situazioni che si trovano ad affrontare i personaggi, ma mi è piaciuto davvero molto. Il secondo capitolo, Purgatorio,è abbastanza intrigante, sopratutto perchè si vuole vedere come lo scrittore ha idealizzato il Purgatorio all’interno di questo mondo distopico. Ma già qui ci sono le prime pecche, alcune cose non vengono spiegate e a parer mio non stanno particolarmente in piedi, subentrano vari personaggi ed alcuni ricompaiono, magari qualcuno poteva anche restarsene all’inferno eh, no eh? Ma tutto sommato l’ambientazione mi è piaciuta molto anche qui, ma è il capitolo che mi ha preso meno della trilogia Arriviamo al nostro Paradiso, tutti sappiamo com’è quello di Dante, beh non vi aspettereste mai che qui sia completamente diverso. Il finale a parer mio non sta molto in piedi anche se ci sono delle scene meravigliose, ma la cosa più bella del terzo capitolo è la prima metà. Intriganti, affascinante e coinvolge il lettore in maniera maestrale, ad un certo punto quasi non vedevo le lettere da quanto in fretta stessi leggendo, questa parte della serie mi è piaciuta davvero molto. Ma anche qui abbiamo delle pecche, personaggi secondari che acquistano molta importanza, intrecci d’amore che prendono sempre più piede e che non reggono molto, altri personaggi che subentrano negli ultimi capitoli e scompaiono subito dopo. Ovviamente non si può sempre avere un libro perfetto, sono sempre stata restia a leggere i Fantasy italiani o i Fantascientifici. Ma sinceramente dopo aver letto questa “Canti Delle Terre Divise”mi sono ricreduta.
Delude molto questo finale di saga, nonostante il lieto fine. Molti sono i punti di debolezza che ho riscontrato nella serie, e che si accentuano in maniera irritante in quest'ultimo volume. Innanzitutto i protagonisti e il loro mondo. Ok, essendo un distopico e' evidente che ci aspettiamo tutti di ritrovarci davanti un ambientazione post apocalittica basata su regimi militari spietati, però appunto per questo non mi spiego il perché il destino DEL MONDO INTERO possa essere deciso da ragazzini nemmeno diciottenni, ai quali vengono attribuiti atteggiamenti, pensieri e discorsi che nemmeno persone adulte potrebbero prendere in considerazione in circostanze simili. Volevi metterci le scene di sesso? Bene, ce le abbiamo, anche se si svolgono tra sedicenni. Volevi creare il super eroe cazzuto? Ce l'hai fatta: pur essendo stati mille volte a un passo dalla morte (in circostanze che con un briciolo di razionalità non avrebbero lasciato speranze nemmeno per un serial killer spietato), i nostri protagonisti si salvano sempre. Passano da un estremo all'altro del globo non si sa bene come; riescono sempre a sfuggire ai loro inseguitori, attirano guai come calamite e cadono più volte in inganni e tradimenti. Speravo che il voltafaccia di Alec alla fine del secondo volume avrebbe reindirizzato la vicenda, ma la storia d'amore riprende ad essere il tema dominante soprattutto nella seconda metà del libro, dove anche le descrizioni di luoghi e avvenimenti (il "Paradiso", parliamone ok???) diventano sempre più assurde e "fuori tema". Sembra che l'autore abbia perso il binario a metà strada: avevamo un distopico non male nel primo volume, passabile nel secondo, ma il terzo diventa un misto di romanzo rosa, erotico, di avventura per bambini e di pura e mera fantasia. Peccato davvero. Tuttavia qualche punto a favore c'è, e giustifica la valutazione di due stelle su cinque. La narrazione scorre molto velocemente nonostante i temi non facciano granché presa sul lettore (l'ho letto in due giorni appena), e le descrizioni di questo mondo in rovina sono davvero belle e d'effetto. Quindi che altro dire? Ci tenevo a finire la serie, ma non credo che leggerò altro di questo autore.
Ho creduto di non arrivare alla fine... Come temevo, visto che il mio coinvolgimento emotivo in questa trilogia è partito già tiepidamente, è diminuito nel secondo volume, nell'ultimo capitolo della serie è stato praticamente assente. Non voglio dire che la creazione di Gungui sia brutta... non è nel mio stile esprimere giudizi categorici. Certo è che io non sono riuscita ad apprezzarla. Mantengo costante il mio stupore per la genialità di quest'opera, ma a parte questa caratteristica proprio non sono riuscita ad emozionarmi in nessun modo. I personaggi mi hanno lasciata completamente indifferente e anche la storia - per quanto complessa e ricca di eventi - non mi ha intrigata come speravo. Paradiso, più dei due volumi che l'hanno preceduto, è stata una lettura pesante, lenta e a tratti noiosa. Sicuramente non mi sento di consigliare la saga perchè ci sono sicuramente distopici migliori di questo che purtroppo mi ha delusa.
Lettura carina e scorrevole, ma a livello di emozioni mi ha suscitato poco. Ed a ben pensare , al terzo libro, i rapporti amorosi e d'amicizia sono molto "facilonistici". Non saprei spiegarmi meglio, ma la profondità della relazione ce l'hanno già senza neanche averla coltivata. P a rlo di Maj ed Alec. Ma anche di Guido e Maureen. Cambiano idea in trenta secondi. Si perdonano in mezze giornate. Oppure affrontano mille pericoli e poi Maj se ne esce sempre con "ho paura". No ,deciditi. O hai paura o fai la tosta. Poi il finale non mi ha convinta. Affretato. Cioè. .. Tre volumi di complotti e finisce tutto al volo. Per lo meno è leggibile. Se fossero stati strutturate meglio le relazioni avremmo fatto passi da gigante.
Ecco il vero viaggio, il viaggio nella consapevolezza, il viaggio più lungo. Sono rimasta affascinata dalle ambientazioni, dalla "mobilità" dei personaggi, dai colpi di scena. A volte sembra di stare in un film, a volte in un videogame: l'azione non manca e si manifesta in diverse, originali forme. Vorrei dire che capire il messaggio richiede un po' di attenzione, ma merita ed è toccante. Bravo Francesco!
PAGINA 25 Ci sono momenti in cui bisogna agire e non pensare, perché l'azione è una, mentre il pensiero è molteplice e capriccioso, si rivolta su se stesso, amplifica, interpreta.
PAGINA 37 Bastare a se stessi.
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